UAAR su “Viversaniebelli”

Il settimanale di “benessere, alimentazione e consumi” Viversani&belli ha dedicato la rubrica “Pro & contro” alla presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche. Le ragioni per il ’no’ sono state esposte da Adele Orioli, responsabile delle iniziative giuridiche UAAR.

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37 commenti

Kaworu

non si possono riportare le ragioni pro e contro anche per chi non compra viversaniebelli?

Unbeliever Rimini

Una degnissima portavoce a cui va il nostro ringraziamento sia per l’impegno sul fronte legale che per la valida rappresentanza dell’Unione sui media nazionali ed esteri.

Nietzsche---

La butto là, non odiatemi, ma… Non ci sono questioni laiche di gran lunga più importanti del crocifisso? che so, testamento biologico, coppie di fatto, riforma dell’ 8×1000…
Capisco che vada di moda questa solfa sul crocifisso di quà e crocifisso di là, ma a me proccupano molto di più le altre nostre limitazioni in questo stato..

rolling stone

@ Kaworu
ecco una buona ragione contro (per chi vuole viveresanoebello):
la vista del morticino inchiodato rende meno appetibile la merendina.

Stefano Grassino

@ Nietzsche

Non sono aggiornato sul funzionamento nel suo insieme ma penso che quando rilasci un’intervista, sia il giornale che propone l’argomento, in base a quello che il direttore creda possa interessare in quel momento al suo pubblico. Correggetemi se sbaglio.

Nathan

@Nietzsche
Hai assolutamente ragione, ci sono molti problemi più urgenti ed importanti che i crocifissi nelle aule scolastiche, ma il fatto è che il gran casino sul crocifisso lo hanno sollevato i clericali e i reazionari in cerca di voti clericali, quasi più del clero stesso. Quindi anche molti organi di stampa, di vari tipi e tendenze, vedendo che l’argomento “tirava” si sono sentiti in dovere di dedicarci qualche spazio, ed i più corretti professionalmente si sono pure sentiti in dovere di chiedere il parere all’UAAR come principale organizzazione pro-sentenza. A questo punto, che faresti, ti rifiuti di intervenire dopo anni di silenzio nei grandi media, perchè preferiresti trattare di altro?

Eristico Epicureo

PArlando sempre di pseudogiornalismo italiano oggi al tg5 ho notato come hanno sottolineato una alterazione da parte di un professore di Lecco che ha tolto il crocefisso buttandolo a terra o nel cestino sottolineando come questi gesti intolleranti debbano essere puniti e richiedano scuse ufficiali (prontamente fatte dal professore). Ma vogliamo parlare dei manifesti Wanted del sintaco contro la famiglia che ha portato avanti il procedimento? e dei vandali che hanno imbrattato la casa con croci e scritte vari? Per non parlare dei fascisti che con violenza sono entrati dentro i circoli radicali affiggendo croci e lasciando volantini? Queste azioni non vengono condannata, per lo più non vengono notificate, e quel poco che passa viene anche giustificato mediaticamente. E’ uno schifo due pesi due misure, sta a vedere che ora vespa fa una puntata sull’arroganza e l’inciviltà degli atei.

Otto Permille

Se avessi i soldi e un miglior coraggio negli affari, potrei commercializzare un crocifisso fatto come le bambole parlanti di una volta. Quando tu lo alzi il crocifisso dice “Eli, Eli, Lema Sabachthani?”e se premi il costato, con uno spillo detto “Longino” esce un pochino di sangue. Con tutta questa enorme pubblicità sui crocifissi, una tale invenzione, immessa sul mercato, potrebbe vendere bene.

Tiziano

non capisco perchè l’UAAR deve discutere di questi temi su queste riviste

Nathan

@Ottopermille
Attento a fare il dissacratore a buon mercato! Qualcuno potrebbe rubarti l’idea e commercializzare veramente qualcosa del genere. Non hai idea di cosa si vende nei banchetti di souvenir religiosi vicini ai santuari…

Stefano Grassino

@ Tiziano

Quando e se avremo duecentomila iscritti saremo noi a dire dove andare e con chi. Adesso invece tutto va bene. Questa si chiama realpolitik. Mangia un pezzo di pane secco se non puoi avere una bistecca; in piedi almeno ci stai.

Nietzsche---

@ Stefano
Non mi riferivo all’intervista, era una considerazione più generale, diciamo.
Continuo a credere che tutta questa discussione sul crocifisso distolga l’attenzione da battaglie molto più serie. Se dovessi scegliere, preferirei uno stato in cui il mio compagno è tutelato se mi succede qualcosa, o dove posso avere piena disponibilità del mio corpo in condizioni di stato vegetativo. (Non che non sia daccordo sulla sentenza europea, non so se mi spiego)

noone

Anch’io condivido quello che dice Nietzche anche considerando il fatto che quella sentenza ha creato l’effetto contrario a quello che volevamo noi: ora ci sono crocifissi dappertutto e la gente ci odia più di prima!

Soqquadro

Beh, il crocifisso è una prima linea di tutto ciò. Se vince il crocifisso come “simbolo della nostra cultura” non passeranno mai leggi “in contrasto con questa (supposta) nostra cultura)”

PS: Pare che dal PdL stia per arrivare un DDL sulle coppie di fatto, che prevede anche una modifica del famoso art. 29 della Costituzione sul matrimonio… solo per le coppie conviventi eterosessuali!!!

myself

@Nietzsche

Non capisco dove vedi il problema, la causa per il crocefisso mica esclude le altre cause per la laicità.

Spinoza

Finalmente un giornale che dà la parola a chi è per la sentenza di Strasburgo…non ci speravo più…avete notato che al TG si sente solo ed esclusivamente le opinioni dei clericali (vabbè domanda stupida, l’avete notato sicuro) ?

peppe

@Roberto Grendene
Tra le 8 FAQ indicate, ne manca una che è praticamente onnipresente quando si gira per la rete, o si leggono articoli deliranti come quelli scritti da Socci sul suo blog, e che può essere così formulta: se volete togliere il crocifisso allora dovete anche rinunciare alle feste di natale e pasqua, se no è un’incoerenza

Chiaro che la replica a questa osservazione dovrebbe venire naturale: natale e pasqua occupano rispettivamente 1 giorno solo… e se esistono le feste natalizie è sostanzialmente per accorpare, come in un lungo ponte, tante piccole feste isolate quali anche il capodanno (che non è religioso) e l’epifania (che ormai è per tutti semplicemente la befana!), per dare un insieme di giorni contigui di tregua agli studenti, per consentire ai lavoratori di organizzare qualche viaggio e magari la settimana bianca (quelli che oggi ancora se le possono permettere), dare un’iniezione di soldi agli esercenti commerciali che magari alla canna del gas aspettano le feste per introdurre un po’ di liquidità (però poi tutti a stigmatizzare il consumismo e a menarla con la storia che il natale è un’altra cosa…), e così via… e poi, per dire, il 25 dicembre era “festa” anche prima che nascesse il cristianesimo, che in pratica se ne è appropriato cancellando il sol invictus e mettendoci gesù cristo… insomma una truffa. Per la pasqua valgono considerazioni analoghe.

Prendere atto che anche senza il cristianesimo, e indipendentemente da come quei giorni siano distribuiti durante l’anno, alla gente piace far festa sarebbe più onesto e intelligente che belare un’assurdo “niente crocifisso? niente feste di natale”.

Volete togliere le feste di natale? Per me non ci sono problemi: cominciamo a chiamarle feste del sole invitto, per me fa lo stesso… continuerò a fregarmene di gesù, di dio, della messa e del resto: per me una festa vale l’altra purchè si faccia festa… e il popolo italiano, stringi stringi, la pensa come me.

Chissà che quelli che temano più di tutti di perdere la tradizione del panettone non siano proprio i cattolici… gli stessi che, a sentire il mio ex parroco, a messa non ci vanno più nemmeno (ora ci vuole!) la notte di natale.

Nietzsche---

@ myself
non le esclude, le mette in secondo piano.
E nel primo post avevo specificato “la butto là,non odiatemi”, era solamente un pensiero, nessun attacco a quello che sta facendo l’UAAR.

rolling stone

no peppe,
la fai troppo semplice.
Se si vuole giustamente rinunciare ai simboli religiosi,
bisogna rinunciare anche alle feste religiose:
epifania
pasqua
lunedì dell’angelo
immacolata concezione
natale
santo stefano.
Anche queste sono un simbolo religioso.
Rinunciamoci e sostituiamole con feste laiche.
E invece si fa finta che il problema non esista
e che non parlandone sia risolto.
Ma dove va a finire la credibilità dei laici.
Quando un aspetto della religione dà fastidio: voce alta.
Quando una altro aspetto della religione fa comodo: silenzio.

Ivano

@ Nietzsche

ritengo che non ci siano battaglie più o meno importanti per la nostra causa. Tutto ciò che attiene al tema della laicità e dei diritti umani fondamentali ci riguarda. se la Corte Europea dei Diritti Umani ha emesso una simile sentenza, evidentemente la quesitone assume un rilievo significativo e noi dobbiamo difenderla a spada tratta tanto quanto altre questioni. La presenza del crocifisso nelle scuole e nei luoghi pubblici è una palese violazione di principi riconosciuti dalla Costituzione, primo fra tutti quello della Laicità.

Stefano Grassino

@ Nietzsche

Ti prego, non usare quel termine “non odiatemi”. Lo sò che è un modo di dire ma secondo me non è bello. Non te ne avere a male ma alle volte sembra che tu voglia quasi scusarti delle tue opinioni. Sai quante cose fuori luogo mi è capitato di scrivere ad altri o di riceverne? Siamo esseri umani, dopotutto; mica abbiamo l’infallibilità papale. Tra l’altro se un’associazione come la nostra non è pronta ad accettare delle critiche, può anche chiudere i battenti. Sono le offese gratuite, gli attacchi incivili dei sindaci leghisti e quelli del poco on. la russa che condanniamo (non parlo di sgarbi perchè lui è protetto dall’art. 84) e dei villici urlatori e razzisti della padania e non solo che non ci piacciono. Tutto il resto è benvenuto se è sotto una forma di educazione e correttezza. Tornando al tuo discorso sulla praticità delle nostre battaglie democratiche, ti dò ragione però considera questo: gli ateobus ed il crocefisso ora ci hanno fatto conoscere ad una grande fetta di atei ed agnostici che prima non sapevano che esistevamo. Anche tra gli omosessuali (Grillini è venuto alla manifestazione del 19 settembre) è aumentata la nostra visibilità ed adesso molti sanno che ci battiamo per i loro diritti. Stiamo per arrivare a quattromila iscritti ed ogni mese nasce un nuovo circolo. Non è poco per essere in vaticalia. Ciao Stefano.

peppe

@rolling stone
Ci sto, aboliamo le 6 (dico 6) feste che hai citato… ma pensi che sia intelligente rispondere ad una cavolata con altra cavolata? Non è semplicemente cambiando loro (alle feste) il nome che risolvi un problema che non c’è.

Dopo che hai tolto la festa del 26 dicembre che cosa fai? Lo rendi lavorativo? E la gente che a quell’ora è già alle Maldive che scusa si inventa con Brunetta? Oppure ti inventi una festa di Stato ad hoc per colmare quel giorno vuoto? E che siamo come i cattolici che pur di marcare il territorio piazzano un santo, per strambo che sia, tutti i giorni dell’anno?

Secondo me la questione è banale: anche abolissero TUTTE le feste consacrate e consolidate, laiche e cattoliche, non è che da un giorno all’altro la gente si mette a lavorare 365 giorni (meno le 52 domeniche) all’anno senza sosta… basta solo mettersi daccordo su quando far festa: il perchè si fa festa non è molto importante se poi tutti sono daccordo. Sei daccordo? 😉

rosAtea

@peppe

seguendo il ragionamento di rolling stone bisognerebbe abolire anche la domenica
(dominus die).
Nella mia città i commercianti hanno discusso molto se aprire i negozi anche la domenica, alla fine ha prevalso la linea del “rispetto della sacralità della domenica” quindi tutti chiusi.
Con esclusione del mese di dicembre, quando pare sia molto più sacro lo shopping natalizio.

bismarck

L’importatante visto il sistema informativo che abbiamo è avere degli spazi in cui esprimere le opinioni. Per adesso. Poi speriamo di più.

stefano f.

vediamo

prima vanity fair poi la’ltro gossip journal che nn ricordo il nome, ora viversaniebelli 😉

a quando Dylan Dog?

peppe

a quando Dylan Dog?

Dylan Dog è già abbastanza anticlericale di suo… 😉

Laikòs

Come (quasi) sempre gli italiani non sanno guardare molto al di là del proprio naso. Riguardo la questione delle festività religiose, quanti sono al corrente che nei paesi anglosassoni (UK e – udite udite! – anche la “supercattolica” Irlanda) esistono le cosiddette “bank holidays”?

Si tratta di giorni di vacanza civili distribuiti lungo tutto l’anno, senza alcun legame a ricorrenze particolari, che cadano sempre di lunedì e consentono ai lavoratori e agli studenti di aver dei ponti di riposo senza bisogno di ricorrere a trucchi ai limiti della truffa aggravata ai danni dello stato. E il tutto anche senza scomodare santi patroni, chiese parrocchiali, immacolate concezioni e angeli del lunedì. Ma si potrà mai in Italia affrontare una qualunque discussione che riguardi la chiesa cattolica con una mente libera da preconcetti e guardando alle cose così come stanno???

rolling stone

peppe
non ho mai detto che basta cambiare il nome delle feste.
Bisogna cambiare LE feste.

rosAtea
bella idea. Propongo di festeggiare il lunedi’, insieme ai barbieri.
Cosi’ chiudiamo con il venerdi dei musulmani, il sabato degli ebrei e la domenica dei cristiani.

sabre03

*Nietzsche
E’ invece fondamentale, e la reazione scomposta lo conferma.
Due considerazioni…
La prima è che l’attacco al crocifisso parte da subito… almeno dal 1948. Vi sono testimonianze di tutti i non cattolici sul crocifisso ed anche di cattolici con Don Milani il quale nella sua scuola non voleva alcuna croce o simbolo di parte. Bisogna che i tempi maturino (ben 60 anni) dopo reiterate prove per avere un risultato e soprattutto che una qualche commissione giudicante sia sbilanciata a nostro favore…

La seconda è che dietro qualsiasi problema c’è un diritto/dovere non rispettati…..
E dove se non a scuola va insegnato il rispetto per gli altri?
Ha ragione il papa quando dice che siamo di fronte ad una emergenza educativa ma essa non va superata imponendo a tutti il cattolicesimo quanto invece insegnando il rispetto per gli altri e la dignità dell’uomo che passa, nel nostro caso, attraverso la costituzione ed i suoi valori.
Tali valori, però, NON sono cattolici ma mediati; lasciare il solo crocifisso vuol dire che le istituzioni reputano il solo cattolicesimo adatto a diffondere i “veri” valori costituzionali il che non è (si pensi al divorzio, all’aborto, ecc) e vuol dire non lasciare ai giovani alcuna alternativa etica che si reputi valida se non un bieco conformismo nel “migliore” dei casi.

In altri termini il divorzio e l’aborto sono “il male” ed il crocifisso NON approva tali leggi…. Esso si pone pertando contro la mediazione ed il relativismo costituzionali ed è un simbolo, se lasciato solo, di parte se non addirittura eversivo.

Nietzsche---

@ Stefano
vabbè allora mi rimangio il non odiatemi, come direbbe qualcuno “sono stato frainteso!” 😛
Spero che sia così come dici e che queste campagne ci portino ad avere più visibilità e di conseguenza a vincere altre battaglie civili.

Magar, bieco illuminista,

Pardon, ma l’argomento che paragona i crocefissi di stato alle festività religiose non ha alcun senso, è un esempio di sragionamento.

Una volta stabilito il numero di giorni lavorativi, fissare delle festività è indispendabile. La maniera più razionale di farlo è metterle in modo che tornino comode al maggior numero possibile di persone (supponendo che sia impossibile accontentare tutti). Se la maggioranza vuole festeggiare Pasqua e Natale si festeggia lì, se la maggioranza vuole il 20 settembre e il 14 luglio si mettono quelle. In Italia vale sicuramente la prima ipotesi.

Al contrario, non è affatto indispensabile piazzare un simbolo ideologico di parte negli edifici pubblici. Si vive benissimo anche con pareti scolastiche non ideologizzate, non occorre fare una scelta tra il crocefisso dei cattolici o – che ne so? – la breccia nel muro degli atei. Non occorre scegliere a maggioranza quando esiste una soluzione accettabile per tutti.

Paul Manoni

Adele Orioli letteralmente MITICA! 😉
Mitica anche la rivista che ha dato spazio un po’ anche ai a chi dice “NO”. Grazie 😉

Sulla questione del crocifisso, Lunedi’ 23/11 l’opinionista/cerchiobottista che va in onda, pagato dal nano, nella trasmissione “Secondo voi” di Italia 1(Paolo Del Debbio…Del Dubbio direi!), ha affrontato il tema del crocifisso nelle aule con una tale sufficienza, incompetenza, faciloneria, pressapochismo, disinformazione e cattolecchismo.
Chiunque riesca a recuperare il video della trasmissione, non potra’ non darmi ragione!

Per cio’ che riuguarda le festivita’ religiose/laiche, a prescindere che personalmente le lavoro tutte quante (pasqua e natale compresi!), e a prescindere dal fatto che con la questione crocifisso centrano poco o niente, comincerei a vedere le festivita’ religiose per cio’ che sono veramente…
QUESTE RICORRENZE E FESTE, SONO O NON SONO STATE RUBATE AI PAGANI DAI CRISTIANI STESSI???
Perche’ quando si viene messi alle strette da qualche buontempone cattotalebano con accostamenti simili no-crocifisso/no-natale, non gli si ricorda che l’alberello luminoso che consuma energia elettrica come un suv in centro, e’ frutto di usanze PAGANE letteralmente rubate dai CRISTIANI???
Perche’ quando si parla di Epifania, non gli si ricorda la vecchietta col naso aquilino che porta il carbone, e che nulla centra coi re magi e loro cammellate a spasso per le varie mangiatoie a portare oro (!!!)???
Non lo sanno neanche papi e papozzi quando e’ nato il loro ispiratore Gesu’!!!
insomma…
RADICI CRISTIANE MA DE CHE!?!?!? 😉

rolling stone

riguardo all’orario di lavoro
viene stabilito il numero di giorni di riposo settimanali
e il numero di giorni di riposo annuali.
Indispensabile è quindi fissare il numero delle ferie, non delle festività.
Le festività sono un’altra cosa, un extra.
Facciamo la voce grossa per quello che della religione non ci piace,
mentre accettiamo di festeggiare anche la “immacolata vergine” senza battere ciglio.
Anzi ben vengano le feste religiose ed auspichiamone sempre più.
Da questo punto di vista la religione ci fa molto comodo.
Questo è il “ragionamento” del bieco illuminista.
E la credibilità dei laici?
….che vada anch’essa a farsi benedire!

mm

Le feste vogliono dire scuola chiusa, poi ognuno si arrangia se andare a messa o in discoteca. Ben altra questione è celebrarle a scuola.
Ma nessuna scuola cattolica è abbastanza furba da invitare chi vuole il crocifisso a iscriversi da loro e mollare la concorrenza?

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