Annullato il concerto di “Liberi di non credere”

In considerazione degli eventi accaduti ieri in Afghanistan, il Comitato di coordinamento dell’UAAR ha deciso di annullare il concerto previsto per domani sera a piazzale Ankara, a Roma. Il meeting Liberi di non credere si svolgerà invece come da programma, con inizio alle 14.30.

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90 commenti

Roberto Grendene

e si svolgerà anche la deposizione della corona a Porta Pia, il 20 Settembre, ore 9:30, durante la cerimonia ufficiale per il XX Settembre.

Ernesto

Questa consuetudine di annullare manifestazioni et similia perché 5 soldati sono morti mentre facevano la guerra a 10 mila km di distanza mi pare sinceramente retorica e stucchevole.

Quando ogni giorno muoiono, qui in Italia, civili (operai sul lavoro, donne uccise dai propri mariti, ecc…) che fate?
Perché non annullate i concerti in quei casi?

tommaso

@ ernesto
devi mettere in conto l’assalto dei preti e degli atei devoti contro gli atei insensibili al dolore e alla morte dei soldati……

agnese l'apostata

ERNESTO ha assolutamente ragione…e poi,perchè non annullarlo in memoreia ei civili afghani?ne sono morti pure dei loro,nell’attentato,e molti di più dei “nostri”.sono meno fig hi in quanto islamici?valgono di meno?sono figli di un dio minore?o,come disse san george orwell(e ci metto dentro pure i morti citati da ernesto),”tutti gli uomini sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri”

Morgan

Non concordo!
È la nostra manifestazione!

Inoltre stento a capire perché ci sentiamo così colpiti solo alla morte di connazionali. Che cambia se sono italiani? Un uomo è un uomo.

Rudy

Io penso che la decisione sia appunto legata “agli eventi accaduti ieri in Afghanistan” per cui ritengo sia per il bene dell’associazione.
Le considerazioni di Ernesto e altri restano, senza che vi sia contraddizione, a parer mio valide; ma a volte le circostanze richiedono di riplasmare dei progetti perchè non c’è dogma neppure in questi ultimi.

MENTULA

Sarà una bella lezione di vita assistere ai funerali religiosi dei gloriosi caduti. Solo la liturgia cattolica con la sue affermazioni sull’immortalità dell’anima e sulla resurrezione del corpo può offrire speranza e consolazione a chi è nel dolore!

Markus

Condivido la scelta.

Sono contrario alle nostre missioni di guerra, ma queste notizie non mi danno certo voglia di ballare e cantare.

Semmai cogliamo l’occasione per affermare che una laicità sana, basata sul rispetto dell’altro è veramente pacifica. Qui non si tratta di talebani e religione, si tratta di petrolio e affari. Loro non ci vogliono e nessuno porta la sua pace a casa degli altri. Né cristo né l’ONU.

Sandra

Anch’io non capisco perche’ si debbano fermare certe manifestazioni per “gli eventi” di ieri. Non c’e’ sovrapposizione tra temi, ieri sera ho sentito Giannini al tg3 anche lui allineato al rinvio della manifestazione sulla liberta’ di stampa, e ne ho tratto l’impressione che si voglia quasi cogliere l’occasione per posporre: si da’ per scontato, proprio come un dogma, che non stia bene manifestare, si rinvia «Con profondo rispetto verso i caduti, nell’espressione di un’autentica, permanente volontà di pace quale condizione indispensabile di una informazione libera e plurale capace di rappresentare degnamente i valori della convivenza civile», nelle parole della Fnsi. Retorica e stucchevole.

Rudy

Anche io condivido la retorica di questi “passi indietro” che sono quasi scontati, però occorre anche tenere conto delle proporzioni: grandi associazioni e realtà con le spalle coperte possono permettersi queste modifiche, ma associazioni come la nostra che trovano spesso ostilità sono a volte costrette, non per retorica, a chiedersi qual è il male minore in certe circostanze.
Prova ne è che comunque la nostra manifestazione è stata confermata.
Favorevoli e contrari a qualsivoglia decisione ce ne saranno sempre. Personalmente sarei stato a favore sia del mantenimento che dell’annullamento del concerto, perchè vi è del giusto in ognuna di queste decisioni. Però a volte il pragmatismo va ascoltato.

Stefanom

Assurdo. Allucinante. Muoiono dei lavoratori professionisti il cui mestiere è rischiare la vita e si annulla un concerto. Ma per tutti gli operai che muoiono ogni giorno cosa dovremmo fare?

Retorico e stucchevole.

Fabio Milito Pagliara

Non credo sia stata una decisione facile, non tutti avevano la stessa idea, a me spiace che si sia annullato il concerto ma in un associazione democratica dobbiamo anche accettare queste scelte

hexengut

Rudy.Markus. Condivido. Come ho già scritto sul post relativo alla notizia dell’attentato, non è questione di miope acquiescenza alla retorica ma savia prudenza, per evitare alla uaar, in questo clima di retorica dilagante, attacchi diffamatori

crespo

Marcus ha scritto:
“Semmai cogliamo l’occasione per affermare che una laicità sana, basata sul rispetto dell’altro è veramente pacifica. Qui non si tratta di talebani e religione, si tratta di petrolio e affari. Loro non ci vogliono e nessuno porta la sua pace a casa degli altri. Né cristo né l’ONU.”

No, non deve essere questo l’intento della manifestazione.
Si può essere non credenti ed essere favorevoli alla guerra in afganistan o meno, si può essere milanisti o interisti ecc ecc.

Bisogna stare molto attenti a non mischiare altri argomenti: assumere posizioni che esulano dalla laicità in primo luogo crea una divisione tra i non credenti (mica tutti la pensiamo allo stesso modo), secondariamente svia l’attenzione dal vero argomento.

Stefanom

hexengut: quello che dici vuol dire allinearsi al clima retorico. Nascondersi per evitare gli attacchi diffamatori non è da UAAR.

crespo: quoto in pieno

strozzapreti

Purtroppo si nasce e si muore e tutti rischiamo di morire per caso, qualunque attività si faccia rischiamo di ferirci ed anche morire, quindi onore ai caduti senza distinguere tra civili e militari, perchè di fronte alla morte non c’ è distinguo ne di razza, civiltà e tanto meno di attività, onorarli col raccoglimento silenzioso sospendendo ance un concerto, almeno che non sia fatto di musiche e parole appropiate.

Stefano Grassino

Il meeting non è stato rimandato, il concerto si, con mia grande insoddisfazione. A chi ci avrebbe criticati per il concerto io avrei risposto così: nel nostro meeting abbiamo ricordato sul piano umano i nostri connazionali ed abbiamo osservato un minuto di silenzio. Né più ne meno come nel campionato di calcio. Forse che i calciatori possono ciò che noi non possiamo? Viviamo in pari dignità o no? A noi atei non la riconoscono? Allora ce la prendiamo, punto e basta.
Non capisco una cosa: ma che i militari hanno intorno alla testa l’alone di luce dei santi? Sono volontari, superpagati perchè quello che guadanano loro in sette anni laggiù un padre di famiglia lo guadagna in tutta la vita e forse manco ci arriva. Il rischio è bassissimo: in sette anni sono morti in 21, sul lavoro in sette anni circa 9000. Mio cugino, viceprimario al Forlanini di Roma si è preso un virus da un paziente ed è vivo per puro caso. Se ne salva uno su un milione, secondo le statistiche. E’ un rischio che fà parte del mestiere e nessuno, giustamente gli ha dato dell’eroe. Mi dispiace sempre per chi muore ma quando arriveranno le salme, chiuderò il televisore. Non sopporto l’ipocrisia dei politici, l’asservimento dei giornalisti e peggio ancora il pellegrinaggio del popolino bue ed ignorante.
In ogni caso mi associo totalmente a ciò che ha scritto Fabio Milito Pagliara.

RUDY

@ TUTTI_ voglio sapere una cosa da voi: credete davvero che questa ennesima manifestazione potra’ in qualche dare uno scossone al Paese? ne siete veramente sicuri? A questo meeting parteciperanno I soliti radicali, i soliti comunisti, associazioni gay e 300 persone che hanno dalla loro parte un bagaglio culturale non indifferente che gli permette di ragionare con la propria testa, praticamente sempre e solo voi pochi eletti. E siete sempre la minima parte del Paese e la gente comune continuera’ a non sapere e a non capire cosa volete e quali cambiamenti cercate perche’ continuate a manifestare, a parlare nei vostri blog all’infinito ma non comunicate con nessuno eccetto che con voi stessi e i vostri simili. Avete sbagliato tutto e continuate a sbagliare e questo meeting e’ l’ennesimo errore perche’ non farete altro che parlare sempre e solo tra di voi, la tv e giornali vi faranno a pezzi o nella migliore delle ipotesi non vi saranno dedicate nemmeno due righe,proprio come e’ successo con la storia degli ateobus. Non sapete comunicare o peggio non volete comunicare perche’ se foste stati capaci a farlo questo Paese non sarebbe ridotto cosi’.

hexengut

Stefanom. che c’entra l’allineamento al clima retorico? e nessuno si nasconde. Anzi, valutata la situazione, ci comportiamo, appunto, razionalmente.

hexengut

a tutti: per cortesia non rispondete a Rudy che sta già infestando altri blog

hexengut

PS. E che non è l’amico Rudy ma il guastatore rompipalle odierno

alice

non sono d’accordo! il concerto lo avrei fatto, magari proprio dedicandolo ai caduti e rispettando un minuto di silenzio!! …credo comunque che bisognerebbe smetterla di alimentare certe guerre intestine che corrodono la nostra unione di atei e agnostici razionalisti proprio dall’interno! (sicuramente qualcuno capirà cosa intendo dire!)

Rudy

Ripeto la precisazione: RUDY non sono io.
Ci tengo a differenziarmi.

korova

Annullato il concerto è una stronzata perché crea di fatto una discriminazioni tra morti sul lavoro.

_

Quelli che portano un’arma in mano sono più uguali degli altri??

[b]B[b/] B

Stefanom

Non chiamiamoli caduti, per favore!! Caduti sono i soldati di leva, chiamati a servire lo stato gratis, mandati in guerra, crepati per difendere lo stato che li ha cresciuti.
Questi sono morti facendo un lavoro strapagato che prevede anche l’ammazzare ed essere ammazzati, sarebbe molto meglio se non morissero i soldati, ma finché si manderanno le truppe in guerra sorprendersi per i morti è proprio ipocrita.

RUDY

La maggior parte degli Italiani e’ convinta che gli atei insieme ai mussulmani siano nemici della cristianita’, non e vero ma la gente lo pensa ela vostra colpa e’ quella di non aver cambiato una virgolo di quest’assurdita’.

Stefanom

RUDY ma per piacere… quindi se il mio vicino crede che io sia uno stupratore assassino sono io a dover dimostrare di non esserlo o è lui un idiota a pensarlo?

crespo

vorrei evidenziare due interventi:

1-Korova ha scritto: Annullato il concerto è una stronzata perché crea di fatto una discriminazioni tra morti sul lavoro.

2- hexengut ha scritto: Rudy è un bravo ragazzo. RUDY è un troll del cazzo

Ora vorrei sottoporvi questo mio piccolo problema: ho diversi amici atei che preferiscono non frequentare questo sito principalmente a causa di commenti “estremisti” e maleducati.

Non è che abbiano tutti sti torti.

Questo non vuole assolutamente essere un attacco personale a korova o a hexengut, ma molto spesso leggo frasi maleducate nei commenti e, anche se spesso questi commenti sono condivisibili o divertenti, non contribuiscono a rendere elegante questo forum.

davide

Voglio vedere quando annulleremo le manifestazioni per le morte sul lavoro di un operaio!!! Molto stucchevole come cosa

Avalon

Concordo con quanto espresso da Ernesto, Stefano Grassino e Stefanom.
Il concerto andava fatto, dedicandolo ai morti di Porta Pia (a parte gli zuavi pontifici già osannati dal generale Torre lo scorso XX settembre) quelli sì, caduti combattendo un regime assolutista ed ipocrita.

@ Fabio Milito Pagliara: non quando l’idea è costruita cogliendo artatamente l’occasione; già troppi sintomi della volontà di affossare il concerto si sono visti in questi mesi.

@Alice: non si tratta di guerre intestine, ma di indignazione, protesta e difesa contro disonestà e interessi, che corrodono ben di più.

Andrea

@MENTULA scrive:
18 Settembre 2009 alle 10:10

Sarà una bella lezione di vita assistere ai funerali religiosi dei gloriosi caduti. Solo la liturgia cattolica con la sue affermazioni sull’immortalità dell’anima e sulla resurrezione del corpo può offrire speranza e consolazione a chi è nel dolore!

A offire speranza è più brava Vanna Marchi, che anzi offre certezza.
Fatevi tenere delle docenze da lei.

Ciao a tutti

nostalgico

“il Signore con una mano toglie e con una mano da”.
La morte dei soldati aveva portato all’annullamento della manifestazione per la stampa (con mio sommo giubilo, perché così il meeting dell’Uaar avrà più visibilità e più persone verranno).
Purtroppo ha anche portato a questa decisione, che comprendo per ragioni “dipolmatiche”, ma dalla quale dissento totalmente. Sia per ragioni di buonsenso (perché non per gli operai?
Perché non per gli afghani morti?), sia perché la morte dei mercenari italiani non può che farmi piacere.
Punto e basta.

Peccato davvero, anche perché sarebbe stato un bel concerto.

Stefano Grassino

@ nostalgico

Sai una cosa? Stè storie mi rendono più agguerrito ed attaccato all’associazione. Non è per volermi consolare/ti è la pura verità.

crespo

@nostalgico

MA tirendi conto di quello che dici?
Ti fa veramente piacere che siano morti dei militari italiani?

Ma pensi veramente che queste persone siano dei mercenari, magari nazzisti e stupratori?
Veramente ritieni la tua visione del mondo così perfetta da poterti permettere simili affermazioni?

Anche se non si è d’accordo con la missione in afganistan, questa rimane comunque un amissione dello stato italiano che si propone almeno di mantenere la stabilità in un paese veramente sfortunato (e, si, anche militarmente strategico). Missione nata sotto l’egida dell’ONU.
Insomma, per quanto siano del tutto legittime posizioni differenti, penso che un minimo di lucidità debba essere sempre mantenuto

darik

morgan scrive:
Inoltre stento a capire perché ci sentiamo così colpiti solo alla morte di connazionali. Che cambia se sono italiani? Un uomo è un uomo.

si kiama sciovinismo; conseguenza della mentalità fascistoide ancora nel dna degli italiani.
pure i credenti ne sono soggetti anke se proclamano tutti gli uomini sono figli di dio; siamo fratelli in cristo; ed altre menate varie.
la verità è ke si tratta di sfacciata e ipocrita retorica patriottarda; alimentata dai media ke riescono a riempire i loro quasi sempre vuoti e insulsi palinsesti con queste trasmissioni
a buon mercato.

Ivo Mezzena

@ Nostalgico

Solo ai nazisti o ai fascisti può far piacere la morte di qualcuno.

Tornado all’argomento del post, è chiaro che il “vampirismo” della politica italiana si stia manifestando alla grande, ora tutti i politici pronti a far scendere le lacrime per i nostri militari, tutti pronti a “succhiare” visibiltà per la tragedia e quindi a gridare “ORA TUTTI A CASA”. Allora perché ce li abbiamo mandati? Perché non li abbiamo fatti tornare prima? Il solito meccanismo della amministrazione italia, tragedia-reazione.
Per quanto riguarda la sospensione del concerto, approvo per le sole ragioni diplomatiche.

fab

Secondo me, bisognava tenere il concerto, chiarendo bene con un discorso iniziale e ulteriori interventi che è proprio con il razionalismo che guerre come quella in Afganistan non ci sarebbero.

(OK, l’Afganistan è importante per l’oleodotto, ma PRIMO la ggente questo non lo capisce SECONDO bisognerebbe trovare un casus belli non religioso e tanti auguri e TERZO in un mondo razionale il problema del petrolio non ci sarebbe già più.)

Siamo NOI ad avere il monopolio della soluzione corretta.

Alex

Scusate se divago un attimo, madevo esprimere il mio rammarico per la ‘improvvisa’ indizione della cosiddetta “marcia anticlericale” proprio per lo stesso giorno del meeting (del quale si sa da mesi e mesi), indetta non solo da alcune associazioni glbt, e passi (il solito narcisismo) ma anche dai Radicali! Perché frammentarci, perché dividerci sempre? Le due cose non potevano essere unite, non abbiamo un interesse comune? Già avremo una attenzione mediatica prossima allo zero, poi ci didiviamo pure… verrà mai il giorno in cui impareremo a unire gli sforzi?
Scusate lo sfogo.

Triceratops

E’ il meeting l’evento centrale. Il concerto era accessorio.
Non è stata annullata la manifestazione come ha fatto la FNSI per la libertà di stampa: è stato annullato un concerto. La piattaforma rivendicativa rimane e questo è l’importante.

Grande è però l’ipocrisia che vede la morte di un operaio come consueta, e una tragedia la morte di un soldato che combatte non certo per difendere la propria terra a migliaia di chilometri di distanza. Lasciano entrambi famigliari disperati.

fra pallino

@tutti

noi avremo pure i nostri matti da tenere a bada, ma voi avete sicuramente i vostri, vedi il post delirante di nostalgico…

Ernesto

Cito:

I soldati morti sapevano che potevano morire (fa parte del loro mestiere), ma sono andati ugualmente per scelta e per interesse economico, cioè per guadagnare di più. So anche che molti vanno per il brivido della guerra, per dirla alla popolana per menare le mani e sperimentare armi nuove e di precisione. Dov’è l’eroismo nell’uccidere sistematicamente, per sbaglio o per fuoco amico, civili che a loro volta sono vittime nel loro paese e vittime degli occupanti stranieri?

[Don Farinella]

puric

per coerenza dovremmo annullare tutte le nostre manifestazioni, visto che in Italia ogni giorno c’è almeno un morto sul lavoro. Non mi piace per niente che anche l’UAAR si accodi a questa becera mentalità patriottarda

De Sade

Se si sia voluto concedere l’onore del silenzio musicale ai soldati italiani caduti, non ci trovo nulla di male. Credo anche per quanto si possa considerare una morte più grave di un’altra ,che sia da considerarsi molto più grave la perdita di chi ogni giorno fa un lavoro normale, muratore, operaio ecc. ecc. che debba perdere la vita come spesso accade per la mancanza di scrupoli di quelli che avrebbero dovuto provvedere alla sua sicurezza. Detto questo, i nostri soldati, vanno ad incrementare una statistica di morti che comprende i militari stranieri, quelli locali e i civili che tutti i giorni, in medioriente, in genere vengono uccisi normalmente in attentati. Negli USA direi che è cosa normale, essendo il loro l’esercito più numeroso e quello più presente nelle zone più a rischio, sono i soldati che muoiono più spesso. Ai nostri capita meno frequentemente di avere di questi incidenti poiche in proporzione sono pochi, come al solito mal equipaggiati e in genere disposti in zone meno calde dal punto di vista tattico. Tra qualche settimana ce li saremo dimenticati come quelli di Nassiria, rimarrà il cordoglio per le famiglie e chi li conosceva. Purtroppo i morti civili, senza dubbio i più numerosi, per noi contano meno di niente, non ci facciamo più caso visto che da decenni ci propinano in tv cifre di morti per attentati, fuoco amico, le nostre efficacissime mine anti uomo (prodotto leader del nostro export), rappresaglie Israeliane ecc. ecc.
In fondo questi soldati, come tutti gli altri che sono da quelle parti, sono lì per soldi, a caccia di fortuna, perchè si credono di giocare a Rambo, perchè sono dei deliquenti … perchè chi conosce la guerra sa che è meglio evitarla in tutti i modi, a differenza di chi la cerca.
Non trovo differenza tra le ragioni dei soldati di oggi e i crociati di qualche secolo fa, tranne nel fatto che quelli di oggi hanno un armamento notevolmente superiore rispetto ai loro avversari, questo forse gli fa credere di essere invincibili, purtroppo ogni tanto capita che le prendano anche loro, fa parte del gioco …

Giuliana

In Inghilterra piangono la morte di uno o piu’ soldati praticamente ogni giorno – cosa dovrebbero fare, fermare la nazione a tempo indeterminato per lutto nazionale?

Massi

Abbiamo il più grande Presidente del Consiglio di tutta la storia d’Italia…
per numero di morti ammazzati contro i principi costituzionali.

Art. 11: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizione di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Stefano Grassino

@ De Sade
@ Roberto Grendene

Se si sia voluto concedere l’onore del silenzio musicale ai soldati italiani caduti, non ci trovo nulla di male.

Neanche io e di conseguenza accetto la decisione presa dal CC dell’uaar per rispetto e senso della disciplina nella quale credo. Considero inoltre quanto sia stata faticosa e difficile la decisione presa, vista la velocità con la quale si sono susseguiti gli avvenimenti. Una cosa voglio però sottolineare a tutti gli ipocriti di questo derelitto paese: domenica rientreranno le salme; il campionato di calcio osserverà il suo miserabile e falso minuto di silenzio seguito dallo strepitio delle trombe, delle urla dei tifosi, delle risse tra i giocatori e gli sputi che si tireranno, oppure staranno tutti a casa a piangere l’arrivo dei defunti? Se il campionato non si fermerà allora io chiederò alla segreteria di fare un comunicato di sdegno al presidente della repubblica a nome di tutti noi; anche se non varrà nulla per loro penso sarebbe un’atto dignitoso per noi.

Markus

@ Crespo.

Vorrei essere chiaro, per questo tratto di un elemento OT, quello politico, premettendo che ciascuno può essere favorevole o contrario alle missioni a prescindere dal credo o non credo.

Questo attentato è un evento decisamente grave ed importante, tanto da giustificare, per me, una riconsiderazione dello stile della manifestazione.
Un lutto di militari italiani mal si concilia con le allegre ballate e gli stornelli. Per me è un fatto di sensibilità anche se sono e resto contrario alle missioni di pace (anche ONU, sulla NATO forse non discuterei) per questi motivi:

Sono missioni con precisi intenti strategici ed economici
Nessuno impone la propria pace agli altri e non credo all’altruismo degli ex colonialisti.
Sono consapevole che i soldati possono morire e lo sappiamo tutti che fa parte del loro mestiere.

Ce li mandiamo e li paghiamo pure per quello, altrimenti ci manderemmo insegnatni o ballerine o psicologi o medici o non so che altro. Se ci mandiamo i soldati vogliamo esportare qualcosa di diverso dalla nostra cultura, tanto per essere chiari.

Detto questo, sono consapevole che siamo in ballo e si deve finire di concerto con gli alleati, ma per quanto mi riguarda, vorrei che un’italia laica si facesse sentire sul piano internazionale alla ricerca di alternative diverse da quelle attuali (oleodotti, ricostruzione, neocolonialismo).

Per fare questo serve che la gente non abbia ideali per cui combattere (salvo la difesa personale) e che si smetta di CREDERE che noi abbiamo una pace che loro non capiscono e che gli possiamo imporre.

Finché loro credono nella guerra faranno la guerra e non ci possiao fare nulla. Finchè noi crediamo di poter esportare la nostra pace e la nostra sedicente democrazia, saremo a rischio.

Quello che voglio combattere è l’archetipo dell’idea messianica. Cristo porta la pace, l’ONU porta la pace … NOI CI DIAMO LA PACE SE COMBATTIAMO NOI STESSI NEI NOSTRI ISTINTI PEGGIORI. I POPOLI SI DANNO LA PACE SE SI DANNO LEGGI, IDENTITA’ CULTURALE E CONDIVIDONO UN PENSIERO PACIFICO FONDATO SUL RICONOSCIMENTO DEGLI ALTRI.

Per averlo non si può coltivare la certezza di essere superiori a nessuno. Per questo credo che una religione che affermi di essere migliore delle altre sia il presupposto peggiore per parlare di pace.

#Aldo#

Non vedo un legame tra la guerriglia afghana e un concerto.
Calzante il paragone di Stefano sulla sospensione delle partite di calcio, serie A.
Ristabilire coerenza e razionalità anche in queste cose non sarebbe un male.

crespo

@ De Sade:
De Sade ha scritto:

“…In fondo questi soldati, come tutti gli altri che sono da quelle parti, sono lì per soldi, a caccia di fortuna, perchè si credono di giocare a Rambo, perchè sono dei deliquenti …”

Giusto, bravo, ben detto! Già che ci sei anticipa un po’ la data dell’apocalisse, dividi i buoni dai cattivi e facciamola finita con questo mondo corrotto!

Giuliana

La razionalita’ imporrebbe di ritirarsi subito da questa missione di guerra denominata ipocritamente missione di pace. Non avremmo mai dovuto infognarci in qualcosa del genere. La democrazia e la razionalita’ non si esportano con le armi, anzi, semmai sono servite a far incattivire ancora di piu’ gli estremisti, e la condizione delle donne e’ rimasta miserabile come prima.
Non fa mai piacere che qualcuno muoia, ma se permettete per un militare di carriera il rischio e’ parte integrante del lavoro che ha scelto, non cosi’ per un operaio o un muratore o un agricoltore.
Mi unisco a quelli che gia’ hanno osservato che per chi muore sul lavoro nessuno muove un dito o fa proclami.

crespo

@Markus

Capisco il tuo punto di vista e lo rispetto, ma sono in completo disaccordo: il controllo dell’afganistan è, a mio parere, importante per la stabilità di tutta l’asia. Le religioni non centrano assolutamente nulla (si, ci sono i talebani, ma non c’è la guerra perchè ci sono i fanatici religiosi, c’è la guerra per avere il controllo dell’area).

Ora si può essere più o meno d’accorto con l’intervento militare ma, come vedi, questo discorso centra poco con gli obiettivi dell’UAAR.
Motivo per cui penso che l’UAAR non debba dare giudizi sulla guerra in afganistan, mentre può interessarsi alle vergognose leggi che sono state emanate recentemente in quel paese, con il benestare dell’occidente.

Stefano Grassino

@ Markus

Mi spieghi perchè le allegre ballate e gli stornelli dell’uaar il sabato non vanno bene, mentre i cori degli stadi, la domenica (giorno del rientro delle salme) vanno bene?
Sono io che non arrivo a capire?

De Sade

Insisto col significare che i soldati italiani morti nell’attentato di ieri, a parte il fatto che facessero parte del nostro esercito, non hanno alcuna differenza con tutti gli altri soldati, terroristi e civili innocenti che muoiono quotidianamente da quelle parti, per me meritano rispetto in quanto morti, ne più ne meno di tutti gli altri. Se la forma e l’eccezionalità del caso (perchè hai nostri capita più raramente che ad altri ) in Italia impone il lutto nazionale, anche se personalmente non provo sentimento di lutto, rispetto quello di tutti coloro che lo provano. Per quanto riguarda le motivazioni che spingono un singolo oggi a predere le armi e partire per il medioriente, credo che oggi ci siano molti ma molti più ipocriti che dicono di andare lì per portare la pace, di quanti, crociati, in passato, dicessero di andare da quelle parti a liberare la terra santa.

Asatan

Non vi offendete ragazzi ma qui vedo commenti di una superficialità allucinante.

Tutti i soldato sono delinquenti pazzi che credono di essere rambo e pensano solo ai soldi!!
Curioso che lo stipendio di un soldato semplice sia 1.300 euro mensili. Un operaio specializzato prende la stessa cifra.

Quanto alle motivazioni, scusate, ma chi siete voi per trinciare giudizi? Vi eleggete a giudici, giuria e boia di persone che non conoscete minimamente. Ci sono persone che lo fanno per giocare a Rambo, come ce ne sono altrettante che lo fanno per idealismo. Probabilmente per voi ideali come difendere i propri compatrioti da eventuali rischi oppure sperare di poter essere utili stabilizzare un area disastrata sono imbecillate.

Quanto al fatto che la democrazia non nasce dalle armi…. ma la avete MAI studiata storia a scuola? Vi dicono nulla rivoluzione francese, prima e seconda guerra mondiale, scontri razziali, ecc?
Se noi viviamo in una democrazie è perche negli anni ’40 qualche milione di “poveri stro.nzi che volevano fare rambo” è venuta dalle nostre parti a esportarci la democrazia a colpi di bombe e fucili. A proposito…. secondo voi anche i partigiani erano dei “poveri stron.zi che giocavano a far rambo”?

fierte91

@ Astan:

Non saremmo nessuno per giudicare, però se qualcuno azzarda alla sua vita andando in guerra in Afghanista, non merita poi tutta la riverenza che ci gli stanno rivolgendo le autorità e, più di tutto, il Paese non si può fermare.

Inoltre, il tutto, è aggravato dal fatto che in Italia muoiono quotidianamente in media (dati che vanno dal 2003 al 2006) 5 lavoratori sul posto di lavoro (fonte il Sole 24 ore).

Prova a comprendere allora.

Lucifer

@ Asatan

Mi trovi pienamente daccordo,

ma dato che quei poveri 5 ragazzi sono morti per liberare una nazione dalle peggiore delle dittature, la dittatura religiosa, NON BISOGNAVA spostare il concerto, ma BISOGNAVA DEDICARLO alla loro memoria.

Perche se gli Afgani, da ragazzi, fossero stati LIBERI DI NON CREDERE,oggi non ci sarebbero talebani, e guerre contro i loro regimi balordi e inumani.

D’antronde ciò che è divino non è umano, ossia è inumano.

Silvietta

mi dispiace molto per la loro morte e la sofferenza che causano ai loro cari, ma ragazzi… erano in guerra. ed io proprio non capisco cosa ci sia da elogiare in chi va a fare la guerra. non si tratta di rischiare di morire (puoi rischiare la morte per mille più nobili ragioni), ma di rischiare per fare la guerra. e per me chi fa la guerra non ha scusanti, richia la vita nel fare un mestiere orribile. cordoglio e compassione, ma no comprensione

Pino Curatolo

Io invece apprezzo la decisione del direttivo UAAR che si dimostra, ancora una volta, composto da persone sagge, mature, serie.
Il nazionalismo non c’entra. A parte che la missione di cui fanno parte è una missione NATO, senza il coraggio di questi nostri soldati l’Afganistan sarebbe rimasto o rischia di tornare la culla di quel fondamentalismo … Visualizza altroRELIGIOSO islamico che ha ammorbato il mondo.
Io sono grato a questi coraggiosi e mi farebbe piacere che l’UAAR sottolineasse il fatto che il loro sacrificio è stato causato dal FONDAMENTALISMO RELIGIOSO, dal fanatismo religioso che oggi è islamico tanto quanto qualche secolo fa era cattolico!
Evidenzio, infine, che se fare il soldato oggi è una scelta, prevalentemente viene fatta non da “Rambo”, ma da ragazzi seri, positivi, che anche se vogliono formarsi una famiglia accettano il rischio di perdere la vita, perchè si sa che i nostri militari sono impegnati in diversi teatri di rischio.
Se fossero dei “Rambo” farebbero i “contractors”, molto più lautamente pagati; se volessero il “posto statale” senza rischi farebbero i bidelli, i finanzieri, o farebbero i poliziotti dietro ad una scrivania, invece vanno a rischiare la vita per l’Italia, per la NATO, per l’ONU.

Silvietta

liberi di scegliere, ma poi non simulassero di essere eroi. per me è molto più eroico per esempio un astronauta che rischia di morire per una nobile causa come la conoscenza! e non la guerra!

alice

@ avalon
…purtroppo di guerre intestine corrosive e distruttive ce ne sono assai!!
p.s alice forse è un nome fuorviante…ma sono la madonna che insieme al suo giuseppe girava per poggio mirteto con un boccoloso arcangelo gabriele! 😉
spero di vederti domani

nostalgico

Ad Asatan: no, i partigiani non erano dei “poveri stron.zi che giocavano a fare rambo” perché combattevano contro i nazifascisti.
Dovrebbe essere ovvio. Fascisti e antifascisti sono due cose diverse.

Per il resto, anche proprio per quello che scrivo, personalmente sono d’accordissimo che la democrazia, la libertà, molte conquiste si sono avute con le armi, le guerre e le rivoluzioni.
Niente di nuovo, in questo. Peccato che i soldati italiani eccetera non vadano in afghanistan per portare la libertà e la democrazia. Su questo penso non ci siano davvero più dubbi.

Nel 1945 gli alleati (non solo americani, ricordo, ma anche di altri paesi, soprattutto inglesi, sovietici, che hanno pagato il tributo di sangue maggiore ed hanno avuto venti milioni di morti, tra militari, partigiani e civili, ed hanno liberato metà Europa, tanto è che Auschwitz l’hanno liberato loro, con buona pace di Benigni, e Berlino è stata presa dall’Armata Rossa, eccetera) hanno liberato l’Europa dal fascismo, è vero.
Peccato che gli Usa entrarono in guerra solo nel 1941, dopo Pearl Harbour: fino ad allora erano stati apertamente isolazionisti e disinteressati dell’Europa, del fascismo, della “nostra” libertà.

Circa gli altri paesi (Gran Bretagna, Francia), visto che sei anche sul forum, ti invito a leggere il mio ultimo scritto (in quindici parti) in “La pagina nascosta della resistenza tedesca” (sezione “altri argomenti”), dove faccio anche un lungo approfondimento sul comportamento di essi durante gli anni Trenta, da prima di Monaco in poi, nei confronti di Hitler e di tutto il fascismo europeo…

Poi, chiaro, sicuramente molti soldati statunitensi che sono venuti a combattere nella Seconda Guerra lo hanno fatto per vera convinzione, contro il fascismo, per la libertà.
Su questo nessun dubbio.

Ma non ditemi che oggi sia lo stesso, che non sappiano che non vanno in Afghanistan e Iraq a portare libertà e progresso (in un paese che l'”Occidente” ha contribuito a mantenere nel medioevo: vedi quando finanziavano, armavano, sostenevano a livello militare e di propaganda i mujaheddin e lo stesso Bin Laden, contro il governo del Pdpa e l’Armata Sovietica, nel 1979), bensì a prendere il controllo di aree strategiche, il petrolio, cercare di “rimettere in moto l’economia” (una cinica forma di keynesismo), trovare appalti e far fare affari alle varie imprese, oltre che alle ditte di armi.

Dai, non penso siano davvero così ingenui, i soldati.
Né gli americani né gli italiani.

A tutti gli altri (Crespo, Ivo Mezzena, eccetera):
a) i morti non sono tutti uguali;
b) si, mi sento in diritto di dare giudizi su quello che accade nel mondo e sugli altri, inclusi i militari volontari che vanno per soldi (e gli stessi tg insistono su questa cosa: poveri ragazzi che vengono dai paesini e dal sud e che cercavano lavoro e che si dovevano sposare) a fare la guerra, e che a casa mia si chiamano ancora mercenari;
c) che siano italiani, finlandesi, bengalesi o marziani, non mi cambia nulla.

Sono quindi d’accordo con alcune cose scritte da Darik, Markus, De Sade, Giuliana, eccetera.

Io pure ho avuto bisogno di lavorare, come tutti, e ho preferito farmi un “mazzo a tarallo” a fare il camionista per anni (anche se venivo dall’università) piuttosto che andare in giro ad ammazzare gente e stuprare ragazzine (perché lo sanno tutti quello che fanno i militari, in Afghanistan, Iraq, come prima in Somalia e Jugoslavia), sostenendo un’occupazione colonialista determinata solo da interessi economici, strategici (come Crespo stesso dice) e diplomatici. Onu o non Onu, alleanze o non alleanze.
Quindi basta con questi piagnistei.

Altra cosa: l’Uaar ha sbagliato per un motivo importante.
Giustamente, dopo lunghe discussioni, si era schierata contro le guerre in Iraq e Afghanistan, perché, correttamente, le vedeva come parte di un attacco contro la cultura e religione musulmana (cosa che l’Uaar, che difende la laicità come pure la libertà religiosa ed è contro le discriminazioni di credenti e non credenti).
Quindi, ora, unendosi al cordoglio per i morti, di fatto avalla implicitamente tutto questo.
La guerra, oltre tutto il resto, è parte di una moderna crociata, uno “scontro fra civiltà” (che ovviamente cela interessi economici e geopolitici).
Non dico avrebbero dovuto fare ufficialmente canti e balli per festeggiare, ma avrebbero dovuto tenersi fuori da questa retorica e quest’implicito sostegno della invasione dell’Afghanistan e dell’Iraq (ai quali non hanno portato affatto libertà, progresso e democrazia).

E poi mi chiedo se i Ratti della Sabina (che sono il gruppo più “importante”: gli altri, pur molto bravi, praticamente venivano gratis, o chiedevano solo un rimborso spese) ora non chiederanno comunque il pagamento di quanto pattuito, del tutto o in parte.
Non conosco il contratto, ma un annullamento così improvviso, a due giorni dal concerto, credo potrebbe dar loro (giustamente) diritto a chiedere comunque il compenso.

Roberto Grendene

Le decisioni contrarie alla scelta adottata, da molti riportate anche qui, erano ben presenti.
Il concerto era stato deciso e voluto, a completamento della giornata in cui ci saremmo trovati a Roma per darci voce da soli e per rivendicare quanto scritto qui:
http://www.uaar.it/uaar/meeting/2009/presentazione
Abbiamo confermato senza esitazioni il meeting, e non abbiamo annullato il concerto per unirci all’ipocrisia, alla retorica di facciata, ma per un insieme di ragioni, tra cui sgombrare il campo da ogni possibile strumentalizzazione e concentrare l’attenzione sulle rivendicazioni per un paese laico e civile, sui nostri scopi sociali.
Chiaramente, poi, siamo fallibili

Roberto Grendene

nostalgico dice “[L’UAAR] si era schierata contro le guerre in Iraq e Afghanistan,”

non mi risulta. l’uaar afferma

“perché, correttamente, le vedeva come parte di un attacco contro la cultura e religione musulmana”

non mi risulta

L’UAAR lascia i propri soci ragionare con la propria testa.
Nello statuto non ho trovato cio’ che dici.
Nelle Tesi, c’e’ questo:

L’UAAR aderisce al testo costituzionale per quanto riguarda in particolare le istanze pacifiste (art. 11: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione alle controversie internazionali…») e denuncia il pericolo della contrapposizione di concezioni integraliste della storia e dell’utilizzo di categorie come le guerre di religione per nascondere i reali motivi dei conflitti nel mondo. Denuncia altresì l’utilizzo che viene attualmente fatto della religione per legittimare il proprio potere nonché per perpetrare sia azioni offensive contro altri popoli sia atti di terrorismo.

Roberto Grendene

nella seconda riga del mio precedente commento mi e’ scappato “uaar afferma” che non deve essere considerato (“non mi risulta”, doveva essere)

nostalgico

Posso sbagliarmi e tu certo ne sai più di me, ma ricordavo così, riguardo le guerre (e, mi pare, circa la partecipazione a non ricordo che manifestazioni contro la guerra).

Non ho nominato lo Statuto, comunque.

La parte delle Tesi che riporti, in ogni caso, mi pare esprima proprio quello che io dicevo.

Non vi è dubbio che l’Uaar lasci i propri soci liberi di ragionare con la propria testa.

Tuttavia ha preso posizioni ed ha partecipato a manifestazioni riguardanti le tematiche principali di cui essa si occupa ma anche a questioni ad esse attinenti: vedi, lo scorso anno, il sostegno dato a delle guide turistiche e/o degli autisti di un servizio dell’Atac (o quel che è) di Roma per turisti, che era però a tutto vantaggio economico del Vaticano, il quale sfruttava e licenziava i dipendenti.
Non ricordo bene i termini della questione, comunque era una faccenda di ordine sindacale, ma riguardava anche i temi Vaticano-ingerenze-interessi economici, pertanto si prese ufficialmente posizione e si partecipò alle proteste.

Idem, l’Uaar partecipa ai cortei del 25 aprile.
Allora, dovremmo anche astenerci dal fare ciò e, in generale, dal prendere posizioni anche vagamente “politiche”.

L’Uaar ha come proprio punto di riferimento “politico” la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, il che è sicuramente una posizione netta, ad esempio contro le discriminazioni per razza, genere, orientamento sessuale, nazionalità, eccetera.
Il che non ha, in teoria, alcun legame con le questioni della laicità (tant’è che si può benissimo essere atei, anticlericali, per la laicità, ma essere razzisti od omofobi o guerrafondai). Figuriamoci, allora, una questione in cui religione, laicità, discriminazioni su base religiosa, eccetera, come la guerra in Afghanistan, Iraq, e tutta la situazione mediorientale.

stefano f.

è solo una scusa puerile per annullare una scomoda manifestazione.
siamo sempre più immersi nel medioevo clericale.

nostalgico

Comunque, sia chiaro, ribadisco quanto scritto nel mio primo intervento (quello delle 13:32):
“questa decisione, che comprendo per ragioni “dipolmatiche” “.
Pertanto non ho nulla da obiettare, a riguardo, è una scelta da cui dissento ma di cui riconosco la logica, appunto espressa da Roberto Grendene che scrive circa lo “sgombrare il campo da ogni possibile strumentalizzazione “.

A Stefano Grassino: hai scritto (13:42) “Sai una cosa? Stè storie mi rendono più agguerrito ed attaccato all’associazione. Non è per volermi consolare/ti è la pura verità.”
Non sono sicuro di aver capito bene quello che intendessi, comunque concordo con la tua percezione: è chiaro che situazioni del genere, dibattiti interni, scelte che condividiamo o meno, ci coinvolgano ancora di più nell’associazione (l’Uaar o altro) di cui siamo parte.

Markus

@ Stefano Grassino

Guarda che va bene pure girare con l’attrezzo di fuori e le mutande in testa, ma si paga un costo sociale. Gli amici dello stadio fanno quello che vogliono. Io non vado allo stadio e non troverei gradevole essere etichettato come tifoso, ultrà o roba del genere. Preferisco una associazione che sia rispettabile e dimostri sensibilità per cose che sono da lutto nazionale. Gli imprevisti succedono e sapersi adattare è segno di intelligenza, anche sociale. Avremo altre occasioni per essere goliardici. Forse ora è meglio essere seriosi e mostrare il lato intellettuale (chi può farlo, si intende).
Forse si poteva fare ugualmente il concerto, ma con toni diversi. Voglio dire, mi capita di apprezzare il canto gregoriano pur essendo ateo e non vedendoci una professione di fede nemmeno a cantarlo. Si poteva fare il concerto con toni diversi, forse, ma questi sono giudizi che stanno agli artisti e agli organizzatori. Meglio essere presi per seri e pesanti in questo momento che farsi prendere per degli insensibili rigurgiti di osteria (perchè si fa presto a farsi criticare) rovinando anche il resto dell’evento per poche facili critiche.
Io la vedo così.

Squall2081

Apprendo oggi che il concerto verrà annullato.
Ho letto di tutto e di più. Liberi di credere quello che ognuno vuole, credo che l’UAAR se avesse fatto “festa” sarebbe stata additata da tutti di essere “blasfemi” anche sulla morte di Militari Italiani.
Lo sappiamo tutti che adesso tutti i Politici faranno le solite schifezze, perciò non credo l’UAAR possa “dare” alla gente (che tutti noi conosciamo con un QI sopra la media!) questa opinione.
Pensate lunedì i giornali, tra cui Avvenire, che accusano l’UAAR che nonostante il lutto, si sono beffe anche della morte e hanno tranquillamente “festeggiato”???
Per quanto riguarda il calcio, ho smesso di seguirlo apposta.
Ma nessuno che propone una bella cena di tutti i Manifestanti al posto del concerto???

Markus

@ Crespo

credere, ubbidire e combattere oppure dubitare, valutare e trattare ?

Vedi, è per il controllo dell’area (sulle cui implicazioni strategiche non mi sbilancio), ma a fare l’attentato sono i talebani che sono degli ultra religiosi. Ora se un ultra religioso ti mette una bomba, puoi dire che la sua religione lo abbia aiutato ad amare il prossimo e a coltivare la pace ? Adesso non tocco più la questione politica, ma è rilevante evidenziare che proprio i più religiosi sono i primi ad uccidere.
Prova a fare un esercito di scettici dubbiosi ed empiristi, di quelli veri, non mercenari con fede assoluta nel fatto che sopravviveranno agli altri… trova delle motivazioni che non siano l’autodifesa e la fame nera, voglio vedere se riesci a stupirmi.

crespo

@ Markus

Prova a fare un esercito di scettici dubbiosi ed empiristi, di quelli veri, non mercenari con fede assoluta nel fatto che sopravviveranno agli altri… trova delle motivazioni che non siano l’autodifesa e la fame nera, voglio vedere se riesci a stupirmi.

No, non riesco a stupirti, su questo punto andiamo perfettamente d’accordo 🙂

Stefano Grassino

@ Markus

Forse non mi sono spiegato bene. Io non condanno la decisione della nostra associazione. Condanno l’ipocrisia di coloro che ci avrebbero contestato, facendoci pagare un costo sociale, e non guardano minimamente al fatto che la domenica, mentre arriveranno le salme, il loro mondo che è quello che “porta le mutande in testa” farà i suoi porci bagordi. E’ questo che trovo inaccettabile. Viviamo in una società in cui i cervelli vuoti, l’ipocrisia, la malafede, l’ignoranza la fanno talmente da padroni che se la mia cultura umanistica ed i miei sentimenti non fossero così contrari alla violenza, a quest’ora sarei da anni in un supercarcere. Domenica vorrei poter prendere quel “simpaticone” del sig. La Russa per un’orecchio e portarlo a fare i cori allo stadio assieme al popolo italiano (la i minuscola è voluta) mentre l’aereo con le salme atterrerà a Roma.

MarcusPrometheus

Faccio pero’ presente a chi ha menzionato il petrolio come motivo dell’intervento su mandato ONU in Afghanistan che non mi risulta essere stata trovata neanche una goccia di petrolio in Afghanistan e che il presunto (citato da qualcuno) valore economico strategico dell’Afghanistan come corridoio per oleodotti che portino il petrolio del Kazakistan al mare sfociando in Pakistan e’ assolutamente irreale per almeno 2 buoni motivi:
1) Instabilita’ generale di entrambe le nazioni del presunto corridoio per decenni a venire, Pakistan ed Afghanistan anche in caso di fine della insurrezione talibana in grande in Afghanistan.
(Basta pochissimo per interrompere un oleodotto anche a gueriglia sconfitta)
2) Opposizione russa che ha gia’ fatto rinunciare ai corridoi che potevano portare il petrolio del Kazakistan gia’ in Mediterraneo attraverso la Turchia, nonostante fossero molto piu’ piu’ interessanti evitando anche Suez e raccogliendo in piu’ anche il petrolio dell’Azerbigian.

Pertanto restano validi altri 2 motivi:
1) veramente : La NATO su mandato ONU sta difendendo anche il pensiero libero contro il fondamentalismo.

2) Non meno importante di privare Al Qaeda della base da cui poter lanciare impunemente attacchi verso l”Occidente. Infatti da quando il rovesciamento del governo talibano ha privato Al Qaeda (letteralmente “la base”) che aspirava ad essere la base per armare tutti i movimenti ilslamistici del mondo, Bin Laden e’ stato privato delle sue stesse basi, e gli islamisti non sono piu’ stati in grado di mantenere le loro minacce e di colpire per esempio la Danimarca delle vignette.

Percio’ da anticlericale ed antifondamentalista (NO VATICAN NO TALIBAN)
sottoscrivo il messaggio seguente:

ONORE ai NOSTRI MORTI

Sei militari morti, sei italiani, sei eroi. E’ il giorno in cui non dobbiamo
avere paura di essere retorici. Perchè il vile attentato di questa mattina è
il colpo di coda della follia totalitaria, sferrato non a caso contro quelli
che contro la follia totalitaria si stanno battendo. Freedom is not free, La
liberta’ non e’ gratis, dicono gli americani quando devono celebrare i loro
veterani. Dovremo imparare a farlo anche noi, con lo stesso orgoglio e lo
stesso spirito patriottico.

Abbiamo sacrificato in Afghanistan 21 dei figli migliori di questo paese. E
dobbiamo andarne fieri. Di loro, del loro coraggio, dello slancio ideale con
cui sono andati fin laggiù a tenere alta la bandiera di un paese che troppe
volte si dimentica il valore altissimo di quello che stanno facendo questi
ragazzi.

La morte e l’estremo sacrificio ci colpiscono come un pugno nello stomaco,
ricordandoci quanto sia difficile accettare tutto questo per garantire la
libertà ad una nazione che sta a migliaia di chilometri di distanza. E’
stato così, tanti anni fa, anche per il popolo italiano. Liberato e
affrancato dal gioco nazista grazie ad un esercito arrivato da oltreoceano e
a migliaia di uomini coraggiosi pronti a dare la loro vita per la nostra
libertà.

I nostri militari in Afghanistan, così come i marines che sbarcavano ad
Anzio, stanno dalla parte giusta della storia. Hanno dimostrato più volte
di essere uomini speciali. Adesso tocca a noi dimostrare di essere un popolo
all’altezza di questi ragazzi.

*freedomland*

Roberto Grendene

@ nostalgico
Scusa, ma anche di questo caso: “sostegno dato a delle guide turistiche e/o degli autisti di un servizio dell’Atac” non ne so nulla.

dubito che anche a livello locale l’uaar abbia appoggiato una causa a “tutto vantaggio economico del Vaticano, il quale sfruttava e licenziava i dipendenti.” Forse era esattamente l’opposto!

Roberto Grendene

stefano f. scrive:
“è solo una scusa puerile per annullare una scomoda manifestazione.”

la manifestazione non l’abbiamo annullata
abbiamo annullato il concerto conclusivo
abbiamo lasciato tutte le nostre rivendicazioni (ed ovviamente la deposizione della corona a Porta Pia la mattina del XX Settembre)
il concerto non era affatto scomodo, era stato voluto da mesi e per la sua riuscita il Comitato di coordinamento aveva aumentato appositamente del 50% lo stanziamento previsto solo due settimane fa.

“siamo sempre più immersi nel medioevo clericale.”

forse mai come in questo caso capisco il dissenso, ma che l’uaar faccia immergere nel medioevo clericale mi sembra troppo

nostalgico

A Roberto Grendene:
l’uaar appoggiava la protesta dei lavoratori, contro il Vaticano (e la compagnia di trasporti romana) che li sfruttava e licenziava.

MarcusPrometheus

A chi qualifica di “mercenari” i militari Italiani dico solo che il suo livore antioccidentale e’ trasparente. Non basta ricevere un soldo ovvero essere soldati per essere anche dei mercenari. Il mercenario e’ all’asta per qualsiasi battaglia purche’ abbia il suo soldo chiunque sia il committente. Il militare di un esercito nazionale, per quanto ormai militare professionista serve solo la sua patria, non i nemici di essa.
E non si vede perche’ debba farlo gratis piu’ di Magistrati, Insegnanti, pompieri, Poliziotti, Politici, o infermieri. Ed a tutti costoro diremo mercenari solo se si dimenticano chi devono servire, e cioe’ il popolo Italiano e la sua forma organizzativa, la Repubblica.
Piuttosto per meschine soddisfazioni di rivalsa antioccidentale gli orfani del comunismo travolto dalle macerie del muro di Berlino ormai da 20 anni sono diventati volontariamente mercenari e reggicoda degli islamisti nemici di ogni liberta’. Spesso e volentieri lo farebbero anche per soldi (specie se sono giornalisti come ha dimostrato una inchiesta con filmati nascosti in Francia), ma piu’ spesso coloro che si sono svenduti intellettualmente lo fanno solo per dare una soddisfazione mentale al loro odio masochistico dell’Occidente liberal democratico. Insomma i filoislamisti antioccidentali nostrani, fanno da reggicoda agli jihadisti islamisti accettati in modo folle comea nuovo sostituto del glorioso proletariato mondiale che ha abbandonato le bandiere rosse.
Ecco in costoro vedo MERCENARISMO mentale, non nei nostri para’ della Folgore.

——-
Poi a chi con retorica molto piu’ spinta di quella patriottica d’occasione domanda perche’non si celebrano altrettanto i caduti inglesi ed americani o quelli ancor piu’ numerosi dei civili afghani vittime dei tagliagole islamisti o anche i morti sul lavoro rispondo che i morti italiani, debbono essere seppelliti ed onorati in Italia, ovvero, o da noi ed adesso, o da nessuno, e che certo, se si debbono compiangere tutti i morti, alleati, civili Afghani e vittime del lavoro, resta vero anche che in primis si comincia sempre da vicino, e non da lontano anche nelle onoranze funebri, certo, solo se davvero si vuole farle e non solo sfoggiare ipocrisia fasulla al massimo.
Queste onoranze, fossero anche eccessive rispetto ai gusti di qualcuno, non limitano certo chi abbia maggiori sensibilita’ anche per altri casi, dal proporre maggiori onoranze la prossima volta che i caduti siano di una delle altre 40 nazioni alleate che combattono nella coalizione su mandato ONU in Afghanistan, oppure a maggiori onoranze dei civili Afghani assassinati dai tagliagole o vittime “collaterali” di chi voleva difenderli o degli operai morti sul lavoro.
Ma il proposito degli ipocriti non e’ di onorare maggiormente chicchessia , bensi’ di negare ipocritamente onori a chi li merita OGGI per avere difeso insieme a qualche speranza di liberta’ per gli Afghani e soprattutto le Afghane, anche i nostri civili dalla minaccia terrorismo jihadista e dalla guerra al mondo intero proclamata da Al Qaeda.

E con tutto il rispetto dovuto agli operai che muoiono sul lavoro, degni di ogni onoranza per il loro sacrificio a pro delle famiglie e dell’economia nazionale
(e soprattutto degni di maggior cura nella prevenzione degli incidenti), TUTTAVIA non credo di fare alcun torto ad essi se faccio presente che quando si tratta di militari, di poliziotti, di pompieri o di giudici caduti per motivi di servizio la prospettiva e’ diversa perche’ e’ il popolo italiano intero, riunito nello Stato che e’ il datore di lavoro che ha dato ai caduti l’incarico che li ha portati a morte.
Pensateci un momento anche Voi.
Mi pare che ci possa essere un pochina di differenza cioe’ qualche motivo in piu’ di sentirsi implicati quando si tratta di personale pubblico, cioe’ dipendente della intera nazione, Insomma anche al servizio mio e vostro.

Ripeto Sarebbero accettabili tutte le considerazioni che si possono voler fare per allargare la nostra pieta’ verso altre categorie nazionali o sociali, se di troppo modeste onoranze o di dimenticanze si stesse discutendo oggi, mentre non sono per niente ne’ credibili, ne’ apprezzabili le stesse considerazioni se sbandierate adesso per sabotare lo spontaneo sentimento di implicazione in questo lutto che riguarda i dipendenti pubblici MILITARI in MISSIONE per la Repubblica Italiana, cioe’ tutti noi allo scopo di tenere la Jihad lontana dall’Italia.
Quando uno non lo sente dovrebbe limitarsi a non partecipare, o se proprio odia chi viene celebrato, e si vuole esprimere sul tema dovrebbe spiegare apertamente le ragioni del suo odio non nascondersi dietro alla ipocrisia del cosmopolitismo o dell’universalismo del lutto.
Questi non sono credibili in questo contesto. Appaiono chiaramente come scuse speciose.

ignazio

Visto il clima generale, ritengo sia stata una scelta opportuna. Tuttavia mi sia consentito esprimere una riflessione generale sul modo di affrontare certi eventi.
Oltre qualsiasi considerazione sul fatto specifico, io non concordo che si debba modificare un programma pubblico per un evento, sia pure di grave lutto, ma che in ogni caso fa parte della vita della società. Mentre, talvolta come questo caso, stravolgere il normale corso delle attività è una vittoria per gli attentatori.
Personalmente istituirei una legge per sancire, una volta per tutte, il concetto “the show must go on” a dimostrare che certi atti non producono nessun effetto sulla collettività.

Asatan

@Nostalgico

IO non sto dicendo che tutti i miliari siano dei santi. Quello che cerco di dire è che è veramente infantile trinciare giudizi offensivi su intera categoria.
Nell’esercito ci sono tanti idealisti tanti quanti stron.zi e persone che sono lì solo perchè avevano bisogno di un lavoro.
Hai fatto il camionista anche se “venivi dall’università”? E con ciò? E stata una tua scelta ma non ti rende migliore di chi ha fatto altre professioni. Non te la sentivi di entrare nell’esercito perchè ti ripugna l’idea di poterti trovare nella situazione di dover sparare a qualcuno? Una scelta più lecita e onorevole, ma non ti rende migliore di altri.
Così come aver lavorato 4 anni con una pistola al fianco (no non ero nell’esercito) non rende me migliore di altri.

In merito a questo caso specifico a me piacerebbe una giornata dedicata a TUTTI i caduti di questo conflitto: al signor nessuno che è stato ammazzato perchè voleva andare a votare, alla donna che stata fatta a pezzi perchè non voleva portare il burqa e si, anche ai soldati che sono stati spediti laggiu e hanno cercato di mettere una pezza. Ai miei occhi sono TUTTI vittime della pazzia religiosa ceh avvelena quelle terre.

Sul petrolio e gli oleodotti qua sopra ti hanno già risposto in maniera esauriente.

MENTULA

Asatan

“La pazzia religiosa che avvelena quelle terre” se ben ricordo è stanna innescata dall’invasione dell’Unione Sovietica, la più grande propugnatrice dell’ateismo.

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