Bologna, Curia caccia coro gay Komos da chiesa

L’arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Caffarra, ha imposto al parroco della chiesa di San Bartolomeo della Beverara a Bologna, don Nildo Pirani, di non far provare più nella sua parrocchia il coro Komos, interamente composto da omosessuali. Nella nota di Caffarra al parroco il 7 agosto, ci si riferisce esplicitamente ad “una lettera della Congregazione per la dottrina della fede in data 1 ottobre 1986” firmata dal cardinale Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione – che lo stesso don Pirani ha ammesso di non conoscere – “ribadita perentoriamente dal cardinale arcivescovo in persona”. Il parroco, seppure “con dispiacere”, ha provveduto ad eseguire le direttive del cardinale.
Dopo un periodo di prove presso la sede dell’Arcigay, il coro aveva trovato ospitalità nella chiesa, che aveva concesso una sala una volta alla settimana. Paolo Montanari, il direttore del coro, afferma: “con una certa ingenuità ho creduto che questa sistemazione potesse durare”, chiedendo al comune e ad altre associazioni uno spazio.

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25 commenti

Kaworu

io continuo a domandarmi il perchè di questo masochismo…

sull’omofobia altrui va beh è sempre la solita storia.

gianfranco

il problema è che se si fanno oratori invece di auditori con i soldi di tutti come sia fa poi a far esprimere le realtà musicali locali se non gradite al vescovo?

Roberto Grendene

@Kaworu
in effetti… almeno fosse argomentato come suggerisce gianfranco, ossia “pretendo di avere uno spazio in questi locali perche’ pagati anche con i miei soldi e non e’ giusto che siano in uso esclusivo ad una confessione religiosa”

Ricordo che il Comune di Bologna da’ circa 700.000 euro all’anno per edilizia di culto, con la Curia Arcivescovile a far man bassa (poi vengono anche Testimoni di Geova, Comunita’ Ebraica ed altre confessioni minori)

ser joe

Una Corale di preti gay avrebbe avuto certamente più ospitalità.

AndreA

Eppure la Chiesa e i catolici continuano a dire che non vogliono la discriminazione dei gay, che sono loro fratelli… L’ennesima ipocrisia.

In Italia intanto, grazie anche alla chiesa cattolica, stiamo vivendo una deriva omofoba che fa veramente paura. Ormai la notizia di gay picchiati per strada, solo per il fatto di essere gay, è una non-notizia.

Che schifo…. che orrore.

Manlio Padovan

Cattolici (tutti!): fate schifo, siete ipocriti e falsi.

BOB

Tutto ciò è una conseguenza delle volgarità e degli insulti lanciati contro la Chiesa dagli omosessuali durante quelle carnevalate oscene che sono i gay pride!

Guidus

E su quali basi il card. Carlo Caffarra si permette di fare cio’?

Costituzione, art. 3:

Tutti i cittadini hanno pari dignita’ sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la liberta’ e l’eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica
e sociale del Paese.

Se qualcuno di quel coro legge questo post, lo invito a presentare denuncia contro Caffarra per discriminazione e a citare l’art. 3 della nostra Costituzione.

enrico mini

Fosse stato un bel coretto di voci bianche, di cantori castrati da bambini come la chiesa assai apprezzava e, sono convinto, ancora apprezzerebbe se solo fosse possibile farlo, allora nessuno li avrebbe cacciati. Anzi, probabilmente avrebbero molto apprezzato anche altri “favori” oltre al bel canto!

@ BOB,
sei forte, non riesci proprio a smentirti.

Reiuky

@BOB
più o meno è come dire che il razzismo nero in america fino a qualche secolo fa era colpa di quei neri che si ostinavano a cantare jazz, sedere sugli autobus e a bere dalle fontanelle pubbliche.

Colapesce

Ognuno a casa sua fa entrare chi vuole, non c’è dubbio. Fatti come questo, però, dovrebbero diventare notori, così che la chiesa paghi con la sua reputazione le sue scelte.

Ivo Mezzena

@ Colapesce

“Ognuno a casa sua fa entrare chi vuole, non c’è dubbio”, si è vero, peccato che le “case” della Chiesa le facciano con i soldi pubblici, comunque hai ragione che ci vorrebbe più visibilità sulle nefandezze della Chiesa.

@ BOB

La volgarità e vedere gli anelli con preziosi dei vescovi e dei Papi mentre predicano la carità.

Emanuela

Vabbè, è un’ulteriore prova dello spirito ecumenico di fratellanza e amore universale che la chiesa pratica da 2000 anni a questa parte…. 😉

El topo

La chiesa non è affatto omofoba, solo chiede un poca di discrezione, è da secoli che preti e suore si arrangiano (la carne è forte e lo spirito è debole…).
Può pure darsi che il coretto si sia rifiutato a qualche proposta piccante del parroco in questione.
Anyway il problema sono i soldi stanziati per l’edilizia religiosa quando già il vaticano introita cifre da capogiro e la carenza di spazi pubblici a disposizione dei cittadini per attività culturali.
@BoB
vorrei essere nella tua testa per provare la sensazione di vuoto…

gianfranco

Magari il vescovo era geloso del suo parroco e avrà voluto il coro tutto per se….

Asatan

@ONESTO PRESUNTUOSO
E’ inutile. Esso non può comprendere la sublimità delle tue esternazioni. Gli scienziati hanno stabilito che fra le sue orecchie è presente un lampante caso di supercaz.zola prematurata…. resta il dubbio se con scap.pellamento a destra o sinista, ma di sicuro com si foss’antani.

MicheleB.

Mi congratulo col Montanari per aver ammesso la propria ingenuità.

roberta

giova ricordare che alla cerimonia funebre di LadyDiana,in chiesa canto’ Elton John
si vede che gli anglicani hanno altre vedute

restodelmondo

Gli anglicani sono – mah – molto vari a dir poco. Credo aiuti non avere un Papa, e avere un “primus inter pares” piuttosto intelligente e aperto di vedute (l’Arcivescovo di Canterbury è un poeta discreto, e buon amico dello scrittore ateo Philip Pullmann; poi sui gay non è sempre aperto come altri, ma essendo il capo deve anche mediare).

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