Ora di religione e ateismo

Diversi atei e agnostici, nel timore che i propri figli siano i soli a non frequentare l’ora di religione e finiscano dunque per autoghettizzarsi, decidono di far impartire loro l’insegnamento della religione cattolica. Spesso si convincono dopo essere stati rassicurati che, in quelle ore, “si parla di tutto e si rispettano tutte le convinzioni”. I manuali in uso non presentano tuttavia i non credenti sotto una buona luce, anzi: per esempio in Beati voi, scritto da Gianpiero Margaria per l’editore Marietti, gli atei vengono dipinti come persone spesso caratterizzate da disperazione, indifferenti ai grandi problemi dell’umanità e dediti al “trionfo delle cose materiali”.

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68 commenti

marco.g

Siamo alle solite. Nell’ora di religione si parla di tutto: allora perché non la può insegnare chiunque?

i.v.

questo gianpiero margaria andrebbe querelato per diffamazione….francamente in quanto ateo una definizione del genere la trovo particolarmente offensiva!

Pier

Vi prego, non fate fare religione a scuola ai vostri figli solo perché avete paura che siano emarginati. Non è una ragione sufficiente. E così fate il loro gioco.

Federico

Io non frequentavo l’ora di religione cattolica, perchè altro non era che lìora di buonismo ed eresia. Eravamo in tre a non frequentarla. E non ci sentivamo ghettizzati.

stefano

“gli atei vengono dipinti come persone spesso caratterizzate da disperazione, indifferenti ai grandi problemi dell’umanità e dediti al “trionfo delle cose materiali” una tale misera e abbietta definizione degli atei è assurda se solo si pensa che il vaticano è lo stato più ricco del mondo e gli abiti talari, decorati in oro e firmati da famosi stilisti di moda, costano decine di migliaia di euro.

VERGOGNA!

Silvio

Beh che è brutto sentirsi ghettizzati posso capirlo.
Ma se si arriva a essere tanto ipocriti a imporre ai figli
un ora di superstizione (chiamiamo le cose con il loro nome)
per paura di sentirsi differenti, beh non si lamentino
stiano zitti e abbozzino (mi spiace per i figli).

Questo atteggiamento oltretutto aumenta la “ghettizzazione” di chi sostiene la scelta
della ragione opposta al dogma, e conseguentemente non iscrive i figli all ora di religione,
perche di fatto li isola.
E’ arrivato il momento di avere un pò di coraggio per gli atei,
se la vogliamo finire con questa putrida emarginazione cultura che si vive in italia.

Cthulhu

Io la frequentavo, non perché mi sarei sentito ghettizzato (un quarto della classe non frequentava) ma perché era un’occasione di dibattito. E devo dire che il mio professore è stato molto corretto: niente dogmi, niente catechismo, ma analisi delle maggiori religioni, occidentali ed orientali, e le loro origini. In piu’ dibattiti su psicologia ed etica, magari quest’ultima focalizzata sull’etica cattolica, ma con ampio spazio alle idee diverse.

Sfortunatamente i professori cosi’ sono rari… ma dovrebbe essere l’esempio. Nomi non ne facciamo, che non si sa mai che gli arrivi a casa l’inquisizione!

stefano

x Silvio

dicono che è un problema numerico, che noi siamo pochi e i cattolici o altro sono tanti.

ma sarà vero? le chiese sono ovunque praticamente vuote!

mancano coraggio e coerenza 🙁 non si dovrebbe rinunciare mai alle proprie convinzioni atee o agnistiche per compiacere una supposta maggioranza di credenti.

Asatan

@Cthulu
Hai trovato una perla rara. Io ho fatto le medie in una scuola in cui il bullismo era la norma. Guarda caso una delle persone più bersagliate era un’atea. Si rivolse alla proff di religione perchè lei aveva una certa influenza sui suoi compagni e si sentì rispondere che loro lo facevano perchè le volevano bene, perchè lei non era normale (atea e goth, che crimini!) e loro volavano aiutarla a diventar normale e inserirsi.

restodelmondo

Io non ho fatto religione quando ero cattolica (era un’ora di melassa inutile) e sono stata felice di farla due anni in cui non lo ero più (c’era un professore splendido – non discriminava, spiegava storia delle religioni). Ma la abolirei, o metterei un’ora di storia del pensiero (religioso, ateo e agnostico).

zel

Che onore vedere il mio blog linkato dall’uaar!!!

Il libro ho avuto il “piacere” di leggerlo facendo ripetizioni a un ragazzino in seconda media. Ho fotocopiato il capitolo-vergogna e ci ho scritto un post.
Mmi chiedo se è possibile fare qualcosa… sopratutto per una frase come questa:
“La guerra, la fame nel mondo, addirittura la malattia di una persona cara causano, al massimo, emozioni passeggere che svaniscono all’insorgere di nuovi desideri.”
Diffamatoria e vergognosa…
Il suddetto libro riporta anche la firma del Cardinal Ruini (visualizzabile tra le altre scannerizazioni presenti sul mio blog, a cui si accede linkando il mio nome)…
Mha…

strozzapreti

La prendono alla larga per indottrinarli negativamente nei nostri confronti, noi amiamo le cose materiali, loro no. loro che si attaccano al loro corpo fino all’ esasperazione, loro no che gozzovigliano fino ad eesre grassi come maiali (amici maialini scusate ), loro no che abusano dei minori, loro no che fanno sparire l’8 per mille nei conti delle Caiman, loro…….non ho voglia di far notte.

Fri

e parliamo del titolo: “ateismo, magia e superstizione”!!!! no, dico, si possono accostare concetti piu’ lontani fra loro? bisogna proprio essere in malafede, per quanto un possa essere super religioso e criticare l’ateismo, non puo’ essere cosi’ ignorante. E non parlo di fini concetti teologici, ma di significato delle parole. Si trovano in qualsiasi vocabolario di italiano!!!
ma questo qui ci fa o ci e’? (e tutti gli altri come lui)

roberta

@Peppe
interessante pagina:che c’azzecca l’ateismo con la magia e la superstizione?
direi che sono opposti

roberta

@strozzapreti
ma la chiesa e’ POVERISSIMA…
vedi che il vaticano e’ un umile quartiere di casette di legno,e i religiosi vestono
tuniche di tela grezza e fanno pasti frugalissimi!
LORO danno tutto ai poveri….

Sandra

Questo Margaria poteva prendersi la briga di citare anche altri brani di Montanelli:

“I teologi sono dei mozza-orecchi, fanno troppi distinguo. Lo dicono per vendere i loro libri. La fede l’ho cercata a lungo, in me stesso. E’ una grande illuminazione che o ti viene, ne sei colpito, investito, o se no è inutile che la cerchi nei ragionamenti dei teologi, che non offrono un filo per arrivarci. Aveva ragione Voltaire: la teologia è un’antologia di risposte incomprensibili a domande senza senso. L’unico teologo che mi persuadeva era un povero parroco del mio paese che veniva la domenica e faceva un predicozzo nella nostra chiesetta di famiglia in campagna, colma delle donne dei contadini. Gli uomini aspettavano sul sagrato. Il parroco li guardava sopra gli occhiali e gli diceva: ”Ehi, voialtri, che fate laggiù? Entrate a prendere la Messa. Voi pensate che non c’è, e io vi dico: forse avete ragione, forse non c’è. Ma… E se poi c’è?”. Che è poi il discorso di Pascal sulla scommessa del credere, sul fare come se Dio ci fosse… Io non ho mai scommesso”.

paniscus

Se, appunto, la si piantasse una buona volta di iscrivere il figlio all’insegnamento di religione anche senza condividerlo, il problema della ghettizzazione non esisterebbe.

Quelli che danneggiano davvero la causa della laicità NON SONO i credenti, che fanno scelte di orientamento cattolico perché ci credono davvero… ma sono, in massima parte, quella categoria di non credenti che, appunto, non ci credono, ma ci si uniformano lo stesso per pigrizia, conformismo, pecoraggine, interesse o comodità.

Io, francamente, non nutro alcun risentimento verso chi fa certe scelte perché è convinto.

Però, invece, ammetto di provare un rancore che sta cominciando a diventare violento… per quelli che “sono ateo ma il figlio l’ho battezzato lo stesso perché in fondo non mi costava niente”, o che “non sono credente ma al catechismo ce lo mando altrimenti ho paura di farlo sentire diverso dagli altri”, o che “io non ci credo, ma un po’ di religione che male vuoi che faccia, io l’ho sempre fatta eppure sono diventato ateo lo stesso”.

Perché sono LORO che danneggiano me nella vita sociale, non i cattolici veri.

Sono LORO i responsabili dell’eventuale ghettizzazione mia o dei miei figli.

Sono loro che legittimano e perpetuano all’infinito il solito inaccettabile messaggio sociale, secondo cui *l’uniformarsi all’abitudine collettiva dei rituali cattolici dovrebbe essere la normalità assoluta per tutti*, e non solo per i credenti.

A me qualcuno ha fatto notare che la mia scelta di non battezzare i figli fosse una cosa strana, ma MAI nessuno perché pensava realmente che il non essere credenti fosse strano in sé; al contrario, semmai mi è stato detto che quella scelta risultava strana, “perché normalmente anche i non credenti battezzano lo stesso”. Quindi non è la laicità individuale ad essere messa in discussione, ma la laicità “sociale”, il fatto di distaccarsi dalle usanze maggioritarie, mica dalla fede! Chi non battezza i figli appare anomalo ma non “perché non è credente”, ma proprio perché fa la figura di un tipo estremo e bizzarro di non credente, che è anomalo anche rispetto alla sua categoria.

E questo non lo dobbiamo certamente ai religiosi convinti, ma ai laici-pecora. Come ci sono i cattolici tiepidi, non sarebbe mica tanto strano se ci fossero anche gli atei tiepidi, gli agnostici tiepidi o gli anticlericali tiepidi…

Lisa

Silvio

X stefano
certo che no, siamo molto di più delle statistiche.
osserva la frase

“Spesso si convincono dopo essere stati rassicurati che, in quelle ore, “si parla di tutto e si rispettano tutte le convinzioni”.

questa la dice tutta su quanto sono loschi i cattolici,
perchè anche fosse vera (e non lo è) ti invitano a farla per amor di dibattito poi ti contano nelle statistiche, di quelli che scelgono l’ora di religione, per affermare la loro maggioranza.
Cosi il battesimo e tutto il resto.
Brutta gente no ?

Mattia Menchetti

io frequento l’ora di religione perchè la voglio frequentare… però faccio la quinta superiore e sono meno manipolabile… poi ho un prete a farmi religione… quante ne avrei da raccontare… che dibattiti: io VS classe + prete

Niccolò

Che ne pensate di sostituire l’insegnamento della religione cattolica con un insegnamento delle varie tradizioni religiose in cui rimarrebbe centrale il cattolicesimo(ma spiegato bene non come si fa adesso durante le ore di religione che sono di fatto alcune volte ore di discussione di tutto e di più) ma questo insegnamento sarebbe totalmente laico e permetterebbe di studiare anche le altre religioni e anche la critica che voi non credenti fate al fenomeno religioso.
Cioè io proporrei di considerare la religione come una materia come le altre ,la cui spiegazione non deve avere il fine di evangelizzare ma semplicemente di arricchire la cultura generale dello studente.

Silvio

@Paniscus
Sono totalmente in sintonia con quello che affermi.
(atei tiepidi, gli agnostici tiepidi o gli anticlericali tiepidi…) atei codardi o pecora come dicevi
riassume tutto.
Posso capire che in Italia, per amor di serenità molti scelgono di aderire o far aderire i propi figli
alla burocrazia cattolica, per evitare noie per non dare spiegazioni etc.
Posso capire (come in una dittatura si capisce chi ha paura), non approvare.

giulia

si parla di tutto e di più, forse è vero ma in parte. ma mi ricorderò per sempre il giorno in cui fui aggredita a parole in classe ( compresa dalla prof) per avere soltanto affermato che chi non crede in nulla si semplifica la vita.. mi diedero della pazza addirittura! per dispetto il giorno dopo feci trovare scritta sulla lavagna :” libera di non credere” e “la brutta notizia è che dio non esiste quella buona è che non ne hai bisogno”…

Silvio

@Mattia
Tutto questo è bellissimo (come ogni dibbattito) ma sarebbe meglio
in una chiesa, o in ambiente adatto.
In una Scuola si insegnano (o si dovrebbero ) insegnare verità non dogmi
dibattere con un prete in una Scuola e come discutere se la terra e rotonda
a un congresso di geografi.
O parlare di oroscopo a un corso d astrofisica.

paniscus

Altra cosa: io ho sempre trovato e continuo a trovare incredibile il fraintendimento più diffuso sull’insegnamento religioso a scuola: ovvero, un insegnante di religione è considerato tanto più bravo, competente, coscienzioso e ammirevole, quanto più NON FA il mestiere che è previsto che faccia, ma lo sostituisce con qualcos’altro a sua scelta e arbitrio individuale. Quell’obiezione è un vero classico: “Ma no, ma l’insegnante di religione di mia figlia non fa mica dottrina cattolica! Parla veramente di TUTTE le religioni, poi fa ragionare i ragazzi sui problemi dell’attualità, sulla pace, sull’ambiente, sulla giustizia sociale, è proprio ‘bbbraaaaaavooooooooo, eh!”

Se una cosa del genere la facesse un insegnante di matematica o di storia (rifiutarsi di rispettare il programma previsto, e sostituirlo con altri argomenti a scelta arbitraria sua), sarebbe letteralmente massacrato. Invece, quello di religione, più lo fa, e più è considerato bravo…

Lisa

gioled

mio figlio piu piccolo in seconda elementare (1994) esentato dal frequentare
l’ora di religione. si e ritrovato solo in una classe(era l’unico quell’anno).
la maestra (vicina di casa mi ha consigliato di fargli frequentare l’ora di religione
per non essere additato dai compagni come “anormale”.
per tutta risposto andavo io stesso a prelevarlo all’ultima ora dalla classe.
non mi dilungo molto; l’anno successivo (1995) gli alunni che hanno deciso di non
frequentare l’ora di religione, sono diventati 38 su 250 circa:
INSISTETE E TENETE DURO PRIMA O POI ADERIRANNO TUTTI.

Kanna Shirakawa

la paura di essere esclusi dal gregge e` una brutta bestia, ed agisce contemporaneamente da piu` parti, perche` spesso sono i genitori ad avere crisi d’ansia all’idea che i figli non siano “accettati”

una eccezionale coppia spagnola, Teresa Ubeira Santoro e Juan Rodríguez de Llauder, pedagogisti e neuropsichiatri infantili, fondatori in Galizia di una scuola per bambini difficili, hanno coniato un termine per quella che e`, per loro, una patologia: la “normopatia”

tanto che nella loro scuola si integrano con successo autistici, down, iperdotati e normopati 🙂

il danno maggiore che un ateo o un agnostico puo` fare ai propri figli, mandandoli all’ora di religione per la paura dell’emarginazione, non e` quello che il corvo nero in aula puo` raccontare loro, ma e` proprio il gesto in se: trasmettere ai figli la paura di essere fuori dal gregge

paniscus

Mah, io l’ho sempre pensato: quelli che si preoccupano che “il figlio si senta diverso dagli altri” o che pensano che sia meglio battezzarlo perché così “da grande sarà più libero di scegliere” sono in massima parte dei laici irrisolti, laici complessati, laici col senso di colpa.

Sono persone che, pur essendosi poi distaccate dalla fede religiosa, in precedenza avevano GIA’ interiorizzato talmente tanto l’idea perbenista che “essere credenti significhi essere brave persone”… che sono loro, per prime, a sentirsi a disagio nella loro posizione.

Sono persone che, in un angolino inconsapevole della mente, continuano davvero a pensare che in fondo a non essere credenti ci sia qualcosa che non va. E quindi mantengono l’idea distorta che sia legittimo prendere quella strada per se stessi, per scelta consapevole, prendendosene le responsabilità, ma che non sia giusto “imporla” ai figli.

Non so, qualcosa come il genitore che fuma pur sapendo benissimo che fa male alla salute e accettando il rischio per sé, ma che si sentirebbe terribilmente in colpa a offrire le sigarette ai figli. Però poi, quando viene a scoprire fortuitamente che il figlio adolescente ha cominciato a fumare per i fatti suoi, allora di colpo ci si ritrova complice e tollerante.

Ma la laicità NON E’ una dipendenza dannosa per la salute, porcamiseria…

Lisa

#Aldo#

Marco.g: “Nell’ora di religione si parla di tutto: allora perché non la può insegnare chiunque?”

Questa è davvero una bella domanda! Me la segno, a futura memoria.

P.S. Non c’è ironia nella mia osservazione.

Andrea (Mi)

Il manuale “Beati voi” è scandaloso (Già dal titolo non è che ci si possa aspettare tanto) come tanti altri manuali di religione.
Quesi genitori non hanno capito nulla se tradiscono un ideale per paura di venire discriminati (inguistamente).
Io sono i 5 liceo e l’ora di religione non la frequento, non mi sento inalcun modo discriminato, anche perchè a frequentarla su c.ca 45 studenti (le du sezioni A e B la fanno insieme) sono solo una decina…
I quali lo fanno più che altro per imposizione dei genitori fondamentalisti.

oz

Il problema della discriminazione non ricade tanto sui genitori quanto sui *figli*. Mettetevi nei panni di un genitore di bambini delle elementari in qualche paesino, dove la vita sociale è scuola e oratorio… Personalmente cederei, con l’amaro in bocca ma senza grossi dubbi.

MaxM

pesantuccia la definizione di ateo in questo “libro”, forse ci si dovrebbe impegnare x eventuale querela all’autore..che ne dite?

PapaMike

Gli insegnanti di religione insegnano (addestrano!!) gli alunni come se gli atei fossero dei disperati, materialisti e indifferenti.

DISCRIMINAZIONE PURA DEGLI ATEI NELL’ORA DI RELIGIONE INSOMMA.

E’ ora di finirsela…nelle scuole non sanno nemmeno cosa significhi la laicita’!
VERGOGNA!!

Distinti saluti a tutti.

Roberto Grendene

@ Cthulhu ed altri

che alle superiori un’ora di religione cattolica possa essere tollerata dai ragazzi come “palestra filosofica” potrebbe passare (tralasciando l’ingiustizia civile di avere un’ora di religione cattolica pagata dallo stato con insegnanti scelti dal vescovo)

ma questo non puo’ accadere a bambini dai 3 anni di età e per due ore per settimana scolastica
Non a caso l’insegnamento della religione cattolica diventa discussione aperta con ragazzi piu’ grandi: e’ l’unica possibilita’ che rimane. Ma a 3, 5, 7, 9, anni si fa indottrinamento, poche storie.

I miei figli (7 e 9 anni) hanno sempre fatto ora alternativa.
E solo le ore della settimana di cui sono piu’ contenti.
Quest’anno mio figlio (seconda elementare) ha fatto un progetto/laboratorio di riciclaggio con produzione carta riciclata e lavoretti vari. Mia figlia (4 elementare) ha fatto informatica e scritto qualche verbale o relazione per il giornalino della scuola

Roberto Grendene

aggiungo che non e’ affatto semplice ottenere l’ora alternativa degna di questo nome
spesso vengono proposte attivita’ di basso livello (stare in sala insegnanti a leggere da soli), se non inviti espliciti e forzati a cambiare scelta e fare religione cattolica
Io ci sono riuscito insistendo, e devo dire che ho trovato insegnanti che si sono impegnati
Purtroppo e’ una eccezione, e i tagli della controriforma Gelmini avranno gravi ripercussioni sull’ora alternativa (e nessuna ripercussione sulle ore di religione cattolica)

Murko

i miei genitori mi hanno fatto frequentare l’ora di religione e non me ne sono pentito.. ma sono stato fortunato xkè il mio docente è uno dei pochi casi di docente laico che parlava di tutto tranne che di religione cattolica:-)

E poi anche se mi fosse capitato un insegnante “standard” credo che sarebbe stato davvero interessante confrontarmi, all’epoca mi divertivo molto nel contrappormi al corpo docenti, li poi su quegli argomenti sarebbe stato come rubare le caramelle a un bimbo :):)

Luigi Fabbrocino

Leggo i vostri post e mi si gonfia il cuore di rabbia.
A tutte le variabili espresse finora manca quella che riguarda la mancanza di sintonia dei genitori sull’argomento.
Io la mia battaglia, purtroppo, l’ho persa e mi sono arreso: sono solo, ormai.
Mia figlia frequenta l’ora di religione. Nella sua scuola elementare, pubblica, c’è una vera e propria invasione clericale e nelle aule, che mi è capitato di visitare di recente, non ci si limita al “normale” crocefisso, ci sono anche immagini di papi e di santi barbuti. Qualche insegnante, che non è quello di religione, fa fare le “preghierine” nelle sue ore di lezione, qualche altro organizza cori scolastici e lo fa nella vicina chiesa. Non vi dico quello che può succedere a pasqua e a natale. Questo contesto ha condizionato mia moglie (…per i curiosi sono sposato con rito civile…) che con la scelta dell’ora di religione intende “proteggere” la figlia dall’emarginazione, di fatto esponendola all’indottrinamento cattolico. Litigare (quanto abbiamo litigato per questa storia!) serve a poco: si ottiene solo la confusione della piccola e non le fa capire quale sia la posta in gioco, la sua libertà di pensiero e di scelta.
In questa storia so di essere debole, e non è semplice pubblicare con nome e cognome la propria debolezza. Lo faccio perchè sono convinto che sia una testimonianza di quanto sia difficile essere avulsi dal contesto in cui si vive esprimendo liberamente il proprio modi di essere e di concepire l’esistenza. Questo non implica il mio “martirio” perchè questa resa non cancella il mio mondo. Così parlo tanto con mia figlia di questi argomenti e per fortuna è pronta al pensiero critico e al dubbio. Dalle parti mie si dice che “il polpo si cuoce nel suo brodo”. Un giorno non lontano sarà lei che mi chiederà di non frequentare questa inutile ora.

peppe

Che ne pensate di sostituire l’insegnamento della religione cattolica con un insegnamento delle varie tradizioni religiose in cui rimarrebbe centrale il cattolicesimo(ma spiegato bene non come si fa adesso durante le ore di religione che sono di fatto alcune volte ore di discussione di tutto e di più) ma questo insegnamento sarebbe totalmente laico e permetterebbe di studiare anche le altre religioni e anche la critica che voi non credenti fate al fenomeno religioso. Cioè io proporrei di considerare la religione come una materia come le altre ,la cui spiegazione non deve avere il fine di evangelizzare ma semplicemente di arricchire la cultura generale dello studente.

Ne penso tutto il male possibile, tanto più che quellop che proponi è quello che oggi si fa già per evitare che gli studenti si facciano due pa.lle.

Matteo

@ zel

grazie per la documentazione. L’ autore di questo libro/cartaigienica dovrebbe vergognarsi.

Ivo Mezzena

non dovrebbe nemmeno esistere la questione dell’ora di religione.
Va abolita e basta, non è compito della scuola insegnare religione.

Daglator

“non dovrebbe nemmeno esistere la questione dell’ora di religione.
Va abolita e basta, non è compito della scuola insegnare religione.”

Concordo con Ivo.
Già la presenza di crocifissi nelle aule scolastiche lo ritengo un controsenso visto che dal 1984 la religione cattolica non è più religione di stato (anche se molti non lo sanno o fingono di non saperlo ).
C’è il catechismo presso le parrocchie affinchè il richiedente possa riceverne insegnamento all’interno di un ambito cattolico riservato agli appartenenti di quella religione.

Giancarlo Niccolai

Io la frequentavo, ma solo dopo aver dato il beneficio del dubbio al frate domenicano (che si prevsentava sempre rigorosamente in abiti civili) che la insegnava. Faceva così: chi voleva si avvicinava alla cattedra e chi non voleva era libero di fare quello che desiderava.

Si discuteva insieme di antropologia, archeologia, storia delle religioni e così via. Don Andrea conosceva l’ebraico e il greco antico, e ci fece vedere molti punti in cui la bibbia della CEI e i testi originali non combaciavano (erano stati “addolciti”). Ci spiegò la diffusione del monoteismo e la sostituzione delle festività e delle divinità pagane, i riti paleo-cristiani e così via; fu lui a farci notare che la nascita di Cristo era stata fatta coincidere, grossomodo, con il solstizio d’inverno. E ricordo che fu dalla sua bocca che udii per la prima volta le diverse teorie riguardo all’attraversamento del mar rosso (maree e conformazione del fondo, ricollocazione del viaggio che in realtà sarebbe avvenuto attraverso una regione paludosa ecc.).

Insomma, ci smontò le religioni, soprattutto quella cristiana, pezzo per pezzo come un lego, con piglio davvero molto scientifico.

La storia delle religioni è argomento di interesse che si sposa con l’antropologia, e contribuisce a formare spirito critico, libero e soprattutto ateo.

So che il nostro caso è pressoché unico. L’ora di religione è pressoché ovunque ora di catechismo. Sarebbe invece bello poter avere un’ora di vera storia delle religioni, per capire criticamente come l’uomo è giunto ad avere bisogno di credere, e permettere ai giovani di farsi una propria idea di come l’umanità può liberarsi di questo bisogno.

Imagine there’s no heaven… and no religlion too…

Giancarlo Niccolai

Ops, dimenticavo. Ovviamente parlo del triennio alle scuole superiori; l’idea stessa di un insegnamento che sfiori il sentimento religioso in tenera età è agghiacciante. E intendo che nulla vale come difesa di una personalità in via di formazione quanto le informazioni, purché informazioni su fatti trattati in modo scientifico.

claudio285

io ricordo che alle elementari la maestra ci faceva tutti alzare in piedi per dire il padre nostro. Per me, di natura estremamente timida e vergognosa, era un momento di particolare imbarazzo, perchè il padre nostro io non lo sapevo. Lo sentii recitare migliaia di volte, eppure non lo imparai mai. Stessa cosa dicasi alle medie, dove venivo guardato come un ufo al momento di lasciare l’aula durante l’ora di religione, per non parlare della profe di italiano, che mi attaccò violentemente per il mio ateismo (che allora era dei miei genitori).

Se avrò un figlio purtroppo temo che dovrò battezzarlo, dato che la donna con cui sto è credente. Però ci siamo accordati perchè non riceva un’educazione religiosa, e non riceva altri sacramenti oltre al battesimo. Sarà lui stesso a decidere, una volta adulto, se continuare oppure sbattezzarsi.

Giovanni Bosticco

Ad un cugino cattolico praticante
avevo detto che rifiutavo la religione
a scuola.
Mi ha risposto che è “storia della religione”.
Ho sperato che fosse qualcosa di imparziale,
ed ho chiesto, per sincerarmi, chi nominava gli
insegnanti.
“La diocesi.” mi ha risposto.
“Allora, per non fare torto a nessuno, chi insegna
storia deve essere sempre scelto da Bertinotti.”.
E quanti cattolici, che conosco bene e che non
ingannerebbero mai nessuno per altro, diventano
così ipocriti se si parla di religione.

S.Just

Non vedo come si possa anche solo dubitare.
L’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica va rifiutato, è una vergogna per uno stato civile, creerà un mare di problemi nei prossimi anni.
Sarebbe ora che tutti coloro che si ostinano a non ritenere la religione cattolica la religione di stato come era sotto al fascismo facessero lo sforzo di sostenere la scelta di “non avvalersi”.
Per esperienza personale è certamente fastidioso, si incontrano tanti imbecilli sulla propria strada sia dentro che, soprattutto, fuori la scuola (leggi gli altri genitori)
Ma con un pò più di coraggio si avrebbe la possibilità di esigere l’ora alternativa e, soprattutto, di battersi perchè questa indebita occupazione di suolo pubblico cessi.
E con essa cesserebbe anche la indegna retribuzione con i soldi di tutti dei catechisti.

S.Just

Per dare una dimensione nella scuola primaria 2 ore di religione cattolica “pesano” sul bilancio dello stato per l’8% circa del totale delle retribuzioni per gli insegnanti.
Non dimenticando che si mette in cattedra persone che non hanno spesso una vera qualifica, che non hanno superato nessuna selezione e che sono lì solo per la raccomandazione del prete locale.
Quindi, in molti casi, oltre a non avere la competenza didattica per svolgere un valido lavoro possono pure danneggiare il lavoro degli altri insegnanti che non sono, almeno per ora, sempre desiderosi di essere controllati e condizionati da questa quinta colonna.

Andrea

Credo che l’ora di religione cattolica andrebbe senza mezzi termini abolita in quanto la tanto bistrattata Costituzione Italiana dice che tutte le religioni devono avere la stessa dignità e lo stesso valore nei confronti dello stato laico italiano.
Su questo fronte bisogna combattere a mio parere.
Io ai miei bambini (4 e 6 anni) gliela risparmio, faranno poi di testa loro quando saranno più grandi. Non so nemmeno esattamente se e quanti oltre a loro non fanno religione in quanto a dirla tutta non me ne frega davvero niente; io faccio il bene dei miei figli a prescindere da quello che fanno gli altri.
Credo sia profondamente sbagliato far fare religione ai figli solo perchè altrimenti potrebbero essere discriminati, il rischio c’è visti gli insegnamenti dei bravi cristiani, ma il rischio di discriminazione è certamente il male minore in questo caso.

Ciao a tutti

popkorn

@ora di r…….
vedo nella richieste di alcuni islamici di far spazio ad una loro “ora di religione”un occasione preziosa
anche per i cattolici.Vi scorgo un buon pretesto per liberarci di un “relitto concordatario”,più dannoso che utile alla fede. In effetti da credente,cerco di prendere sul serio il vangelo: non vi è cristiano.che non sia chiamato,ad essere apostolo,missionario. Ma è proprio per ciò .che- non si deve-fare nelle scuole pubbliche, che dovrebbero garantire neutralità e non prendere esplicita posizione nè in politica ,nè in religione.COSì SPESSO GLI EROICI”insegnanti di religione”-iINDICATI- dai vescovi.ma RETIBUITI dallo stato,sono costretti a proporre ad allievi svogliati,talvolta ostili,un mix di buonismi,sociologismi.commentini moralistici all’attualità,discussioni innoque.nozioni di vaga”storia delle religioni”.IL TUTTO ALL’INSEGNA DELL’IPOCRESIA ECUMENISTA DEL “POLITICAMENTE CORRETTO”.Ne guadagna solo l’ipocresia dominante.

ECCO DUNQUE LA MIA PROPOSTA. PRENDERE L’OCCASIONE DALL’IMPOSSIBILITà DI ACCETTARE LA RICHIESTE MUSULMANA(PERCHè Sì ALL’ISLAM E Nò ALLE ALTRE “FEDI”??per rinunciare alla cosidetta ora di religione.GLI INSEGNANTI CHE LO DESIDERANO, SIANO ASSUNTI DALLE DIOCESI,DALLE PARROCCCHIE A–spese— dei credenti,e facciano liberamente quella catechesi doverosa per il cristiano.E’ quanto si fà da sempre negli Stati Uniti: LO STATO NON FAVORISCE E NON OSTACOLA ALCUNA CONFESSIONE MA LASCIA LIBERTà A TUTTE DI ORGANIZZARSI A LORO CURA E SPESE.In chiese ,moschee,sinagoghe e quant’altro, le varie religioni decidano cosa fare e dire.Quanto ai cattolici, ne guadagnerebbe la fede e si toglierebbe un “pretesto incessante” di anticlericalismo………vittorio messori

paniscus

Un altro bel mistero incomprensibile è questo: come mai moltissima gente sia SINCERAMENTE convinta che l’insegnamento di religione previsto per legge sia davvero un melange vagamente culturale di storia di tutte le religioni, che non ha niente a che fare col catechismo…

Lisa

Ambras93

Azz! Scandalizzata sono subito andata a prendere il libro di religione di mia sorella che è in prima media che ricordavo per il ridicolo titolo… infatti è lo stesso, solo che si sono presi la briga di aggiornarlo: adesso l’ateismo non è più affrontato nello stesso capitolo della magia e della superstizione bensì costituisce un capitolo a sè: -Ateismo e indifferenza. Dio è messo “fuori gioco.”- Direi che l’hanno aggiornato anche in peggio; ecco il messaggio spiattellato: ateismo=indifferenza.
Ora scannerizzo e vi linko tutto il capitolo…

Mattia

Ricordo agli smemorati che l’insegnamento previsto per legge è di “religione cattolica”, non di altre materie. Quindi, in nome della laicità dello Stato, andrebbe abolita. Così com’è, contraddice la Costituzione. ma siamo in un paese in cui la Costituzione si può bellamente violare restando impuniti…

brunaccio

nessun insegnamento di nessuna storia delle religioni…ampliamento di ore di filosofia e storia già materia di analisi sul fenomeno-religioni…poi sta alle comunità religiose organizzarsi su questo..secondo me

brunaccio

sull’insegnamento della loro teologia intendo,oppure approfondità laicamente in ambito universitario,dopo una preparazione di base su storia,filosofia,folk,religioni ecc

peppe

Ricordo ai distratti che l’IRC non è un ora bonus in cui si può parlare di quel che interessa alla platea, purchè attinente a gesù e al cattolicesimo, ma senza farli annoiare troppo che se no se ne vanno al bagno e non tornano più… l’IRC è l’Insegnamento della Religione Cattolica, e come tale è un insegnamento di parte.

A Cesena, un docente, tale Prof. Alberto Marani – che ha dimostrato con un semplice sondaggio a tappeto che ai ragazzi non frega una fava dell’IRC, che solo l’11% del campione sceglierebbe di fare in presenza di un’alternativa – ha subito un provvedimento disciplinare per aver scoperto l’acqua calda.

zel

Credevo che l’edizione Beati Voi su cui studia il ragazzino a cui faccio ripetizioni fosse l’ultima edizione… mi scuso se ho usato un libro”vecchio” ma nelle scuole di Cologno Monzese hanno in uso quell’edizione lì.

Ambras93: me le linki anche in uno dei commeti sotto alle scannerizzazioni che ho fatto io? Così i due link restano nelal stessa “zona”…

marcigno

Di fatto nelle superiori pubbliche, si insegna religione solo sul Pof; non si è mai visto un solo ragazzo comprare un testo scolastico di religione, nemmeno usato a metà prezzo! Durante l’ora di religione, i ragazzi fanno i compiti per l’ora seguente o preparano qualche interrogazione in materie “serie”. Con la cosiddetta “riforma Gelmini” (di fatto una drastica riduzione di risorse umane, economiche e di tempo scuola) scompaiono discipline molto serie o sono ridotte le ore scuola di altre. L’ora sprecata con la religione, può servire a fini molto nobili e utili (una per tutte: Cittadinanza e Costituzione).

Vic

Il caso del prof. Marani, sospeso per due mesi dall’insegnamento per avere proposto un questionario sull’ora di religione, non riguarda solo una vicenda personale, ma una situazione generale che coinvolge tutta la scuola. Il professore chiedeva agli studenti se avrebbero scelto l’ora di religione nel caso fosse stata disponibile anche una materia alternativa, come Storia delle religioni o Diritti umani. Ebbene, il problema della mancanza di una vera materia alternativa alla religione non è limitato solo alla scuola di questo professore, ma può estendersi a tutte, o quasi, le scuole italiane. Solitamente, infatti, gli studenti non hanno la possibilità di scegliere tra Religione e un’altra materia: la sola possibilità che si offre loro è quella di scegliere tra l’ora di Religione e un’ora di materia “alternativa” non meglio specificata. Chi, di norma, è incaricato di gestire l’ora di “alternativa” ― come viene chiamata nel gergo scolastico ― almeno alle scuole medie, è il professore di Lettere. L’ora di “alternativa” finisce pertanto col diventare un doppione svilito dell’ora di Italiano, senza peraltro un programma specifico da svolgere. È chiaro che, di fronte a un’offerta formativa così poco chiara, molti genitori preferiscano far frequentare ai propri figli le lezioni di Religione, che almeno come materia ha una sua identità.
Se non bastasse, non sempre l’ora di “alternativa” è assicurata a chi l’ha scelta. Questo, almeno, è quanto ho potuto apprendere dalla mia esperienza nella scuola media. L’anno scorso, infatti, mi è stato affidato un corso di “alternativa” in una classe terza, e ho fatto del mio meglio per elaborare un programma interessante e ben definito. Purtroppo, però, non mi è stato possibile portarlo avanti con continuità, perché molte delle mie ore di materia alternativa sono state “barattate”, per volere dei miei superiori, con ore di supplenza in altre classi. La situazione, insomma, era questa: mentre io facevo supplenza in altre classi per sostituire docenti assenti, il professore di Religione rimaneva in aula con tutti gli studenti, anche con quelli che Religione avevano scelto di non farla.
Il professore di Religione, tengo a sottolinearlo, era davvero molto bravo, e in classe non insegnava dottrina cattolica, ma affrontava temi etici e di attualità. Tuttavia, mi sono sentita in dovere di protestare con chi si occupava delle sostituzioni, nella convinzione che l’emergenza supplenze non debba e non possa privare gli studenti del loro diritto a studiare una materia che hanno scelto espressamente.
È vero, infine, che i programmi di Religione sono sempre più incentrati sullo studio delle altre principali religioni o su temi etici che possono interessare tutti. Ma mi chiedo se l’insegnamento di tali argomenti non potrebbe essere affrontato con maggior competenza e neutralità da un laureato in Filosofia o Antropologia, assunto tramite regolare concorso pubblico. Il risultato di tale «modernizzazione» dell’ora di Religione, d’altra parte, è che spesso i ragazzi non imparano nulla sulla religione stessa che dovrebbero conoscere. Tanto che molte volte sono gli insegnanti di Italiano o di Storia dell’arte a dover spiegare agli studenti chi erano Giona o San Sebastiano per permettere loro di leggere e interpretare un testo letterario o un dipinto. Tale ignoranza mi sconcerta. Penso infatti che la scelta di credere o non credere sia perfettamente legittima, ma solo se basata su una seria conoscenza, perché soltanto questa può permettere di decidere in piena autonomia.

Fri

ihih… Cittadinanza e Costituzione? Storia e filosofia????
ma con il governo e gli italiani che ci ritroviamo sarà già tanto che non ce ne mettano altre 4 di ore di religione alla settimana!!!

NM

Il mio Prof, che insegna in tutto il liceo, lo si prende pure per il culo.. sapete che gran lezioni..
Un giorno mentre era intento a far funzionare il videoregistratore per vedere l’ennesimo film gli son saltato da dietro urlando “Dio, esci da questo corpo!”. E’ divertente fare religione, si sentono tante di quelle cazzate che a volte quasi c’è da emozionnarsi per la creatività.

“O Signore che Vieni da lontano, prima nel pensiero e poi nella mia mano” “Che mira!”
AHAHA

chiericoperduto

Oz ha ragione,
nella piccola provincia ti guardano male se opti per l’ora alternativa.
Io mando mia figlia all’unico asilo comunale, che prima era gestito dalle suore.
Le suore più anziane sono rimaste dentro (le vogliamo cacciare a 80 anni?) a “dirigere” in modo informale le giovani maestrine dipendenti comunali. Crocifissi, madonne ed altri orpelli della precedente gestione.. guai a rimuoverli!
Messe durante l’orario scolastico e recite di fine anno in chiesa anzichè nel teatro scolastico sono la norma.
Quando viene a casa la bimba canticchia sempre e solo canzoncine religiose. Alla maestra ho chiesto se conosce le normali filastrocche!
Questo è un asilo comunale pubblico.
Un’opzione più consistente verso l’ora alternativa si ha solo alle scuole superiori dove lo studente comincia a prendere coscienza, ma spesso si arriva alla completa liberazione (ateismo) anche oltre quel tempo, come avvenuto a me (anche se non ero un gran credente anche da minorenne).
Se ne deduce che se la presa di coscienza tarda, non si può chiedere al soggetto di scegliere in un tempo in cui è ancora incapace.

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