Il “Diario di una ninfomane” tabù anche in Rai

Dopo il divieto di pubblicizzare il film con manifesti (cfr. Ultimissima del 17 aprile), ora è giunto anche il divieto di parlarne in tv: i ‘no’ opposti dall’Italia a Valérie. Diario di una ninfomane aumentano. E dire che la presenza dell’autrice Valérie Tasso e dell’attrice Belen Fabra a Quelli che il calcio, domani pomeriggio, era data per scontata: i biglietti aerei erano stati già comprati, l’albergo prenotato. Lo stop è arrivato dalla direzione di Raidue: non si deve parlare di sesso in fascia protetta, lo si può al massimo fare solo in seconda e terza serata. La replica di Tasso: “Nel vostro paese ormai non c’è più libertà”.

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51 commenti

davide

La replica di Tasso: “Nel vostro paese ormai non c’è più libertà”.
unico commento possibile al fatto

rododentro

Come mi sento tapino, ed oggi sarebbe la festa delle libertà? Oggi è il giorno della ripersa libertà.

perplesso

anche perchè si trattava di semplici parole,mica si voleva far vedere un porno alle 4 del pomeriggio (a parte che,con quel che passa il convento tv a quelle ore di solito,un porno è sicuramente meno osceno…)

Maybe

@perplesso:
Appunto è ridicolo.
Ci sono le due nuove veline che sono due bambine un po’ cresciutelle (18 anni mi pare!) che sono vestite quasi sempre con minigonna altezza vaginale o giù di li (per carità sono due belle fffanciulle però…) e non possono far parlare di ‘sto film?
Il fatto è che secondo me alla chiesa on gliene frega nulla se fanno passare le donne come oggetti che non proferiscono parola e ballano come due mongoloidi (in un certo senso è forma di sottomissione da parte della donna che deve essere solo una cosa nelle mani del maschio)….
Invece quando si parla di film dove oltretutto si parla di istinti sessuali ecc….te li immagini i pretazzi.

Emanuela

Ormai il Medioevo è sempre più vicino. Tra un po’ a noi donne ci toglieranno pure il diritto al voto, la carta d’identità e ci manderanno in giro vestite col burqa. …

MetaLocX

Non si deve parlare di sesso in fascia protetta?

Altrimenti i bambini si spaventano? Ma allora la colpa è dell’ipocrita sessuofobia, non certo di altro.

Ritengo i sessuofobi persone con problemi psicologici.

fresc ateo

Osceni sono certi personsaggi, che purtroppo servili e reverenti al potere ,imperversano
nelle tv .

eridanus

@ emanuela

Pensa ai risvolti positivi…traffico dimezzato eliminando le guidatrici, piu posti di lavoro eliminando le lavoratrici, meno code agli sportelli…

Gérard

Non è cosa nuova in Italia .
Mi ricordo bambino che il famoso cantante Adamo ( Salvatore Adamo ), idolo dei teenagers sia in Francia che in Belgio, ( S. Adamo, di origine siciliana ma nato in Belgio dove i genitori eranno emigrati ) era vietato in Italia, non perché le sue canzone erano osé ma perche la sua voce non era abbastanza maschile…

senzaluce

@ Gerard. io invece mi ricordo anni fa che quando fu eletta Cicciolina al secolo Ilona staller (se ricordo bene il nome) in parlamento certe persone cosidette perbene commentarono la cosa in modo molto negativo. come al solto prima le cerchiamo un certo tipo di donne e poi facciamo i giudizi moralistici su di loro. certo se lo fa una donna si sa ma se invece è un uomo bè fino ad oggi non ho mai sentito l espressione in questo senso di uomo di malaffare.

don alberto

-Quando mai Adamo (non quello che duettava con Eva) era vietato in Italia?

-Ma perchè, voi guardate ancora la tv?

cartman666

E’ da un pezzo che lo vado dicendo, con la scusa della tutela dei minori, e l’inserimento della fascia protetta, e’ stato dato il colpo di grazia alla televisione di questo paese.
Ovviamente il vaticano ne e’ stato il principale beneficiario, assieme alla classe politica.
Il risultato e’ una televisione parrocchiale destinata a scomparire.

MicheleB.

Temo che la replica dell’autrice rispecchi l’iimmagine che l’Italia sta dando di se, nonchè l’opinione di moltissimi cittadini europei. Che vergogna!

Otto Permille

Qualche sera fa davano un film dove si vedeva in chiara visione un corpo mezzo putrefatto (ovviamente una imitazione) su un tavolo di anatomia in attesa di autopsia. Queste immagini possono essere liberamente proiettate senza che nessuno protesti.

ignazio

… tal volta ritornano! Chi ricorda le vicende di “ultimo tango a Parigi”? Condannato al rogo (non metaforicamente, ma realmente bruciato) correva l’anno 1973 (o giù di lì). Eppure si respirava tutt’altra aria. Certo non sarebbe stato possibile un fascista presidente della Camera e un nazista papa … ma il sesso quello no!

El condor pasa

In fascia protetta non bisognerebbe mandare in onda immagini del papa.
Il suo malvagio volto nuoce gravemente alla salute di tutti, soprattutto dei bimbi.

Luciano

La storia insegna che questi divieti producono l’effetto diametralmente opposto a quello desiderato, io andrò sicuramente a vedere il film, anche perchè ho un debole per le donne francesi, soprattutto quando parlano di sesso.

don alberto

Ma insomma, tutti voi che smaniate per staccare la spina, perché, quando potete, non lo fate?

Third Eye

Chissà come mai tutti i culi&tette delle televisioni del nostro piissimo premier non suscitano mai tante ambasce…

andrea pessarelli

@ senzaluce: “non ho mai sentito l espressione in questo senso di uomo di malaffare.”
sarebbe una ridondanza

kundalini444

Ma perchè “ninfomane” non si può dire e “assassino” si? (non ci provo nemmeno a raccogliere quanti titoli di film contengono quest’ultima parola) ! Fare l’amore è un peccato più grave che uccidere!?!?

Sergio, Webmaster UAAR

Dalle recensioni che – casualmente – ho sentito sul film in questione, di sesso se ne parla poco e nulla. Racconta solo il punto di vista di una ninfomane che l’immaginario collettivo presuppone assatanata e affetta dal corrispettivo femminile del priapismo, laddove invece si scopre che persino la vicina di casa o la collega possono esserlo senza che te lo diano a intendere. Insomma, come al solito in questi casi il titolo è fuorviante, e in Italia come al solito ci sono caduti con tutte le scarpe. Un po’ come “Une liaison pornographique”…

Sergio, Webmaster UAAR

@Emanuela:
> Ormai il Medioevo è sempre più vicino. Tra un po’ a noi donne ci toglieranno
> pure il diritto al voto, la carta d’identità e ci manderanno in giro vestite col burqa. …

Non dirlo, non vorrei che Dolce & Gabbana o Roberto Cavalli presentassero un burqa firmato nella prossima collezione :-/

andrea pessarelli

@ Sergio, Webmaster UAAR : la prudérie e lo scandalismo che dominano la mentalità e l’informazione in italia sono il risultato dell’atteggiamento fobico moralista e ipocrita nei confronti del sesso, ke da sempre allignano nella grande maggioranza delle famiglie italiane e ke sono consustanziali alla pedagogia cattolica

Gregorio Casa

@kundalini444
Magari qualche ipocrita benpensante crede che “ninfomane” non si possa dire perchè costringerebbe i genitori a spiegare ai bambini di che si tratta, mentre assassino anche i bambini sanno cosa significa.
Non sia mai che si racconti ai piccoli quanto può essere divertente il sesso.
E’ un peccato.
Anche solo il pensiero.
Ma tanto, prima o poi, tutti ne vengono informati.
Quindi considerare il sesso come un peccato è un ottimo sistema per il controllo dei sensi di colpa, visto che è un desiderio diffusissimo.
Contrariamente al desiderio di uccidere, che non è poi così comune…
Tutta questa importanza che la ccar dà all’argomento non mi stupisce neanche un po’…

stefano

La replica di Tasso: “Nel vostro paese ormai non c’è più libertà”.

tristissima verità 🙁

Corrado Luciani

Non credo che ci siano state pressioni del Vaticano. Semplicemente i direttori della Rai si allineano al volere dei politici (a loro volta allineati al Vaticano per meglio nascondere una immoralità dilagante al loro interno) di propria iniziativa. Secondo me se l’UAAR anziché spendere soldi per far sapere che Dio non esiste né spendesse per fare precise denunce avrebbe più consensi. Se invece spendesse soldi per iniziative politiche (in particolare referendum, appogiandosi a qualche lista politica) avrebbe anche la possibilità di fare cambiamenti concreti.

Gérard

Don Alberto

Invece mi ricordo benissimo che le canzone di Salvatore Adamo ( cittadino belga di origine italiana ) non venivano radiodiffusate alla radio italiana per il motivo detto sopra . Ovviamente non ero in Italia ma se ne parlò sia alla radio ( francese e belga ) che su i giornali .
Poi in quanto riguarda lo staccare la spina della TV , tutti cittadini italiani pagano il canone e perciò hanno diritto a un programma intelligente a ora decente . Io per fortuna parlo 4 lingue e grazie all’antenna parabolica ho la possibilità di vedere programmi decenti .
Non esiste all’estero ( almeno nei paesi del nord e in Francia ) la cosidetta fascia protetta . Ho visto sia sulle rete tedesche e francesi alle 20.30 films o dibattiti che avrebbero fatto urlare come matti gli scherani del Vaticano .

fresc ateo

che bisogno ce’ di guardare certa robaccia porno , vi invito a leggere la bibbia e’ molto piu oscena.

MicheleB.

Perchè non spostano in terza serata anche l’attuale reclame di Intimissimi, che è più pornografica di quanto possa esserlo una qualsiasi intervista?

stefano

Franca Rame di recente ha rivelato che in Rai era proibito alle bellerine far vedere l’interno coscia (pensate voi…) con una gonna che toccava quasi le caviglie (le minigonne erano vietatissime)! bisognava stare attenti però ai movimenti “bruschi” perchè la gonna si alzava sopra il ginocchio…non sto parlando del medioevo ma degli anni 50 e 60…

Dalila

Considerando il tasso di volgarità dilagante nella televisione italiana per non parlare poi di pornografia sentimentale (è quello il vero guaio), il problema mi sembra inesistente.
Credo che Andrea Pessarelli e Gérard abbiano pero’ centrato il nocciolo della questione.

stefano

inutili e dannosi sono quei programmi come i reality show dove convergono volgarità, ignoranza, una buona dose di falsità e superficialità, un vero schifo trasmesso 24/24 ore, aggiuagiamo le messe domenicali e tutte le soap opera e abbiamo uno spaccato vivissimo della società italiana.

stefano

boh…ma che avete da quarantenizzare? non offendo nessuno…ma come funziona il meccanismo di filtri del blog!?

daigoro

se il titolo fosse stato “diario di una donna libera” non ci sarebbero stati problemi, nè di locandina e neppure di fascia protetta anche in presenza di contenuti espliciti, questo era chiarissimo agli autori.

è evidente pertanto lo scopo di “scandalizzare” con un titolo esplicito, per ottenere maggior impatto sul pubblico

personalmente trovo stupido fare una battaglia in nome della libertà di espressione di chi cerca di cavalcare lo “scandalo” e le polemiche per ottenere personali vantaggi economici.

Sergio, Webmaster UAAR

> boh…ma che avete da quarantenizzare? non offendo nessuno…ma come funziona
> il meccanismo di filtri del blog!?

Non preoccuparti, anch’io che sono il uèbmaster qualche volta vengo pubblicato in asincrono…

MaxM

“Nel vostro paese ormai non c’è più libertà”

Veramente non mi sono mai accorto che ci sia mai stata……..

MaxM

@ SalMessinaSbattezzato

Ci fa’ sicuramente .. non può essere veramente reale

stefano

se il titolo fosse stato “diario di una donna libera” non ci sarebbero stati problemi, nè di locandina e neppure di fascia protetta anche in presenza di contenuti espliciti, questo era chiarissimo agli autori ———- don alberto

ma per favore…donna libera e ninfomane non sono sinonimi.

Bertrando Russell

Ninfomane?

Il problema è molto preciso: l’Italia è un Paese tradizionalista maschilista che odia l’emancipazione delle donne! L’uomo può satireggiare, ma la donna non può fare altrettanto.

L’intento sotterraneo, la coercizione culturale che muove queste ridicole censure, è evidentemente la repressione dell’autodeterminazione femminile, per cui una donna può tranquillamente essere smerciata in tv come un ammiccante oggetto sessuale (questo sì pornografico!) ad ogni ora del giorno (veline & co. ne sono esempio emblematico) senza che si invochi la “fascia protetta”, mentre è fermamente deplorato da tutti i benpensanti bigotti bacchettoni che una donna possa comunicare la propria libertà sessuale (che è anche e soprattutto libertà di scelta sociale e civile).

Questa censura è un caso patente d’infibulazione culturale: ci si scandalizza tanto di pratiche tribali che offendono la dignità della donna, ma poi sottilmente si agisce per castrare la volontà femminile!

Qualcuno ha notato come in Italia, nonostante la crescente simpatia che sta ottenendo il mondo gay (maschile), sia ancora relativamente più difficile per una donna dichiararsi lesbica? Il mondo della comunicazione di massa italiana è ormai frequentato da svariati rappresentanti della comunità gay maschile, mentre donne dichiaratamente lesbiche è arduo trovarne: purtroppo una donna lesbica è vittima di una doppia discriminazione e per arginare il proprio disagio sociale è costretta a nascondere la propria identità.

CHE PAESE DI M*RDA!

Gérard

Don Alberto
Probabilmente è stato come scrive Lei . I dischi sono una cosa , la trasmissione via radio un altra .
Vorrei aggiungere una cosa ma è molto vago perchè ero giovanissimo e non vivevo in Italia : credi che Giulio Andreotti era di mezzo a questo facenda .

Dalila

@ Bertrando Russel

quoto in pieno.

Le religioni monoteiste tutte temono il corpo delle donne, la loro libertà ed emancipazione culturale, sociale e soprattutto sessuale.
La questione ha origini antichissime ed è strettamente legata alla capacità riproduttiva femminile.
Il corpo femminile sembra destinato ad essere per sempre di proprietà d’altri (dell’uomo, della chiesa, dell’etica, del marito, del padre…) sicchè la donna si trova in posizione di svantaggio nel riappropriarsi di cio’ che è già suo in principio.
Questo tipo di discriminazione, in passato assai palese e grossolana, è divenuta in parte più sottile in epoche moderne.
Cio’ che mi ha sempre lasciata senza parole è pero’ la complicità delle donne stesse in questo processo di ostracismo: donne (figlie del patriarcato) che discriminano le donne (quelle più libere di agire).
Lo scempio continua ancora oggi col terrorismo matrimoniale, col conformismo atto a controllare il corpo femminile.
In tutto questo si cela una morbosità non indifferente in cui la chiesa sguazza da sempre senza paura di essere criticata, dal momento che la società (italiana in particolare) ha ricevuto un imprinting di questo tipo.

Andrea

@Dalila
Sono d’accordo con quello che scrivi, ma i tempi e soprattutto le teste stanno cambiando, è sufficiente vedere come si vestono e atteggiano i giovani di oggi e il quadro si rasserena.

Ciao a tutti

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