Aborto: Obama vuole abolizione obiezione di coscienza, cattolici contro

Il presidente USA Barack Obama intende abolire l’obiezione di coscienza per il personale sanitario impegnato nelle interruzioni di gravidanza. Il progetto ha naturalmente suscitato le critiche dei vescovi USA: meno scontati i toni usati, che lasciano prefigurare un’escalation conflittuale nei rapporti tra Vaticano e Casa Bianca, già messi a dura prova dalla decisione di togliere i limiti alla ricerca sulle cellule staminali embrionali introdotti a suo tempo da George W. Bush. Nei giorni scorsi il cardinale Francis George, presidente dela conferenza episcopale USA e arcivescovo di Chicago (città di Barack Obama), ha diffuso un video con cui ha messo in guardia la popolazione dal rischio che, con provvidimenti del genere, la presidenza Obama “muova il paese dalla democrazia al dispotismo”. Negli ultimi giorni anche il tradizionale invito che l’università cattolica di Notre-Dame rivolge a ogni presidente neo-eletto affinché sia presente all’apertura dell’anno accademico è stato oggetto di contestazione da parte dei settori più conservatori: una petizione online lanciata sul web ha raccolto oltre 120.000 sottoscrizioni contrarie alla “scandalosa” visita.

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71 commenti

Kaworu

pediatria è un’ottima specializzazione se “ti piacciono i bambini” e non vuoi fare aborti.

Masque

interessante il parallelo con la vicenda del papa alla Sapenza… non dicevano “ateacci brutti e cattivi che non volete nemmeno farlo entrare”?
certo, non sono le stesse persone ma, da una istituzione come la chiesa, che (almeno dicono) dovrebbe avere una unica etica ed una unica morale condivisa (perché arriva direttamente dal signoriddio), mi aspetterei anche gli stessi comportamenti in ogni caso.

balle

finalmente un’altro zapatero con le “balle”. Finalmente un capo di governo che non prende ordini da santa madre chiesa e decide per il mandato che ha avuto dai suoi cittadini. Finalmente un presidente che non si rivolge ai vescovi ” comanda badrone “. Obama e berlusconi – meno male che c’è l’oceano che li divide. Speriamo che tenga duro e dia ai consigli della chiesa la giusta considerazione , cioè nessuna.

Peppe

@kaworu
Eh no scusa… è meglio fare l’abortista obiettore: prendi lo stipendio e non fai una cippa.

@Masque
eh già… ma come si suol dire: la vita è una ruota. Sono certo che gli ottusangoli di ieri che si riempivano la bocca con la parola “libertà di espressione” oggi snoccioleranno una corona intera di distinguo. D’altronde, se c’è una cosa che le religioni aborriscono è prioprio la coerenza.

Cmq questo Obama mi piace sempre di più… ammazza se mi piace…

Leo55

Confesso che tempo fa la figura di questo “candidato” alla presidenza (Obama) mi aveva suscitato non poche perplessità. Con il passare del tempo devo riconoscere di essermi sbagliato alla grande. Forza Presidente Obama, vai avanti per la tua strada senza timori e tentennamenti: sei tu il futuro!!!

Mat

Io confesso invece che Obama non mi aveva suscitato perplessità: solo indifferenza. Abituato come sono alla politica italiana, non nutrivo alcuna speranza che potesse cambiare le cose.
E invece… Mi sbagliavo alla grande anch’io.. Si sta rivelando un secondo Zapatero. Speriamo che continui così.

Sul parallelo del Papa alla Sapienza, questa me la devo proprio scrivere, è un’argomentazione perfetta da rinfacciare ai papa-boys! Anzi: L’università di Notre-Dame, per quanto cattolica, si trova negli Stati Uniti, quindi ha perfettamente senso l’invito del presidente degli Stati Uniti. Alla Sapienza di Roma invece, che si trova in Italia, non ha alcun senso l’invito al sovrano supremo dello Stato Vaticano.

Masque

spero davvero che possa essere da esempio. anche qua.
so che la cosa è difficile, ma per gli stati uniti (nazione più potente, militarmente ed economicamente, senza dimenticare anche il patto atlantico), c’è sempre stato un occhio di riguardo.

Steffen

Io penso che tutte queste riforme siano un modo per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalla crisi che sta spezzando gli usa, invece qui da noi berlusconi sta accentrando sempre di più il potere nella sua figura carismatica. Sembra di leggere la storia degli anni ’30

Sailor-Sun

I italia 4/5 degli obiettori di coscienza sono mammane con il camice.
Negli stati uniti non credo sia diverso.
Vai Obama, fai si che un pubblico servizio sia effettivamente tale!

Massimiliano

secondo me non arriva a fine mandato…. si sa come vanno a finire i presidenti americani scomodi…
comunque io spero che Obama tenga duro e spero che prima o poi nasca anche in italia un obama!

Alessandro Bruzzone

Eheheh… mi si passi la battutaccia, ma li sta facendo neri! ^______^

Melisenda

Va bene progressisti, va bene che l’aborto è un male necessario, va bene depenalizzarlo, ma pensiamoci…eliminare l’obiezione di coscienza equivale a costringere delle persone a commettere quello che per loro è un omicidio. Non va contro i diritti civili?
Siamo a favore dell’obiezione di coscienza per il servizio militare, ma non per l’aborto? Non è assurdo?
Se siete a favore della libertà personale di scelta e di coscienza, dovreste esserlo anche per questo caso.

Il Filosofo Bottiglione

l’obiezione di coscienza sull’interruzione di gravidanza è uno strumento ci coercizione sui cittadini che la chiesa cattolica usa e abusa (per mezzo di medici asserviti).
farebbe proprio bene Obama a toglierlo.
dovrebbero fare lo stesso qui in Italia.

mi chiedo però come funzioni la cosa in America, dove il sistema sanitario è privato, quindi se uno paga vorrei ben vedere che il medico si rifiuti di praticargli ciò per cui la persona ha pagato (se la pratica è prevista dalla legge).
mi aspetterei che il medico obiettore venga licenziato dal suo capo, oppure che alla clinica che ha tanti obiettori (per ragioni politiche) gli utenti non si rivolgano e che questa sia costretta a chiudere.
qualcuno conosce meglio il sistema americano e come si inserisce in esso la figura del medico obiettore?

Pablo

Su questo punto non sono d’accordo con Obama e mi stupiscono i commenti di approvazione da parte vostra. Non si tratta di essere atei o credenti, ma di difendere i diritti di tutti. L’obiezione di coscienza è una delle più grandi conquiste civili delle nostre società, e non posso credere che non siate d’accordo con me su questo.
Allo stesso modo in cui gli anti-abortisti non possono obbligare una donna a non abortire, ugualmente gli abortisti non possono obbligare un medico a praticare l’aborto. Se un medico ha una sua profonda convinzione, nella sua intimità, per cui non approva l’aborto, nessuno può costringerlo a praticarlo. Sarebbe una forma di dispotismo, allo stesso modo in cui lo sarebbe obbligare a praticare il servizio militare o obbligare ad andare a messa la domenica.
Io penso che questo sito sia frequentato da persone che perseguono la libertà di azione e di espressione e che non vorrebbero mai – giustamente – essere sopraffatte da sistemi di pensiero differenti dai propri. E vi dico: non è proprio in funzione di ciò che va garantita l’obiezione di coscienza?

rimbaud

@Pablo

ma nessuno obbbliga un medico obiettore di coscienza a doversi mettere nelle condizioni di dover praticare un aborto. Se non vuoi praticare aborti fai il dermatologo e/o non stare in una clinica dove si praticano aborti rifiutandoti di fornire il servizio. L’obiezione di coscienza si paga. Io come obiettore di coscienza al servizio militare non poso lavorare per industrie di armi, che pure mi offriebbero dei posti di lavoro.. e buttali via di questi tempi…

Fri

@Il Filosofo Bottiglione

credo che la notizia si riferisca agli ospedali pubblici che dovrebbero praticare l’aborto gratuitamente per le persone che non si possono permettere le cliniche private. Il nocciolo della questione è che molti negli US ritengono che le pratiche abortive non debbano essere sostenute dai soldi delle tasse. Fra l’altro questo si ricollega ad un’altra decisione presa di recente dal presidente Obama. C’era una legge di Reagan, tolta da Cliton e ristabilita da Bush per cui gli stati uniti non possono finanziare nessuna organizzazione che lavora nei paesi del terzo mondo e che pratichi l’aborto, anche se quei soldi non vanno per l’aborto.
Fra l’altro vorrei far notare (a Pablo, in particolare) che negli stati uniti ci sono delle cliniche private specializzate in interruzioni di gravidanza, ma che distribuiscono anche pillole del giorno dopo nonchè vari presidi anticoncezionali. Tali cliniche sono state spesso obiettivo di manifestazioni di anti-abortisti (mi pare che ce ne sia una di fronte a cui c’è un presidio praticamente permanente di anti-abortisti) ed in alcuni casi anche di veri e propri attacchi terroristici che hanno anche causato alcuni morti.

Pablo

Per Rimbaud.
Vietare a un medico credente di fare il chirurgo (che può essere una vera e propria “vocazione”) per il solo fatto che ciò potrebbe prevedere il dover praticare aborti, è una vera e propria forma di segregazione.
Diverso è per le strutture. QUi hai ragione. E’ legittimo che strutture dichiaratamente abortiste non accettino medici obiettori, allo stesso modo in cui strutture dichiaratamente anti-abortiste accettino solo medici obiettori.
Il caso che prospetti alla fine comunque è diverso: colui che fa obiezione di coscienza al servizio militare è una persona che ripudia le armi, e quindi innanzitutto, così come rifiuta di usarle a scopo militare, non vuole (non è che “non può”) lavorare per produrle. La legge giustamente prevede il divieto di lavorare per l’industria di armi al solo scopo di ottenere una “verifica” del fatto che coloro che non prestano il servizio militare lo facciano davvero per motivi di coscienza e non per ragioni diverse.
Ovviamente un meccanismo simile potrebbe valere anche per i medici obiettori, per esempio vietandogli di fare qualunque lavoro che riveli un’intenzione abortista (p. es. scrivere per un giornale pro-aborto o collaborare ad una ricerca universitaria che comporti l’accettazione dell’aborto).
Ma vietare l’obiezione di coscienza in assoluto questo no, mai. Sarebbe la perdita di una grande conquista civile.

Pablo

Per Fri: come te, condanno ogni violenza anche psicologica praticata dagli anti-abortisti. L’obiezione di coscienza è un’altra cosa.

rimbaud

non ho mai parlato di vietare l’obiezione di coscienza, come potrei ì, visto che sono anche io OdC al servizio militare. Dico solo che questa scelta deve avere conseguenze. In soldoni, lo stato non deve poter mettere un medico OdC in un PUBBLICO consultorio dove DEVONO essere forniti servizi come aborto, contraccezione di emergenza (dove,fra l’altro, non è nemmeno ammessa l’OdC) ecc.

Pablo

Per rimbaud.
Sono d’accordo con te. Il problema è che nell’articolo che stiamo commentando si dice che Obama vorrebbe abolire l’obiezione di coscienza (ergo: obbligare un medico credente a praticare l’aborto), e che i commenti successivi in questo sito approvavano senza riserve tale scelta.

Fri

@Pablo

Lo so, lo avevo capito. Il mio commento voleva essere un’aggiunta per enfatizzare il tuo “Allo stesso modo in cui gli anti-abortisti non possono obbligare una donna a non abortire, ” cosa che a volte succede, anche con la violenza.

Gregorio Casa

Il problema è innanzitutto delle strutture.
Il servizio pubblico va garantito sotto la responsabilità del manager.
Altrimenti può configurarsi il reato di omissione dello stesso.
Come contorno, un medico obiettore, in quanto non garantisce tutti i servizi che dovrebbe svolgere, dovrebbe essere pagato meno.
Sono sicuro che le obiezioni diminuirebbero…

Fri

Mi sono un po’ informata. Obama intende eliminare una legge che Bush ha fatto approvare al volo poco prima che scadesse il suo mandato e che impone alle strutture pagate con tasse federali di non discriminare i medici, infermieri, ecc che si oppongono per motivi religiosi all’aborto, ma anche alla sterilizzazione, ai metodi contraccettivi, alla pillola del giorno dopo e ad alcune pratiche di fecondazione. Tuttavia negli Stati Uniti esiste già una legge (Civil right acts del 1964) che impone ai datori di lavoro di fare il possibile per andare incontro alle richieste dei dipendenti per motivi religiosi o comunque etici. La “discriminazione” nasce quando risulta impossibile al datore di lavoro assecondare tali richieste senza togliere efficacia al servizio offerto al pubblico o quando sarebbe necessario attuare misure impraticabili. Per esempio si può pensare ad un ospedale in cui tutti i medici ginecologi siano obiettori di coscienza. In questo caso il servizio di interruzione di gravidanza verrebbe interrotto (scusate il gioco di parole) ed il Civil right act consente al datore di lavoro di obbligare i medici a fare gli aborti (o qualsiasi altra cosa) anche contro la loro volontà, pur di garantire il servizio. O in alternativa l’obiettore può essere licenziato per assumere un medico che non sia obiettore. Un punto fondamentale che gioca contro la legge di Bush e a favore della scelta di Obama è che quella legge si riferisce esclusivamente al diritto di obiettare nei confronti di aborto e sterilizzazione (non a caso è stata fortemente supportata dai vescovi cattolici… ndr), cioè non protegge altre forme di obiezione, non protegge, insomma, la libertà religiosa, ma semplicemente la libertà di non procurare aborto. Per intenderci, se un ebreo ortodosso, per convinzioni religiose, si rifiuta di lavorare il sabato, giorno di riposo, questo non è protetto dalla legge di Bush, ma lo è dal Civil right act (che Obama non si sognerebbe mai di abrogare…).

Giona sbattezzato

@Melisenda e Pablo

L’obiezione di coscienza e’ nata per permettere la scelta ai medici che si sono trovati all’improvviso ad applicare leggi che permettevano l’aborto.

Chi invece oggi giorno sceglie questo ramo medico, e’ GIA’ a conoscenza che l’aborto esiste e viene praticato, per cui non c’e’ bisogno piu’ di una legge che permette obiezione.

Chi e’ contrario infatti puo’ scegliere una diversa specializzazione medica.
Nessuna liberta’ negata quindi, eliminando l’obiezione si elimina un PRIVILEGIO.

Andrea B.

@Fri
ottima informazione, grazie. In effetti il problema di conciliare il diritto del personale sanitario a non agire contro coscienza ed il diritto dei cittadini ad avere i servizi previsti dal SSN esiste anche qui da noi e sarebbe opportuna una regolamentazione.
Purtroppo con una maggioranza come quella che ha approvato la legge sul testamento biologico c’è da augurarsi che non ci provino nermmeno.

Andrea

@Pablo
Non ho capito cosa intendi con “strutture abortiste” e “strutture antiabortiste”.
Qui si parla di strutture mediche.
Un ospedale deve garantire tutti i servizi previsti dalla sua struttura.
Se ti riferivi a cliniche private, può avere senso che talune operazioni non si eseguano, ma non in ospedali.

Benchè nemmeno Obama abbia la bacchetta magica, il vento che sta facendo soffiare porta progresso e libertà. Io ho molta fiducia in questo uomo, e ad oggi si sta comportando in modo corretto ovunque abbia avuto necessità di pronunciarsi.
Sarà il tempo a rispondere, ma chi bene inizia ….

Ciao a tutti

Fulvio Calvarano

@malisenda.
Ho sempre pensato che i medici che operano nel servizio sanitario pubblico non abbiano il diritto all’obiezione di coscienza.
Se lo stato assicura la facoltà di abortire essi sono liberi di esercitare la loro obiezione nelle strutture private!

Kaworu

l’obiezione di coscienza aveva senso quando è stata introdotta la legge sugli aborti.

i medici “già medici” o in procinto di diventarlo, avevano scelto quella specializzazione con altre aspettative ed era giusto dargli scelta.

ora se uno sceglie ginecologia sa già che dovrà fare anche certe cose.

per cui nel caso può scegliere altro.

che poi è meglio che non mi esprima sulla coerenza di certa gente, se no inizio ora e finisco stasera come minimo.

Silvia

Personalmente sono contraria all’obiezione di coscienza riguardo all’aborto. Il medico deve fornire un servizio pubblico. Se in quel momento quello di cui ha bisogno una cittadino è di abortire il medico deve fornire quel servizio. E’ come se un poliziotto si rifiutasse di compiere un arresto per motivi suoi personali. Perchè poi può succedere come ad una mia cara amica che si è trovata in un ospedale, a parecchie centinaia di km da casa, in cui tutti i medici erano obiettori. Fisicamente ed emotivamente prostrata si è messa alla guida dell’auto per tornare nella sua città per ottenere quello che avrebbe dovuto essere un suo diritto ovnque. Se a causa delle sue condizioni fisiche ed emotive fosse andata a piantarsi con la macchina, chi l’avrebbe avuta sulla coscienza?

Rothko61

L’università cattolica di Notre-Dame non vuole che sia invitato il Presidente degli Stati Uniti e le nostre università laiche continuano ad invitare il papa. Buffo, no?!?!?

Daniela

concordo con chi dice che oggi l’obiezione di coscienza non ha più senso, la legge sull’aborto esiste da anni, quindi chi fa ginecologia sa che potrebbe essere chiamato a fare aborti e quindi non può sottrarsi è non effettuare questo servizio sanitario, se ha delle remore faccia altro

Silvia

@Bruno Moretti Turri

Fantastico il sito del Flying Spaghetti Monster! Quasi quasi mi converto…

Ernesto Di Lorenzo

Mi sembra giusto sottolineare il coraggio di Obama, presidente di un paese non certo laicissimo dove infuria la battaglia conservatrice contro l’aborto.

pastafarian

pastafarian applaude Bruno Moretti Turri
io mi sono convertito da molto tempo

pastafarian

pastafarian applaude Bruno Moretti Turri
io mi sono convertito da molto tempo

scusate dimenticavo

Ramen

MicheleB.

Pablo, non si tratta di vietare al medico obiettore di fare il chirurgo, perchè non sono i chirurghi generici che praticano gli aborti. Si tratta che la scelta della specializzazione è libera ma condizionata dalla natura della stessa disciplina: se mi fanno senso i morti non farò il medico legale, se non voglio la responsabilità della salute degli infanti non sarò un pediatra, ecc… Non vorremo mica paragonare l’obiezione di coscenza al servizio militare (come ho fatto io) all’obiezione di un medico che si rifiuta di essere d’aiuto ad una categoria di pazienti? Sarebbe come se un chirurgo geovista si rifiutasse di effettuare trasfusioni di sangue. Si può andare pericolosamente all’infinito.

andrea pessarelli

io sono contrario al divieto di esercitare l’obiezione di coscienza. semplicemente gli ospedali e le asl devono garantire – senza costi aggiuntivi nei bilanci – la continuità assistenziale 24/24 a tutti i pazienti, comprese le gravide che intendono abortire. quindi dovrebbero preoccuparsi al momento delle assunzioni in ruolo di selezionare personale non obiettore in numero sufficiente. la condizione di svantaggio che deriverebbe agli obiettori nei concorsi sarebbe sufficiente a inficiare l’uso ostruzionistico dell’obiezione di coscienza, che è e deve restare un importante garanzia democratica.

Enrico

Concordo con Andrea Pessarelli.
Non concordo con chi sostiene che l’obiezione di coscienza per i medici non debba esistere (e differenzia rispetto al servizio militare). Non esiste la specializzazione di “abortista”; un medico può fare il ginecologo perché sente la “vocazione” per un lavoro che gli permette di assistere la nascita nuove vite, e, nell’ambito dell’insieme vasto di operazioni che compie un ginecologo, non accettare l’idea di praticare aborti.
Non dimentichiamo che per gli anti-abortisti l’aborto è un omicidio, e questa posizione può non essere condivisa, ma deve essere rispettata, soprattutto da chi pone come propria bandiera il relativismo e la libertà di pensiero, di opinione e di coscienza. L’alternativa è il dogmatismo, da parte esso sia.

Third Eye

E vai che a forza di porte sbattute in faccia a Ratzy e successori passerà la voglia di far tante storie e ingerenze nella vita di tutti, credenti e non…

Sarebbe da imporre agli assunti da un certo momento l’obbligo di effettuare aborti, mentre mi pare equo un condono per chi è già dentro…

Kaworu

si ma il discorso è “leggermente” diverso.

l’obiezione di coscienza per il militare ti permette di non fare una determinata scelta (fare “la guerra”) che è propria del lavoro del militare, anzi forse è quello per definizione. al contempo ti chiude altre porte (tipo lavorare in fabbriche di armi).

il fare il ginecologo obiettore invece non solo ti “solleva” di una parte del carico che il tuo mestiere prevede ma che non nasce solo con quel fine. l’essere obiettore ti “regala” tempo libero per fare altro, per esempio carriera.

in pratica: fare l’obiettore per il servizio militare presenta svantaggi. farlo per l’aborto presenta solo vantaggi.

la cosa non è equa mi sembra.

fresc ateo

FINALMENTE ALLA CASA BIANCA>; UN UOMO UNA GARANZIA DI LIBERTA’ LAICA.
INSOMMA QUELLO CHE FU’ SCRITTO NELLA CARTA DI FILADELFIA DAI PADRI COSTITUZIONALI. LIBERTA X TUTTE LE RELIGIONI E TUTTI I CREDI POLITICI.
SEMBRA DI ASSERE NEL FUTURO LI. QUI SEMBRA DI ESSERE SEMPRE SCHIAVI DEI FARAONI DEL VATICANO, E DELLE LORO VOGLIE DI DOMINIO. W OBAMA, W ZAPATERO ,
W GLI STATI DEMOCRATICI E LAICI. IN RICORDO DI UOMINI COME CATTANEO COME CAVOUR COME MAZZINI COME GARIBALDI E COME CHI SRISSE LA COSTITUZIONE ITALIANA DOPO LA CACCIATA DEI BARBARI FASCISTI.

MicheleB.

Enrico, non concordo con voi. Questa Obiezione di comodo è un gioco al rilancio, potenzialmente infinito, che alla fine favorisce soltanto le cliniche private dove gli stessi medici “obiettori” e/o i loro complici praticano aborti a pagamento, spesso clandestini.
Dovreste saperlo tutti perchè è storia vecchia. Ci sono zone d’Italia dove non è possibile abortire tramite ASL e dove i consultori non sono mai partiti, il tutto per l’impegno e l’interesse di chi rifiuta di applicare un servizio pubblico garantito dalla legge.
Bella favola la vocazione del ginecologo per far nascere i bambini: il ginecologo si occupa della salute della donna e la 194 uguale. In molti mestieri c’è da fare anche il “lavoro sporco”, quando fa parte della professione. Se non vuoi picchiare gli operai in sciopero, non ti arruoli in polizia. Troppo facile. In molte ASL i 4 gatti disposti ad interrompere le gravidanze si ritrovano a non fare altro e non hanno tempo per andare avanti nella professione e fare carriera. Non è possibile che proprio la ginecologia sia così piena di ferventi cattolici. La verità è che la L.194 rischiava di interrompere il buiseness lucroso degli aborti clandestini e, con l’obiezione di coscienza, si è trovato un modo per aggirare la legge e mantenersi in affari.

Enrico

Per Kaworu.
Il tuo ragionamento è corretto, e mi trova d’accordo.
Però la soluzione non può consistere nell’obbligare il ginecologo a praticare aborti (che sono solo una delle molteplici componenti del suo lavoro), né nell’impedirgli in assoluto di fare il ginecologo (per la ragione appena osservata), bensì fargli pagare un “costo” che lui deve accettare in virtù di una scelta di coscienza.
Un costo che non deve essere né simbolico, né sproporzionato. Per esempio una riduzione di stipendio proporzionale al minor lavoro, oppure l’obbligo di prestare attività di diverso tipo in luogo delle pratiche abortive.

MicheleB.

Enrico quello che proponi non ha ratio nè equivalenti nel diritto; è semplicemente inapplicabile, in quanto veramente discriminatorio, sia contrattualmente che costituzionalmente. Prova solo a proporla una cosa del genere e vedrai che succede!

Enrico

Discriminatorio nei confronti del medico obiettore? Non mi sembra. Nel caso di una riduzione di stipendio, vedo una analogia con il diritto di sciopero. Nel caso di una compensazione con altri lavori, vedo un’analogia con l’ora alternativa per l’insegnamento della religione a scuola, o con il servizio civile in luogo del servizio militare.

andrea pessarelli

invece in italia l’obiezione di coscienza è incentivata in modo strumentale a danno delle pazienti (disservizi), a danno delle casse pubbliche (aborti praticati da gettonisti), a danno dei ginecologi non obiettori che devono sobbarcarsi le inadempienze altrui (dovendo magari rinunciare a occuparsi anche di altro), a danno della medicina stessa, trasformata da strumento di conoscenza e di promozione umana a terra di conquista per lo stato etico

MicheleB.

Il servizio civile in luogo del militare era una sostituzione completa della prestazione, come dire: non pratichi aborti allora non fai il ginecologo e prendi un’altra specializzazione.
E’ quello che dicevo nel mio primo commento.

Enrico

Per Andrea Pessarelli.
La tua posizione mi sembra eccessivamente vittimistica e dogmatica.
Vittimistica perché parli come se i medici abortisti non esistessero in buon numero, e non fossero tutto sommato benestanti e con un carico di lavoro equilibrato.
Dogmatica perché sembri non accettare che vi possano essere persone che la pensano diversamente da te, che abbiano un loro sistema di credenze diverso da quello degli atei, un’etica differente dalla tua, e che abbiano uguale diritto di cittadinanza.
Scusate, ma se siete per la libertà di scelta fra l’essere atei o credenti, perché non accettate che i credenti possano fare scelte conformi alla loro etica?

MicheleB.

Appunto, Andrea, per cui: basta obiezioni di coscienza; ginecologia = interruzioni di gravidanza; o la botte piena o la mogle ubriaca. Come tutti i lavori normali che non riguardino caste privilegiate.

Enrico

Le vostre posizioni mi sembrano dogmatiche e contrarie ad ogni forma di libertà di coscienza. Gli aborti attualmente vengono praticati, nonostante gli obiettori. Ho l’impressione che voi vorreste solo ed unicamente la soppressione di chi la pensa diversamente da voi. Vi dite fautori della libertà di pensiero, ma mirate solo ad una dittatura in cui o la si pensa come voi, oppure non si ha diritto di cittadinanza.

MicheleB.

Enrico, nessuno impone ad un induista di lavorare in un mattatoio; semplicemente si occuperà di altro. Purchè io possa avere la mia bistecca.

MicheleB.

Inoltre: la situazione del diritto all’aborto in Italia non è come la descrivi. In molte zone (addirittura intere regioni) parliamo di un diritto negato, a danno delle donne e dei medici abortisti ed a favore degli obiettori e delle clini che private. Avrei gia scritto tutto in un commento bloccato inspiegabilmente delle 15:37. Uffa!

andrea pessarelli

@Enrico
mi sembra che il mio primo intervento sia sufficientemente chiaro. ho detto che difendo il diritto all’obiezione di coscienza come diritto democratico fondamentale. ma questo non c’entra nulla con l’obiezione di massa strumentale all’imposizione di fatto della morale cattolica. non è vittimismo, è ciò che sta succedendo in italia. quello che sostengo io non è quindi l’intolleranza verso gli obiettori – vecchio stratagemma quello di mettere in caricatura le opinioni altrui – ma la prevalenza del diritto del paziente sulla morale del medico. quello che ho detto io è che le asl e gli ospedali devono garantire l’erogazione dei servizi per i quali sono istituiti, e che devono farlo secondo le buone regole amministrative che devono istruire la gestione dei soldi pubblici.

Kaworu

@enrico

prendi l’esempio di un veterinario vegano.

potrà specializzarsi in cani e gatti no?

nessuno gli imporrà mai di lavorare in un mattatoio.

MA se deciderà di lavorare in un mattatoio non si potrà rifiutare di svolgere determinati compiti che la sua professione prevede. per quanto possano essere sgradevoli o pesanti o in conflitto con le sue scelte etiche.

stessa cosa un medico che sceglie ginecologia.

tanto più che ripeto, ora come ora un ginecologo sa PRIMA di scegliere la specializzazione quello che poi dovrà fare.

che NON è solo “far nascere i bambini” (se ti piacciono i bambini ripeto, sono più adatte specializzazioni come il pediatra o il neonatologo).

bright77

Credo che il problema dell’obiezione di coscienza sia mal posto sin dal principio.L’obiezione di coscienza è tale se questa ha a che fare con la propria esistenza ovvero se questa non priva un’altra persona dei propri diritti es:rifiutare la chiamata alle armi,anche se per questo si veniva puniti.Il rifiuto di praticare aborti negli ospedali pubblici o anche di rifiutare la pillola del giorno dopo invece lede il diritto di chi ha scelto o si é trovata nella situazione di dover abortire o di fare ricorso alla pillola, questo diritto è riconosciuto e inoltre la gente paga le tasse per avere un servizio pubblico.Ritengo che quindi per questi medici si dovrebbe parlare di disobbedienza civile piuttosto che di obiezione di coscienza.Discende da ciò che siccome chi pratica la disobbedienza civile viene in genere punito dalla legge non vedo perchè i cattolici o i religiosi in genere debbano essere privilegiati da questo punto di vista.Se vogliono praticare la disobbedienza civile i medici a favore dell’aborto clandestino(credo che sia preferibile rispetto alla definizione di antiabortisti opure di medici a favore della vita…..tutti sono a favore della vita)si assumano le responsabilità penali che tutti i disobbedienti assumono in ogni loro manifestazione.Es:tanti sono a favore della vita e delle condizioni degli immigrati nei cpt ma per per porre in evidenza ciò vengono arrestati e bastonati,per quale motivo un medico che priva una donna di un proprio diritto debba essere compatito o addirittura santificato?

crebs

@Kaworu
@bright77
In realtà le cose sono forse un po’ diverse.
Se ricordo bene l’obiezione di coscienza “nacque” per non fare il servizio militare in quanto contrari alla guerra; alle solide motivazioni morali si affiancò da parte di alcuni solo la voglia di evitare la naja.
Ma non fare qualcosa normalmente previsto da leggi o prassi porta ad estensioni assurde: abbiamo assistito, dopo il servizio militare, l’obiezione all’aborto, l’obiezione di alcuni medici a prescrivere la pillola abortiva e/o la pillola del giorno dopo, l’obiezione di alcuni farmacisti a vendere quei medicinali, l’obiezione di alcuni autisti di bus, a genova, a londra e a madrid a guidare i mezzi con pubblicità a loro sgradite. Di questo passo avverrà che, chiunque sia appoggiato da una lobby sufficientemente forte, possa fare obiezione su lavori normalmente previsti.
Io non credo che la soluzione sia permettere l’obiezione di coscienza, in nessun caso.
Chiaramente, un veterinario vegano rifiuterà di lavorare in un mattatoio, ma nemmeno si farà assumere in quella struttura e poi non fare il lavoro previsto per obiezione di coscienza.

Ritenevo che Obama non sarebbe stato in grado di fare quello che sta facendo; spero possa continuare.
Per quanto tempo è stato concesso a Kennedy di fare il presidente?

Andrea

@enrico
Parliamoci chiaro: l’obiezione di coscenza non è ammissibile.
Stai solo cercando di meschiare le carte per far sembrare la cosa diversa da quella che è.
Nessuno vuole costringere una persona ad eseguire un aborto.
Ma qui stiamo parlando di chi ha deliberatamente scelto di fare un certo lavoro che prevede anche l’aborto.
Chi non vuole eseguire l’aborto fa dell’altro.
Ma chi decide di lavorare in un posto di lavoro dove è prevista l’esecuzione dell’aborto lo deve eseguire e basta, perchè a davanti a lui si presenteranno persone che contano sul fatto di trovare chi farà ciò di cui hanno bisogno.
Altrimenti mette su uno studio privato dove può decidere quali cose fare o meno.
Lo stesso vale per la pillola del giorno dopo.

Penso che il concetto dovrebbe essere abbastanza chiaro, senza che qui si stia ogni volta a spiegarlo.

Ciao a tutti

Sandra

>Scusate, ma se siete per la libertà di scelta fra l’essere atei o credenti, perché non >accettate che i credenti possano fare scelte conformi alla loro etica?

L’obiezione di coscienza ha senso se a un certo momento la legge interviene a cambiare i compiti che la professione scelta comporta, e serve a tutelare le persone in caso la legge le ponga di fronte a un conflitto con la propria coscienza dopo aver firmato un contratto di lavoro che inizialmente non prevedeva questo conflitto.
Faccio un controesempio: se domani lo stato prevedesse la preghiera all’inizio delle lezioni, gli insegnanti atei gia’ in servizio potrebbero dichiararsi obiettori. Ma non quelli che faranno domanda di insegnamento dopo la legge, perche’ tra i compiti previsti ci sara’ anche la preghiera, e non potranno autoesentarsi.

Third Eye

L’esempio del mattatoio regge poco, perché chi va a fare il ginecologo fino ad oggi (domani, chissà), sa di potersi esentare dal compiere ciò che ritiene immorale; chi lavora in mattatoio, no…

Kaworu

@thyrd

ma appunto.

se esistesse l’obiezione di coscienza per ogni cosa sgradita / sacrilega per certe categorie di persone per ogni mestiere, hai voglia se reggerebbe.

ed è la stessa cosa.

tu sai cosa ti impone il mestiere che scegli.

se una parte non ti va, non lo scegli. scegli altro.

rimbaud

c’e’ una differenza fondamentale tra l’obiezione di coscienza al servizio militare e quella del medico all’aborto. L’OdC al militare faceva obiezione a qualcosa che gli era coattamente imposto. Non c’era alcuna alternativa (onesta) all’anno inutilmente sprecato giocando al soldatino, se non quella di fare il servizio civile.
Ma non c’è nessuna coazione per una persona a fare il medico. E’ una scelta e come tale comporta delle responsabilità e delle conseguenze.

bardhi

@ bright77

Ha ragione bright77, ha senso di parlare di obiezione di coscienza se la norma viene applicata a tutta la popolazione, come per esempio il servizio militare o l’aborto per coloro che facevano i medici gia prima della legge, altrimenti la società sarebbe paralizzata. Se un giorno tutti i medici musulmani si rifiutassero ad curare i alcolizzati, coloro che si drogano e coloro che mangiano carne di maiale cosa faremo??? Oppure una infermiera che è contro la vaccinazione si rifiutasse di vaccinare i bambini suoi e altrui??
Gli ebrei non volevano pagare le tasse ai romani poiche secondo loro la terra d’israele li fu donato direttamente da dio. La legenda racconta che alla proposta di un disobbedienza civile per non pagare le tasse ai romani, il messia disse di dare a cesare quello che è di cesare.

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