Insulti politico-religiosi tra Berlusconi e Franceschini

Il capo del governo, Silvio Berlusconi, ha definito ieri Dario Franceschini, leader dell’opposizione, “un catto-comunista”. Franceschini ha replicato definendo Berlusconi “un clerico-fascista”.
E’ interessante constatare l’utilizzo, da parte di entrambi i contendenti, di sostantivi politici preceduti da prefissi religiosi: la funzione di questi ultimi, nelle due definizioni, sembra essere quella di smorzare la pesantezza della categoria politica, scelta apposta per alludere al totalitarismo dell’avversario. In tal modo, però, risulta evidente quanto i due poli appaiano facilmente etichettabili in base a un’identica vicinanza alla Chiesa romana.

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