Obama ai musulmani: “gli USA non sono il vostro nemico”

Intervistato dalla tv saudita Al Arabiya, il neo-presidente USA Barack Obama ha voluto lanciare un messaggio al mondo musulmano, e in particolare ai fedeli che vivono nei paesi arabi: “Non siamo il vostro nemico, tenderemo la mano al mondo islamico pur continuando a combattere le organizzazioni terroristiche”. Obama ha invitato a non “dipingere una fede basandosi sulla violenza che viene compiuta in suo nome”, e ha voluto sottolineare come egli abbia parenti musulmani.

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24 commenti

Antonio

Beh, di sicuro un passo avanti, almeno nelle intenzioni. Speriamo seguiranno i fatti.

Andrea

Se son rose fioriranno.
Certo è che i presupposti per pensare bene ci sono.

Ciao a tutti

Antonio

Quanta melensaggine nei confronti di Obama, tanti anni di presidenti americani e sembra che ancora non si è capito come agiscono.
E’ meglio che non avesse parlato di religione ma di persone. di nazioni.
Solo perchè è una religione che va a petrolio, allora tutti a chinare il capo.
Le rose già sono fiorite..evidentemente ognuno vede quel che vuol vedere.
Che aspettarsi da una nazione che sulla propria moneta reca la frase : In god we trust.
Molti atei si accodano.
Evidentemente gli USA hanno paura degli atei e di tutte le altre religioni.
Dei mussulmani no.
Quando si dicono i paradossi.

Lapalisse

Ecco il damerino di Harvard, che ha sempre e solo fatto bei discorsi teorici, scontrarsi con la realtà: la risposta del capo di stato peggio vestito del mondo, dal nome impronunciabile è sui giornali. L’islam non aggredisce per reazione ma perchè è nella sua natura imperialistica, intollerante ed assassina, dettata dal corano. La risposta dell’Iran è uguale a quella di al queda: pentitevi e… convertitevi all’unica vera religione etc…

tomaraya

@ Lapalisse
intanto il damerino di harvard sta mandando altri 30.000 soldati a spaccare un pò di sederi di integralisti musulmani in afghanistan ,mentre i capi di stato europei, inglesi a parte stanno facendo finta di niente sperando che siano i marines a fare il grosso del lavoro sporco, e prendersi i merito alla fine. ha inoltre dato l’ordine di intensificare le operazioni coperte e i bombardamenti nelle zone in cui si pensa si siano imboscati i capi di al qa’ida. e se gli europei continuano a favorire con il loro atteggiamento attendista che sta oggettivamente favorendo l’avanzata talebana ha già fatto sapere che usa, inglesi e canadesi faranno da soli, che vuol dire che per tedeschi, italiani, francesi soprattutto saranno tutti peni loro fronteggiare gli insorti che si trovano nelle loro zone di competenze.

Andrea

@Antonio
Le rose già sono fiorite..evidentemente ognuno vede quel che vuol vedere.

Sei un profeta?
Hai visto nel futuro e già sai quello che Obama farà?
Se tutto a questo mondo fosse scontato, un afroamericano non sarebbe mai diventato presidente.
E se 10 anni fa ci si foste posti la domanda “un uomo di pelle non bianca diventerà mai presidente degli Stati Uniti? ” cosa avremmo risposto? Certamente “NO”.
Io ripeto: i presupposti per il cambiamento ci sono, vediamo quel che succederà.

Ciao a tutti

Alessia

Obama non poteva parlare di “persone o di nazioni” proprio perchè sa, probabilmente grazie alle sue origini, che sono per primi i musulmani a non identificarsi in concetti come Stato o nazione, bensì in quello più ampio di Islam. Se si vogliono distendere i rapporti bisogna approcciarsi alle persone cercando di utilizzare i loro schemi e il loro modo di pensare. Non si può parlare a un musulmano come si parlerebbe a un laico o a un ateo e pretendere che ti ascolti.
Se il tuo prioritario interesse è la pacificazione, è necessario fare così, a mio parere. E, in fondo, anche se l’interesse fosse arrivare ad avere stati laici anche nel mondo arabo e musulmano si dovrebbe procedere a piccoli passi, e comunque cominciando sempre col rispetto. Non si può pretendere che sin da subito tutti pensino al nostro stesso modo, fosse anche quello più logico e razionale

Antonio

@Andrea
Non prendertela a male, è chiaro che i tempi cambiano, vedrai e senza essere profeti (già nei vari libri cosidetti sacri ce ne sono troppi) che faranno un presidente donna, un presidente cinese, un lombardo veneto, un romano de roma, un ornitorinco…insomma non stavo a criticare la novità (nel senso di neoeletto) Obama ( io non sono razzista non sto a vedere se è afro americano o afronorvegese; indipendentemente dalle origini ed dal colore della pelle siamo solo esseri umani).
Osservavo solo sulla politica e le religioni..e poi non ho mai creduto..alle rivoluzioni, la storia ce ne da più di qualche esempio lampante.
Di sicuro o per lo meno altamente probabile c’è solo la rivoluzione…terrestre intorno al sole!
Ed il profeta..per eccellenza diceva che la terra è piatta…..
In ogni caso, convengo con te che staremo a vedere.
Ciao

Stefano Grassino

@ Antonio
@ Andrea

Non stiamo soltanto a vedere; muoviamoci. Siamo un granello di polvere nel deserto è vero ma è anche vero che se pochi individui decidono su tutti è perchè troppi stanno zitti.
Se le persone avessero partecipato alla vita pubblica (con intelligenza e consapevolezza) a suo tempo mascellone e baffino non avrebbero portato il mondo al disastro. Capisco che con i se non si fà la storia ed il mio è un discorso per molti aspetti un po troppo teorico, ma come dicevo prima, la nostra parte intanto mettiamocela. Intanto il mio sbattezzo se lo sono ingoiato.

Andrea

@Antonio
Non me la sono presa minimamente.

Quello che penso che Obama potrebbe dare davvero una svolta positiva, ma nessuno può sapere adesso cosa succederà in futuro.
Di sicuro è completamente diverso da Bush, e non solo per il colore della pelle.
Io personalmente sono convinto che Obama porterà bene sia agli USA, che al resto del mondo; chiaramente, ammesso che voglia davvero cambiare qualcosa, non potrà farlo dall’oggi al domani. Vedremo.

Ciao a tutti

Admeto

Il problema è la sopravvivenza di forme di pensiero astruse, irrazionali, magiche,in una parola religiose. Sono pensieri violenti anche quando apparentemente colano melensaggini buoniste. Chi ne esce sempre a pezzi,a volte in senso letterale è l’ Uomo.

Alessandro Bruzzone

@ Alessia

A me pare che i governi sempre meno intendano andare in direzione della laicità, e questo riferirsi astratto di Obama all'”Islam” me lo conferma.

antonio

@alessia

Non sono d’accordo con le tue argomentazioni.
Se la chiesa cattolica ci ha messo 400 anni per ammettere che forse su galileo aveva sbagliato, non oso immaginare quando ci metterà l’islam a capire che la terra è tonda e si muove.
Inoltre il dialogo deve esistere nei due sensi per essere vero.
Ora mi chiedo se l’Islam è in grado di “scendere” ai piani intermedi mentre la controparte è impegnata a salire ai piani intermedi?
Si chiama intermediazione.
Questa cosa non la sto notando, può darsi che io sia cieco, ma l’ islam non ha nessuna voglia di sbarcare a tale livello ne tanto meno di dare il rispetto che tu generosamente concedi (dopotutto nemmeno la chiesa cattolica è tanto rispettosa di idee che non contemplano l’incenso).
Ritornando ad Obama, un ebreo, induista, shintoista o teista che dir si voglia potrebbe sentirsi offeso da tanta attenzione alla religione del martire che trova le vergini in cielo ( chissà se le vergini possono rifiutarsi di concedersi a chi puzza ancora di esplosivo oppure non ha il fisico ed il fascino di George Clooney).
Con l’islam non si deve usare il ferro d’accordo, ma un po di cloruro di sodio si (cum grano salis).
Un sistema complesso può essere distrutto da un sistema più semplice (un Einstein può ucciso da un virus).
Una cattiva notizia rivestita da proteine….. oppure rilegata e stampata.

Ernesto 50

Non è che mi faccia soverchie illusioni, ma sembra che Obama dovrebbe essere innovativo. Io lo spero ardentemente. Con l’aria che tira dobbiamo sperare. Ma per un giudizio bisogna attendere.

antonio

@ Ernesto 50
Ogni persona è innovativa, nel senso che ha pensieri e modalità di fare uniche, non siamo cloni.
Ognuno a mofo suo lascia un’orma, è solo col tempo che unendo i punti riusciremo a tracciare una curva su dove si diriga l’umanità.
Sperare è umano, ma che cosa?
Un mondo migliore?
Le guerre continueranno ad esistere, ne esistono tante e pensiamo solo a Gaza, all’Iraq ed all’Afghanistan e non mancano gli imbecilli che vogliono annientare un popolo perchè il loro dio è con loro.
In fondo tutti i politici si rassomigliano, fanno un po di cosmesi, aiutano i loro amici, dicono che si sbracciano per l’umanità ed alla fine del loro mandato scrivono libri ( sulla loro visione del mondo per succhiare ancora denaro che non basta mai.)
Certo che bisogna attendere, che possiamo fare se non attendere, è scontato.
La nostra vita sembra una continua attesa.
Mi sa tanto che la cosa migliore è non attendere, non voglio attendere Dio, figuriamoci Obama, Bush, Clinton, Reagan, Ford, Nixon, Johnson, Kennedy…Roosevelt, Truman….e tutti quelli che ho dimenticato……God bless America….ma Dio esiste o no?

venezia63jr

@ Andrea
bisogna vedere se la rosa non gliela fanno in fronte ad Obama i suoi nemici.

Ernesto 50

@ antonio

Hai senz’altro ragione tu. Tutta la ragione ed ancora di più. Dico sul serio. Dalla mia data di nascita puoi evincere che sono un sessantottino. Bene. La mia generazione, che è ancora al comando, che cosa ha combinato? Abbiamo fallito e lo riconosco apertamente. Se tu sei giovane, come io credo, è Giusto il tuo pensiero. Allora vai e prenditi, insieme a tutti gli altri giovani, la tua vita ed il tuo futuro in mano. Sappi che io ti starò sempre accanto.

Da anziano, dopo quello che ho detto, credo sia giusto avere speranza. Sempre.

Bruno Gualerzi

@ Ernesto 50
OT (in parte) – Nel ”68 ero trentenne, vicino ai socialisti (quelli di allora: Craxi credo fosse solo il ‘federale’ di Milano), e mi sono beccato da parte di tanti ‘rivoluzionari’ il fatidico, perentoriamente liquidatorio, ‘servo dei padroni’ solo perché non condividevo certo fanatismo ideologico. Molti di costoro – come molti socialisti che in realtà aspettavano solo il craxismo – me li sono poi trovati, e non è certo un caso, imbarcati con Berlusconi…
Ebbene, spesso mi sono trovato in seguito a difendere molte delle istanze del ’68, naturalmente spesso proprio contro i sessantottini a suo tempo più arrabbiati e intransigenti.
Che giudizio sul ’68 e che lezione ne ho tratto, estesi in qualche modo alle tante ‘rivoluzioni’ del passato? Che i veri cambiamenti (e allora dio sa ce n’era bisogno!) difficilmente avvengono in modo violento, sull’onda di un’ideologia vissuta fideisticamente, con un afflato ‘religioso’ che – proprio perché tale e però senza poter contare sull”aldilà’ delle religioni storiche, quelle che garantiscono l’immunità nei confroni di ogni verifika nell”aldiqua’, magari ‘sostituendo’ quel dio del quale in realtà non si sono mai liberati con un qualche ‘leader’ caricato dello stesso potere messianico – portano quei movimenti a sgonfiarsi al primo inevitabile smacco, aprendo una prospettiva altrettanto inevitabilmenre reazionaria…
ma i veri cambiamenti possono avvenire solo solo con una battaglia culturale che va condotta più come testimonianza che come movimento politico in senso partitico.

Obama? Al di là delle sue qualità, e al di là anche del fatto che ha avuto tanto consenso perchè sostituiva quel ‘grande statista’ (parola di Berlusconi) che era stato Bush, credo non debba essere caricato di troppe aspettative… messianiche.

Ernesto 50

@ Bruno Gualerzi

Vedo che devo precisare:
Essere sessantottino, per me, significa soltanto aver vissuto un periodo in cui si poteva pensare di fare grandi cambiamenti. Appartenevo al collettivo di Fisica dove eravamo considerati dei “cani sciolti” e, personalmente, ho continuato e continuo ad esserlo.
Tanto è vero che sono fortemente critico verso la mia generazione ed ai troppi personaggi, come tu giustamente rilevi che ci ritroviamo addiruittura dall’altraparte. Ed ancora: in questo senso, quella generazione è stata contestataria trasversalmente in tutto il mondo occidentale ed è stata la fioritura della ribellione al conformismo, tipo capelli lunghi, figli dei fiori ed altro. Rivendico quelllo spirito Ideale, non certo Ideologico, che ci portava sulle piazze. Ed aldilà delle chiacchiere, in quale situazione abbiamo messo i nostri figli, e non è un discorso personale, senza più futuro di passioni e di sogni.
infine, nel merito delle tue osservazioni sulle rivoluzioni, ti faccio notare, che tutto l’occidente è figlio di una rivoluzione sanguinosa come quella francese, ma la prima ad affermare: 1- Una carta dei diritti dell’uomo e 2- Libertè, Egualitè, Fraternitè.
Ergo, per me, senza spinte ideali e forti motivazioni, l’Uomo non farebbe passi avanti.
Avere ideali e speranze e passioni signifiça essere messianico?
No, per me, signifiça dare un senso forte alla propria vita. E certamente Obama non si carica delle mie speranze.

Bruno Gualerzi

@ Ernesto 50
Anch’io ci tengo a precisare alcune cose.
Come sottolineavo nel mio intervento, a più riprese mi sono trovato – io, contestato allora – a difendere più di una istanza sostenuta dal movimento sessantottino, soprattutto nella scuola, e per quanto riguarda il campo dell’educazione in generale, dove mi sono trovato ad operare. Il bello è – si fa per dire – che sostenendo fino a ieri (oggi sono in pensione) queste istanze, spesso mi sono trovato isolato in una realtà, quella della scuola, dove autoritarismo, nozionismo, conformismo, dopo aver ricevuto un duro colpo erano spesso rimpianti da quasi tutti in nome di un efficentismo fine a se stesso. Di ‘buonismo’ ero accusato negli anni del fermento sessantotino, di ‘buonismo’ sono stato accusato dopo perchè mi opponevo al rigurgito reazionario dilagante… di ‘buonuismo’ sono spesso accusato anche in questo post perchè ritengo la violenza, fisica e verbale, la nemica principale di ogni reagionevolezza.
Certo nel ’68 – come tu giustamente richiami – c’era una straordinaria carica ideale espressa in tante iniziative ‘controcorrente’ (se così non fosse stato, e questo non avessi percepito, non mi sarei certo poi trovato a difenderlo)… ma questa carica è andata in seguito rapidamente persa perchè – giudizio ovviamente opinabile – c’era ancora troppo ideologismo, ‘sostituo’ (questa è la ragione per cui poi ho sostituito lo slogan “socialismo o barbarie” con “ateismo o barbarie”) di un pensiero pur sempre infarcito di una mentalità ‘religiosa’ che ha ben presto presentato il conto.
Conto che ogni rivoluzione violenta (la stessa ‘sanguinosa’ rivoluzione francese… di cui mi guardo bene dal non riconoscere tutti i meriti che richiami) ha sempre presentato, non solo per le tante vittime che hanno provocato, ma perché gli obbiettivi faticosamente e dolorosamente raggiunti in questo modo hanno sempre provocato una reazione uguale e contraria che ci trova ancor oggi – sempre per esempio – a dover rivendicare dei diritti elementari come se la rivoluzione francese non fosse mai avvenuta. E nel mondo occidentale!
Questo vuol dire condanna storica per esempio, appunto, della rivoluzione francese? Non avrebbe alcun senso… mentre credo sensato trarne una qualche lezione in riferimento – come dicevo – alla necessità di dover ancora ripartire da capo per riaffermare i principi che l’hanno ispirata.

Ernesto 50

@ Bruno Gualerzi

Mi va di chiudere questo piccolo dibattito come segue:

Ho trovato intelligente e riflessivo il tuo ultimo post, e quindi grazie.
Mi fa inoltre piacere che, pur partendo da esperienze giovanili diverse, si sia sostanzialmente d’accordo. Trovo che, purtroppo, la stupidità dell’uomo prevalga sulla sua intelligenza. Ma, noi facciamo quello che possiamo. Un saluto.

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