Da Bassano del Grappa a Napoli, aborto terapeutico negato

L’ennesimo caso di aborto terapeutico negato è stato segnalato da Napoli ed ha portato ad una interrogazione parlamentare alla Camera dei radicali per invitare il ministro della Salute a promuovere un’inchiesta amministrativa.
La storia in questione è stata resa nota da una lettera a “Il Mattino” (ripresa da “Roma”, 9 gennaio 2009, p. 7), scritta proprio dal padre del convivente della donna che è infine riuscita ad interrompere la gravidanza.
La donna, che vive a Bassano del Grappa, dopo aver effettuato degli esami è venuta a sapere che il feto aveva delle gravi malformazioni. La sofferta decisione è quindi quella di interrompere la gravidanza, presso un ospedale di Padova dove la coppia era stata indirizzata. Qui però i medici – per la maggior parte obiettori – trattano con una certa freddezza la donna, facendo passare del tempo senza intervenire. Arrivati al quarto mese di gravidanza, i genitori dell’uomo si sono quindi rivolti ad un ginecologo della loro zona, che ha indirizzato la coppia verso un altro ospedale, dove avviene infine l’interruzione di gravidanza, secondo la legge.

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24 commenti

Andrea

Non solo leggi vigenti non vengono applicate, ma chi le viola non viene neanche punito. Quand’è che smetteremo di essere un Paese del terzo mondo?

ignazio

“i medici – per la maggior parte obiettori – trattano con una certa freddezza la donna, facendo passare del tempo senza intervenire.” Questa non è obiezione di coscienza, questo è omissione di atti d’ufficio nonché attentato all’integrità fisica della paziente. Certi comportamenti vanno denunciati alla magistratura.

In ogni caso, fermo restando il diritto di obbiezione di coscienza, è necessario istituire reparti per IVG ove NON VENGA DESTINATO chi si dichiara obiettore, affinché siano tutelati i diritti di tutti.
La soluzione appare semplice, ma è evidente che gli italiani non hanno raggiunto un tale grado di civiltà che gli consenta di garantire i diritti a tutti.

Vash

I ginecologi obiettori perchè non cambiano mestiere e non vanno a lavorare alle poste?

Macklaus71

A sto punto se diventassimo un paese islamico cosa cambierebbe?

lorenzocer

una vergogna… per far trionfare il fanatismo si violano pure le regolari leggi dello stato. e l’obiezione di questi “medici” è uno scandalo (anche con riferimento alla concessione delle pillole del giorno dopo, dove si ti va bene riesci ad ottenerla dopo decine di ore di angosciosa ricerca). in uno stato islamico funzionerebbe più o meno così in effetti.

Teresa

Donne e uomini senza amore, senza dignità, sensa senso di umanità, di peccato e senza briciolo di pietà…
L’aborto è una piaga della società.
Il mondo deve essere governato dall’amore, non dall’odio e dall’egoismo.
W Gesù!

Simone Blasetti

C’è un aspetto forse ancora peggiore della faccenda e cioè ci sono medici che si dicono obiettori ma poi ti chiedono soldi per abortire nella loro clinica privata.

CandyFruit

ormai l’obiezione di coscienza è diventata uno strumento criminale per impedire l’applicazione della legge 194. servirebbero misure amministrative per impedire l’obiezione a livello di intera struttura, obbligare i dirigenti ad assicurare la presenza di un certo numero di ginecologi non obiettori in ogni presidio sanitario, ma come ci si possono aspettare interventi del genere con questa classe dirigente, anche a livello locale, in gran parte serva del vaticano?

Kaworu

@teresa

parli per caso dei medici obiettori e del papa e compagnia?

no perchè a me le persone senza amore, senza dignità, sensa senso di umanità, di peccato e senza briciolo di pietà sembrano proprio quelle.

Kaworu

l’obiezione di coscienza non dovrebbe essere permessa ai medici che si sono iscritti a medicina DOPO l’entrata in vigore della legge sull’aborto.

Flaviana

@Kaworu
ignora i cattotroll, non facciamo il loro gioco, sono dementi senza speranza

Simone Blasetti

@Kaworu
Io direi che lo Stato deve garantire il corretto funzionamento delle sue leggi. Pertanto libertà per i medici di essere obiettori, ma in ogni struttura pubblica debbono essercene di non obiettori affinché venga garantito il servizio pubblico.

Fede

I medici obiettori dovrebbero finire sul rogo. Insieme ai cardinali dai quali si fanno manipolare.
Forse cosi, essendo questo l’unico linguaggio che la chiesa conosce, si potrebbe riuscire a dialogare con loro.

Asatan

@Simone Blasetti

Un sistema efficacie per ridurre l’obiezione?
Pagare in obiettori più degli obiettori. Ovvero siccome lavorano di più dei colleghi teopitechi, che prendano più di questi bin laden crociati. In fondo si parla prevalentemente di facaxxisti, toccagli il portafoglio e vedi.

Fucsia

Scherzate? Permettere questa libertà contrasta con una legge che è stata ottenuta con impegno e coscienza civile da tante donne, che alla necessità hanno preso anche quei begli insulti di una volta. Ma ce l’hanno fatta.
Ora: se c’è una legge da discutere, chiaramente è quella che dà la libertà di obiettare.

Esempio, se un medico trova estremamente immorale drogarsi a me va benissimo. Però non può, in nome di questo, rifiutare di curare malattie che uno si è procurato drogandosi.
Giusto? Eppure la droga è causa di morte, inficia la sacralità della vita, BENE ma il mio caro dottore deve fare lo stesso il suo lavoro.

Magari io risolverei con la cancellazione dell’obiezione a partire da chi studia medicina ed è al terzo anno o meno. Invece lascerei le cose come sono per gli altri, per non costringere nessuno a lasciare la professione dopo molti anni.

Anche se tengo a precisare che molte volte professarsi obiettori è una costrizione dettata dal bisogno di lavorare, perchè oggi assumono più facilmente chi si fa mettere il guinzaglio…

Xeanu

Le persone interessate facciano, ovviamente quello che vogliono. Fosse toccato a me: una denuncia penale nei confronti degli “obiettori” seguita da una conferenza stampa con tanto di nomi e cognomi di costoro finalizzata allo sputtanamento pubblico degli stessi e alla pretesa delle loro dimissioni dalle strutture pubbliche in quanto nemici dei diritti del popolo.

Sandra

L’obiezione di coscienza e’ diventato il biglietto per fare carriera. Poi si va ad praticare aborti in privato.
E’ vergognoso, l’istituzione e’ li’ per applicare la legge, e se un medico e’ obiettore, la struttura ospedaliera ha il DOVERE di trovare medico e anestesista che permettano al cittadino di rispettare un suo DIRITTO secondo quanto stabilito dalla LEGGE.
E dal momento in cui una legge entra in vigore, l’obiezione di coscienza non dovrebbe valere piu’: possono obiettare quelli che sono gia’ operativi in una struttura pubblica perche’ al momento dell’assunzione l’aborto (o l’eutanasia o ufficiare un matrimonio gay) non rientrava nelle funzioni, ma assolutamente non dopo. Come avviene in Olanda.
Di questo passo se un docente fosse contrario ad insegnare l’evoluzionismo, potrebbe fare obiezione di coscienza e saltare il capitolo? Se al momento dell’assunzione lo stato prevede l’insegnamento dell’evoluzione, non puo’ esimersi, l’unica alternativa e’ rinunciare alla carriera nel settore pubblico.

Ivo Mezzena

Sarà sempre così in un paese dove è possibile laurearsi in una università cattolica.

Sandra

Non credo che il punto sia dove ci si laurea o cosa si pensa. In Belgio per esempio l’universita’ cattolica di Leuven e’ molto reputata, in campo di tecnologia e biomedicina. Il punto e’ il rispetto e l’applicazione della legge: un medico che entri a lavorare per una struttura pubblica deve sottostare alla legge dello stato. La differenza e’ nella valutazione. Se la scuola – privata – viene valutata su criteri generali, non e’ piu’ una scuola di privilegio: diventa una semplice fornitrice di servizi. Se la scuola migliore nel quartiere e’ da valutazione esterna la scuola cattolica, il cittadino olandese e’ libero di mandarli (e anche di non pagare di piu’). Il punto e’ che ogni studente deve costare la stessa cifra allo stato, poi e’ l’individuo a decidere, in base all’offerta. Se ne fa, insomma, meno un problema ideologico, e piu’ una questione pratica, di domanda e offerta, a beneficio del cittadino.

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