Commissione europea: accolto esposto Turco su prof di religione

Il deputato radicale Maurizio Turco, noto per le sue battaglie contro i privilegi ecclesiastici, ha presentato – assieme all’avvocato Alessandro Nucara e il fiscalista Carlo Pontesilli – un esposto alla Commissione europea sulla questione degli insegnanti di religione. Sulla base della direttiva europea del 2000 contro le discriminazioni un lavoratore non può essere discriminato per ragioni “fondate sulla religione”: questo principio viene invece sistematicamente violato in Italia, denuncia Turco, proprio quando si tratta di assumere insegnanti di religione, che sono scelti dal vescovo sulla base di requisiti non solo tecnici ma soprattutto religiosi e usufruiscono di canali preferenziali rispetto agli altri insegnanti. Inoltre, Turco denuncia il fatto che gli insegnanti di religione abbiano un trattamento retributivo migliore rispetto agli altri: tanto che in luglio la giustizia italiana ha condannato il ministero dell’Istruzione, invitandolo a parificare lo stipendio di un professore che aveva fatto ricorso (cosa che ha permesso ulteriori denunce).
La direzione Affari sociali e pari opportunità della Commissione europea ha chiesto informazioni al governo italiano dopo l’esposto di Turco, prima di rispondere in maniera definitiva. Già nel 2007 la Commissione aveva chiesto lumi sulla questione dei privilegi fiscali di cui gode la Chiesa: sul tema però sembra prendere tempo, considerate le pressioni politiche che spingerebbero all’archiviazione.

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30 commenti

Maurizio

…spero che la Commissione europea giunga al più presto alle ovvie conclusioni che meritano queste anomale e assurde situazioni italiane.
Non abbiamo soldi per la scuola, ma regaliamo milioni a man bassa al vaticano.
🙁

Mog

Mi era quasi preso un colpo, dal titolo pensavo che Livia Turco avesse fatto qualcosa poi invece…..meno male altrimenti mi sarebbe girata la testa

fabrizio

Bene, bella mossa. Del resto era l’ora: è evidente come il sole che selezione e trattamento degli insegnanti di IRC sono incostituzionali. Sapete di casi di insegnanti di religione, magari laureati in storia delle religioni o storia della chiesa e preparatissimi in materia, ma dichiarantesi atei (e magari anche divorziati o gay) che siano stati “vidimati da qualche vescovo? Sul serio, non lo so. È possibile che ci siano…

San Gennaro

@fabrizio
il vescovo ti toglie l’idoneità se si accorge che vivi more uxorio, che sei incinta senza marito, se ti droghi, se ti separi giudizialmente, se ti vesti troppo … ehm!, se esprimi opinioni non perfettamente ortodosse, ecc. ecc.
Non ci sarebbe nulla di anti-europeo se si insegnasse religione tout court o “storia delle religioni”. Invece l’insegnamento è proprio “religione cattolica”, e questo è inaccettabile in questa Europa, con o senza menzione delle “radici cristiane” nella costituzione UE.
Resta da vedere come ci si comporterà quando sarà contestata l’infrazione, perché l’Europa non è Vaticalia. Possibilità:

1) tireremo diritto (pagando la penale tipo Rete 4) – ipotesi + plausibile
2) trasformare l’insegnamento in qualcosa di + neutro, reclutando i docenti futuri senza + necessità di avalli episcopali
3) abolire l’insegnamento, riconvertendo il personale di ruolo (circa 15 300 unità)

giuseppe

Si vede che il Turco non ha altri problemi seri a cui pensare.

WoV

L’unica salvezza per la nostra nazione è la Comunità Europea..

Rudy

Ma non preoccupiamoci, finirà come al solito (e come sta finendo per le facilitazioni fiscali per la chiesa .. ici e consimili) con la dichiarazione che l’Italia non sta violando i principi comunitari: le pressioni politiche sono troppo, troppo forti.

Paolo

non e’ che voglio fare il guastafeste, ma prima di gioire dovremmo riflettere sugli ultimi tre righi. E capire come ostacolare tali pressioni politiche.

Fede

La religione nelle scuole non dovrebbe essere presente in alcun modo se non come studio e confronto delle varie correnti religiose e filosofiche. I docenti di religione, non più scelti dai vescovi ma “promossi” professori tramite concorsi statali, potranno così insegnare ai propri alunni i principi base di tutte le confessioni, cristiane e non, anche quelle ormai prive di seguaci (infatti se l’onnipotente Zeus esistesse veramente non tarderebbe a fulminarci) al fine di promuovere in ogni ragazzo: 1) la libertà di scegliere o meno un credo religioso; 2) l’educazione al rispetto e alla tolleranza dell’altrui pensiero religioso, per quanto quest’ultimo possa risultare stravagante e incoerente, come nel caso della religione cattolica.

Ivo Mezzena

La religione dovrebbe essere vietata ai minori come la pornografia, o la politica nelle classi, solo a maggiore età con una coscienza abbastanza sviluppata potrebbero decidere se avvicinarsi alla religione… ma tutto ciò eliminerebbe il “lavaggio di cervello” o “imprinting” che si può ottenere nei primi anni di vita.

Il Filosofo Bottiglione

ha ragione SanGennaro,

ora occorre attendere gli sviluppi.

temo che difficilmente l’italico regime seguirà nel modo più logico le indicazioni europee. probabilmente farà di tutto per fare finta di niente.

Barbara

@Maurizio

Ti ricordi che la commissione europa aveva chiesto delucidazioni circa l’8×1000 allaChiesa?!

Giovanni

Facciamo davvero troppo poco per togliere queste anomalie. Ringrazio questo avvocato e questo fiscalista che si occupano di queste cose a cui non si vuole dare molto risalto, ma che incidono in modo massiccio sulla nostra collettività,

Andrea

@giuseppe
La religione cattolica è un problema serio, per l’umanità.

Ciao a tutti

Manlio Padovan

Credo che una battaglia di civiltà per noi può consistere nella azione, da compiersi con ogni mezzo e con assoluta pervicacia, di perdita della sovranità sua propria da parte dell’Italia. Dovremmo batterci per entrare definitivamente in Europa senza governi italiani. Dovremmo studiare la composizione di una amministrazione esclusivamente europea.

andrea pessarelli

@ trolleppe: mi sembra un problema piuttosto serio di cui occuparsi quello di ostacolare la proliferazione di arguti intellettuali cattolici come te. abbiamo paura, non sappiamo rispondere alle vostre ficcanti obiezioni, e cerchiamo di reagire con la censura. d’altra parte, essendo ispirati dal maligno, non possiamo che compiere stoltezze

Monicavita

Leggendo l’ultimo libro di Augias “Inchiesta sul Cristianesimo”, il prof. Cacitti denunciava proprio il fatto che le conoscenze e le competenze degli studiosi, relativamente alla storia e al pensiero filosofico delle varie religioni, in Italia, vanno completamente perse. Insomma, presso le università statali esistono fior di studiosi di discipline relative alle religioni che non possono insegnare in nessuna scuola italiana, dove accedono solo i docenti di religione cattolica che studiano presso le facoltà delle curie, previo permesso del vescovo. E si che sarebbe formativo confrontare le varie religioni e scoprire in cosa si assomigliano e in cosa si differenziano: i credenti scoprirebbero che molte religioni hanno alla loro base una storia spesso simile, ma ambientata in luoghi ed epoche diversi, con protagonisti che si differenziano solo dal nome, come accade per le leggende metropolitane.

giuseppe

andrea pessarelli scrive:

8 Ottobre 2008 alle 16:02
@ trolleppe: mi sembra un problema piuttosto serio di cui occuparsi quello di ostacolare la proliferazione di arguti intellettuali cattolici come te. abbiamo paura, non sappiamo rispondere alle vostre ficcanti obiezioni, e cerchiamo di reagire con la censura. d’altra parte, essendo ispirati dal maligno, non possiamo che compiere stoltezze

Ti autodefinisci cosi bene che non motivo di correggere quello che dici.Comunque in Europa regnano i massoni, ma la festa finirà. Basta guardare quello che sta succedendo nei mercati finanziari.

Elettra

Potenza del Concordato!
Quando finiranno questi privilegi?
E che c’entrano i vescovi nella nomina degli insegnanti di religione nella scuola pubblica?
A parte il fatto che è una materia da cancellare;potrei capire ‘ storia delle religioni ‘ se ad insegnarla fossero i professori di storia.
Che ne dici ,Bruno?

Stefano Grassino

Che i prelati preparino il cappotto che dove li manderemo fà freddo.

Pino

Credo che manchi qualcosa riguardo i privilegi degli insegnanti di religione.

Cosa accade se uno di questi insegnanti dovesse perdere il posto, ad esempio per la diminuzione del numero di alunni delle scuole?

La norma dice che verrebbero impiegati nell’insegnamento di altre discipline.
In altre parole un insegnante di religione, che sia ad esempio laureato in lettere, può, se perdente posto, andare ad insegnare italiano.
Nulla di strano se prima avesse vinto un concorso e avuto l’abilitazione all’insegnamento.
Il fatto é che può farlo anche senza concorso!

Per maggiori approfondimenti leggete un articolo della UIL (non propriamente una lobby di senza dio) all’indirizzo: http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=14949&action=view&c

oppure il più recente, tratto dal sito fainotizia.it, all’indirizzo:
http://www.fainotizia.it/2008/06/23/insegnanti-di-religione-cattolica-autorizzati-a-fare-supplenze-temporanee-in-altre-discipline

Sandra

giuseppe scrive: “Si vede che il Turco non ha altri problemi seri a cui pensare.”

Si vede che il giuseppe non e’ un precario a cui secca vedersi sorpassare in diritti e in stipendio da un insegnante di religione cattolica che potrebbe svolgere la propria attivita’ nei luoghi preposti (gia’ peraltro sovvenzionati dallo stato italiano).

Si vede che il giuseppe non e’ un italiano a cui secca che un organismo attinente a uno stato straniero selezioni dipendenti i cui stipendi ricadono sul budget italiano a cui l’italiano di cui sopra provvede con le proprie tasse.

Si vede che il giuseppe non e’ un genitore che preferirebbe un’ora in piu’ di scienze o matematica, dato che negli ultimi studi OCSE lo studente italiano ha conseguito risultati inferiori a quelli dei colleghi europei, per non dire asiatici.

Si vede che il giuseppe, non essendo genitore, non si preoccupa dell’inserimento professionale dei propri figli, ai quali recitare le virtu’ teologali o raccontare la storiella di lourdes non aprira’ miracolosamente nessuna porta nel mondo del lavoro.

Si vede che il giuseppe ha una posizione finanziariamente solida e/o non e’ turbato alla prospettiva che il vaticano – che ha cosi’ ben risparmiato e capitalizzato e dispone di un notevole capitale liquido – continui ad allungare avidamente il cestino delle offerte per spillare denaro a gente che vive con meno di mille euro al mese in un paese in cui il debito e’ pari al prodotto interno lordo e faccia stipendiare dagli italiani i suoi docenti di valori solidi!

Si vede che il giuseppe… e’ il giuseppe.

Si vede anche che l’italia e’ l’italia che aspetta sempre un intervento dall’alto. La corte europea potra’ solo passare il suo giudizio, dopodiche’ spettera’ al governo tenerne conto. Sulla questione rete4, la sentenza europea aveva stabilito che era abusiva (gennaio 2008), ma nessuno ne ha fatto nulla. Sta a noi.

Maurizio

@ Barbara
…certo, perchè? lo trovi strano?
Più che altro, scalpito mentre sono ancora in attesa dei provvedimenti!

Maurizio

@ Barbara
scusa, ti ho letto di fretta, mi correggo: la Commissione europea non ha chiesto niente alla chiesa sull’8×1000, mi riferivo alla richiesta di chiarimenti presentata al governo italiano sulle agevolazioni fiscali concesse alla chiesa, tipo esenzione ici per le attività commerciali, sorry!

Alessandro

@Giuseppe:

Perdonami ma a me sembra un problema serio. Io per esempio sono laureato in storia. Ora ho preso una direzione diversa diversa, tuttavia un paio d’anni fa avevo pensato di seguire un corso post laurea in un “istituto di scienze religiose” (si ok la denominazione è cuoriosa), perchè francamente le religioni mi interessano sotto diversi punti di vista. Una volta specializzatomi (corso che prevedeva anche lezioni di teologia cattolica peraltro) uno dei miei sbocchi poteva essere l’insegnamento di religione nelle scuole. Si da però il caso che io conviva, dato che sia io che la mia compagna siamo atei. Esiste un motivo logico per cui in uno Stato le mie scelte personali (che non violano alcuna legge) debbano precludermi una professione? Perchè in quella situazione io mi sarei trovato, diversamente da aspiranti professori di storia o scienze o filosofia, di fronte a una situazione di evidente disparità di trattamento. Quindi presumendo che altri possano aver fatto scelte simili alle mie trovo che il problema sollevato dall’On. Turco sia importante e che metta il dito su una situazione di totale ineguaglianza, inaccettabile in un Paese democratico o che aspiri ad esserlo.

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