Odifreddi: prefazione al libro “irreligioso” di Paulos

Sul sito de “La Stampa” è disponibile la prefazione, scritta da Piergiorgio Odifreddi, dell’edizione italiana del libro del matematico statunitense John Allen Paulos (anch’egli a suo modo “impertinente”) Irreligion: A Mathematician Explains Why the Arguments for God Just Don’t Add Up (che alla lettera è Irreligione: un matematico spiega perché gli argomenti a favore dell’esistenza di Dio non quadrano, reso discutibilmente in italiano con l’espressione La prova matematica dell’inesistenza di Dio).

Odifreddi, tale è il suo stile, si muove in maniera ironica tra paradossi logici, chiarendo che “Non è dunque per convincere i credenti che la loro religione non sta in piedi, che un matematico come John Allen Paulos ha scritto La prova matematica dell’inesistenza di Dio : semplicemente, il suo libro vuol essere, ed è, una «refutazione matematica degli argomenti per l’esistenza di Dio»”.
Tale approccio è utile, spiega Odifreddi, per tre motivi. Per prima cosa, “perché mostra come sia vano cercare di stabilire in maniera puramente teorica un fatto eminentemente pratico, come l’esistenza di qualcosa o di qualcuno: solo l’osservazione e gli esperimenti possono farlo, e qui passa il confine tra il razionalismo e l’empirismo che divise la filosofia moderna ai suoi albori, separando Cartesio, Spinoza e Leibniz da un lato, e Locke, Berkeley e Hume dall’altro”.
Secondariamente, perché “dietro ai supposti argomenti per l’esistenza di Dio si celano infatti sottili problematiche di tipo logico, la cui analisi è un ottimo allenamento al ragionamento in generale, e un’ottima introduzione alla logica in particolare”. Il terzo motivo “è che in tal modo si smaschera una pessima e diffusa abitudine delle persone: quella di prendere posizione a favore o contro un argomento, senza sapere bene di cosa si stia parlando. Nello specifico, di rispondere «sì» o «no» alla domanda se credono in Dio, senza prima aver domandato a loro volta precisazioni su che cosa si intenda per «Dio», perdio!”, dato che il concetto appare comodamente elasticizzato ed elasticizzabile a seconda degli interlocutori e dei contesti.
Il matematico fa notare che comunque la maggior parte dei credenti si limita a “far appello a banalità che non vale neppure la pena di perder tempo a refutare, dall’impersonale «qualcosa ci dev’essere» al personalissimo «sento che qualcosa c’è». E, in fondo, i media prosperano proprio speculando sul fatto che la gente è molto più impressionata dalle sciocchezze che non capisce, che dalle cose serie che potrebbe capire: per questo i giornali e le televisioni eccedono in resoconti di improbabili eventi straordinari, ma difettano di notizie su sicure scoperte scientifiche”. “Ma nonostante il rosario di refutazioni e motivazioni snocciolato da Paulos nel suo denso libro” conclude Odifreddi “il problema principale rimane irrisolto: non se Dio ci sia, ma perché la gente continui a pensare che ci sia”.

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35 commenti

Massi

Odifreddi “il problema princioale rimane irrisolto: non se Dio ci sia, ma perché la gente continui a pensare che ci sia”.
Se proviamo a cercare la soluzione fra le “soluzioni scomode” quel problema è risolto!

Bruno Gualerzi

Odifreddi: “Ma nonostante il rosario (mmmh!) di refutazioni e motivazioni snocciolato da Paulos nel suo denso libro, il problema principale rimane irrisolto: non se Dio ci sia, ma perché la gente continua a pensare che ci sia”.

Se si riferisce al libro di cui fa la recensione, non posso che rimettermi al giudizio di Odifreddi, non avendolo letto.
Se invece è una sua considerazione, sempre in margine al libro, ma di carattere generale, “perché le gente continui a pensare che ci sia” non è propriamente un ‘problema irrisolto’, in quanto di spiegazioni – certo, difficilmente come tali ‘matematizzabili’ – ce ne sono talmente tante che basta scegliere.

stefano

dalla preistoria l’uomo cerca l’essere superiore.
cercava una spiegazione al tuono, al fulmine, al terremoto e alla morte che tutto sembrava cancellare dell’esistenza di un membro della tribù.
si cominciò a credere in un aldilà, in un posto fuori dall spazio e dal tempo, etereo ed immateriale.
si cominciò a credere nell’esistenza di quell’essere superiore che aveva creato questo “posto” “al di là” della morte dove gli “spiriti” dei morti si riunivano dopo la morte per l’eternità.
tutto qui.
l’uomo non accetta l’idea della morte e con essa della fine di tutto e finchè si comporterà in questo modo cercherà il suo dio, il suo paradiso e in esso la vita eterna.

Alessandro Bruzzone

Letto stamattina su La Stampa. Fetetemente geniale.

giuseppe

Odifreddi potrà scrivere tutte le prefazioni che vuole e continuare a disprezzare la fede religiosa. Un giorno lui morirà, come tutti ( non vorrei trovarmi al suo posto ), e sarà dimenticato dalla storia, ma la fede religiosa continuerà a vivere. Abbiamo superato la rivoluzione francese e le persecuzioni in tanti paesi del mondo. Figuriamoci se possiamo preoccuparci delle sue affermazioni pseudoscientifiche.

Silvia

Il libro di Paulos (letto l’originale inglese) ha toni rispettosi e molto più soft di quelli usuali ad Odifreddi. Si “limita” ad affrontare e confutare le prove per l’esistenza di dio con un approccio logico-matematico abbastanza originale, e in questo approccio inusuale a mio avviso consiste il maggior pregio del libro.
La brevità delle argomentazioni evita il tono da perorazione che molti portavoce del pensiero ateo hanno, diciamo che Paulos in questo è molto matematico e si affida alla pura prova logica, senza ribadire i concetti in più maniere diverse.

Bruno Gualerzi

Ho letto con attenzione la recensione di Odifreddi (nel primo intervento non l’avevo fatto), e credo di aver capito in che senso arriva alla considerazione finale, cioè a ritenere (e a chiedersi come mai) che resti irrisolto il problema principale, costituito dal fatto che la gente continua a pensare che dio ci sia.
Mi sembrava una domanda ‘strana’, visto che di motivazioni che portano a credere nell’esistenza di dio, ce ne sono almeno altrattante di quelle che portano a sostenere il contrario, purchè si segua, nel primo caso, la strada ‘istintiva’, viscerale, e nel secondo quella razionale. Le quali però, mi sembra di aver capito (forse perché così ho sempre finito per pensarla) – come la stessa storia della filosofia, almeno da Cartesio in poi, fino al tentativo di sintesi kantiana, evidenzia – possono tradursi in una sorta di schizofrenia, che diventa non solo metaforica ma patologica in caso di separazione più o meno traumatica tra emisfero cerebrale destro ed emisfero cerebrale sinistro.
Ebbene, io credo che il problema possa risolversi in un solo modo: attraverso un percorso che coniughi ovviamente le due, chiamiamole così, tendenze biologiche (la razionale e l’istintiva, la teoretica e la pratica), ma ciò può accadere solo se si intraprende un PERCORSO PERSONALE, esistenziale nel senso letterale del termine, che si serva di tutti gli apporti conoscitivi disponibili (disponibili in relazione al proprio livello di istruzione, che può essere anche non di primo ordine), ma che se non sono ‘sentiti’, fatti diventare carne e sangue di cui la nostra vita individuale, irriducibile ad altro, in ultima analisi è costituita, lasceranno sempre aperta la strada – per riprendere proprio Kant – che porta a ‘postulare’ l’esistenza di dio.

Cenzo

x giuseppe:

Le blatte esistono da 300 milioni di anni e sopravviveranno probabilmente alla razza umana, credi che questo le renda migliori? Il fatto che la religione cristiana esista da qualche tempo non la rende migliore.

Bruno Gualerzi

Povero Odifreddi, che triste destino – secondo ‘giuseppe’ – lo aspetta! Non tanto di morire (pare che tocchi prima o poi a tutti) ma di essere dimenticato dalla storia… e questo credo che non lo sopporterà tanto facilmente. Ma non deve preoccuparsi più del necessario: sai quanta gente – nonostante sia stata destinata all’inferno – non è stata dimenticata dalla storia? Anzi, sembra che la storia ricordi più quelli degli altri…

Stefano Bottoni

@ giuseppe

Per prima cosa dovresti leggere l’articolo in questione, e possibilmente poi l’intero libro (mi riprometto di comprarlo e leggerlo il prima possibile).
Secondo: definire pseudiscientifiche le affermazioni di Odifreddi (che proprio all’inizio del suo articolo fa un’affermazione molto ironica affermando che non solo dio, ma pure benito xvi, come viene chiamato in Spagna per l’ilarità di tutti gli italiani, i cardinali, i vescovi, i preti e infine i credenti non esistono… ovviamente dimostrando poi che l’affermazione non può essere dimostrata) è quantomeno poco opportuno da parte di chi creda ancora che una vergine sia rimasta incinta senza rapporto sessuale, abbia partorio restando vergine, poi il figlio sia morto, sia andato tre giorni all’inferno ma poi sia asceso al cielo col suo corpo fisico, come poi fece la vergine sua madre… Fra le due posizioni, rispondi sinceramente, qual’è la meno scientifica???
Un giorno Odifreddi morirà.
Pure io.
Però… pure tu. Fra noi tre chi avrà più paura nel momento decisivo? (Ti do un idizio: il nome non è Piergiorgio nè Stefano)
La Rivoluzione Francese per fortuna non è superata, anche se i tentativi sono molti ed aggressivi. Ma finchè non si tornerà al medioevo la Rivoluzione resisterà (valga la prova che negli stati ove non vi fu l’influenza dell’Illuminismo continuano a vivere nel medioevo).

Massi

Secondo me, lo ripeto, la chiave per risolvere in termini matemetici il perchè è un errore continuare a porre l’esistenza di dio sta nel fatto che ciò che muove ad agire gli esseri viventi è la ricerca del piacere e ciò è possibile in modo “infinito” proprio perché non tiene conto del suo opposto razionale. Ma ciò è anche sbagliato in quanto solo illusorio e solo illusorio perché in realtà “non c’è nessun bene senza il suo male contrario”. Resta comunque vero che solo le illusioni sono capaci di far bella la vita e, così, la rendono vivibile anziché no. Perciò ciscuno se la goda fin tanto può e fin tanto ce né: pur sapendo che non è una “verità assoluta” ma una “verità” finita, perchè il vero ed il bello non stanno dalla stessa parte e quando facessimo i calcoli davvero giusti non potrebbe che uscirne un’equazione il cui risultato da resto zero: come in caso di morte (i quali termini in vita sono appunto “non c’è nessun bene senza il suo male contrario”). E proprio perchè a far bella e felice la vita sono le illusioni, occorre che le illusioni proprie non impediscano le altrui e le altrui non impediscano le proprie, perciò “parimenti le illusioni”.

forzalube

Ieri sono andato a Venezia per il Festival del Cinema e casualmente ho beccato una conferenza di Odifreddi sulle mutazioni dell’umano nell’ambito dell’iniziativa Lido Philo: interessante e divertente.

ALE SINI

A Giuseppe: mannaggia, che peccato, io sono immortale.
Sono nato in quello che allora era il regno di Hammurabi, perciò ben 3700 anni fa.
E ne ho viste di religioni sfaldarsi e marcire nella polvere, mentre la Stele della Legge è ancora lì.

Sar Gom di Akkad

pacrox

@giuseppe

Mi hai convinto! Abbandono l’ateismo e mi metto anch’io a credere alla vostra divinita’ senza nome… cosi’ anch’io passero’ alla storia, non come quegli irriverenti stile Odifreddi, quei tizi… uhm, come si chiamano, ah, si, ‘spetta, mi sovviene un nome: Darwin… si, si, Galilei… poi? Giordano Bruno… cazzo, quando pensi a qualche eretico, non te ne viene in mente nessuno… Ha ragione giuseppe, la storia si ricorda solo dei cattolici, perche’ sono gli unici che contano, sono gli unici giusti, sono gli unici con valori veri, sono gli unici che conoscono la Verita’, sono gli unici che hanno capito tutto.

Ora vi saluto, vado in chiesa a pentirmi e a pregare… poi vado in posta a fare un versamento al Vaticano per comprarmi un’indulgenza. Almeno do’ una mondatina alla mia fetida animaccia… Ehi Satana, spetta e spera… io vado in Paradiso, tie’!

Per Ratzinger, hip hip… hurra’. Per Cristo, hip hip… hurra’.

FRATER

HAHAHAHAHAHAHAHAA che risate questo Odifreddi.
“Il papa non esiste” “Dio non esiste” ma posso pure dire che Odifreddi non esiste e l’UAAR non esiste, quindi…..tirate voi le conclusioni.
Già la premessa, impeccabilmente logica, difetta.

miro99

@ giuseppe
comunque a prescindere dalle prove se esiste o no il creatore, il solo fatto che io dovrei crederci perche’ altrimenti vado all’inferno, be’ scusa non ti sembra un bel po’ un ricatto.
E io dovrei credere ha un dio che mi ricatta ?????
Ma fammi il piacere,. voi sapete benissimo che non c’è un c…..o.
Vi fa comodo e basta ,,,,IPOCRITI

Stefano Grassino

@ Giuseppe

Ma tu mica sarai la reincarnazione di Giuseppe d’Arimatea, quello a cui Maria Maddalena fece le corna e poi lo coglionò raccontandogli che era stato lo spirito santo?

marcolfo

io in onore dei miei antenati vado ancora a 4 zampe, una tradizione di milioni di anni non puo’ essere sbagliata

Daniela

lo comprerò, sicuro, e odifreddi è geniale come al solito

iononcistopiù

…ma perchè alcuni amici rispondono a ‘sto giuseppe è un troll!!!
Se gli rispondete questo viene sempre a scrivere le sue minghiate…lasciate perdere e quello se ne tornerà a casa…

Popinga

Stefano Grassino, si vede che sei un ateaccio impenitente: il cornuto non era Giuseppe d’Arimatea, ma un omonimo falegname. La fedifraga non era la Maddalena, ma un’altra Maria, che poi ha fatto carriera.

Stefano Bottoni

@ FRATER

Allora non hai capito proprio niente dell’articolo.

giuseppe

Stefano Bottoni scrive:

Definire pseudiscientifiche le affermazioni di Odifreddi (che proprio all’inizio del suo articolo fa un’affermazione molto ironica affermando che non solo dio, ma pure benito xvi, come viene chiamato in Spagna per l’ilarità di tutti gli italiani, i cardinali, i vescovi, i preti e infine i credenti non esistono… ovviamente dimostrando poi che l’affermazione non può essere dimostrata) è quantomeno poco opportuno da parte di chi creda ancora che una vergine sia rimasta incinta senza rapporto sessuale, abbia partorio restando vergine, poi il figlio sia morto, sia andato tre giorni all’inferno ma poi sia asceso al cielo col suo corpo fisico, come poi fece la vergine sua madre… Fra le due posizioni, rispondi sinceramente, qual’è la meno scientifica???
Un giorno Odifreddi morirà.
Pure io.
Però… pure tu. Fra noi tre chi avrà più paura nel momento decisivo? (Ti do un idizio: il nome non è Piergiorgio nè Stefano)
La Rivoluzione Francese per fortuna non è superata, anche se i tentativi sono molti ed aggressivi. Ma finchè non si tornerà al medioevo la Rivoluzione resisterà (valga la prova che negli stati ove non vi fu l’influenza dell’Illuminismo continuano a vivere nel medioevo).

Le affermazioni della fede cristiana alle quali fai riferimento non hanno alcuna pretesa scientifica. Se non si crede in Dio é ovvio che tutto cio’ che ne discende é assurdo. Odifreddi ha il vezzo di fare il professorino su argomenti che non sono di sua competenza e che si guarda bene dal confrontare con chi ha gli stumenti per controbbattere.
Quanto alla morte, ti assicuro che non ho paura, perché sostenuto da una certezza sul dopo che né “Stefano, né Piergiorgio” hanno.
Quanto alla rivoluzione francese e al medioevo, la storia dirà quale é stato il periodo “migliore”. Gli effetti della rivoluzione certo si sentono ancora per l’arroganza di chi vorrebbe farci credere che ha portato solo benefici e la strombazza come la salvezza dell’uomo. Ma le illusioni prima o poi crollano.E poi sai bene che prima della rivoluzione abbiamo avuto altri persecutori; loro sono finiti e noi siamo sempre qui.

giuseppe

pacrox scrive:

Mi hai convinto! Abbandono l’ateismo e mi metto anch’io a credere alla vostra divinita’ senza nome… cosi’ anch’io passero’ alla storia, non come quegli irriverenti stile Odifreddi, quei tizi… uhm, come si chiamano, ah, si, ’spetta, mi sovviene un nome: Darwin… si, si, Galilei… poi? Giordano Bruno… cazzo, quando pensi a qualche eretico, non te ne viene in mente nessuno… Ha ragione giuseppe, la storia si ricorda solo dei cattolici, perche’ sono gli unici che contano, sono gli unici giusti, sono gli unici con valori veri, sono gli unici che conoscono la Verita’, sono gli unici che hanno capito tutto.

Ora vi saluto, vado in chiesa a pentirmi e a pregare… poi vado in posta a fare un versamento al Vaticano per comprarmi un’indulgenza. Almeno do’ una mondatina alla mia fetida animaccia… Ehi Satana, spetta e spera… io vado in Paradiso, tie’!

Per Ratzinger, hip hip… hurra’. Per Cristo, hip hip… hurra’.

La tua ironia é di bassa lega. E poi se paragoni Odifreddi a Galilei ti qualifichi da solo.

Giuseppe C.

Per una volta rispondo ai provocatori.
Vero giuseppe?

Dubito che lei abbia mai sentito parlare di Logica (matematica), quella lei definisce pseudoscienza…

Riprendo una citazione di Odifreddi:
[…]come ha precisato il premio Nobel per la fisica Steven Weinberg, «con o senza religione, i buoni si comportano bene e i cattivi male, ma ci vuole la religione per far comportare male i buoni».[…]

Saluti da ➡ Giuseppe C.

Valentino Salvatore

@ Frater

Evidentemente fai finta di non capire che Odifreddi si è espresso in maniera volutamente paradossale proprio per dare l’idea di come il formalismo logico spinto alle estreme conseguenze può arrivare a certi paradossi. E non è un caso che la sofistica sia proprio il cavallo di battaglia della teologia.
O meglio, spero per te che tu faccia finta di non capire.
Infatti subito dopo afferma:

“C’è solo un piccolo, insignificante problema: basta guardarsi attorno per accorgersi che i credenti non sembrano essere consci di non esistere, e nonostante la nostra inoppugnabile dimostrazione continuano imperterriti a rendere questo mondo molto peggiore con la loro presenza. Anzi, qualcuno di loro versato in queste cose potrebbe addirittura ritorcerci contro i nostri argomenti: non solo dimostrando che siamo noi non-credenti a non esistere, ma addirittura arrivando a provare che «Dio esiste », esattamente nello stesso modo in cui noi abbiamo provato il contrario.
Come si può indurre in generale da questo esempio, gli argomenti a favore o contro l’esistenza di Dio sono controvertibili e controversi. E, soprattutto, lasciano il tempo che trovano, non fosse altro perché si appellano al lato sbagliato del cervello: la religione trova infatti la sua ragion d’essere nell’emisfero destro, sede dell’istinto e della visceralità, e non viene minimamente scalfita dagli attacchi che le vengono sferrati dall’emisfero sinistro, sede della logica e della razionalità.”

Popinga

Un clerihew da interpretare:

Piergiorgio Odifreddi
non si chiama Teddy,
è logico.
E’ logico.

Francesco M.Palmieri

“”La gente è più impressionata dalle sciocchezze che non capisce che dalle cose serie che potrebbe capire”””””
Non ci crederete, ma c’è chi è CONVINTO che Adamo ed Eva siano realmente esistiti.
Fatevi un giretto sul Forum di Panorama, alla voce “religioni”, c’è da divertirsi !

Popinga

@ Bruno Gualerzi
Telegraficamente: breve componimento biografico di tono scherzoso o surreale, con rime AABB. La prima riga è costituita dal nome e cognome del protagonista. Ogni verso può avere lunghezza a piacere. Prende il nome dal matronimico suo inventore, l’inglese Edmund Clerihew Bentley (fine Ottocento).
Esempio americano:

Popinga

(E’ partito un “Invia commento” involontario). Riprendo:

Esempio americano:

Osama’s
Not wearing pyjamas.
He feels more mighty
In a white nightie.

(Osama
non veste pigiama.
Conduce le sue lotte
in camicia da notte.)

Esempi miei:

Jean-Paul Marat,
sul lido di Cap Ferrat,
fu ammonito dai compagni
perché prendeva troppi bagni.

L’imperatore Costantino
ebbe un segno divino:
prima di Ponte Milvio
gli apparve in cielo Silvio.

Hermann Hesse
pare che mantenesse,
nascosto nelle sue terre,
il fratellastro, Hermann Herre.

Antonio Socci
tentò mille approcci,
ma non sortirono storie
con le veggenti di Medjugorje.

Ciao.

Bruno Gualerzi

@ Popinga
Allora: Piergiorgio Odifreddi, ‘è logico’ che non si chiami Teddy (o Freddy, o Neddy)… visto che si chiama Odifreddi. Lui sì, invece, che ‘è logico’!
(Come va come ‘interpretazione’?)

Prova:
Bossi Umberto
di nulla esperto
fu alla Riforma
che diede forma.

Autovalutazione
(spesso la adottavo
quando insegnavo):
6–

Popinga

Intrepretazione: 10
Esercitazione: 6 (la rima riforma/forma non è il massimo). Ma se è il primo che scrivi va già bene così.
Ciao.

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