Otto per Mille: più soldi al Molise che al Terzo Mondo

La televisione ci ha abituati a pensare all’8×1000 come a una magnifica occasione per aiutare i derelitti della Terra. Far tornare un sorriso su quei volti emaciati è facile: basta apporre una firma sulla dichiarazione dei redditi e si destina una quota dell’Irpef a quelle popolazioni in difficoltà.La Chiesa Cattolica destina solo il 20% di quello che riceve con l’8×1000 per fare della carità (fonte Cei). Il resto lo incamera.

Secondo la sezione di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti dal 2001 al 2006 lo Stato italiano ha elargito 272 milioni di euro grazie all’8×1000 degli italiani.

Se si scorrono i progetti finanziati nei sei anni presi in esame, si scopre che il 40% circa ha riguardato il restauro di chiese, abbazie, conventi e parrocchie. Un aspetto che non è sfuggito alla Corte che, in adunanza pubblica, ha chiesto conto alla rappresentante del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali di tanti finanziamenti a enti religiosi. La risposta è stata che il patrimonio artistico, culturale, storico e architettonico degli enti religiosi in Italia è di grande eccellenza. Vero, ma la Corte non ha potuto che richiamare alle norme che regolano la distribuzione dell’8×1000 e che parlano di bilanciamento nella scelta dei progetti e di urgenza degli stessi.

La disparità di trattamento, invece, è evidente. Tanto più se si tiene conto di altri dati. I numeri parlano da soli: i 315 milioni di euro attribuiti allo Stato dal 2001 al 2007 impallidiscono di fronte ai 6.546 milioni ricevuti dalla Chiesa Cattolica.

E pensare che quando nacque l’8×1000, la sua funzione era quella di sostituire la congrua per il pagamento dello stipendio ai sacerdoti. Oggi gli stipendi dei preti rappresentano un terzo dell’8×1000 che va alla Chiesa, ma nessuno ha mai osato mettere in discussione la cifra, nemmeno la commissione bilaterale italo-vaticana che aveva il compito di rivedere le quote nel caso il gettito fosse stato eccessivo.

Del fiume di denaro che va alla Chiesa Cattolica, la Cei destina il 20% per opere caritatevoli, il 35% per pagare gli stipendi dei 38mila sacerdoti italiani e il resto, circa mezzo miliardo di euro, viene ufficialmente utilizzato per non meglio precisate «esigenze di culto», «catechesi» e «gestione del patrimonio immobiliare».

Diversamente dai cattolici, infatti, Valdesi, Luterani, Comunità Ebraiche, Assembleari e Avventisti ottengono i fondi (volontariamente sottoscritti dagli italiani) solo dopo tre anni. Alla Cei, invece, lo Stato versa un anticipo del 90% sull’introito dell’anno successivo.

Nonostante i criteri di scelta, ci sono regioni che paiono baciate dalla fortuna. In sei anni all’Abruzzo sono andati 13 milioni di euro, quanto la Sicilia e la Toscana, e quattro volte l’Umbria (3 milioni di euro). E che dire delle Marche (22 milioni di euro), che ha ricevuto più del doppio di una regione come il Piemonte?

Se ognuno vuole la sua fetta di torta, per quanto piccola, l’esito è scontato: l’8×1000 si perde in una serie infinita di rigagnoli. Il 78% dei finanziamenti erogati, ovvero tre su quattro, è inferiore a 500.000 euro. Quasi la metà (43,22%) è compreso tra i 100 e i 500 mila euro. Chi dovrebbe evitare tutto questo è la Presidenza del Consiglio.

Le decurtazioni dal 2001 al 2007 sono ammontate a 353 milioni di euro, più dei 315 milioni rimasti nel fondo 8×1000. Siamo lontani anni luce dai bambini dello spot in tv.

Testo integrale raggiungibile sul sito de La Stampa

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31 commenti

raphael

e se vi dicessi che le colonne in marmo della cattedrale di Campobasso sono state intonacate?!
e che l’interno spoglio e rigorosamente in stile della chiesa romanica di san leonardo, è stato anch’esso intonacato e colorato nonchè addobbato con paccottiglia?
e potrei continuare…

Asatan

@raphael

Ti prego smettila!! Simili stupri artistici mi devastano… sopratutto sapendo come vengono finanziati.

Vash

Ormai si sa che la pubblicità dell’8×1000 è fasulla, una volta anche Augias in una sua trasmissione ha fatto confessare ad una rappresentante della Chiesa Cattolica che ai poveri è destinato poco più del 10% di quella somma!
P.s.
Colonne di marmo intonacate ed edifici storici intonacati ed addobbati con paccottiglia?
Sarebbe bello fare delle fotografie a certi scandali e renderli pubblici attraverso mezzi di informazione. Certe cose fanno gola a diverse testate e se ne potrebbe approfittare

Lucia

Vergogna vergogna vergogna.
La prossima volta che un prete fa una predica sulla carità gliele suono…

Barbara

E’ un vergogna risaputa!! Abolizione dell’ 8xmille alla chiesa e che sia destinato a favore di opere pubbliche per TUTTI i cittadini italiani,ne abbiamo bisogno.Che si finanzino da soli stipendi compresi ai preti che si trovino un lavoro come tutti invece di fare i parassiti ed usino il loro tempo libero per la predicazione della loro fede.

bruno dei

Il fatto è che, credo, certe cose le sanno tutti. L’utilizzo dei fondi dell’8 per mille, la priorità riservata dalla chiesa cattolica alle “esigenze di culto”, la pubblicità che dà un’immagine agiografica volutamente distorta delle attività della chiesa. Tutte cose ormai di pubblico dominio. Eppure le persone continuano, un po’ per pigrizia, un po’ per conformismo, a confermare la propria adesione alla Chiesa Cattolica ed alle sue attività, la cui redditività è sempre maggiore. La chiesa cattolica è un gran carrozzone che divora energie, risorse, beni pubblici (oltrechè, cosa centrale e gravissima, un sacco di coscienze individuali e di energie collettive). Io la vedo scura, non penso che ne usciremo. Col pensiero unico dominante berluscon-ratzingeriano, che ha berluscon-ratzingerizzato i sacri lidi della patria, mi vedo (ci vedo) sempre più circondati da padri pii in sedicesimo, mielosi e schizofrenici, che ci dicono, sempre più, che fare (e come farlo, sopratutto!). Auguri a tutti.

gigetta

in attesa dell’abolizione dell’ otto per mille non possiamo fare altro che invitare tutte le persone di buon senso che conosciamo a destinarlo ai Valdesi o alle comunità ebraiche italiane.

Clero? No, grazie!

Per i bambini poveri…
otto per mille!
per i malati…
otto per mille!
per gli anziani soli…
otto per mille!
per le parrocchie…
otto per mille!
per il lucro del clero…
otto per mille!
Per la Santa Inquisizione…
otto per mille!

fresc ateo

io saro’ contro corrente ma mai alle chiese di qualunque tipo.
Quelli al governo ora non mi piacciono x nulla ma infine io lo do’ allo stato
che vorrei laico e onesto.

gigetta

@Augusto
ovviamente l’ho firmata anche io anche se non c’era niente da commentare. senza l’otto per mille forse si costruiranno meno chiese quindi ci saranno meno campane e più gente che riuscirà a vivere tranquilla.

Augusto

@ Gigetta
Io l’ho sottoscritta perchè penso che la fede sia un fatto personale e lo stato non c’entri nulla.
Credo (ingenuamente?) nelle iniziative dal basso per dare un segnale al vertice dello stato visto che è un tantino (!) sordo e cieco.

Cosimo

Ragazzi, io qualche mese fa ho chiesto ad alcuni miei amici, gente sveglia, dove andassero i soldi relativi all’8×1000 prelevato a coloro che non hanno firmato. Chi mi diceva “non so” chi mi diceva “allo Stato”. Una mia amica orientata a non firmare mi ha detto “ma io non voglio dare soldi alla Chiesa”. L’ho informata in tempo. E quando è andata a presentare la dichiarazione dei redditi le hanno detto: “per l’8×1000 non è obbligatorio firmare”. Capito il trucco? Brutta cosa l’ignoranza!

Eliana Vianello

Che c’entra il Molise?
Consiglio a tutti di leggere la versione originale dell’articolo, perché questa ha subito tagli brutali. Parti molto significative sono sparite.

Eliana Vianello

Che c’entra il Molise?
Consiglio a tutti di leggere la versione originale dell’articolo, perché questa ha subito tagli brutali. Parti molto signi****tive sono sparite.

(versione epurata di precedente commento bloccato dai filtri anti-volgarità)

Eliana Vianello

Che c’entra il Molise?
Consiglio a tutti di leggere la versione originale dell’articolo, perché questa ha subito tagli brutali.

(versione epurata di precedenti commenti bloccato dai filtri anti-volgarità, vediamo se questo passa…)

Massi

Non a caso si dice “fare la carità al Duomo di Milano”.

Ps: comunque, al di la di ogni apparenza buonistica (dunque religiosa), sono i poveri a fare la “carità” ai ricchi, e non viceversa (Marx spiega benissimo il motivo per il quale si forma il capitale: separando in due grandezze diverse il tempo di lavoro che il lavoratore lavora per il padrone da quello che lavora per se, il resto è tutto fumo negl’occhi).

gigetta

@ Cosimo
è vero lo dicono che non è obbligatorio. e infatti non lo è ma poi i soldi vanno dove vogliono loro..certo preferisco credere che nel caso manchi lapreferenza vadano allo Stato ma chi lo sa…

RedGod

Il linguaggio di chi comanda in Vaticano e di chi predica nelle periferie dell’ impero è ancora troppo simile.E allo stipendio fisso sacerdotale è sempre difficile rinunciare, in una società che ti priva di tanti fondamentali diritti se non hai il tuo posto di lavoro a tempo indeterminato.
Il linguaggio di chi contesta ma rimane integrato al Vaticano è inoltre troppo affine a quello a quello di chi, con modus vivendi egualmente sacerdotali e differenti citazioni dai libri sacri, passa la sua vita a combattere la liceità delle nostre libertà bioetiche fondamentali:scegliere come vivere, come morire, come dare la vita.
Certo occorerebbe che qualcuno si decidesse ad affiggere nuove tesi e ad uscire dalla chiesa cattolica, così che si smetta una volta per tutte con questa ipocrisia della chiesa cattolica universale ed unita, perchè l’ unità è in realtà acquiescenza e l’ integralità è l’ alibi per l’ integralismo cattolico romano che sta passando sopra aproblemi così strazianti.Pensiamo all’ indignazione che è corsa come un fremito lungo tutta la schiena col caso Welby, alla stanchezza di tanti cattolici liberali nell’ affrontare i temi delle famiglie di fatto e dell’ omofobia delle gerarchie ecclesiastiche.
Pensiamo allo sforzo fatto dai cattolici integralisti e dal clero per boicottare il referendum sulla P.M.A. ,boicotaggio riuscito solo grazie alla leva dell’ ignoranza:la complessità della materia ha permesso agli integralisti cattolici di richiamare l’ audience popolare al boicotaggio.
Pensiamo alle Passeggino-Task forces del Family Day, mobilitate dalle parocchie sempre facendo leva sulla falsità che i Dico METTANO A RISCHIO I MATRIMONI TRADIZIONALI(non è così e dati lo dimostrano), solo uno scisma che distrugga la chiesa cattolica può far sì che l’ italia si liberi dai dogmi Vaticani.
Voi cosa ne pensate?

nessie

Gigetta, “certo preferisco credere che nel caso manchi lapreferenza vadano allo Stato ma chi lo sa…”, per carità credi quello che vuoi, però lo sappiamo benissimo – anche in questo sito – che non esprimere la preferenza significa favorire la CCAR.
saluti

tomaraya

la beneficenza certo che la chiesa l’ha fatta, alla azienda pubblicitaria a cui ha commissionato lo spot. il triplo che per i bimbi colpiti dallo tsunami

gigetta

@ nessie
lo sai che tante persone sapendo come vanno le cose danno lo stesso l’otto per mille alla chiesa cattolica? altrettante se ne fregano e non lo danno a nessuno la fine che fanno quei soldi la conosciamo ma a volte è meglio non pensarci come è meglio non pensare a chi si ostina a devolverlo alla chiesa cattolica per abitudine o perchè ha pregiudizi nei confronti delle altre chiese. (sono sempre in maggioranza nonostante tutte le campagne che si possono fare e di certo non li possiamo obbligare a fare altrimenti).

gigetta

@RedGod
il boicottaggio al referendum sulla P.M.A. lo sai perchè è riuscito? non solo per l’ignoraza ma per il menefreghismo diffuso; la gente lo diceva chiaro ma sai quante volte ho sentito questa frase: senti ma a me che me ne frega? io i miei figli li ho già, oppure ma a me che me ne frega figli non ne voglio ecc ecc la realtà e che la gente si interessa solo delle cose che la riguardano da vicino molti sapevano bene di cosa si trattava ma non erano assolutamente toccati dal problema impegnati a coltivarsi l’orticello non pensavano alle difficoltà degli altri. il successo li è nato più che altro dall egoismo.

sergio

ciao a tutti. ho visto il sito uaar oggi per la prima volta e provo ad “inserirmi”.
per quello che ne so io , se non si firma la destinazione dell’ 8 x 1000, il medesimo viene ripartito in parti uguali fra tutti i possibili destinatari. il problema reale, come sicuramente tutti voi concorderete, è che alla chiesa stiamo dando troppi soldi anche di noi laici, che potrebbero essere utilizzati ben diversamente. Se poi aggiungiamo le sovvenzioni a scuole cattooliche e le rette pagate, anche per gli asili… Chi crede sia libero di sostenere la chiesa, per noi molti altri la chiesa è una bella SPA. Che si riduca l’8 per mille.
un saluto a tutti

Paco

Io ho letto un po’ il libro di Curzio Maltese. E quel POCO mi è bastato.

Asatan

@Sergio

Non viene ripartito in parti uguali, ma propozionalmente alle preferenze espresse.
Facendo un esempio semlice:

Facciamo finta che il 50% dei cittadini abbia espresso una preferenza. Di qesto 50 il 70 alla CCAR 10 Ebrei 10 Stato 5 Buddismo e 5 Testimoni di geova.

Le quote non espresse (l’altro 50%) saranno divise così: il 70 alla CCAR 10 Ebrei 10 Stato 5 Buddismo e 5 Testimoni di geova.

Della quota che prende lo stato il 90% viene grato alla CCAR per restauro chiese con la scusa della conservazione dei beni culturali. Peccato che gli altri privati che detengono immobili di pregio storino NON ricevono tali sovvenzioni.

CApito dove sta la truffa?

nessie

Scusa Gigetta ma io non capisco la pertinenza della tua risposta, così come mi era sembrata imprecisa quella data a Cosimo.
Credo che – almeno qui – si abbia il dovere di non fare disinformatia e, quindi, solo per questo ho precisato, non per amore di polemica.
saluti

sergio

@ asatan
ciao, sì quanto precisi è vero, sono andato a guardarmi il sito del misintero delle finanze. però non sapevo che il 90% che destiniamo allo stato viene girato per restauro chiese. dove trovi questo dato? anche io penso che alle chiese dovrebbe pensarci la chiesa, non noi con le nostre tasche.

Giuseppe C.

Vorrei pubblicamente ringraziare RAPHAEL ZANOTTI del La Stampa per aver scritto l’articolo in oggetto.

I Raccontafavole sembrano godere di una discreta fortuna in questo paese di Acchiappa-citrulli…

La burocrazia e la legislazione capziosa fanno guadagnare all’Italia i primi posti nelle classifiche internazionali per la corruzione.

Per una rappresentazione efficace dei dati ci vorrebbe Charles Joseph Minard.

Quanto incassano e come spendono i Comuni italiani?
Illuminazione pubblica, raccolta rifiuti (differenziati), servizi vari, elargizioni (v. 8% oneri di urbanizzazione secondaria http://www.uaar.it/uaar/campagne/oneri/), ecc.

Questi dati dovrebbero essere accessibili (attraverso un sito web istituzionale).

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