Ultime dalla scienza

Il cervello e la grammatica “universale” dei gesti (Le Scienze).

Studi su farmaco che interviene su meccanismi comuni di ipertensione e diabete (Le Scienze).

Il caffé protegge il topo dalla sclerosi multipla (Le Scienze).

Dal neolitico un materiale ad alta resistenza (La Stampa).

Un biochip permetterà di evitare esami troppo invasivi per la scoperta di tumori (Il Tirreno).

Esperimento andato male potrebbe far scoprire nuova tecnica per cura dei tumori (La Voce).

11 commenti

Bruno Gualerzi

Esperimento andato male o – secondo l’articolo riportato da La Voce – andato ‘a male’?
A parte la battuta, e indipendentemente dal seguito che avrà la cosa, è sempre confortante per me vedere come possano essere sfruttati a favore dell’uomo i ‘limiti’ (che poi in realtà sono la vera forza) della pratica e della teoria scientifica. Che, se praticate come esige lo statuto epistemologico proprio della scienza, servono contemporaneamente – permettendo di trarne tutti i vantaggi possibili – a verificarli come limiti e a non farsene condizionare psicologicamente… fondamentale, questo secondo aspetto, per non cedere a tentazioni miracolistiche.

Bruna Tadolini

Il cervello e la grammatica “universale” dei gesti (Le Scienze).

Come diceva Darwin …. la base del comportamento è genetica!!!

enrico mini

Grandioso, 6000 a.c.!! Allora dio ha creato l’uomo dalla polvere di sammardenchia, in provincia di udine, italia. E adesso chi lo spiega a qualcuno?

Aldo

Avete mai visto il film Contact

Conosco tre atei che dopo averlo visto sono diventati ferventi credenti.

La fede è credere di esistere( Pol Pot)

Valentino Salvatore

Veramente “Contact” è tratto da un libro di Carl Sagan, noto divulgatore scientifico non credente ormai scomparso. Tra l’altro, leggendo la trama (http://it.wikipedia.org/wiki/Contact_%28film%29) mi pare abbastanza dubbio che abbia convertito delle persone (la religione infatti non è considerata in maniera molto positiva, tra fanatici religiosi e altro).
Siamo alla solita aneddotica da chiesetta: forse non erano “atei” in senso pieno e consapevole, quanto indifferenti o disillusi; inoltre avere delle speranze o delle passioni non significa necessariamente “credere”, anzi, direi che il credere è una delle modalità per esprimere di tali attitudini (infatti a me pare ragionevole pensare che esistano altre forme di vita al di fuori di questo pianeta, ma da questo non posso mica ricavare l’esistenza di esseri supremi e simili).
Lasciamo perdere poi Pol Pot che è meglio…

Andrea

@Aldo

Porelli, se un film fa questo effetto a taluno, va come minimo messo in contatto con un buon psichiatra, se sono davvero amici tuoi fallo.

Ciao a tutti

Fabio

il film fa abbastanza schifo, il libro invece non e’ malvagio…
consiglia loro di leggere il libro, magari ridiventano atei! 🙂

Stefano Bottoni

@ Aldo

Ho visto Contact. Due ore e mezza di film che avrebbe potuto essere compresso senza perdere nulla in tre quarti d’ora. Inoltre l’ho visto con una tipa che tampinavo (solo per questo motivo) ma con cui non è andata per niente bene (era pure lei bigottissima… sarà stato anche per questo?).
Comunque un film del cavolo. Viva “1941 – Allarme a Hollywood”.

stefano

Contact è noioso e insopportabilmente lungo.
indipendentemente da wuesto dubito che basti la visone di un film per diventare atei o credenti.

Aldo

Ti ripeto che la trama del film mette in risalto l’ ateismo, mi pare infatti che la protagonista del film all’ inizio non venga scelta per il viaggio interstellare perchè Atea poi le cose si ribaltano…

Io non vedo che il film abbia lo scopo di convertire, infatti ho scritto che non è un esperienza successa a me ma a tre miei conoscenti he erano Atei e dopo avere visto il fim sono diventatati fervidi credenti e ora servono come diaconi cattolici…, magari era già una cosa che covava sotto.

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