I lefebvriani rigettano l’ultimatum del Vaticano

Monsignor Bernard Fellay, padre superiore della Fraternità San Pio X a Ecône (Svizzera), capo dei cattolici tradizionalisti, ha respinto, venerdì 27 giugno, la maggior parte del protocollo indirizzato dal Vaticano per permettere la fine dello scisma. La sua risposta non è stata resa pbblica, ma le reazioni registrate nell’ambiente integralista, dopo la pubblicazione del testo di Benedetto XVI corredato da un “ultimatum” per il 30 giugno, indicano che, malgrado la “mano tesa” il papa deve subire un altro affronto.

Il capo dei tradizionalisti accoglie di buon grado la volontà di conciliazione espressa dal papa, nel suo motu proprio del luglio 2007 che dava un nuovo impulso alla vecchia messa in latino, e quella del cardinale Castrillon-Hoyos, presidente della commissione Ecclesia Dei, incaricata di negoziare con gli integralisti. Ma questo non cambierà nulla, si assicura ad Ecône.

Il protocollo indirizzato da Roma alla Fraternità sacerdotale San Pio X esige il rispetto della persona del papa e la rinuncia ad ogni polemica. Ma per i tradizionalisti, le proposte fatte sono “troppo imprecise” e il metodo inadatto per l’entità del disaccordo dottrinale.

Durante una cerimonia di ordinazione, venerdì 27 giugno a Ecône, monsignor Alfonso de Galaretta, vescovo argentino scomunicato, ha auspicato che le questioni di fondo (dottrina, liturgia, giudizio sul Concilio Vaticano II) siano affrontate prima delle questioni pratiche come il futuro status giuridico dei tradizionalisti reintegrati.

Per monsignor Richard Williamson, altro esponente dello scisma, “l’obbedienza al papa è un falso problema”. “Noi riconosciamo la sua autorità” spiega. “Il problema è la curia modernista, figlia del Concilio Vaticano II”. Così egli denuncia la liturgia moderna e daltre riforme del Concilio Vaticano II (1962-5) come “l’ecumenismo, la collegialità, il modernismo e soprattutto il dialogo interreligioso (con ebrei e musulmani)”. Egli pone come condizione l’eliminazione “completa del messale di Paolo VI”, quello della messa cosiddetta “moderna”. “La Chiesa vive una guerra” conclude il vescovo integralista, “e sottolineo la parola guerra, tra il tradizionalismo sano e il modernismo post-conciliare”.
L’articolo di Henri Tincq è tratto dal sito di Le Monde

23 commenti

Stefano Bottoni

Estremisti integralisti contro integralisti estremisti.
Perchè non la risolvono come si usava una volta?
-Domattina all’alba, dietro il convento dei carmelitani scalzi…-

Federico P.

@Stefano Bottoni
Non vedo perchè dovresti vedere di cattivo occhio i lefevrani:
non hanno stipulato concordati con nessuno Stato
non prendono sovvenzioni pubbliche, ma solo donazioni private
non fanno “ingernza”
criticano il clero cattolico, per diverse e svariate ragioni

Vash

Calma a dire di risolvere le cose come una volta altrimenti ci tappezzano la città di pire!!

clarence.darrow

“Il protocollo indirizzato da Roma alla Fraternità sacerdotale San Pio X esige il rispetto della persona del papa e la rinuncia ad ogni polemica.”

sembrerebbe una buona definizione di “cattolico”. ci pensino su tutti i sedicenti cattolici “adulti”, “liberali” e che dir si voglia: il papa si rispetta a prescindere, e con lui non si discute, si obbedisce e basta. se queste sono le condizioni per i lefevriani immagino siano le stesse che per tutti gli altri.

“denuncia l’ecumenismo, la collegialità, il modernismo e soprattutto il dialogo interreligioso (con ebrei e musulmani)”

anche perche non e’ che abbiano molto da dirsi…

Massi

Chiaramente al peggio non c’è mai limite, ma questa cosa supera anche l’immaginazione dei buontemponi atei come me.

Otto Permille

Poveretti. Se per loro sono questi i profondi problemi della vita… Sembrano i bambini che si scambiano le figurine.

dadaLito

@ Stefano Bottoni

più che dietro il convento dei carmelitani scalzi – visto che sono tradizionalisti – si troverebbero più a loro agio dentro il convento delle carmelitane scalze…

juan valdez

Eppure un punto su cui convergere già ce l’hanno! L’odio profondo e mai estinguibile nei confronti di chi la pensa in maniera differente dalla loro posizione. L’odio verso il pensiero laico, verso la dialettica delle parti e verso le intelligenze critiche presenti nelle società umane. Ma si che litighino pure tanto il loro obiettivo è e sarà sempre lo stesso: mettere le catene alle coscienze umane.

silvio

Sono perplesso anche io.
Come ateo e anticlericale militante non me ne frega niente delle
loro questioni interne. Mi interessa quando si occupano delle mie (nostre della società)

stefano

integralisti “poveri” contro integralisti finanziati dallo stato, tutto qui.

pietro

in altri tempi la chiese avrebbe risolto il problema in tutt’altro modo

lacrime e sangue

Attenzione: dietro la non volontà del dialogo con ebrei e islamici (per quanto i tre monoteismi siano infernali piaghe per l’umanità) ci sono i roghi e lo sterminio del diverso…

Popinga

Modernisti o tradizionalisti che siano, si devono ricordare che l’infallibilità del Papa è un dogma di fede. Chi lo contesta è fuori dalla Chiesa. Ha ragione Pietro (Caifa?): “in altri tempi la chiesa avrebbe risolto il problema in tutt’altro modo”. Che Benedetto tiri fuori gli attributi, il braccio secolare è già pronto.

Aldo

W I TRADIZIONALISTI OVVIAMENTE IN QUANTO FONTE DI CONFUSIONE PER IL PASTORE TEDESCO!!!!!!!!

Daniela

uno scontro tra tradizionalisti, uno scontro solo formale ma non sostanziale, da quello che mi par di capire.

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