Scalfari: La questione cattolica (I)

Fra le tante questioni che affliggono il nostro paese c’è anche la questione cattolica. In nessun’altra nazione del mondo il cattolicesimo è diventato un problema. Semmai altre religioni sono state all’origine di difficoltà; così la minoranza protestante nella cattolica Irlanda o la minoranza cristiano-maronita nel Libano islamico. Ma una questione cattolica no, in nessun paese occidentale, né in Europa né in Nord America né in America Latina. Soltanto in Italia, che pure viene definita da molti studiosi delle religioni “il giardino del Papa” in quanto sede storica del Vicario di Cristo in terra. Forse proprio per questo esiste in Italia una questione cattolica ignota in altri paesi: è un nostro privilegio ma anche una nostra croce della quale faremmo volentieri a meno.

In tempi di monarchia i re di Francia venivano chiamati ‘maestà cristianissima’ e i re di Spagna ‘maestà cattolica’. Il re d’Italia invece non mai è stato definito sulla base della religione probabilmente perché i papi l’hanno sempre considerato un usurpatore, almeno fino al Concordato del 1929. Ma anche nell’Italia concordataria e repubblicana continua ad esistere una questione cattolica. Esiste per i cattolici e per i laici, per lo Stato italiano e per il Vaticano. Oggi questo problema è diventato più che mai acuto perché mai la Chiesa ha avuto tanto potere, neppure quando la Democrazia cristiana governava. Neppure allora la Chiesa, il Vaticano, la Santa Sede, la Conferenza episcopale italiana hanno avuto il potere che hanno oggi.

Naturalmente questa affermazione va dimostrata ed è quello che ora proverò a fare cominciando con l’aspetto più vistosamente materiale del problema e cioè con i benefici economici che la Chiesa riceve dallo Stato italiano. Nelle successive puntate affronteremo gli altri aspetti di questa complessa questione.

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L’articolo integrale di Eugenio Scalfari è consultabile sul sito de L’Espresso

17 commenti

Aldo

Ho letto tutto l’ articolo su l’ espresso e mi trovo in linea di massima d’ accordo con Scalfari sempre molto bravo ad analizzare queste problematiche, abbiamo un chiesa di Roma che succhia danaro come un vampiro e non contenta interferisce in ogni legge dello stato per renderla più vicina possibile al suo catechismo.

Questo ormaì ci è ben noto , ma io mi chiedo: Cosa si può fare affinchè questa ingerenza abbia fine?

Vash

La Chiesa Cattolica soprattutto in questi ultimi anni si è trasformata in un problema enorme ma purtroppo non è l’unico perchè oltre a far tornare la Chiesa al proprio posto (curarsi delle anime delle persone che a lei si rivolgono direttamente), bisognerebbe anche cacciare l’attuale classe politica e dirigente semplicemente perchè non è assolutamente in grado di svolgere il proprio lavoro!

Augusto

Mi chiedo se sia necessaria un’altra Porta Pia, stavolta in versione referendum popolare in Italia, magari dopo una campagna di informazione per un ridimensionamento del potere ecclesiastico (privilegi, proprietà immobiliarie, finanziamenti, ecc.) e che riaffermi la laicità dello stato. La UAAR potrebbe avere un compito fondamentale.

Daniela

la chiesa cattolica è una palla al piede per il progresso civile del nostro paese, ma anche politico ed economico. Per prima cosa bisogna contrastarla sul piano culturale e poi si può combattere il suo strapotere politico ed economico.

Pino

Ma dove sono gli Italiani che votano per tarpare le ali alla Chiesa?
E’ fallito il referendum sulla procreazione assistita perchè anche i laici NON SONO andati a votare!Abbiamo appena eletto, noi italiani, un governo incatenato alla chiesa cattolica.Se il 90% dell’8×1000 va alla chiesa è perchè molti italiani così vogliono.Alle ultime elezioni politiche i partiti laici,atei,razionalisti,sono stati spazzati via.
Siamo dei Tafazzi!O al più non siamo ancora usciti dal MEDIOEVO!

Asatan

@Aldo

La fortuna dell’epoco in cui viviamo è che ci offre mazzi di comunicazione di massa difficilmente controllabili. Pensa a casi come “sex crimes and the vaticans” o “sex in a cold climate”: il boom su internet di questi filmati di denuncia li ha portati non solo a disposizione di moltissime gente, ma ha finito per fare muovere anche i mass media tradizionali.

Lavorare su questo mezzo diffondendo informazione a mezzo mail, facendo salire i ranking sui motori di ricerca di determinati siti informativi, ecc può dare una bella mano a erodere il potere sulla gente di questi parassiti.

Pensaci: in pochi anni la gente che dichiara fiducia nella CC è scesa dal 51% al 47%. Io penso che l’accesso a informazioni sulle porcate ecclesiali abbia fatto la sua parte.

antonietta

Bisognerebbe prima avere molti spazi mediatici, entrare nelle case dei cittadini come fa B16 e i suoi accoliti, informare adeguatamente la gente e poi finalmente proporre il referendum dal testo: VOLETE SI o NO CHE TUTTO IL CLERO (TUTTO) VENGA SPEDITO SU MARTE?
Che utopia, ma quanto mi piacerebbe che fossero esiliati! Non sentire più i loro interventi su tutto…

Marco

E’ inutile illudersi, l’Italia sono le loro Termopili, combatteranno fino all’ultimo chierichetto

Augusto

Avete ben messo in evidenza quanto sia necessaria la controinformazione clandestina e non. In questo l’UAAR ci sta lavorando. Se ognuno apportasse il proprio granello di sabbia… Conoscete un altro sistema pacifico x sensibilizzare la gente?

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