La sentenza che assolse il vescovo di Prato

La vicenda del vescovo di Prato, che nel 1956 diffamò pubblicamente come ‘concubini’ i coniugi Bellandi, battezzati ‘rei’ di essersi sposati civilmente, si concluse il 25 ottobre 1958 con l’assoluzione del presule perché i coniugi, in quanto battezzati, erano tenuti ad essere canonicamente ‘sottomessi’ all’autorità del vescovo. Abbiamo ora pubblicato sul sito UAAR il testo della sentenza, che continua a costituire un validissimo motivo per sbattezzarsi (o per non battezzare i propri figli).

In occasione dei cinquant’anni, l’UAAR organizzerà il 25 ottobre 2008 una giornata nazionale dello sbattezzo.

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16 commenti

Pierluigi

50 anni trascorsi invano, a giudicare dall’andazzo che sta prendendo l’Italia

Roberto Grendene

“egli [il vescovo] non manifestò infatti un suo giudizio personale, ma, richiamandosi a norme positive del diritto canonico e delle leggi della Chiesa, si è limitato a qualificare con i suoi poteri discrezionali il comportamento di due suoi sudditi, perché battezzati, e quindi soggetti alla sua giurisdizione spirituale.”

Lo stato italiano accetta che suoi cittadini siano sudditi di un ordinamento esterno allo stato, in forza di un atto, il battesimo, compiuto in eta’ infantile (meglio usare il termine pedobattesimo).

Di piu’: se lo stato deve esprimersi, tutela il “padrone” di questi sudditi, che ha “giurisdizione spirituale” (e che vor di’?!) su di loro. Non si pone il problema di tutelare chi in eta’ infantile ha subito una iscrizione forzata ad una associazione che poi lo tratta da suddiito.

Se battezzati, lo sbattezzo e’ l’unica arma che ci sottrae da questo condizione di sudditi!

Roberto Grendene

Marco.g

La sentenza sarebbe ancora oggi un ottimo motivo per diffamare Berlusconi, Fini, Casini & C.

Stefano Bottoni

Dobbiamo combattere ogni giorno per ricordare a certa gente che NON SIAMO SUDDITI.
E non solo ai preti. Anche ai loro tirapiedi che siedono in parlamento.
Quanta gente mi chiede: -Ma chi te lo fa fare? Fai finta, per il quieto vivere!-
E io rispondo: -Il quieto vivere mi piace, non sai quanto. Ma prima di tutto per vivere quietamente devo farlo con la mia coscienza. E se facessi finta lei per prima non mi farebbe vivere quietamente. Quindi lotto!-

Aldo

Bravo……Lottare Continuamente——–

La libertà va riconquistata ogni giorno

Sherasade

Dalla sentenza: “…sindacare il modo col quale si può e si deve esercitare un dato potere, significa controllare
e limitare tale potere e quindi fare del suo titolare una autorità dipendente e subordinata e non una
autorità indipendente e sovrana. Se non si vuole violare la norma dell’art. 7 della Costituzione consacrante
l’indipendenza e la sovranità della Chiesa nei rapporti con lo Stato si deve escludere che lo Stato
italiano possa legittimamente arrogarsi una qualsiasi ingerenza ed un qualsiasi sindacato
sull’autorità giurisdizionale e sulla potestà di Magistero della Chiesa”
Cioè, fatemi capire, sa la Chiesa nella sua osannata autonomia decidesse che i cattolici sposati in comune e non in chiesa debbano essere pubblicamente frustati lo Stato lo permetterebbe?
Wow, mi vengono i brividi.

Gabriele (studente)

Oggi, cmq, il mondo è molto cambiato: è difficile che oggi ci fossero dei datori di lavoro lincenzierebbero qualcuno per questi motivi matrimonili, così come difficilmente un magitrato potrebbe assolvere una persona così diffamatrice (però, teniamo sempre le orecchie all’erta!).

gioppo

tutto è possibile oggi, il tentativo reazionario è evidente…

enrico mini

Ma se ero suddito della chiesa perchè ho dovuto fare il militare per l’italia per non finire a peschiera?

Anticlericale89

X denis
Lo stato sovrano?vuoi dire senza preti e vescovi abusivi?dove l’hai visto che chiedo asilo politico? 😀

A me se la gente si vuole considerare suddita del prete non importa finche’non lede i miei diritti,l’importante e’che non lo voglia imporre a me.
Lo stato poi dovrebbe vietare il bettesimo prima dei 18anni,quando si raggiunge l’indipendenza e si e’meno ricattabili dal punto di vista delle pressioni familiari.Altrimenti io iscrivo mia cugina di 6anni all’UAAR,non importa se non capisce cos e’ tanto…(scherzo ovviamente,non marchio gli infanti io,(anche se sarebbe un buon marchio)poi fara’da sola quando diventera’atea razionalista!)

Invece lo stato non solo non lo vieta ma ne e’complice.Fascismo bello e buono,dare un marchio a dei bambini per farli crescere con il peso di una determinata suggestione e cercare di tenerli sotto controllo da adulti.
SBATTEZZO!non siamo sudditi di nessuno NOI!

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