Ultime dalla scienza

Scimmia controlla braccio robot col pensiero (Repubblica).

Studi su batterio che “difende” intestino da attacchi esterni (Repubblica).

Ricerca: intossicazione da piombo danneggia corteccia cerebrale e inciderebbe su atteggiamenti criminosi (Corriere della Sera).

33 commenti

Pessimista Cosmica

Ecco bravi… al posto di quella povera scimmia non potevano usare un camorrista? O qualche altro bell’esempio di fauna umana? No, che importa se la scienza progredirebbe più in fretta (con grande vantaggio di tante persone meritevoli), l’importante è la certezza che di qualunque delitto un umano si macchi possa sempre e comunque godere dei privilegi dell’antropocentrismo più vile. Tanto noi abbiamo milioni di animali usa e getta a nostra disposizione.

Bruna Tadolini

Studi su batterio che “difende” intestino da attacchi esterni (Repubblica).

… magari questa notizia bloccasse tutte quelle pubblicità che incitano alla “sterilizzazione” di qualunque cosa, dalla casa alla frutta …… E’ scientificamente dimostrato, infatti, che un “sano livello” di sporco aiuta lo sviluppo del sistema immunitario e la prevenzione delle malattie autoimmuni (fra cui il diabete giovanile)!

Asatan

Non posso dare tutti i torti a Pessimista, negli usa i detenuti che si sottopongono volontariamente a sprimentazioni mediche e farmaceutiche ottengono sconti di pena.

Usare i mafiosi no? Almeno ripegherbbero parte del male fatto.

Aldo

Avete notato la chicca? Quella frase nella quale, con casuale naturalezza, si osserva che la scimmia trae “grande soddisfazione”? Davvero? Accidenti! Quasi quasi mi faccio impiantare qualche elettrodo nel cervello che mi permetta di gustare pezzetti di banana a quella guisa, così, tanto per divertirmi… dài, gente, diamo il via ad una nuova moda! Che spasso! 🙁

Pessimista Cosmica

Si’ deve essere proprio la scimmia più felice dell’universo! Peccato che noi si sia stati creati a immagine e somiglianza di Dio e non ci si possa divertire allo stesso modo.

Bruna Tadolini

X Pessimista cosmica

è grazie a tanti animali “usa e getta” che non sei morta, probabilmente, decine di volte!
.. ma puoi sempre rifiutare ogni diagnosi/cura/farmaco/terapia/operazione che si sia avvalsa, durante la sperimentazione, dell’uso, nostro malgrado, di animali!! AUGURI

Pessimista Cosmica

Guarda che non ho mica detto no alla ricerca, il mio concetto era un altro, ovvero: se per progredire è necessaria la sofferenza di qualcuno vorrei che a soffrire fosse chi se lo merita e non chi ha l’unica sfortuna di non appartenere alla specie dominante. Soprattutto perchè, e non credo si possa negare, un medicinale destinato all’uomo se sperimentato sull’uomo darebbe risultati migliori e piuù rapidi permettendo di salvare più vite, forse anche la mia dato che potrei beccarmi qualcosa ancora senza cura.
Idem i miei cari. Ora lo so che quello che sto per dire è molto controverso e folle per alcuni, ma mettiamo il caso che a mia madre serva d’urgenza un cuore o un fegato, devo sedermi e “pregare” che quanche innocente muoia per poterla salvare. Intanto chi ha ammazzato a martellate un bambino, ha dato ordine di scioglierlo nell’acido, ha seviziato una donna, ha stuprato, torturato, trucidato e tradito in ogni modo la sua stessa specie può starsene in galera beato e tranquillo… che se un ventenne non si spiaccica in motorino mia madre (o io) morirà ma nessuno metterà mai in discussione la sua supremazia, visto che “mio malgrado” nei laboratori ci stanno ancora le scimmie.

Luca

scusa Pessimista Cosmica ma non riuscirò mai a mettere la vita di un animale (per quanto possa amarlo) davanti a quella di un uomo (per quanto criminale).
Trovo spaventoso anche solo pensare alla pena di morte, o alle cavie umane (queste ultime utilizzate fino a “pochi” anni fa: dai nazisti).
Va bene far di tutto per limitare gli esperimenti sugli animali, specie nel campo della cosmetica. Ma non equipariamo mai la vita di un uomo a quella di un animale.

Pessimista Cosmica

Be’ ognuno la veda come vuole, io, per esempio, non riuscirei mai amettere sullo stesso piano la vita di un animale che se ne sta tranquillo e non arreca danno a nessuno e quella di un umano criminale (e ovviamente non sto parlando di un ladruncolo) che per primo disprezza i suoi simili facendo della loro vita e della loro morte o uno strumento di piacere o di mero guadagno. Dev’essere per via dell’istinto di conservazione della specie che esiste questa forma di immeritata immunità, ma a me fa accapponare la pelle l’idea che qualcuno possa preferire la sofferenza di un animale (cioè dell’essere meno tutelato della società, sacrificato in virtù della sua “inferiorità” secondo il *vero* dettame nazista) a quella di qualcuno che non si farebbe il minimo scrupolo a tagliarli la gola e poi andare in discoteca. Dai, un esempio a tema: chi butti giù dalla torre, un gatto o un inquisitore, uno di quelli che si facevano venire un’erezione a segare in due una donna? Io salverei il gatto ad occhi chiusi.

Pessimista Cosmica

Prova invio…

Be’ ognuno la veda come vuole, io, per esempio, non riuscirei mai amettere sullo stesso piano la vita di un animale che se ne sta tranquillo e non arreca danno a nessuno e quella di un umano criminale (e ovviamente non sto parlando di un ladruncolo) che per primo disprezza i suoi simili facendo della loro vita e della loro morte o uno strumento di piacere o di mero guadagno. Dev’essere per via dell’istinto di conservazione della specie che esiste questa forma di immeritata immunità, ma a me fa accapponare la pelle l’idea che qualcuno possa preferire la sofferenza di un animale (cioè dell’essere meno tutelato della società, sacrificato in virtù della sua “inferiorità” secondo il *vero* dettame nazista) a quella di qualcuno che non si farebbe il minimo scrupolo a tagliarli la gola e poi andare in discoteca. Dai, un esempio a tema: chi butti giù dalla torre, un gatto o un inquisitore, uno di quelli che si facevano venire un’erezione a segare in due una donna? Io salverei il gatto ad occhi chiusi.

Capitan Spaulding

@Pessimista Cosmica

In linea di principio sono perfettamente d’accordo con te.

Un cane o una scimmia (un mastino napoletano camorrista magari no 😉 ) per me è da considerarsi migliore di molti umani.

Tuttavia nella pratica provocherebbe diversi problemi.

Quando un delitto è abbastanza grave da far perdere lo status di “umano” (come inteso attualmente)?

Lo stesso discorso vale per la pena di morte.
Per quanto sarebbe preferibile da molti punti di vista eliminare subito individui pericolosi piuttosto che tenerli reclusi, essa è estremamente diseducativa.
Se si è deciso che uccidere un uomo è sbagliato lo deve essere senza eccezioni.

@Luca

“Ma non equipariamo mai la vita di un uomo a quella di un animale”

Qui non sono d’accordo.

E’ troppo comodo dire “la vita umana vale in ogni caso di più”. Non è vero.

La verità è molto più semplice:

Noi siamo umani e facciamo le leggi a vantaggio degli umani.
Siamo ingiusti ma dobbiamo avere l’onestà di ammetterlo.

Pessimista Cosmica

Lo so Capitan Spulding, però mi piacerebbe se ogni tanto l’uomo fosse onesto con se stesso ed ammettesse di essere molto vigliacco e di agire in base all’interesse, senza bisogno di scandalizzarsi tanto se gli viene ricordato che non esiste nessuna vera ragione per cui debba (dobbiamo) essere intoccabili e sacri. Sono convinta che l’antropocentrismo sia fortemente penalizzante in termini scientifici e sociali.

Gianni B.

@Pessimista
Beh, non è che la natura selvaggia sia tanto meglio degli slum di Calcutta… ho sempre stampate nel cervello – mi pare un Quark d’annata – quelle immagini di coccodrilli giganteschi che ingoiano vivi gli gnu mentre questi guadano ignari un certo fiume durante le loro migrazioni annuali, e anche i loro agghiaccianti versi mentre venivano masticati crudi.
Non possiamo neppure sapere se un coccodrillo provi o no piacere mentre ingoia il suo gnu, e se venga un erezione anche a lui… secondo me, sì.
Insomma, se mettiamo insieme esseri umani e natura selvaggia, in termini di orrori e crudeltà non vedo chi possa permettersi di scagliare la prima pietra!
In natura, pesce grosso mangia pesce piccolo, e anche tanti uomini purtroppo hanno soggiaciuto o soggiaciono a questa legge: però è anche vero che miliardi di esseri umani oggi possono definirsi civilizzati!

Non voglio insistere, visto il tuo nick non credo di convincerti più di tanto… ciao! 🙂

Pessimista Cosmica

Ma cnhe il coccodrillo avesse un’erezione l’uccisione dello gnu non sarebbe superflua, se non uccide non mangia, se non mangia muore. La tortura nel mondo animale è involontaria, solo noi umani siamo stati capaci di farne un’arte fine a se stessa.

Basta dire che gli scontri tra simili in natura non si concludono quasi mai con la morte di uno dei due avversari, mentre noi umani ci diamo alle faide familiari. Il pianeta non è tenero, inutile negarlo, ma il livello di perversione raggiungibile dall’uomo è unico. Inoltre noi non siamo creature unicamente guidate dagli istinti, siamo una commistione di istinto e ragione raramente in equilibrio e per tanto abbiamo bisogno di leggi scritte e sistemi organizzativi. Amministrarci nell’indulgenza e nel disprezzo delle altre forme di vita non solo è vigliacco ma controproducente.

Cmq hai ragione, ho un nick molto espressivo devo dire ^_-

Erik

Pessimista Comisca sono d’accordo con te al 100%.Basta far soffrire dei poveri animali innocenti.Se adesso venissero sulla terra degli alieni e si mettessero a fare eperimenti su di noi ,in quanto esseri inferiori,che cosa diremmo?Se qualcuno deve soffrire per il progresso,che soffrano coloro che hanno fatto soffrire senza alcuna pietà centinaia di persone che vivevano pacificamente e onestamente la propia vita.

paolo malberti

Nel campo della sperimentazione farmaci é stata verificata ogni possibile combinazione di incompatibilità: animale/uomo, uomo/animale ed animale/animale.
Ad esempio: il talidomide é innocuo per il topo, ma teratogeno per l’uomo. L’aspirina é innocua per l’uomo, ma causa la nascita di ratti focomelici. La penicillina, innocua per il topo, é invece tossica per la cavia.

Più in generale, nel campo della medicina, sono state osservate altre curiose incompatibilità.
Ad esempio: il cloroformio, primo anestetico utilizzato su larga scala a partire dalla metà ‘800, si era precedentemente rivelato letale per il cane. Questo ha provocato un ritardo di circa un secolo nella utilizzazione. Altro esempio: il by-pass di una arteria con una vena provoca aneurisma nel cane. Pertanto questa tecnica é stata a lungo abbandonata per l’uomo, per il quale invece, solo dopo molto tempo, é risultata essere la tecnica migliore.

Di fronte a questi ed a numerosi altri esempi di incompatibilità, non é necessario essere un animalista militante per porsi la domanda: a cosa serve la sperimentazione sugli animali?

Quando tra due sistemi (fisico o biologico) variano cosi’ tanti parametri, che senso (quale affidabilità) ha estendere i risultati ottenuti su di uno all’altro?

Asatan

A che punto i criminali dovrebbero non sarebbero più definibili umani?

Stupratori seriali
Pedofili Seriali
Serial Killer
Mafiosi

Tutte categoria che (scienza docet) pur essendo perfettamente in grado di intendere e di volere, scelgono VOLONTARIAMENTE una vita di crudeltà inutili e abusi, volta a gratificare i loro stupidi ego

@GIANNI B

Il coccdrillo uccide in maniera ed efficente le prede per poter mangiare e sopravvivere.
L’uomo uccide solop er il gusto di uccide, perchè si diverte, senza nessuno scopo.

Direi che il coccodirllo è sicuramente meglio di Ted Bundy.

Per chi non lo avesse capito io sono una di quelle bastarde-fasciste-cumuniste-giustizialiste favorevoli sia alla pena di morte che alla sperimantazione clinica sui criminali. Aggiungete pure insulti a raffica, se così vi pare.

bardhi

@ Erik e Pessimista Cosmica

Se un domani fossero gli cani o gli toppi essere “superiori” a dominare il mondo, state sicuri che userebbero piu volentieri un umano, per quanto buono e mansueto, che un rotweiler violento o un toppo di fogna.

“La tortura nel mondo animale è involontaria, solo noi umani siamo stati capaci di farne un’arte fine a se stessa.”
Sei proprio sicura; pensi che solo noi siamo cosi sofisticati ad avere la capacita di torturare per il piacere di farlo, se cosi fosse saremo davvero superiori al resto del creato, quindi chi se ne frega, stiamo torturando esseri inferiori.
Avete mai visto un gatto prendere un topo, non lo uccide subito, prima “gioca” con il lui fino allo sfinimento poi a morte avvenuta neanche lo mangia. Ti sembra involontario questo comportamento???

Gianni B.

Perchè non proviamo a contare quanti sono i delinquenti veri, reali, e poi facciamo una statistica?
Io abito nel Modenese e non ho mai conosciuto un delinquente: qui siamo in centinaia di migliaia di persone, ognuna ovviamente con i propri difetti ma non mi risultano essere mai nati qui serial killer, nè torturatori di animali, nè stupratori, in compenso ci sono centinaia di associazioni di volontariato dove le persone passano molto del loro tempo libero e cercano di rendersi utili per il prossimo.
Il mio è solo un esempio di vita “vissuta” ma ripeto il concetto che le persone civili, al mondo, sono miliardi, infinitamente più dei delinquenti.
Dico ciò solo per contribuire a rimettere nel “giusto” – per me – binario la discussione: se voi pensate che gli esseri umani siano tutti dei mostri sanguinari e che sia giusto allora usarli come cavie per gli esperimenti, mentre gli animali la mattina cuociono le frittelle ai nipotini, come fa Paperino, allora avete visto troppi film di Walt Disney e quindi è inutile discutere! Ciao! 🙂

fra Pallino

è un po’ OT ma faccio questa segnalazione: magari vi interessa

CHI SONO I NEMICI DELLA SCIENZA? RIFLESSIONI SU UN DISASTRO EDUCATIVO E CULTURALE E DOCUMENTI DI MALASCIENZA
Autore: Giorgio Israel
Editore: Lindau
Collana: I Draghi
Pagine: 352
Formato: 14×21 cm
Anno: 2008
ISBN: 978-88-7180-723-2
Prezzo (di copertina): 21,50 Euro

PER APPROFONDIMENTI O PER ACQUISTARLO: http://www.archimagazine.com/bookshop/lvnegioisrael.htm

Molti lamentano la crisi della cultura scientifica e la diffusione di un analfabetismo scientifico e tecnologico che inizia nella scuola e sarebbe alimentato da una diffusa ostilità nei confronti della scienza. Il modo di curare questa malattia consisterebbe nel propinare una overdose di informazione e divulgazione scientifica improntata a immagini positive e in contrasto con la cultura umanistica parolaia.
Questo libro si propone di dimostrare che il male ha cause ben diverse. La crisi attuale è alimentata dai fautori di un rozzo scientismo di stampo positivistico, dai divulgatori che presentano in modo magico e acritico ogni risultato scientifico-tecnologico e da coloro che escludono la scienza dalla cultura, riducendola a tecniche di problem-solving, a mera abilità pratica, in definitiva priva di attrattive per chi continui a nutrire interesse per la conoscenza.
Il volume collega la crisi della cultura scientifica a un disastro educativo che sta sgretolando le fondamenta delle strutture dell’istruzione. Sotto l’influsso di teorie pedagogico-didattiche sedicenti progressiste la scuola si sta trasformando da luogo di formazione e di cultura in un laboratorio di metodologia dell’autoapprendimento. Come ha scritto Jean-François Revel, la decadenza dell’insegnamento da trent’anni è conseguenza di una scelta deliberata secondo la quale la scuola non deve avere come funzione la trasmissione della conoscenza.
Il libro è concentrato sul caso italiano ma molte delle riflessioni sviluppate hanno valore più generale e mettono in luce un processo che è espressione di una crisi della cultura occidentale in alcuni dei suoi nodi nevralgici: la cultura scientifica, la scienza e il suo insegnamento.

L’AUTORE
Giorgio Israel è professore ordinario di Matematiche complementari presso l’Università di Roma La Sapienza. È membro dell’Académie Internationale d’Histoire des Sciences ed è stato professore presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. È autore di più di duecento articoli scientifici e di una ventina di libri tra cui: The Invisible Hand. Economic Equilibrium in the History of Science (con B. Ingrao), MIT Press, 2000; La visione matematica della realtà, Laterza, 2003 (3ª ed.); The Biology of Numbers (con A. Millán Gasca), Birkhäuser, 2002; La macchina vivente. Contro le visioni meccaniciste dell’uomo, Bollati Boringhieri, 2004; Liberarsi dei demoni. Odio di sé, scientismo e relativismo, Marietti, 2006.

Luca

Rispondo sul caso della torre, che mi chiamava in causa qualche commento fa:
Se proprio a qualcuno devo dare una spintarella, butterei giù il gatto. Se fossi poi sicuro che l’inquisitore non potesse continuare con le sue pratiche. Ovvio se su quella torre l’inquisitore fosse in procinto di torturare un altro essere umano, erezione o meno, non esiterei a cambiare idea per salvare un altro essere umano.

@Paolo Malberti: ci sono molti altri casi in cui questa ricerca è stata utile però. Non credo ai dogmi, quindi credo che in alcuni casi la ricerca vada fatta. Non certo per un rossetto comunque…

Un altro elemento da aggiungere: tutti ci commuoviamo innanzi a un gatto, o al fedele cane. Qualcuno arriva ai topi (io ne avevo anche uno, un topo ballerino:)). Ma se scendiamo (per modo di dire) nella “scala” evolutiva, e se vale il principio che più un essere è debole più è innocente (al contrario dell’uomo, il “dominatore”), allora dovremmo avere lo stesso rispetto cha abbiamo per il cane (o il gatto) per un moscerino che si schianta sul parabrezza dell’auto. E non mi dite che il cane è più intelligente, che può comprendere meglio il dolore e altri sentimenti, non può essere questa la discriminante (ho lavorato anche come educatore per ragazzi con ritardi mentali, e non posso accettarlo).

Se invece la discussione rientra nel percorso che afferma che si deve limitare il più possibile queste pratiche, valutare quando siano davvero utili, sono ovviamente d’accordo.

@ Asatan:
Non faccio classifiche di persone e delitti tali da giustificare la morte, però anche qui provo a fornire un altro tema di discussione (quant’è lontano forse il post iniziale!!):
sono su una torre e devo decidere la pena (non buttar giù, e non scegliere o l’uno o l’altro) per due soggetti:

– un colpevole di omicidio, omicidio efferato e immotivato, che toglie la vita a UNA persona
– un “capitano” d’industria che ha deciso di far fallire un’azienda, intenzionalmente, per trarne beneficio economico (bancarotta fraudolenta), mandando sul lastrico un CENTINAIO di famiglie, togliendo loro il sostegno economico per l’educazione dei propri figli, e forse il loro sostentamento.

Non so con chi sarei più severo. Anche se so chi i media darebbero in pasto all’opinione pubblica.

Asatan

@Gianni B

Io mi riferivo solo a determinate categorie di criminali, non all’umanità nel suo insieme. Mai deto che tutti gli homo sapiens siano pazzi, criminali stupragalline.

Ma dai e i modenesi in carcere per stupro, pedofilia o crudeltà sugli animali sono tutti innocenti condannati per sbaglio? Occhio a esagerare con l’idealizzazione.

@Bardhi
Guarda io di gatti ne ho 5 (+ le 2 colonie feline che mantengo) e i comportamenti che tu descrivi in realtà sono relativamente sporadici. Ad ogni modo si tratta semplicemente del perfezionamento delle tecniche di caccia, “giocano” con prede facili per allenarsi a quelle più difficili. La cosa ha senso nell’ottica della sopravvivenza.
Hai mai visto un gatto stuprare, tortrare e uccidere serialmente le gattine per puro diletto?
Tagliggiare gli altri felini per farsi pagare un “pizzo” in passerotti?
Oppure dar fuoco ai gatti-barboni per sport?

No, vero? Chissà come mai? Perchè sono azioni INUTILI e nocive per la sopravvivenza dell’individuo e della specie?

“Madre natura” non è certo una signora che ci và per il sottile (tzunami, malattie. prede, predatori,ecc), ma non si mette certo a commetter atti di sadismo in utile al solo fine di intrattenimento… solo noi Homo Sapiens Sapieens(?) siamo così fessi d autolesionisti.

bardhi

“La cosa ha senso nell’ottica della sopravvivenza.”
Vorresti ridurre la sopravivenza soltanto nel avere lo stomaco pieno o vuoto? Stare bene fisicamente e psicologicamente fa parte della sopravivenza. Un sadico o masochista si sente appagato, quindi vive meglio, quando infligge(il sadico) o percepisce il dolore, altrimenti sono insoddisfatti e soffrono, si stressano e si ammalano.
Animali che infiggo dolore a altri fuori dalla ottica di sopravivenza c’è ne sono parecchi; gli scimpanse, gli elefanti, le orche, ect ect. Pensare che soltanto nel uomo al improvviso è apparso tutta la “perversione” è un ragionamento da creazionisti e dire il vero gli ultimi studi etologi lo smentiscono.
Gli stessi gatti, nelle prime cucciolate a volte uccidono i propri neonati.

Sergio

IN MEMORIAM

L’eco di un debole guaito proveniente dallo spazio

Cinquant’anni fa veniva lanciato in orbita dall’Urss il primo essere vivente, la cagnolina Laika. Sarebbe morta solo poche ore dopo, ma la sua impresa inaugurò l’illusoria epopea delle conquiste spaziali.
….
Quel guaito dallo spazio! Chi non è stato bambino in quel 3 novembre 1957 – cinquant’anni fa esatti – non può capire l’emozione che quel flebile verso canino ritrasmesso dalla radio sovietica suscitò nel mondo, l’impressione che ci lasciò per tutta la vita, la commozione e il dolore quando sapemmo che la fonte di quegli uggiolii era morta. Era il primo mammifero che, da quando il nostro pianeta si era formato sei miliardi di anni fa, orbitava al di fuori dell’atmosfera terrestre. Ed ebbe una portata simbolica inusitata che il primo vivente a perire nel silenzio abissale dell’infinito spazio fosse una bastardina randagia trovata nelle vie di Mosca.

Già da tempo a Baikonur i tecnici e scienziati sovietici lavoravano al lancio di un cane nello spazio per vedere come reagiva un essere vivente a quella inedita, impensata situazione. A questo scopo gli scienziati e i tecnici sovietici avevano da tempo cominciato ad addestrare tre cagnette, Mushka, Albina, e una terza, una bastarda randagia di tre anni, di circa 6 kg di peso, accalappiata nelle strade di Mosca, cui il personale di Baikonur aveva dato diversi nomignoli: Kudryavka (in russo “Ricciolina”), Zhuchka (“Cimicetta”) and Limonchik (“Limoncina”), ma che il mondo conobbe come Laika (che in russo designa in realtà una razza canina simile all’husky, e la parola di per sé significa solo “abbaiante”). Gli americani la soprannominarono Mutt-nik (“Bastard-nik”), per lo Sputnik.

Le cagnette dovevano imparare a stare chiuse immobili per lunghissimi periodi in un abitacolo minuscolo. Furono tenute in gabbie sempre più piccole fino a venti giorni di seguito, ma allora smettevano di defecare e di urinare e i lassativi erano inefficaci. L’unico rimedio era un addestramento più lento. Per simulare l’accelerazione le cagne furono messe in centrifughe in cui i loro battiti acceleravano all’impazzata e la pressione del sangue aumentava a livelli di guardia. Mentre erano chiuse, una macchina simulava i rumori dell’astronave. Tra le tre, Albina fu usata per due lanci suborbitali, Mushka per esperimenti medici di sopravvivenza e Laika fu prescelta per il lancio vero e proprio. Fu abituata a nutrirsi della particolare gelatina che sarebbe stato il suo cibo nello spazio.

Laika fu posta nello Sputnik il 31 ottobre 1957, tre giorni prima del lancio. Per il freddo siberiano, si tenne caldo l’abitacolo con un manicotto connesso a una fonte di calore. Due assistenti la sorvegliavano costantemente. Prima della partenza fu frizionata con alcol, strigliata e fu spennellata con tintura di iodio nelle zone in cui poi furono applicati i sensori. Il lancio avvenne alle 2.30 del 3 novembre. Prima del decollo le sue pulsazioni erano 103 al minuto; durante la massima accelerazione arrivarono a 240. I battiti tornarono a 102 solo dopo tre ore in assenza di peso. Tutti gli stadi si staccarono regolarmente, ma una parte del sistema refrigerante e isolante fu danneggiata e ben presto la temperatura della cabina arrivò a 40 gradi.

La morte di Laika, ufficialmente avvenuta dopo quattro giorni di missione, era stata pianificata e avrebbe dovuto avvenire per eutanasia, per mezzo di cibo avvelenato. Per anni però non si seppe mai esattamente di cosa fosse morta. Le fonti sovietiche parlavano di volta in volta, di denutrizione, mancanza di ossigeno, eutanasia. In ogni caso, lo Sputnik 2 con i resti della cagnetta fu completamente distrutto al momento del rientro, cinque mesi dopo, il 14 aprile 1958, quando già varie organizzazioni animaliste avevano protestato e la National Canine Defense League inglese aveva chiesto a tutti i padroni di cani del mondo di osservare un minuto di silenzio. Ma a quel tempo gli umani erano molto più distratti verso gli altri animali.
Oggi la versione più accreditata della morte è quella fornita da uno scienziato ex-sovietico nel 2002 secondo cui Laika morì tra le cinque e le sette ore dopo il lancio per stress ed eccesso di calore. Insomma di crepacuore. A noi tocca solo immaginare il terrore, la solitudine, il dolore di quell’animaluccio nel silenzio dello spazio. È solo giustizia che dal 1997 il suo nome compaia, insieme a quello di tutti gli altri eroi dello spazio, i cosmonauti caduti, in una targa scoperta a Mosca nella Città delle Stelle.

(Estratti di un articolo di Marco d’Eramo, pubblicato ne Il Manifesto, sabato, 3 novembre 2007).

P. S. E se non piangi – HOMO SAPIENS SAPIENS – di che pianger suoli?

Luca

@Asatan

anche io ho un gatto, anzi una gatta 🙂
Il fatto che sia sporadico o meno non conta, il 99% dei crimini sono sporadici (i serial killer sono pochi). I crimini contro gli animali a cui alludi sono terribili e da condannare assolutamente. Ma non così gravi come quelli compiuti contro esseri umani. Cosa che avviene, purtroppo (stupri, pestaggi di barboni… spesso in cronaca. E poi altro ancora, che non è in cronaca). A mio giudizio non si può metterli sullo stesso piano. Se devo definire stupido l’homo sapiens sapiens, è soprattutto per il male che commette contro i suoi stessi simili.

Per quanto riguarda le persone che tu ritieni “criminali non umani”, ho risposto sempre nel post sopra.

Pessimista Cosmica

@Asatan…
Sono quasi commossa ç___ç credo di far parte anch’io di quella brutta razza.
Non che mi manchi la comprensione umana. Se uno che ha visto la propria famiglia ridotta a brandelli da una bomba diventa un terrorista, di certo non lo lascio in libertà, ma non aggiungerei mai ingiustizia all’ingiustizia. Ma quello che questa disperazione la sfrutta per arricchirsi e soddisfare la sua sete di emozioni violente lo piglio per un orecchio e lo infilo in una bella gabbietta da laboratorio.
Faccio un esempio di un episodio avvenuto durante la seconda guerra mondiale:
Un soldato tedesco ha fucilato nella sequente maniera madre e figlio. Li ha fatti stendere uno sopra l’altro in modo che le teste si trovassero alla stessa altezza, e poi ha fatto fuoco. Compiuto lo scempio ha fatto notare con soddisfazione al compagno che così facendo aveva risparmiato un proiettile.
Ecco, per me perfino la vita di un moscerino dell’uva vale di più di un simile essere umano.
E di esseri umani così ce ne sono eccome, basta che sorgano le condizioni adatte perchè quello che hanno dentro venga a galla.

@A che punto i criminali dovrebbero non sarebbero più definibili umani?

Io aggiungerei alla lista tutti quei *potenti* che apponendo una firmetta in calce approvano operazioni politiche ed economiche che, SANNO benissimo, daranno il via a lunghe e tragiche catene di ingiustizia e violenza. Quelli insomma che non ammazzano di mano propria, che non hanno traumi infantili alle spalle, ma semplicemente sono colpevoli di essersi lasciati inaridire dal potere e dall’avidità. Un nome a caso? Bush?

@bardhi scrive:
Se un domani fossero gli cani o gli toppi essere “superiori” a dominare il mondo, state sicuri che userebbero piu volentieri un umano, per quanto buono e mansueto, che un rotweiler violento o un toppo di fogna.

Ma sai che questa stessa affermazione l’ho sentita usare da tutti i peggiori razzisti in cui mi sono imbattuta? Qualcuno l’ha usata pure per giustificare lo schiavismo.
“eh, fossero stati i neri la razza ominante ci saremmo finiti noi in catene!”
Mi pare ovvio che non vada presa in grande considerazione.

@“La tortura nel mondo animale è involontaria, solo noi umani siamo stati capaci di farne un’arte fine a se stessa.”
Sei proprio sicura; pensi che solo noi siamo cosi sofisticati ad avere la capacita di torturare per il piacere di farlo, se cosi fosse saremo davvero superiori al resto del creato, quindi chi se ne frega, stiamo torturando esseri inferiori.
Avete mai visto un gatto prendere un topo, non lo uccide subito, prima “gioca” con il lui fino allo sfinimento poi a morte avvenuta neanche lo mangia. Ti sembra involontario questo comportamento???

Etologia, un po’ di etologia non fa male a nessuno.
Questa del gatto devo dire che me l’aspettavo. Ma ancora una volta l’uomo si dimostra peggiore. Il gatto “gioca” con la sua vittima perchè mette in pratica un allenamento istintivo alla caccia, caccia fondamentale alla vita. Non per niente se tu dai al gatto un topino finto ci gioca allo stesso identico modo. Il gatto non è in grado di dire razionalmente a se stesso: wow ora ho un umano che provvede ai miei pasti quindi posso evitare di allenarmi” in lui continua ad operare quell’antico istinto.
Ma prendi un serial killer… dubito si accontenterebbe di un donnino di gomma da torturare.

@Dico ciò solo per contribuire a rimettere nel “giusto” – per me – binario la discussione: se voi pensate che gli esseri umani siano tutti dei mostri sanguinari e che sia giusto allora usarli come cavie per gli esperimenti, mentre gli animali la mattina cuociono le frittelle ai nipotini, come fa Paperino, allora avete visto troppi film di Walt Disney e quindi è inutile discutere! Ciao! 🙂

Be’ forse tu hai visto troppi film della Disney con protagonisti umani mentre noi ne avremmo visti troppi con protagonisti animali…
Ma dai, fin dall’inizio mi è parso chiaro si stesse parlando di casi estremi, di criminali incalliti, di persone indifendibili sotto ogni punto di vista… trovami il rigo dove qualcuno coinvolto in questa discussione abbia affermato che tutti gli umani meritano di finire a far da cavie.

@Luca
Rispondo sul caso della torre, che mi chiamava in causa qualche commento fa:
Se proprio a qualcuno devo dare una spintarella, butterei giù il gatto. Se fossi poi sicuro che l’inquisitore non potesse continuare con le sue pratiche. Ovvio se su quella torre l’inquisitore fosse in procinto di torturare un altro essere umano, erezione o meno, non esiterei a cambiare idea per salvare un altro essere umano.

E che ti devo dire, sarà giustificato dallo spirito di appartenenza alla specie ma io lo trovo un comportamento di un’ingiustizia aberrante. Un campanilismo crudele ed intollerabile che come base ha, a mio avviso, il desiderio incosncio di ognuno di noi, di sapere che qualsiasi cosa si faccia, per quanto in basso ci si spinga ci sarà sempre un altro umano pronto a preferirci agli altri esseri viventi. In alcuni condizioni è una consolazione necessaria, in altre, di benessere e civilizzazione, solo un vizio che partorisce innumerevoli vittime, umane e non.
Vorrà dire che mi piazzerò sotto le torri altrui a cercare di raccogliere i gatti.

@- un colpevole di omicidio, omicidio efferato e immotivato, che toglie la vita a UNA persona
– un “capitano” d’industria che ha deciso di far fallire un’azienda, intenzionalmente, per trarne beneficio economico (bancarotta fraudolenta), mandando sul lastrico un CENTINAIO di famiglie, togliendo loro il sostegno economico per l’educazione dei propri figli, e forse il loro sostentamento.

Non so con chi sarei più severo. Anche se so chi i media darebbero in pasto all’opinione pubblica.

Be’, il discorso si discosta un po’ dal tema principale però, come si capisce da quanto ho scritto sopra, per me nessuno dei due meriterebbe comprensione o compassione. Probabilmente farei un distinguo esclusivamente perchè una situazione economica fallimentare si può, in alcuni casi, rimediare mentre la morte, lo sappiamo tutti, è assoluta e definitiva. Ma di certo non sarei tenera con nessuno dei due.

Luca

accidenti Pessimista, il tuo nick è per difetto! 🙂

Almeno concordiamo che tra l’assassino e il capitano d’industria ambedue meritino una pena severa. Peccato che Tanzi sia una bella villa, mentre quelli frodati in molti casi hanno perso tutti i loro risparmi.

E beninteso non son tipo che lancia gatti dalle torri! Però come tu dicevi, il gatto e gli animali agiscono d’istinto. Uccidono anche per istinto. Questo è anche male. Insomma mi par strano che fai spallucce per la morte di un uccellino catturato dal gatto (“è l’istinto”).

Quindi se gli umani tornassero a vivere a contatto con la natura, come ai primordi, dove la caccia era fonte di sostegno, allora potrebbero tornare mangiare i gatti? 😐

Accidenti come stiamo andando lontano… 🙂

bardhi

@ Pessimista Cosmica

“Ma sai che questa stessa affermazione l’ho sentita usare da tutti i peggiori razzisti in cui mi sono imbattuta?”
Non saltare dal confronto; umano – animale nel confronto umano nero – umano bianco, va contro di cio che ho detto io.
Dicevo proprio quello, che ogni specie prima di tutto preserva se stessa a sfavore delle altre, gli nazisti, e tutti i razzisti in generale, hanno dovuto inventare la storia della razza inferiore per poter giustificare le loro azioni.
“eh, fossero stati i neri la razza dominante ci saremmo finiti noi in catene!” qua i nazisti non hanno avuto tanto torto, non per giustificare cio che loro hanno fatto ma per ribadire che gli africani o i asiatici non sono inferiori ai caucasici, e quando hanno potuto hanno massacrato e fato schiavi gli bianchi. Ricordati che il primo olocausto documentato nella storia e stato perpetrato, con la benedizione del Jahve ovviamente, dagli ebrei a sfavore degli altri popoli che abitavano la Palestina di oggi.

Tanto per trovare un comportamento bizzarro, non vorrei dare giudizi morali su comportamenti, hai mai visto un elefante giovane che sodomizza il morente ex maschio dominante?? Mi sai dire in che categoria istintiva lo puoi catalogare questo comportamento??

Capitan Spaulding

Riguardo l’inquisitore e il gatto:

Se dovessi scegliere tra i due butterei giù l’inquisitore.

Se dovessi scegliere tra buttar giù l’inquisitore o non far nulla butterei giù l’inquisitore.

Se dovessi scegliere tra buttar giù l’inquisitore o prendere 10000€ butterei giù l’inquisitore.

Pessimista Cosmica

@Non saltare dal confronto; umano – animale nel confronto umano nero – umano bianco, va contro di cio che ho detto io.

Ah, e allora?

Non conosco bene il comportamento degli elefanti, posso ipotizzare o un’anomalia (quelle esistono in tutte le specie) o un atteggiamento di affermazione o ancora che si trovasse in quel periodo di particolare sollecitazione ormonale che rende i maschi particolarmente irrequieti e violenti. Tutte cose che l’elefante non fa per mero divertimento e di cui non ha coscienza morale… diversamente dagli uomini che compiono dei crimini ben consci di quello che stanno facendo. Mai visto un animale nascondere un cadavere in un pilone di cemento?
In ogni caso prima di arrivare a questo: http://itnetbsd.altervista.org/gizm0/torture/intro.html
direi che sia gli elefanti che i gatti ne hanno di strada da fare.

Pessimista Cosmica

@Luca

Certo che non faccio spalluccia ma neppure mi scandalizzo come in presenza di un sistema organizzato di sterminio di massa (un’altra delle simpatiche peculiarità del comportamento umano).
Per me un animale che uccide per istinto non è *male*, compie un’azione crudele verso un altro essere è indubbio, ma l’istinto che opera in lui è preponderante e finalizzato ad ataviche questioni di sopravvivenza. Allo stesso modo disprezo profondamente i cacciatori nostrani, i mentecatti impallinatori della domenica, mentre non esprimo di certo giudizi morali per le popolazioni “selvagge” per cui la caccia è davvero una questione di sopravvivenza.
Nei video di qualche anno fa dove un “ricercatore” rideva mentre infilava un cane vivo in un barile di acido (un residuo di qualche esperimento… l’ho visto con i miei occhi!) c’è qualcosa che non ha nulla a che vedere con l’istinto, c’è pura e semplice perversione.
E mi dispiace, neppure l’analisi antropologica più minuziosa potrebbe indurmi a considerarlo alla stregua del mio gatto che mi porta un passerotto ferito ubbidendo all’antico istinto di riconoscere in me un compagno e portarmi una preda viva per insegnarmi a cacciare!
Ovviamente io il passerotto lo curo, ma al mio gatto dico grazie perchè so che non è il sadismo a spingerlo.

Per rispondere all’altra domanda.
Be’, per quanto la caccia non mi piaccia di sicuro sarebbe un sistema di sostentamento molto più “umano” degli allevamenti intensivi… ma questo è un altro discorso.
Comunque i gatti dovrebbero essere venerati sempre e comunque. 😛

@Capitan Spaulding
Se dovessi scegliere tra buttar giù l’inquisitore o prendere 10000€ butterei giù l’inquisitore.

Certe cose non hanno prezzo…

Pessimista Cosmica

@Luca

Certo che non faccio spalluccia ma neppure mi scandalizzo come in presenza di un sistema organizzato di sterminio di massa (un’altra delle simpatiche peculiarità del comportamento umano).
Per me un animale che uccide per istinto non è *male*, compie un’azione crudele verso un altro essere è indubbio, ma l’istinto che opera in lui è preponderante e finalizzato ad ataviche questioni di sopravvivenza. Allo stesso modo disprezo profondamente i cacciatori nostrani, i mentecatti impallinatori della domenica, mentre non esprimo di certo giudizi morali per le popolazioni “selvagge” per cui la caccia è davvero una questione di sopravvivenza.
Nei video di qualche anno fa dove un “ricercatore” rideva mentre infilava un cane vivo in un barile di acido (un residuo di qualche esperimento… l’ho visto con i miei occhi!) c’è qualcosa che non ha nulla a che vedere con l’istinto, c’è pura e semplice perversione.
E mi dispiace, neppure l’analisi antropologica più minuziosa potrebbe indurmi a considerarlo alla stregua del mio gatto che mi porta un passerotto ferito ubbidendo all’antico istinto di riconoscere in me un compagno e portarmi una preda viva per insegnarmi a cacciare!
Ovviamente io il passerotto lo curo, ma al mio gatto dico grazie perchè so che non è il sadismo a spingerlo.

Per rispondere all’altra domanda.
Be’, per quanto la caccia non mi piaccia di sicuro sarebbe un sistema di sostentamento molto più “umano” degli allevamenti intensivi… ma questo è un altro discorso.
Comunque i gatti dovrebbero essere venerati sempre e comunque. 😛

@Capitan Spaulding
Se dovessi scegliere tra buttar giù l’inquisitore o prendere 10000€ butterei giù l’inquisitore.

Certe cose non hanno prezzo…

Pessimista Cosmica

@Luca

Certo che non faccio spalluccia ma neppure mi scandalizzo come in presenza di un sistema organizzato di sterminio di massa (un’altra delle simpatiche peculiarità del comportamento umano).
Per me un animale che uccide per istinto non è *male*, compie un’azione crudele verso un altro essere è indubbio, ma l’istinto che opera in lui è preponderante e finalizzato ad ataviche questioni di sopravvivenza. Allo stesso modo disprezo profondamente i cacciatori nostrani, i mentecatti impallinatori della domenica, mentre non esprimo di certo giudizi morali per le popolazioni “selvagge” per cui la caccia è davvero una questione di sopravvivenza.
Nei video di qualche anno fa dove un “ricercatore” rideva mentre infilava un cane vivo in un barile di acido (un residuo di qualche esperimento… l’ho visto con i miei occhi!) c’è qualcosa che non ha nulla a che vedere con l’istinto, c’è pura e semplice perversione.
E mi dispiace, neppure l’analisi antropologica più minuziosa potrebbe indurmi a considerarlo alla stregua del mio gatto che mi porta un passerotto ferito ubbidendo all’antico istinto di riconoscere in me un compagno e portarmi una preda viva per insegnarmi a cacciare!
Ovviamente io il passerotto lo curo, ma al mio gatto dico grazie perchè so che non è il sadismo a spingerlo.
Per rispondere all’altra domanda.
Be’, per quanto la caccia non mi piaccia di sicuro sarebbe un sistema di sostentamento molto più “umano” degli allevamenti intensivi… ma questo è un altro discorso.
Comunque i gatti dovrebbero essere venerati sempre e comunque. 😛

@Capitan Spaulding
Se dovessi scegliere tra buttar giù l’inquisitore o prendere 10000€ butterei giù l’inquisitore.

Certe cose non hanno prezzo…

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