Atti per matrimonio: iniziativa di affermazione civile

Stiamo organizzando un’importante azione che avrà luogo contemporaneamente in varie città italiane nella settimana che precede il gay pride di Bologna del prossimo 28 giugno.
Vogliamo supportare quante più coppie omosessuali che desiderano richiedere al loro comune la “pubblicazione degli atti”, il passaggio che precede, secondo la legge, la celebrazione del matrimonio.
Obiettivo è innescare i conseguenti atti amministrativi per impugnarli in giudizio, con la collaborazione degli avvocati della Rete Lenford.
Puoi contribuire in vari modi:
contattaci per partecipare all’iniziativa, e ti aiuteremo a richiedere la pubblicazione degli atti nella tua città.
– aiutaci a trovare coppie gay e lesbiche disponibili.
– contribuisci diffondendo questa notizia tra le persone che conosci. attraverso i tuoi contatti o sul tuo blog / sito internet

Dal sito dell’associazione radicale Certi Diritti 

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10 commenti

nadia

Mi sembra una buona iniziativa. Non se ne può più di subire discrimnazioni e di non avere per i gay gli stessi diritti degli etero. Lottiamo. Noi laici siamo sempre più penalizzati da questo governo e questo Papa che va a fare la star in tv. E si permette pure di fare i complimenti a Berlusconi e alla banda di xenofobi sessiti che lo supporta. Invece di pensare ai poveri e ai pedofili della santa Chiesa (Non c’è più religione, ahinoi!) vi abbraccio

Ringo De Palma

Ottima idea, anche se promuovere massicciamente l’istituzione di registri comunali per le unioni civili non sarebbe neanche male.

Asatan

Auguri… ma temo che bloccheranno la cosa perchè la costituzione italiana specifiche “fra uomo e donna”. Ci vorrebbe una riforma di zapateriana memoria.

Flavio

@Asatan

No né la cositutzione né il codice civile specificano “uomo e donna”, è su questo che si basa l’iniziativa!
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.

Sono frasi un po’ ambigue (naturale? matrimonio?) ma anche aperte all’evoluzione della società.
Leggi per esempio:
http://www.secondoprotocollo.org/index.php?option=com_content&task=view&id=836&Itemid=5

Chiaro che le leggi sono interpretate oggi in senso quasi teologico 🙁

Asatan

@Flavio

Ah! Interessante. Non me lo ricordavo proprio più. In effetti se la costituzione non specifica il sesso dei coniugi, non riesco a capire su che basi si i mpedisca un matrimonio gay fra adulti consenzienti.
Sono curiosa di vedere cosa tirano fuori, visto che devono essere giustificazioni legali e non teologiche.

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