Monito della cei ai sacerdoti italiani. “Niente sale parrocchiali a islamici”

No a quei preti che danno dei locali ecclesiastici per la preghiera musulmana, perché cosi’ facendo ”alienano per sempre quegli spazi alla fede cattolica, cedendoli ai musulmani”. Lo ha detto il segretario generale della Cei.Secondo monsignor Giuseppe Betori chiese e parrocchie in Italia ben volentieri ospitano i riti degli ortodossi, confessione che oggi, nel nostro Paese, è seconda per numero di presenze a quella cattolica. Ma la stessa disponibilità non può essere utilizzata verso le comunità musulmane, pur con tutto il rispetto che nutrono verso le loro esigenze di culto. Infatti in base alle consuetudini dell’Islam, quando un terreno viene utilizzato per la preghiera dei fedeli di Maometto, non è più disponibile per altre religioni.

“Quando un parroco presta i locali della parrocchia deve sapere che in quel momento aliena quello spazio alla religione cattolica e lo affida per sempre all’Islam”, ha affermato monsignor Betori, ricordando che “le moschee non sono un luogo di culto, ma luoghi di preghiera e di formazione”. Per questo, la Conferenza episcopale italiana ha deciso di elaborare un documento per definire la posizione della Chiesa cattolica sulla questione della costruzione delle moschee in Italia.

Fonte: La Repubblica

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18 commenti

Roberto Grendene

C’e’ un problema: i luoghi di culto vengono costruiti, finanziati, ristrutturati a spese dei cittadini.
Oltre alla sottrazione dell’IRPEF tramite l’8×1000, i comuni (quasi tutti) pagano dal 7 al 10% degli oneri di urbanizzazione secondaria alle chiese (cattolica in testa, spesso solo ad essa).
Ora se un comune paga 800.000 euro l’anno come capita a Bologna per ediilizia di culto, come minimo dovrebbe imporre un uso non esclusivo di quell’edificio. Dunque che a ritazione ci facciano i riti i cattolici, gli evagelici, i valdesi, gli ebrei, i musulmani, gli induisti, ecc. ecc.
Invece ognuno reclama il proprio spazio “sacro”, dove sacro si traduce in privilegiato, riservato ad alcuni e negato ad altri, anche in momenti in cui e’ inutilizzato (e sono tante le chiese vuote 6 gioni su sette.

Roberto Grendene

unbeliever

“alienano per sempre”? Possibile che debbano sempre esagerare?!?

Aldo

“Quando un parroco presta i locali della parrocchia deve sapere che in quel momento aliena quello spazio alla religione cattolica e lo affida per sempre all’Islam.”

In che legge italiana sta scritta questa idiozia?

Capitan Spaulding

@Roberto Grendene

perfettamente d’accordo

“e sono tante le chiese vuote 6 giorni su sette.”

in realtà molte chiese sono vuote approssimativamente 6,996 giorni su sette, ovvero vengono aperte solo il giorno del santo di cui portano il nome (immagina le frazioni di 50 abitanti con 2-3 chiese… )

chiericoperduto

alienazione? per essersi prestati all’uso di una sala?
ma in Italia vale il diritto civile o quello religioso?
Dove il musulmano mette piede e prega lì diviene islam per sempre…a meno che a fine preghiera oltre alla consueta pulizia l’astuto parroco ci faccia fare un giretto ad un bel porcellino, magari preso a prestito da Calderoli.

Tito

“Infatti in base alle consuetudini dell’Islam, quando un terreno viene utilizzato per la preghiera dei fedeli di Maometto, non è più disponibile per altre religioni.”
sono un po’ come i cani che marcano il territorio con la pipì, insomma. in questo caso il simpatico Betori a fatto un bella pisciata preventiva…
per me questa gente ha perso, se mai lo ha avuto, il lume della ragione.
la terra va a rotoli, per il Club di Roma intorno al 2050 ci saranno gravissimi problemi ambientali e di approvigionamento idrico, alimentare e di combustibili, e questi si preoccupano degli spazi alienati per sempre alla chiesa cattolica?
boh…

paolo malberti

mi piacciono questi atei
che si preoccupano tanto
dove i fedeli possono andare a pregare.

Io li metterei tutti assieme, armati fino ai denti, nello stesso locale,
e chiuderei il portone

Anticlericale89

Secndo betori in italia vige la legge religiosa.qualcuno lo svegli.
poi se se le pagassero loro le parrocchie direi che sono cavoli loro,betori facciamo uno scambio?voi la finite di rubare noi non mettiamo becco nell’utilizzo dei vostri luoghi di culto affare fatto?

Greg

“Infatti in base alle consuetudini dell’Islam, quando un terreno viene utilizzato per la preghiera dei fedeli di Maometto, non è più disponibile per altre religioni.”

Trovo un lieve nonsenso…secondo le consuetudini dell’islam,cioè per gli islamici.E a voi che prestate la sala che siete cattolici? Secondo le vostre consuetudini ?

Gabriele

“mi piacciono questi atei
che si preoccupano tanto
dove i fedeli possono andare a pregare.

Io li metterei tutti assieme, armati fino ai denti, nello stesso locale,
e chiuderei il portone”

Poi sfondano il portone e ti vengono a cercare 😀

enrico mini

“le moschee non sono un luogo di culto, ma luoghi di preghiera e di formazione”.

ho però come il sospetto che, oltre alle chiese, anche le scuole, gli uffici pubblici, i tribunali, le piazze, le strade, qualsiasi tipo di associazione, qualsiasi corpo militare, la polizia, la protezione civile, i pompieri, il club alcolisti anonimi, la protezione animali, tutti i club sportivi, gli amici di poldo, le giovani marmotte ecc. siano luoghi di culto, di preghiera e di formazione … cattolica, ovviamente!

paolo malberti

@ Gabriele

credo invece che non uscirà piu’ alcun fedele, anzi nessuno.
E il problema, per quanto ci riguarda, è risolto

davide

ragazzi andate a vedervi cosa sice amnesty sull’Italia. Ecco una raccomandazione: evitare di leggerlo dopo mangiato e appena alzati

Silesio

“… quando un terreno viene utilizzato per la preghiera dei fedeli di Maometto, non è più disponibile per altre religioni..” Questo ricorda il pisciare dei cani che segnano il loro territorio.

ren

Potessimo fare quel giochino con entrambi cattolici e musulmani, quel giochino in cui contiamo fino a 3 e loro spariscono … Però non funziona, ci ho provato, son sempre qui a menarla al prossimo.

Stefano Bottoni

Niente sale parrocchiali. Punto e basta!

@ paolo malberti

Poseremmo le armi a terra, ordineremmo qualche birra (o qualche tè per chi sia astemio), e ci metteremmo a discutere pacatamente di ateismo, laicità, filosofia, magari dicendo qualche barzelletta ogni tanto.

Rinchiudiamo mille teologi armati fino ai denti in una sala e chiudiamola a chiave… Tempo cinque minuti, e ne resterà soltanto uno in vita.
Per chi conosca la storia e abbia familiarità con le metafore, ciò è accaduto molto spesso.

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