Padre Pio: archiviata l’inchiesta sulla riesumazione del corpo

Tutto si e’ svolto con perfetta regolarita’ nelle operazioni di esumazione, avvenute nel rispetto delle norme vigenti e del sentimento di pieta’ religiosa. Con queste motivazioni il gip del tribunale di Foggia Salvatore Casiello ha archiviato la vicenda riguardante l’esumazione del corpo di San Pio da Pietrelcina. L’indagine era stata aperta dopo la denuncia presentata nei mesi scorsi dall’associazione Pro Padre Pio contro l’arcivescovo di San Giovanni Rotondo-Vieste-Manfredonia, Domenico D’Ambrosio, e alcuni frati del convento, accusati dall’associazione di violazione del sepolcro e vilipendio di cadavere.
Il lancio è tratto dal sito del Corriere

5 commenti

Giovanna

Vi pare che potessero esserci dubbi su questo esito??
Penso che l’associazione Pro Padre Pio abbia solamente sollevato la questione per far parlare di sè e probabilmente con l’intento di dare un tono “serio” e magari “spirituale” ad una baracconata oscena come questa.

Dario

in realtà sono molto deluso, ero convinto che Padre Pio si riesumasse spontaneamente, facesse un discorso ai fedeli e si recasse da solo nella sua nuova sede…

iononcistopiù

Ha ragione Giovanna, nessuna persona seria poteva avere dubbi sull’esito della vicenda.
I magistrati o i giudici amministrano la giustizia dei “terreni” non hanno competenza sui fatti “divini”… poi chi si mette contro il vaticano…devi essere uno convinto del fatto che poi paghi il prezzo che può essere veramente salato.
Se ti metti contro mastella qualunque ti trasferiscono…figuratevi… padre pio conta un pò di più …o no?!!! Mi pare anche giusto!

Anticlericale89

Quoto chi dice che non si potevano avere dubbi,con tutti i bei soldoni che la mummia porta in cassa vuoi che potessero permettere il contrario?oltretutto secondo me se la sentenza fosse stata svavorevole alla chiesa essa se la sarebba cavata dicendo che era cosa di competenza del governo vaticano e l’intervento di giudici del governo italiano era un ingerenza in affari interni(!!!)

Silesio

L’art. 413 del codice penale dice “Chiunque disseziona o altrimenti adopera un cadavere, o una parte di esso, a scopi scientifici o didattici, in casi non consentiti dalla legge, e’ punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a lire un milione.” La legge parla di “scopi scientifici e didattici”. Ovviamente non dice anche “allo scopo di incrementare la creduloneria popolare” in quanto dovrebbere essere implicito che tale motivo sia automaticamente disdicevole. Non si conoscono i motivi per cui il giudice ha archiviato il caso, ma pare certo che l’esumazione della mummia, senza una preventiva autorizzazione del magistrato dovrebbe essere reato.

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