Servizio pubblico?

[…] C’è poi la famosa questione del “traino” ai Tg della sera: il quiz di maggior successo fa vincere anche il tg successivo. La scorsa settimana è saltata una puntatta dell’Eredità per mandare in diretta la visita del Papa all’Onu e, si dice, il giorno doo al Tg5 hanno festeggiato la vittoria sul Tg1. Se è vero, roba da scomunicarli.

Antonio Dipollina, oggi su “Repubblica” (p. 65)

E perché mai? E’ giusto che il servizio pubblico stia sulla notizia, più che sull’audience: per cui, anche se il papa fa meno audience di Carlo Conti, è giusto trasmettere anche lui. Ma ‘servizio pubblico’ significa dare voce non solo al papa, ma anche a chi non la pensa come il papa, e significa altresì commentare la visita del papa in presenza di osservatori sia favorevoli che critici. La Rai, invece, trasmette il papa, e più in generale dà spazio a cardinali, vescovi, preti, frati e suore senza badare né all’audience, né al suo ruolo di servizio pubblico: lo fa per un mero, automatico, pavloviano riflesso condizionato del suo più becero servilismo.

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9 commenti

non possumus

tra l’altro paghiamo il canone per vedere il papa, il massimo

Mizar

D’accordo con Carcano su un punto: che non bisogna impedire alla tv di parlare del Papa (sarebbe illiberale), ma bisogna fare in modo che parli anche di realtà laiche e atee. Questo peraltro già avviene. Personaggi di primissimo piano collocati in orari di altissima visibilità come Piero Angela, Fabio Fazio, Mario Tozzi ecc. presentano un messaggio ateo. Per “ateo” non intendo ovviamente trasmissioni che parlino male del papa, sarebbe un paradosso se il papa fosse presente anche nelle trasmissioni atee, ma che presentano una visione del mondo che prescinde totalmente e volutamente dalla dimensione religiosa. Credo che da questo punto di vista ci sia ancora una parte di squilibrio a favore della visione religiosa, ma anche che il trend sia quello del raggiungiomento di un buon equilibri in tv.
Mi piacerebbe conoscere l’opinione di Carcano (e degli altri commentatori) in merito.
Grazie e complimenti per il sito, sempre stimolante.

Flavio

Io dico che la chiesa ha molti canali tv (SAT2000, Telepace, Telechiara per dirne alcuni) che possono trasmettere papi e vescovi 24h su 24.
Una rete pubblica dare accesso alle tante realtà della società, ma in modo imparziale e ragionevole… se la Rai somigliasse alla BBC in minima parte!

enrico

Apppproposito di servizio pubblico rai: io guardo un quantità tale di tv che se tutti fossero come me probabilmente la tv non avrebbe ragione di esistere. Qualche volta gradisco vedere un po’ di sport, sci, motociclismo, pallavolo ecc. (sono allergico al calcio) e possibilmente sempre nelle fasi più interessanti…scatta lo stacco pubblicitario! Mi indigno e… pace. Alcune domeniche fa, per curiosità, ho voluto sorbirmi la santa messa per vedere quanta pubblicità veniva immessa durante il programma. Niente, neanche l’ombra. Allora la rai è del vaticano, è evidente! Eppure io vedrei bene uno spot sul byfidus subtilis, ad esempio prima del confiteor, così uno, oltre al corpo, può liberarsi più agevolmente anche la coscienza!

enrico mini

bardhi

@ Mizar

“Piero Angela, Fabio Fazio, Mario Tozzi ecc. presentano un messaggio ateo.” Sono i loro gli pochi programmi che guardo sulla RAI, ma cosa intendi con “messaggio ateo” il fatto che dicono “natura” invece di “il creato”, oppure parlano di geologia e di biologia in termini di scientifici è non di “creazione”???

antoniotre82

@ Mizar

tutto quello che viene trasmesso in tv non esprime una visione religiosa del mondo, e che i personaggi che tu citi siano atei, non vuol dire che siano atei anche i programmi che conducono.

La tv pubblica è servilista nei confronti della religione cattolica, stai pur certo che non verrà mai permesso alle stesse persone di poter realizzare davvero un programma ateo, che esprima l’ateismo e la critica al cristianesimo. Se venissero realizzati sarebbero sicuramente censurati, perchè fa comodo a tutti che i cittadini italiani vivano nell’illusione, e se qualcuno si azzarda a svegliargli viene condannato e buttato nel pozzo.

Affermare che è in atto un trend che sta creando equilibri fra ateismo e cattolicesimo in tv, è quando di più lontano ci sia dalla realtà.

L’unico mezzo che io abbia visto in tutti questi anni che parla effettivamente di laicismo e ateismo è solo internet.

Viviamo in una democrazia? certo che si, ma nel campo dell’informazione la democrazia è più formale che sostanziale, visto che di fatto esiste un regime politico-religioso che sceglie cosa trasmettere in tv, e chi è contro il regime viene censurato e allontanato (vedi Biagi, vedi Santoro, vedi Guzzanti, vedi Luttazzi).

Ivano

Non sono affatto d’accordo sul fatto che sia giusto dare spazio al papa nella tv di Stato. A mio avviso la religione non deve invadere nessun settore della vita pubblica, ma deve rimanere strettamente una questione privata. Altrimenti di che laicità stiamo parlando?

JJR-Antonio

Beh, sul potere mediatico, sia diretto che indiretto, della Chiesa non ci sono dubbi e non tanto mi lamento di questo (ovvero, mi lamento di questo, ma non solo)…
Più che altro la mia lamentela riguarda il fatto secondo il quale, in primo luogo, siffatto potere mediatico non trova alcun bilanciamento di par-condicio con le istanze laiche della società e con le altre istanze ideologicamente e culturalmente diverse da quelle cattoliche (altri credi religiosi e culture atee); in secondo luogo, siffatta situazione di “dominanza mediatica” è certamente dettata da una evidentissima differenza di budget e di risorse di cui la Chiesa cattolica gode, a causa dei noti e numerosi privilegi concessigli dalla nostra classe parlamentare, il che rende impossibile ogni possibilità di concorrenza reale a suddetto potere mediatico da parte delle altre suddette compagini sociali…
A chi interessa, mi sono occupato dell’argomento in http://www.resistenzalaica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=706&Itemid=29

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