Abortire a Genova

[…] L’aumento dei medici “obiettori” rende sempre più difficile ricorrere tempestivamente all’interruzione di gravidanza secondo le norme fissate dalla 194. Non so quale sia esattamente oggi la situazione a Genova, quanto tempo mediamente trascorra tra la richiesta dell’intervento, il colloquio e la certificazione nel consultorio e la sua realizzazione nella struttura pubblica. Il presidente della Regione, Claudio Burlando, ha dichiarato che in Liguria le cose funzionano e la legge 194 viene applicata, in tutti gli ospedali pubblici, senza alcuna difficoltà. Ma il sindaco di Genova Marta Vincenzi ha recentemente sottoscritto una petizione popolare con la quale si denunciava la esasperante lunghezza delle liste di attesa e i rischi che questo comporta per le donne in attesa dell’intervento. Chi dei due conosce meglio la situazione di genova? […]

Il testo integrale dell’articolo di Miriam Mafai è scaricabile dal sito della Camera

Archiviato in: Generale

14 commenti

Mifepristin

da un punto di vista strettamente legalistico, si può dire che è scorretto praticare aborti negli ambulatori privati, però, dal punto di vista umano e della giustizia sostanziale, non si può che comprendere quelle donne che vi fanno ricorso o per motivi di discrezione(vi immaginate cosa succederebbe se una persona nota si recasse in un ospedale pubblico per abortire, soprattutto se la donna non vuole farlo sapere ai familiari)o perché hanno trovato le liste chiuse negli ospedali pubblici e non si possono assolutamente condannare i medici che le aiutano.

nas

penso che per i medici sia molto piu’ redditizio praticare aborti (piu’ o meno legali) nella loro struttura privata, piuttosco che nel servizio pubblico.

Questo spiega la grande quantita’ di obiettori nel pubblico, e abortisti nel privato. Piu’ che la coscienza, pote’ il portafolgio.

Daniela

sono concorde al 100% con mafai, se la legge non viene applicata, se nelle strutture pubbliche si fa palese ostruzionismo nelle migliori delle ipotesi e nelle peggiori ti trovi apertamente contro gli operatori sanitari o esterni all’ospedale che fanno indebite pressioni su di te, allora è logico trovare aiuto da un’altra parte.
Parliamoci chiaro, più la legge verrà ostacolata e più cresceranno gli aborti clandestini, fatte in strutture private discrete e tranquille.

Giovanna

Io non vedo niente di umanamente comprensibile nel fatto di trasgredire una legge solo per motivi di discrezione!!! In uno stato civile non dovrebbero essere tollerate le corsie preferenziali, di nessun tipo. Purtroppo chi giustifica tali atteggiamenti elitari preferisce che l’Italia continui a restare nel Medioevo!

Silesio

Il diritto a sottoporsi ad una pratica abortiva nella massima discrezione credo che sia sacrosanto. Abbiamo visto cosa è successo a Napoli con la polizia che ha fatto irruzione in clinica. La legge 194 è vecchia proprio in questo senso, ovvero parte sempre dal principio che è in qualche modo l’autorità pubblica che deve gestire l’utero della donna. L’utero femminile resta ancora un luogo appartenente al demanio dello stato. Invece, una volta stabilito il principio che l’aborto è possibile entro un lasso di tempo stabilito, la persona interessata può andare a praticarlo dove meglio crede, fermo restando che la clinica o l’ambulatorio deve acquisire e conservare tutta la documentazione. Inquesto modo si tutela la riservatezza e insieme la legalità.

Pietro2

La struttura Ospedaliera, quindi la Sanità Pubblica, mi deve garantire lò’assistenza secondo la legge in vigore, ergo, i medici che fanno servizio in dette strutture non dovrebbero appellarsi all’obiezione di coscienza.
Stranamente la pratica “dell’obiezione di coscienza” è diventata di moda dopo che è stata approvata la legge sull’aborto. Mi si risponderà, ma è di conseguenza, prima non ce n’era bisogno…… si praticava “l’aborto clandestino”!!!!.
Ora i medici “puritani e cattolici” sono improvvisamente diventati obbbbietttori
e rimpiangono i bei tempi in cui “mammane e pii medici” praticavano l’aborto di nascosto, per meglio tutelare la privacy delle donne, il fatto che ne morivano alcune è sempre stato un danno collaterale……… il prezzo del progresso e della riservatezza. E sempre la donna ha pagare il costo più alto in una società maschilista e cattolicamente orientata.

baudolino

Gli estremisti darwiniani hanno indubbiamente buon gioco ad attaccare certe forme di creazionismo ingenuo che io lascerei perdere. Di fatto non si possono negare le evidenze della paleontologia o della biologia molecolare. Ma il punto è: dove si situa l’atto creativo e quali sono i caratteri del fine, del disegno intelligente? Il pericolo di cadere nell’ immanentismo è forte, e proprio su questo fanno leva certi predicatori razionalisti di bassa
lega (alla Odifreddi, tanto per intenderci). Io penso sia giusto affermare ” con Tommaso ” che il modo in cui le cose avvengono non richiede null’altro che le leggi della natura per essere spiegato, anche la comparsa e lo sviluppo della vita.
L’atto creativo è invece causa dell’esistenza, ma naturalmente questo non lo si può comprendere se non accettando la separazione tra essenza ed esistenza, separazione cancellata dal pensiero razionalista, da Cartesio in poi. Ora, una concezione corretta a purificata della creazione ci porta oltre il discorso sulla vita, alle origini stesse
dell’universo.
L’evoluzione funziona bene se applicata a forme viventi già esistenti e fornisce spiegazioni ragionevoli di come una specie sviluppa certe particolari caratteristiche in relazione al proprio ambiente. Ma quello che alcuni vogliono fare, cioè imporre il darwinismo come
paradigma universale, non è assolutamente corretto. L’evoluzione non può spiegare in alcun modo la progressiva strutturazione della materia inorganica nelle prime forme di vita, occorre un altro principio, ed esattamente qui che va cercato il finalismo. Come nel caso del
creazionismo non può essere un finalismo ingenuo, ma il disegno intelligente senza dubbio esiste. È notevole come negli ultimi decenni sia emersa una scienza della complessità, e la tendenza insopprimibile di tutti i sistemi ad orientare la propria evoluzione verso stati di
sempre maggiore complessità autoorganizzata potrebbe proprio essere il segno di questa teleologia, neanche troppo nascosta.

Kaworu

@baudolino

taran tapioca come se fosse antani, la supercazzola con scappellamento a destra. o no?

consiglio di evitare roba tagliata con la stricnina, fa piuttosto male…

Magar

Ussignur, un creazionista autentico su questo sito!
La donna barbuta a che ore passa? E l’uomo con sei dita?

P.S. Ehi, Baudolino, ma qual è la causa dell’esistenza del Creatore? Cosa può spiegare l’esistenza di una forma di “vita” così complessa da essere in grado di creare l’intero universo?

Asatan

@Magar: lasica perdere che oltretutto non credo sia molto aggiornato sulle ultime evoluzioni della fisica l’amico. Ma poi che c’entra un copia\incolla sull’evoluzione in un topic dove si parla di aborto?
Comunque quello nonè creazionismo, è propaganda all’intelligent design.

Alessandro Bruzzone

In effetti bisognerebbe spiegargli che la complessità con il finalismo non c’azzecca niente.
Povero Tommaso, sempre sfruttato malissimo… 🙁

Tornando in argomento, penso molto semplicemente che la legge debba valere per tutti. Quindi non è giustificabile chi pratica l’aborto fuori dalle situazioni previste dal diritto, a prescindere da motivazioni “umane” su cui, oltretutto, ci sarebbe molto da discutere.

nifft

x baudolino
“certe forme di creazionismo ingenuo”

Perché esiste un creazionismo non-ingenuo? 🙂
A parte gli scherzi il creazionismo (in qualunque sua forma) è per definizione un’idea non scientifica, è solo una fede (ingenua) e non può essere nemmeno lontanamente accostata ad una teoria di tipo scientifico quale è la teoria sull’evoluzione di Darwin. Continuare a proporre uno scontro tra creazionismo e “darwinismo” è sterile e serve solo a far fare la figura dei cretini ai creazionisti.

Commenti chiusi.