Galileo ‘sugli altari’, statua in Vaticano

Dalla condanna agli onori. Per Galileo Galilei, il grande scienziato pisano, che nel 1633 fu costretto dal Sant’Uffizio ad abiurare le sue teorie eliocentriche perché contrarie alla dottrina cattolica, la Santa Sede erigerà, il prossimo anno, una statua nel bel mezzo dei giardini vaticani. Sarà il simbolo di quella riabilitazione ufficiale che Giovanni Paolo II gli conferì con uno storico discorso pronunciato davanti ai membri dell’Accademia pontifica delle scienze nel 1992. Arriva la conferma che un monumento in marmo e a grandezza naturale raffigurante lo scienziato, condannato dall’Inquisizione per le sue teorie eliocentriche, verrà posta nei pressi della Casina di Pio IV, sulla collina che sovrasta la cupola di San Pietro non lontano dall’appartamento nel quale tra il 1632 e il 1633 proprio Galileo fu ospitato per il celebre processo che lo condannò a ritrattare le sue tesi. Voluta dai membri della pontificia Accademia delle Scienze per rendere omaggio a uno dei suoi componenti più prestigiosi – Galileo faceva parte, infatti, della “Accademia dei Lincei”, antesignana dell’attuale organismo scientifico della Santa Sede – l’iniziativa, che ha per protagonista uno dei personaggi simbolo del difficile rapporto tra scienza e fede, per una volta difficilmente scatenerà polemiche. Di recente, la memoria della vicenda galileiana è stata la miccia che ha innescato “l’incidente” della Sapienza, una delle pagine più nere nei rapporti tra il Vaticano e la comunità scientifica nazionale. Il 17 gennaio scorso Benedetto XVI decideva di “soprassedere”, come con ricercata scelta lessicale affermava il comunicato della sala stampa, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università romana. “Responsabili” della mancata visita alcuni professori dell’ateneo che, affermando in una lettera al rettore Guarini che “la posizione del papa su Galileo ci umilia e ci offende”, chiedevano un ripensamento circa l’opportunità di invitare Benedetto XVI. I docenti romani non avevano digerito un discorso del 1990 in cui l’allora cardinale Ratzinger citava un passo di Feyerband che sosteneva che “il processo della Chiesa contro Galileo fu ragionevole e giusto”. In realtà, da papa, Benedetto XVI non ha mancato di elogiare lo scienziato pisano. Lo chiamò il “grande Galileo” il 6 aprile 2006 in un discorso rivolto ai giovani in piazza San Pietro. Ora il Vaticano con il progetto della statua mostra tutta la sua volontà di riconciliazione con la comunità scientifica. “Sarà una riprova che la Chiesa non ha nulla contro la scienza”, si commenta con una battuta in ambienti della Curia. Più prosaicamente qualche problema e qualche polemica potrebbe sorgere dal fatto che, nonostante gli annunci, l’inizio dei lavori di costruzione facilmente slitterà. Per l’iniziativa, infatti, “mancano i soldi “.

Fonte: Ansa

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63 commenti

davide

Se non ha nulla contro la scienza perchè allora cerca di limitare il suo campo d’azione?

Giovanna

Non sanno proprio più cosa inventarsi !!!
“Sarà una riprova che la Chiesa non ha nulla contro la scienza”
Ma a chi credono di darla a bere? Fanno e disfano le cose a loro piacimento pur di stare sempre a galla. Buffoni!!!!

Claudio

Solo quando nel “campo d’azione” della scienza si vogliono fare cose, come dire, spiacevoli.
Se passa l’idea che la scienza deve poter fare tutto-ma-proprio-tutto, allora a quando la riabilitazione di Mengele?

P.S. Il papa aveva citato quel passo di Feyerabend per criticarlo, e difendere la posizione di Galileo. Ma questo i professori della sapienza non lo sapevano, perchè il discorso del papa manco l’avevano letto – bel comportamento per un professore ordinario.

Bruno Gualerzi

Una statua di Galileo? Sarà un parallelismo un pò forzato, ma mi ricorda tanto la storia di Padre, pardon, San Pio.
Prima osteggiato dalla Chiesa, in seguito accolto e santificato, le statue del frate pugliese hanno cominciato ad occupare tutti gli spazi occupabili in piazze, chiese, soprattutto ospedali. Adesso che Galileo è stato definitivamente riabilitato dalla CCAR, dovremo aspettarci statue di Galileo un pò ovunque, soprattutto in laboratori scientifici, scuole, università, ecc.?
In fondo lo scopo è lo stesso: tradurre in culto, e in oggetto di culto, ciò che la CCAR, non potendone più fare a meno, ha dovuto riconoscere. Una volta che non è più possibile voltare totalmente le spalle a quella scienza che ha trovato nel metodo sperimentale galileiano il vero motore dinamico, innalziamo Galileo agli onori degli altari (non ancora, ma vedrete fra poco) e così se ne riappropriano, almeno di fronte a quelle masse che si possono tenere assieme offrendo loro qualche oggetto di culto. Tenendone sempre viva la carica superstiziosa.
Qualcosa del genere, hanno fatto anche, a suo tempo, con Francesco, pardon, San Francesco d’Assisi.

Flavio

@ Claudio

Ti spaventa proprio la scienza eh? Non pensi che gli scienziati possano avere la propria etica, i propri organi di autocontrollo? No… serve un capo religioso bloccato nel medioevo per approvare o proibire la ricerca… facci il piacere va’!

Alberto Majorana

Bisogna stare attenti, questi stanno sovvertendo la memoria storica. Fra un prevarrà anche l’idea di Zichichi di fare santo Galileo perchè uomo di grandissima fede cristiana cattolica pronto ad negare l’evidenza pur di non contraddire la dottrina!
Quando invece gli fu permesso di abiurare solo perchè “solo” sospettato di eresia (gli eretici sicuri invece finivano comunque al rogo), perchè era una personalità comunque rispettata e perchè aveva una parente stretta (mi sembra la figlia, ma non mi ricordo con precisione) suora che intercedette per lui.

@ Claudio:
Ad essere precisi B16 quando citò quel filosofo non lo criticò e difese la posizione di Galileo. Anzi. Si limita a dire che per costruire una seria critica a Galileo la posizione del filosofo è un pò debole.
E ciò non significa “ha ragione Galileo” ma “quello che dice F. è troppo poco per criticarlo, ma non significa che non si possa attaccare”.
(Io il discorso l’ho letto, come ho letto quello che ha inviato il papa alla sapienza per l’inaugurazione e che è stato letto pubblicamente)

Markus

Mancano i soldi !!!

Ed io che già speravo anche nella statua di Einstein e poi quella di Bohr 🙁

Giovanna

@ Claudio

Scusa ma a te non passa mai per la testa che forse una società civile possa arginare eventuali degeneraziono della scienza mediante delle sue leggi? Possibile che ancora nel terzo millennio la coscienza civile debba valere di meno della coscienza promossa dalla religiosa? Nel caso specifico di Mengele e del nazismo ti faccio poi notare che è stata prima la coscienza civile a condannarlo.. le chiese tutte sono arrivate decisamente dopo!!!

Markus

… ma poi ci ho pensato bene… quest’anno darò l’8 per mille alla chiesa cattolica per fargli finalmente costruire queste magnifiche statue nei giardini vaticani 😛

Finalmente ho trovato una grande missione nella vita ! Grazie Ratzy.

Aspettate fiduciosi 🙂

Giovanna

Ad ogni modo trovo disgustoso che i difensori della religione continuino a metterci davanti lo spauracchio del nazismo solo per fare terrorismo psicologico contro il progresso scientifico. Quando il nazismo imperava e Mengele & Co. facevano i loro esperimenti, dove erano i capi religiosi?

Markus

@ Claudio

Mengele non lo devono riabilitare… mi sembra che la banda del Vaticano non gli abbia mai nemmeno chiesto cosa facesse…

Anzi, mi sarebbe piaciuto vedere il Vaticano che negli anni 30 si batteva contro l’eugenetica (quella vera, alla luce del sole, tristemente propagandata e applicata su esseri viventi già molto sofferenti) … invece lo vediamo fare la voce grossa solo oggi, contro quello che si chiama Diritto alla Salute e contro altri Diritti dell’Uomo, che ovviamente non vuole riconoscere.

Purtroppo chi ha la coscienza sporca fa presto ad alzare la voce per far finta di averla pulita… mica ci sarai cascato, vero ?

clarence.darrow

“Solo quando nel “campo d’azione” della scienza si vogliono fare cose, come dire, spiacevoli.”

NO. il papa vuole limitare il campo d’azione della scienza ogni volta che questa ignora il messaggio cristiano. vuole distruggere la laicita della scienza, e negare piena legittimita di ricerca a tutti gli scienziati NON cristiani. per il papa “spiacevole” = “non cristiano”. lo dice in continuazione, e per rincarare la cose lo ha scritto a chiare lettere anche in quello schifoso discorso che avrebbe dovuto leggere alla sapienza: lui non vuole “imporre la fede” (che gentile…), ma la ragione senza cristianesimo e’ sbagliata, quindi cari laicisti, statevene zitti e buoni.

questa statua di galileo e’ un INSULTO, e’ la beffa che viene dopo il danno, altro che “riprova che la Chiesa non ha nulla contro la scienza”.

Markus

Mengele non lo devono riabilitare… mi sembra che la banda del Vaticano non gli abbia mai nemmeno chiesto cosa facesse…

Anzi, mi sarebbe piaciuto vedere il Vaticano che negli anni 30 si batteva contro l’eugenetica (quella vera, alla luce del sole, tristemente propagandata e applicata su esseri viventi già molto sofferenti) … invece lo vediamo fare la voce grossa solo oggi, contro quello che si chiama Diritto alla Salute e contro altri Diritti dell’Uomo, che ovviamente non vuole riconoscere.

Purtroppo chi ha la coscienza sporca fa presto ad alzare la voce per far finta di averla pulita… mica ci sarai cascato, vero ?

Daniele Gallesio

Mhhh allora io farò in giardino una bella statua (di vetroresina che i soldi per farla di marmo mica ce li ho!) di Ratzinger, così la finiranno di dire che ho dei pregiudizi contro il clero.

Se avessi dei pregiudizi contro il clero, mica metterei in giardino la statua di un papa, no?

Il ragionamento non fa una grinza! E’ in dimostrazione inconfutabile!

Quello che dico contro i preti non conta. A rassicurare tutti ci pensa la statua che tengo in giardino.
Amen.

Jean Meslier

@Claudio

La lettera originale di Marcello Cini al rettore, quella da cui è partito tutto, che non fa alcuna menzione di Feyerabend, ma all’atteggiamento poco “aperto” di Ratzinger nei confronti della scienza, del libero pensiero e persino nei confronti della coscienza e della religiosità individuali.

http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=5852

Un’altra lettera che spiega come quel passo non fu affatto decontestualizzato.

http://www.uaar.it/news/2008/01/20/sapienza-una-lettera-giorgio-parisi/

Poi libero tu di pensare che Ratzinger prendesse le distanze da Feyerabend.

Daniele Gallesio

Quando il nazismo imperava e Mengele & Co. facevano i loro esperimenti, dove erano i capi religiosi?

Mhhh… forse a firmare concordati col regime nazista?

Enrico

*Giovanna

anche certi esperimenti compiti in USa nel nome della scienza non avevano alcuna etica.

Leggete Zichichi e capirete come e in seno a cosa è nata la scienza moderna.

Pietro2

….e mi sono stracciato le vesti, ho pianto di disperazione per l’insensibilità che un popolo, a grande maggioranza cattolico, non dotrebbe mai permettersi di avere….. e che cavolo.
Questi “poveri derelitti” si apettano una sommetta di svariati milioni di Euro per fare una statua a Galileo, io spero che non intervenga qualche “decreto legislativo” che imoponga agli italiani di provvedere nel merito.

faccio una proposta a Razi..: perchè non mette all’asta la “papalina d’ermellino” oppure il mantello della stessa fattura, insomma si privi del superfluo una volta tanto.

Silesio

La chiesa si sposta sempre dove c’è “carne fresca da mordere” cioè business. Il mondo della ricerca è anche il mondo dei brevetti e degli investimenti. Le università sono terreni di conquista e dove si consuma una lotta per il potere (accademico) non indifferente. La chiesa sta facendo la stessa politica del PCI di Togliatti nel dopoguerra, ossia: non impadronirsi mai del potere centrale bensì occupare tutte le infrastrutture e l’apparato burocratico con “uomini propri”. In questo modo il potere viene “svuotato” al suo interno come il bruco svuota la mela. Per far questo deve dare l’assalto agli ospedali, alle ASL, alle università, alla scuola. E’ la filosofia di Gramsci fatta propria dal vaticano. Questa politica è ormai palese e traspare in ogni atto vaticano.

Daniele Gallesio

A me delle lettere e delle citazioni decontestualizzate o meno poco importa per la questione inaugurazione della Sapienza.

Trovo fuori luogo far tenere la lectio magistralis di inaugurazione di una università, che dovrebbe essere luogo di cultura e ricerca senza paraocchi, a un monarca assoluto che condanna il relativismo e ritiene di possedere la sola Verità Assoluta.

L’assolutismo etico del Papa non è conciliabile con la libertà di pensiero e di ricerca filosofica che dovrebbero regnare in tutte le università degne di questo nome.
Il resto sono fronzoli.

steve

Ancora con questa balla della riabilitazione di Galieli.

Giovanni Paolo II non ha mai riabilitato Galilei, ma, anzi, il 31 ottobre 1992 lo accusò di aver causato il processo che portò alla sua condanna.

La colpa di Galilei fu quello di non essersi spiegato bene e di aver causato una “tragica reciproca incomprensione”.

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/6969

Giovanna

@ woland

Per il povero Charles è probabile che utilizzino solo la caricatura che piace a quel genio di Rosa Alberoni.

Daniele Gallesio

Al di là delle citazioni decontestualizzate o meno, il Papa stigmatizza il relativismo e asserisce di essere depositario della sola Verità Assoluta.

Basta questo per renderlo incompatibile con la libertà di pensiero che dovrebbe regnare all’Università.

Daniela

il papa non sa più cosa inventarsi, fanno ridere, adesso leggo sul giornale che sono aumentati i peccati per i quali è doveroso confessarsi, tra le tante novità c’è la manipolazione genetica, ora ditemi se uno scienziato va a confessarsi perchè fa il suo lavoro, culturalmente ed intellettualmente la chiesa fa davvero pena.

Rognardo

Leggo che Mr Claudio cita Mengele e si da la zappa sui piedi: infatti Mengele riuscì a fuggire con altri capi nazisti grazie alla “via dei monasteri” all’aiuto di alti prelati cattolici, basta una ricerca su google, wikipedia o qui su uaar… insomma mentre la società laica e civile dava la caccia a Mengele la chiesa cattolica lo nascodeva, complimenti Mr Claudio, che ne vorrebbero molti di gaffeur come te, cmq per non darti troppo addosso: è anche vero che la chiesa ha commesso talmente tanti crimini che non si può conoscerli tutti.

Claudio

A tutti quelli che chiedono cosa facesse la chiesa ai tempi del nazismo, comunico l’esistenza della Mit Brennender Sorge.
http://it.wikipedia.org/wiki/Mit_brennender_Sorge

Quanto al controllo morale sull’operato della scienza, io non dico che tale controllo debba partire da premesse esclusivamente religiose. La chiesa non si fa problemi a collaborare con i non credenti che ne condividono comunque, su basi razionali, la medesima antropologia.
Il punto è che un controllo sulla scienza, civile o religioso che sia, implica comunque una morale, cioè una certa concezione del bene e del male.

Gallesio: mi pare di capire che tu sei relativista e non credi alla verità assoluta.
Perciò dimmi, sei assolutamente convinto che il clericalismo sia male, che l’ingerenza cattolica nella società civile sia male, che la chiesa sia male?

Claudio

Jean Meslier, per favore, non facciamo revisionismo e non falsichiamo i fatti.
Nella VERSIONE ORIGINALE della lettera dei 67,

“Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella citta di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un’affermazione di Feyerabend: «All’epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto». Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all’avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano.”

si legge chiaramente che i 67 presentano la questione come se il papa avesse avallato la frase paradossale di Feyerabend.
Perciò delle due l’una: o i professori non sanno spiegarsi bene (il che già è brutto), o avevano citato quel discorso senza prendersi la briga di leggerlo per intero e con attenzione (e questo per un professore universitario è vergognoso: allora come le fanno le bibliografie?)
Oltretutto i 67 hanno anche sbagliato luogo, perchè il discorso del papa non si tenne a parma ma a roma, proprio alla Sapienza (di questo Parisi non fa menzione, perchè?!?).

Insomma, i 67 hanno fatto un’enorme brutta figura, e soltanto DOPO che gli hanno rimproverato “ma l’avete letto, quel discorso del papa?”, Giorgio Parisi se ne è uscito con la lettera da te linkata, in cui dice ‘ma sì, il testo l’avevamo letto, eccolo qua’. DOPO. E continuando a travisarne il senso.

Peggio la toppa che il buco, come si dice.

Daniele Gallesio

Claudio:

Sì. Il relativista non può trattare con l’assolutista.

Sarebbe troppo comodo che gli assolutisti potessero rifiutare “la dittatura del relativismo” in nome dei principi loro e che al contempo chiedessero a noi di accettare la loro dittatura dell’assolutismo in nome dei principi nostri.

Il dire che in quanto relativista non posso essere contrario “a nulla” è solo un giochetto di parole che non attacca.

Sarebbe come dire che i partiti democratici, in virtù della loro asserita democrazia, non hanno il diritto di rifiutare il dialogo con un partito asseritamente non democratico.

Ritenta, dirai qualcosa di più sensato.

luxio

@claudio

caro claudio forse dovresti leggere dirattamente le fonti, invece di citare articoli dell’ossevatore romano…
se non riesci a trovare proprio la forza di andare a verificare ti aiuto io ecco qua:
…………………………………………….

tratto da Svolta per l’Europa? Chiesa e modernità nell’Europa dei rivolgimenti, Paoline, Roma 1992, p. 76-79.

“Nell’ultimo decennio, la resistenza della creazione a farsi manipolare dall’uomo si è manifestata come elemento di novità nella situazione culturale complessiva. La domanda circa i limiti della scienza e i criteri cui essa deve attenersi si è fatta inevitabile. Particolarmente significativo di tale cambiamento del clima intellettuale mi sembra il diverso modo con cui si giudica il caso Galileo.

Questo fatto, ancora poco considerato nel XVII secolo, venne -già nel secolo successivo- elevato a mito dell’illuminismo. Galileo appare come vittima di quell’oscurantismo medievale che permane nella Chiesa. Bene e male sono separati con un taglio netto. Da una parte troviamo l’Inquisizione: il potere che incarna la superstizione, l’avversario della libertà e della conoscenza. Dall’altra la scienza della natura, rappresentata da Galileo; ecco la forza del progresso e della liberazione dell’uomo dalle catene dell’ignoranza che lo mantengono impotente di fronte alla natura. La stella della Modernità brilla nella notte buia dell’oscuro Medioevo (1).

Secondo Bloch, il sistema eliocentrico -così come quello geocentrico- si fonda su presupposti indimostrabili. Tra questi, rivestirebbe un ruolo di primo piano l’affermazione dell’esistenza di uno spazio assoluto; opzione che tuttavia è stata poi cancellata dalla teoria della relatività. Egli scrive testualmente: «Dal momento che, con l’abolizione del presupposto di uno spazio vuoto e immobile, non si produce più alcun movimento verso di esso, ma soltanto un movimento relativo dei corpi tra loro, e poiché la misurazione di tale moto dipende dalla scelta del corpo assunto come punto di riferimento, così ?qualora la complessità dei calcoli risultanti non rendesse impraticabile l’ipotesi? adesso come allora si potrebbe supporre la terra fissa e il sole mobile» (2).

Curiosamente fu proprio Ernst Bloch, con il suo marxismo romantico, uno dei primi ad opporsi apertamente a tale mito, offrendo una nuova interpretazione dell’accaduto.

Il vantaggio del sistema eliocentrico rispetto a quello geocentrico non consiste perciò in una maggior corrispondenza alla verità oggettiva, ma soltanto nel fatto che ci offre una maggiore facilità di calcolo. Fin qui, Bloch espone solo una concezione moderna della scienza naturale. Sorprendente è invece la valutazione che egli ne trae:

«Una volta data per certa la relatività del movimento, un antico sistema di riferimento umano e cristiano non ha alcun diritto di interferire nei calcoli astronomici e nella loro semplificazione eliocentrica; tuttavia, esso ha il diritto di restar fedele al proprio metodo di preservare la terra in relazione alla dignità umana e di ordinare il mondo intorno a quanto accadrà e a quanto è accaduto nel mondo» (3).

Se qui entrambe le sfere di conoscenza vengono ancora chiaramente differenziate fra loro sotto il profilo metodologico, riconoscendone sia i limiti che i rispettivi diritti, molto più drastico appare invece un giudizio sintetico del filosofo agnostico-scettico P. Feyerabend. Egli scrive:

«La Chiesa dell’epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione» (4).

Dal punto di vista delle conseguenze concrete della svolta galileiana, infine, C. F. Von Weizsacker fa ancora un passo avanti, quando vede una «via direttissima» che conduce da Galileo alla bomba atomica.

Con mia grande sorpresa, in una recente intervista sul caso Galileo non mi è stata posta una domanda del tipo: «Perché la Chiesa ha preteso di ostacolare lo sviluppo delle scienze naturali?», ma esattamente quella opposta, cioè: «Perché la Chiesa non ha preso una posizione più chiara contro i disastri che dovevano necessariamente accadere, una volta che Galileo aprì il vaso di Pandora?».

Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande. […] Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica”.
…………………………………

poi dire quello che ti pare, ma secondo, indipendentemente da
che chiave di lettura si voglia adottareme, non fa una bella figura.

ren

Il relativismo non è altro che la libertà di pensiero. Ai preti non piace che la gente ragioni con la propria testa. Ecco perchè hanno reintrodotto la messa in latino. Troppa libertà di interpretazione delle scritture. Non sia mai.

ren

P.S. Per lo meno col latino si limitano i danni. A capirlo fra i cattolici tipo sono in pochi, a mettere in discussione ancora meno …

Sergio

Ma Ratzinger condivideva il giudizio di Feyerabend, secondo il quale il processo a Galileo fu ragionevole e giusto? Non si può affermarlo con assoluta certezza, ma la citazione stessa è un’insinuazione, come avvenne già a Ratisbona. “Vedete, non sono io che affermo certe cose (che il messaggio di Maometto è malvagio, che Galileo fu condannato giustamente): lo dicono altri, fonti insospettabili, dunque qualcosa di vero ci sarà in quel che dicono.”
Insomma, Ratzinger si è un po’ nascosto dietro il Paleologo e Feyerabend. Poi vista la mala parata ha aggiustato il tiro e ha detto che non condivideva quei giudizi. Che codardo!

In effetti Galileo aveva davvero torto perché non poteva fornire le prove della sua teoria, tanto che Bellarmino gli suggerì la scappatoia: di’ che la tua è solo una ipotesi, e la faccenda è chiusa.
Però Galileo rischiò la condanna a morte perché la Chiesa pretendeva che la sua teoria contrastava con una stronzata contenuta nella Bibbia, «vera e autentica parola di Dio». Può anche darsi che avesse in qualche modo torto – non avendo le prove della sua teoria – ma lo stesso per un pelo ci lasciava le penne per una pura e semplice stronzata (“Fermati o sole, e tu luna non avanzare!”).

Una statua a Galileo nei giardini del Vaticano sarebbe il colmo del ridicolo, spero quindi che non trovino i soldi. E’ incredibile, vogliono appropriarsi anche Galileo (era in fondo buon cattolico, no?).
E perché non una statua anche a Bruno, a Hus, a tutte le vittime innocenti di santa madre Chiesa? A tutti i torturati, impiccati, bruciati, squartati perché non riconoscevano le stronzate della fede? Ho usato tre volte una parola volgare, ma spero che me la lascino passare.

La riabilitazione di Galileo da parte di Wojtyla, il riconoscimento delle colpe della Chiesa (del resto non condivisi da una parte del clero) erano puramente strumentali, un tentativo di captatio benevolentiae. Chi ammette colpe gravissime dovrebbe poi avere il buon gusto di tacere (e andare a nascondersi). Invece Santo Subito, subito dopo aver tartufescamente chiesto scusa per le malefatte dei predecessori, riprendeva imperterrito a tuonare (“Io so cosa è il bene e il male, io sono il vero unico autentico vicario di Cristo, il Viceiddio. Io io io.).

Claudio

“Sarebbe troppo comodo che gli assolutisti potessero rifiutare “la dittatura del relativismo” in nome dei principi loro e che al contempo chiedessero a noi di accettare la loro dittatura dell’assolutismo in nome dei principi nostri”

Ma vedi Gallesio, il problema è che: quali sono i vostri principi? Che non esistono il bene e il male? Se è così, allora vi contraddicete da soli quando criticate la chiesa perchè fa questo e quest’altro, cioè implicitamente affermate che fa cose cattive.
Tutti hanno una concezione di bene e male e la ritengono “vera”, o comunque più vera delle altrui. Si può criticare l’altrui morale perchè è sbagliata, o la si può rispettare anche ritenendola sbagliata, ma non si può criticare la pretesa di dire “x è bene, y è male”, perchè è una critica che si demolisce da sola. E’ male dire che qualcosa è male?
E la scienza non può essere relativista, perchè la scienza è conoscenza progressiva della verità del mondo. Se non c’è verità, non ci può essere scienza.

Sergio: per favore, non manipolare i fatti. Il papa ha citato quella frase per prenderne le distanze e dire “la chiesa non può operare così, e in quell’occasione ha sbagliato”. E’ scritto nel testo originale del discorso citato da Parisi, DOPO la lettera.
Mi sconvolge vedere tutto questo pregiudizio: non riuscite ad accettare che il papa possa aver detto qualcosa di buono, neanche se vi si mette sott’occhio il testo scritto, e non volete ammettere che i vostri 67 “martiti laici” hanno scritto una baggianata.
Come siete dogmatici. Mi dispiace per voi, davvero.

Vash

Un po’ di pubblicità per far calare la tensione, peccato che ho appena letto sul televideo della sparata del Card. Bertone che dice che i politici devono onorare la Chiesa. Come ho detto altre volte a me fa piacere che le gerarchie vaticane facciano certe pubbliche sparate perchè è tutto a vantagio dei liberi pensatori!

Rudy

Ora mi aspetto, per coerenza, due bei monumentoni: uno al fallo ed uno alla vagina. giusto per dimostrare che la chiesa non ha nulla contro il sesso.
Un monumento al sedere sarebbe invece troppo autoreferenziale.
Invece una statua al cervello è francamente improponibile.

GIANNI

una semplice domanda agli atei, anche se un pò fuori argomento, ..ma se dopo questa vita c’è il “nulla eterno”, che senso ha lambicarsi tanto se questo è bene o male, se la Chiesa ha ragione o torto, se esiste il bene e il male, tanto Galileo e Hitler, Ghandi e Stalin, Kennedy e Pol Pot saranno parificati da questo nulla…trattati allo stesso modo, indipendentemente dal loro comportalento in vita… cioè annullati.. che tristezza!!!

Giulio C. Vallocchia

Nel segno di Sobek. Per gli antichi egizi Sobek era il Dio Coccodrillo, quel grazioso rettile a cui la credenza popolare attribuisce copiose lacrime dopo aver trangugiato le proprie vittime. Oggi Sobek entra a pieno diritto nel pantheon cattolico, insieme ad alcune centinaia di madonne, spiriti santi, padripii e sangennari mai esistiti. Tranquilli, non c’è alcun documento ufficiale che esalti le virtù eroiche del rettile, ma la sua santificazione passa metaforicamente attraverso le lacrime postume delle gerarchie cattoliche sulle vittime innocenti della propria ferocia secolare. Già le ha versate, quelle lacrime ipocrite, papa Wojtyla chiedendo perdono nell’ anno 2000 per alcuni crimini (ma non tutti), commessi dai suoi predecessori. Presto quelle lacrime simboliche produrranno una statua in memoria di Galileo Galilei, costretto all’ abiura nel 1633 per non fare la fine di Giordano Bruno bruciato vivo a Campo de’ Fiori 33 anni prima. Ma di statue a Giordano Bruno nessuno parla in Vaticano, anzi, in occasione della firma dei Patti Lateranensi del 1929, chiesero a Mussolini di demolire quella già esistente. Tuttavia alla Santa Ditta Trangugia e Divora mancano i soldi per far costruire la statua di Galileo, della quale nel frattempo hanno previsto la collocazione nei giardini interni alla Città del Vaticano. Non mancano invece i soldi per i suntuosi paludamenti d’oro e d’argento che il papa sfoggia, sempre nuovi, ad ogni pubblica uscita, anche più volte al giorno. Una sola mise costa quanto la statua. Giulio C.Vallocchia, http://www.nogod.it

ccarie

un post che con questa ultimissima nn centra niente…..tutti atei e credenti, facciamo un fioretto x le olimpiadi di pechino…….facciamo come se nn esistessero, cerchiamo d fare finat d niente, d tapparci le orecchie ai tg o gli occhi sui giornali…….i greci antichi e i romani c hanno insegnato le vere olimpiadi, vero monumento alla pace e alla libertà…cosa c’entra la cina (quella comunista, nn quella democratica di Taiwan) cn queste due cose, ke caratterizzano l’Occidente??!!

TAIWAN LIBERO
TIBET LIBERO
CINA DEMOCRATICA E LIBERA DAL CAPITALCOMUNISMO

zorn

Un’altra offesa a Galileo da parte di questi ipocriti oscurantisti cialtroni

paolo dianzini

Laicisti cari perchè vi attaccate ad un uomo, Galileo come il maestro, che è rimasto cattolico fino alla morte ed i cui migliori allievi erano monaci e le figlie suore ed ha amato la chiesa come la scienza e che solo l’illuminismo ha strumentalizzato per fini anticlericali?

Giol

Il Vaticano arriva troppo tardi. Questo è solo un tentativo di accaparrarsi dei meriti che non possiede, ma che ha invece contrastato: la nascita della Scienza. Invece di fare statue, pensi a non bloccare il progresso scientifico.
Fra 200 anni dovranno mettere pure la statua di Darwin…

Giol

@ paolo dianzini

Si spera che tu non sia così stupido da pensare che i meriti di Galileo siano dovuti al fatto che era cattolico, o che le sue figlie erano suore.
Galileo era cattolico, ma la sua religione ha rappresentato per lui e per la scienza in generale solo un grave impedimento.
E non c’è bisogno di strumentalizzare alcunchè per sapere queste ovvie verità storiche.
Semmai, è il cattolicesimo che sta strumentalizzando Galileo dicendo che era cattolici, e che in fondo “non gli è stato torto un capello”… etc.
Quindi, per favore, non raccontiamoci le favole.

PS: laicisti è sinonimo di laici.

vico

@paolo dianzini
carissimo è che tra le vittime di Santa Romana Chiesa è l’unico cui abbiano chiesto scusa, se vuoi parliamo di Bruno o Campanella, delle vittime delle crociate, di bambini ebrei rubati ai genitori, di popolazione distrutte e di inezie e bazzecole simili. Il libro delle vittime del comunismo aveva 500 pagine, quello delle vittime della chiesa sarebbe più corposo della treccani.
@gianni
forse xchè non credendo in nulla dopo la morte vorremmo la giustizia in questa vita. Augurati che dio non esista xchè l’inferno sarebbe troppo poco x le responsabilità della chiesa nelle disumane condizioni del mondo, e, viste le tue posizioni, al momento del giudizio, potresti essere considerato un complice

luxio

“Lo spirito religioso si adatta ad ogni nuova scoperta, dopo averla demonizzata di anatema. Rettifica, riscrive, reinterpreta. […] La logica clericale macina ogni contraddizione e annulla la rimozione di ieri, ormai inservibile, con nuove e più sofisticate rimozioni.”

Paolo Flores D’arcais

Amen

Liberal

Invece di fare queste buffonate come le riabilitazioni dopo molti secoli e la posizione di statue , la clericaglia potrebbe semplicemente cambiare il proprio atteggiamento nei confronti della ricerca scientifica odierna: ad esempio la ricerca sulle cellule staminali , sugli embrioni e su tutto il resto, anzi basterebbe che non si impicciasse di cose che non capisce e dicesse: nel passato ci siamo sbagliati, ma ora abbiamo capito. Ovviamente ciò non avverrà perchè si tratta comunque di impostori.

Opus Mei

@Claudio
Rimango ogni volta sconcertato, per quanto sappia che questa è da sempre la realtà dei fatti, nel vedere la perenne TARTUFESCA IPOCRISIA (e mi fermo qui …) che viene da parte cattolica.

Quando vedo un Ratzinger citare, senza contestarlo, Feyerabend che dice “La sentenza [della Chiesa] contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione” e poi cerca di coprire un palese APPOGGIO a tale tesi con la frasetta di comodo “Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica”, mi viene da vomitare.
E’ banale strumento retorico quello di fare citazioni per SUPPORTARE le proprie tesi. Se si ritiene la citazione errata, la si CONTESTA.
Ratzinger non l’ha affatto contestata.
Così come non ha contestato, nello stesso discorso, quella di Von Weizsacker sulla bomba atomica.

Semplicemente, B.XVI NON HA IL CORAGGIO di ammettere apertamente di supportare le interpretazioni pro-Chiesa, anti-Galileo e anti-Scienza di quelle frasi.
E cerca di cavarsela dicendo che su quelle “non si può costruire una frettolosa apologetica”, una frase ipocrita ed anche stupida nella sua banalità.
Come se fosse plausibile e praticabile l’ipotesi che il maggior teologo conservatore del Cattolicesimo costruisca l’apologetica cattolica su dichiarazioni di SCIENZIATI LAICI!

E questo modo tartufesco di agire è ESATTAMENTE quello che tenne all’Università di Ratisbona parlando dell’Islam, dove (sogghignando metaforicamente) citò Manuele Paloeologo che parlava (“in modo sorprendentemente brusco, brusco al punto da essere per noi inaccettabile”, disse il Papa) del carattere intrinsecamente aggressivo dell’Islam.
E lo fece, guarda caso, subito dopo aver maliziosamente ricordato che “Sicuramente l’imperatore sapeva che nella sura 2, 256 “Nessuna costrizione nelle cose di fede”. È probabilmente una delle sure del periodo iniziale, dice una parte degli esperti, in cui Maometto stesso era ancora senza potere e minacciato. Ma, naturalmente, l’imperatore conosceva anche le disposizioni, sviluppate successivamente e fissate nel Corano, circa la guerra santa”.
Anche qui, abbiamo un Papa che non contesta affatto la frase incriminata, dice solo che “è stata espressa in modo troppo brusco”.
Della serie: “Eddai, Manuele, lo sappiamo bene che Maometto è un criminale, che solo quando non aveva il potere era “buonista” e quando l’ha avuto è diventato intollerante. Ma dirlo così, pari-pari davanti a tutti, non sta bene, non è politically correct. Anche a me piacerebbe dirlo apertamente, ma sono il Papa …”

Insomma, qui abbiamo un Papa che, oltretutto, LANCIA IL SASSO E NASCONDE LA MANO.
Ma basta la lettera di Parisi a dimostrare che non solo il Re è nudo, ma anche il Papa.

Il Filosofo Bottiglione

Non sono stupidi.
Galilei, meglio cooptarlo.
in fondo era di fede cattolica, amico delle gerarchie ecclesiastiche (papa Urbano VIII, che promosse il suo secondo processo, era un suo amico, bell’amico!), promotore del criterio interpretativo della bibbia (Bellarmino stesso espresse chiari dubbi in favore del fatto che l’atteggiamento di Galileo poteva essere corretto).
non è Galileo il nemico, è la scienza che fa a meno della fede.

Claudio

Opus Mei,
sono io a restare sconcertato e sconfortato di fronte a cotanta cieca ostinazione.
In quel discorso Ratzinger parlava della crisi di fiducia della scienza in sé stessa, e ne
dava come esempio il mutare di atteggiamento sul caso Galileo, da simbolo anticlericale illuminista a oggetto di critica da parte dell’epistemologia critica di Feyerabend e dell’antitecnicismo Von Weizsacker, prove di quanto “il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica”.
Il papa punta l’attenzione sul fatto che il relativismo è il figlio parricida dell’illuminismo: l’illuminismo prometteva il progresso verso la verità scientifica e verso l’età dell’oro, ma la delusione provocata dalle cattive applicazioni della scienza (la bomba atomica, Mengele) hanno generato il relativismo e l’idea che la verità e il bene, se non possono essere raggiunti dall’uomo con la scienza, allora non esistono.
Se pensi che il papa vada d’amore e d’accordo con Feyerabend, duole dirti che hai capito ben poco di quel discorso.
Idem per il discorso di Ratisbona, che era una riflessione sul rapporto tra Logos come articolo di fede e Logos come razionalità dell’universo accessibile scientificamente, e in cui l’islam entrava solo di striscio come termine comparativo.

Siete così fissati dal dover trovare l’abominio nei discorsi del papa da non riuscire neppure a leggerli per intero? Possibile?

Intanto, ancora nessuno qui ha avuto l’onestà di scrivere “ok, è vero, bisogna riconoscere che i 67 hanno preso una cantonata con quella lettera”. Non volete ammettere neanche questo?

Daniele Gallesio

Claudio

E la scienza non può essere relativista, perchè la scienza è conoscenza progressiva della verità del mondo. Se non c’è verità, non ci può essere scienza.

😯 😯 😯

La scienza non pretende di conoscere nessuna verità: quella è la religione.

La scienza tenta di trovare un modello del mondo. Modello che è ritenuto valido (e non “vero”) solo finché dà risultati coerenti con l’evidenza empirica.

Nel discorso scientifico c’è un’umiltà di fondo che manca al discorso religioso.

—-

La scienza procede per indagine e non per dogmi. I docenti di fisica non vogliono imporre ai cattolici di seguire i dogmi del Papa, ma il Papa vuole imporre anche ai non cattolici (fisici inclusi) di attenersi ai suoi dogmi.

Per questo ritengo che sia del tutto fuori luogo che l’inaugurazione di una facoltà universitaria che è il luogo dove si indaga senza dogmi venga fatta tenere da un uomo che vive di dogmi.

—-

Ognuno ha il diritto di dire quello che vuole purché lo faccia nel giusto contesto.

Tu ritieni che un docente di fisica abbia il diritto di dire che la transustanziazione è impossibile? Spero di sì…

Ma riterresti accettabile che lo andasse a predicare dal pulpito della basilica di San Pietro durante l’omelia di Pasqua? Credo di no, e con ragione!

E’ una questione di contesto.
Solo che i preti non si sentono mai fuori contesto in nessun luogo.

Markus

@ claudio

la conoscevo.

Mi farai sapere dove condanna espressamente l’eugenetica.

Grazie.

chiericoperduto

Notiziario del 20 settembre 2529:
collocata nei giardini vaticani una statua a dimensioni naturali, di Piergiorgio Odifreddi.

Peccato che non vivrò abbastanza a lungo per confermare la notizia.

Gae

I soliti furbacchioni! Mettono una statua per ingannare la gente!

lorenzo a.

anche la chiesa si conforma al detto: se non puoi batterli unisciti a loro.

di questo passo a quando la statua di darwin?

anteo

tra le tante madonne gementi e piangenti liquidi organici di varia natura avremo anche un Galileo Galilei sghignazzante? e in che altro modo potrebbe prenderla il Galileo questa pensata della statua?

Opus Mei

@Claudio
Vedo che travisi molto facilmente ciò che dicono i tuoi interlocutori (tipica tecnica cattolica, peraltro: mentire e mistificare).
Ho così poco affermato che il Papa possa appoggiarsi a Feyerabend o Von Weizsacker da dichiarare che in effetti un Ratzinger che fondasse un’apologetica su quelle frasi è cosa del tutto improponibile (e da qui la banalità e stupidità della frase con cui B.XVI cerca di “nascondere la mano”).

Quei discorsi li ho letti (e non credo di essere il solo qui) e ho anzi cercato fonti incontestabili e non di parte (es.: http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2006/september/documents/hf_ben-xvi_spe_20060912_university-regensburg_it.html)

E da questi discorsi si rileva tutta la disonestà intellettuale di B.XVI, come ho già spiegato in dettaglio.
Devo dire che, purtroppo, qui si dimostra anche la disonestà intellettuale di molti altri cattolici.

Per quanto riguarda la “cantonata dei 67”, non si capisce proprio quale sia, se non eventualmente una errata citazione di luogo (discorso a Parma o alla Sapienza), che non cambia la sostanza e la fondatezza della loro critica.
E infatti la frase di Feyerabend è da loro riportata in modo non letterale ma del tutto corretto, così come secondo me è correttissima la critica a Ratzinger sul suo sostanziale appoggio a tale frase.

Ripeto: è una questione di onestà intellettuale.
Merce rara tra i cattolici.

Claudio

“La scienza non pretende di conoscere nessuna verità: quella è la religione. La scienza tenta di trovare un modello del mondo. Modello che è ritenuto valido (e non “vero”) solo finché dà risultati coerenti con l’evidenza empirica”

Gallesio, se a te fa piacere usare la parola ‘valido’ al posto di ‘vero’, così ti senti più umile dei religiosi, che ti devo dire: bravo.
Ma non posso fare a meno di chiederti, se non esiste verità, in base a quale criterio un modello dovrebbe essere più valido di un altro.
E ti chiedo anche come mai, se non esistono il bene e il male, l’umiltà sarebbe meglio dell’arroganza.

Potrei anche chiederti di ammettere che i 67 ordinari “non-fidarti-del-papa-ma-fidati-ciecamente-di-wikipedia” hanno scritto una baggianata, ma temo che questo sia un atto di onestà intellettuale che non vedrò da queste parti.
Dogmatici dell’ateismo, più dogmatici dei clericali.

Magar

Claudio, provo a sottoporti in prima persona ad un esempio di retorica ratzingeriana. Vediamo se pure così ti convince. 😀

Caro Claudio,
Tizio dice che sei un pedofilo perverso.
Caio afferma che sei un mafioso assassino.
Sempronio sostiene che sei uno stupratore cannibale.
Pincopallo asserisce che sei un sadico nazista.
Io però ritengo che su queste basi non si possano dare giudizi affrettati sulla tua persona…

(In altri termini, Ratzinger mette in campo i cannoneggiamenti contro la scienza di Feyerabend e von Weizsäcker, per poi prenderne le distanze in maniera debolissima – e pure ambigua: “su queste basi”, “una frettolosa apologetica” – affinché il lettore rimanga maggiormente colpito e convinto dalle tonitruanti asserzioni antiscientiste che non dalla micro-smentita finale. Insomma, il sor Joseph usa trucchetti retorici “sporchi” per addescare i lettori all’antiscientismo.)

Claudio

Magar, quello che Ratzinger voleva dire con quel discorso su Galileo a me sembra chiaro, e l’ho spiegato, poi purtroppo non c’è chi peggior sordo di chi non vuol sentire.
Vuoi un esempio di retorica dogmatica atea?

Il papa è cattivo perchè pretende di farci credere a delle affermazioni per fede: solo i cretini credono a queste cose senza pensarci su, solo perchè gli piacciono.
E il papa è cattivo anche perchè anni fa a detto delle cose su Galileo: non sono andato a leggere che ha detto, ma c’era scritto su wikipedia, e io ci credo e non ho bisogno di controllare per crederci. Tanto se è contro il papa è sicuramente vero.
Per questo vogliamo impedire al papa di parlare alla sapienza. Non sappiamo ancora cosa dirà, ma non abbiamo bisogno di sentirlo per sapere che è sicuramente qualcosa contro la razionalità e la scienza.

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