Cambiare sesso a Teheran col permesso dei mullah

TEHERAN – “Per il Corano il cambiamento dell’ordine divino non è peccato” assicura il dottor Bahram Mir Jalali. “Non lo facciamo forse tutti i giorni? Tramutiamo il grano in farina e ne facciamo pane, tagliamo l’albero per farne legno, tavoli e sedie. Perché non dovrebbe essere possibile cambiare il genere di un uomo o di una donna? Non c’è nessun divieto”.

Il dottor Mir Jalali è un chirurgo specializzato in interventi sui transessuali. A Teheran. Nel Mirdamad Surgical Center, una clinica privata nel centro della capitale iraniana. Chi potrebbe immaginare che nella Repubblica islamica dell’Iran, considerata in Occidente il paese oscurantista per eccellenza, esistano cliniche legalissime dove i transessuali vengono accolti rispettosamente e aiutati a cambiar sesso, in parte perfino a spese dello Stato? L’Iran, si sa, è un paese di paradossi. Solo qualche mese fa, alla Columbia University, il presidente Ahmadinejad affermò che “gli omosessuali in Iran non esistono”. E di sicuro, se esistono non hanno vita facile. Sono costretti a incontrarsi nei parchi, nei garage, in una totale clandestinità. Se una festa gay viene all’orecchio di un gruppo di basiji, le conseguenze per loro sono molto più devastanti che nel caso di coppie eterosessuali. Non solo vengono frustati e arrestati, ma anche filmati per poter svergognare pubblicamente loro e le loro famiglie. Non di rado vengono condannati all’impiccagione. Per i mullah la diversità, ovviamente tanto più grave se riguarda la sfera sessuale, è il frutto avvelenato dell’occidentalizzazione.

La sala d’aspetto del Mirdamad Surgical Center è piena. Molti considerano l’operazione come la sola opportunità per tornare a far parte della società. Si sono fatti diagnosticare come transessuali in modo da poter legalmente cambiare sesso. Sono soprattutto di Teheran, ma alcuni vengono anche dalla provincia. Dicono che anche nelle campagne, dove la popolazione è più conservatrice e legata alle tradizioni e il controllo sociale più forte, quando un mullah con in mano il Corano accetta il cambiamento di sesso, la comunità non avrà nulla da ridire, e chi cambia sesso nulla da temere. Ma altri raccontano di casi in cui non è andata proprio così. Di uomini diventati donne che si sono trovati esclusi da tutto e da tutti. E non solo per ragioni religiose. Un uomo diventato donna deve imparare prima di tutto a dimenticare tutte le libertà che aveva conosciuto fino ad allora. Non è facile.

E’ stato l’ayatollah Khomeini in persona a decidere questo trattamento incredibilmente liberale dei transessuali. Per merito della caparbietà di un tecnico della tv che lo convinse a pronunciare una fatwa che permetteva il cambiamento di sesso. Ormai diventato una donna, racconta volentieri, a chi va a trovarla nel suo appartamentino teheranese ricolmo di specchi e di cuscini, come sia riuscito a convincere il vecchio, burbero e carismatico imam. Lo aspettò per settimane davanti a casa sua per potergli parlare personalmente. Gli raccontò della sua vita. Khomeini capì. E ammise che nei suoi lunghi studi del Corano e dei hadith non aveva mai trovato niente che impedisse una fatwa per rendere possibile il cambiamento di sesso.

Tutti sappiamo che cos’è una fatwa, almeno da quando lo stesso Khomeini pronunciò quella famigerata contro Salmam Rushdie. Ma non molti sanno che una fatwa può anche essere a fin di bene. Ogni iraniano può chiederne una a un grandayatollah (l’istanza più alta della gerarchia sciita), spiegandogli il proprio caso, anche per e-mail, se necessario. La fatwa avrà da quel momento valore di legge.

Chi vuole cambiare sesso in Iran deve rivolgersi prima a una apposita commissione, formata da religiosi e da medici, che sembra sia piuttosto comprensiva perché le statistiche dicono che ci sono più cambiamenti di sesso in Iran che in tutta la regione mediorientale. Le operazioni vengono fatte in cliniche private e ognuno se le deve pagare, a caro prezzo per i livelli iraniani, costano circa 3000 dollari e ce ne vogliono sempre più di una. Ma i prezzi sono comunque molto più bassi di quelli vigenti sul mercato internazionale, e l’Iran ha fama di avere ottimi chirurghi plastici (la chirurgia plastica è diffusissima, e non solo per i rifacimenti del naso). Qualcosa poi il paziente ottiene indietro dalla mutua. Le sue “ragazze” sono sempre risultate ottime mogli, spesso migliori di quelle nate donna per natura, assicura sorridente il dottor Bahram.

La nostra ex tecnica tv dice di essere felice nei suoi panni femminili. Ha solo il rammarico di non potersi mai togliere il chador. Un rammarico appena accennato, per non offendere la memoria dell’imam. Ma tenere il chador stretto sotto il mento per non farlo scivolare all’indietro non è proprio il suo forte.

Truccata com’è, si capisce subito che non è una chadorì per tradizione o per convinzione religiosa. Perché allora non si copre semplicemente la testa con un foulard, come tante iraniane? Perché Khomeini volle una prova dal giovane tecnico che gli chiedeva aiuto, racconta. Quando sarai una donna – gli disse – dovrai vestirti sempre in modo appropriato, non dovrai andare in giro con un foulard ma con il chador. Senza toglierlo mai”. Lui fece un voto per la vita di fronte all’imam, e oggi mantiene la promessa. Le dispiace solo di essere tanto ingrassata da quando lo porta.
Una decina di chili, dice. Poggiata su un tavolino, c’è la foto di un bruno ragazzo magro. La foto di un’altra vita.

L’articolo di Vanna Vannuccini è tratto dal sito di Repubblica

10 commenti

bardhi

E se “Per il Corano il cambiamento dell’ordine divino fosse peccato” i poveri musulmani avrebbero dovuto mangiare le spighe di grano la carne cruda e sedersi direttamente sugli alberi????????? Meno male che non è un peccato:-))

Sol Invictus

“Dovete sapere che nemmeno l’ayatollah era un novellino nelle faccende di sesso… Ho tradotto la sua opera somma e ci ho trovato diversi spunti interessanti… Lo sapevate che tra i rimedi consigliati per placare il desiderio maschile c’è il sesso con gli animali? E qui sorge un problema non da poco: il sesso con i polli. Ad esempio ci si può chiedere se un uomo che ha fatto sesso con un pollo lo possa poi mangiare. Ma niente paura, il nostro leader ha pronta per noi la risposta: no, né lui né i parenti più stretti possono mangiare la carne di quel pollo. Semmai, possono farlo i vicini, sempre che vivano ad almeno due porte di distanza” (Da “Leggere Lolita a Teheran”, di Azar Nafisi. L’ayatollah citato nel passo è naturalmente Ruhollah M. Khomeini, il fondatore della repubblica iraniana).

bardhi

ovviamente questi rimedi da film porno valgono solo per gli uomini, e le donne cosa devono fare??

Asatan

@sol invictus: e non stai nemmeno citanfo il peggio di Khomeini. Per lui era legito abusare sessualmente di una bambina a patto che lo si facccia per via anale e non vaginale. Dopodichè lo stupraore sarà obbligato a tenrsela come concubina a vita, ma non potre prenderla nel novero delle mogli legali. Bella roba…

dysphoria_noctis

x chiericoperduto: che non esiste, infatti dal 2003 la chiesa non riconosce più nemmeno il cambiamento dei dati anagrafici…

strano, che ci siano solo trans pagani/e e trans buddisti/e, non vi pare? 😀

chiericoperduto

@dysphoria_noctis
Ho capito..un pò come Amadinejad che dice che gli omosessuali in Iran non esistono!

Sunrise

Se è per questo, l’iran è la seconda nazione al mondo, dopo il brasile, per il numero di interventi di chirurgia plastica, in particolar modo nasi, seno e labbra. e poi, dopo aver subito l’intervento, le signore si rimettono il velo e tanti saluti! la percentuale delle donne che si rifanno il naso sfiora l’80%, pr il seno è ugualmente molto alta!… mi viene da pensare che tutto questo sia consentito in quanto fonte di sollazzo per gli uomini, non certo per tolleranza verso le donne,che ancora vengono lapidate per “comportamenti poco onorevoli”!

Commenti chiusi.