La terra promessa delle adozioni gay

Il primo pensiero va a David e Raul, una coppia di amici ebrei italiani: se decideranno di chiedere la cittadinanza israeliana potranno finalmente adottare un figlio». Shai Doatsh, portavoce dell’associazione omosessuale israeliana Agudà, agisce localmente ma pensa global, secondo la filosofia gay. La sentenza del consigliere giuridico del governo, Menahem Mozouz, che domenica ha spalancato le porte dell’adozione a partners dello stesso sesso, allinea il diritto di famiglia israeliano a quello di Gran Bretagna, Spagna, Svezia, Islanda, al Belgio che nel 2003 è stato il secondo Paese al mondo dopo l’Olanda a legalizzare i matrimoni omosessuali. Ma apre uno spiraglio anche per David, Raul, gli altri e le altre ebree che rispondono a legislazioni meno permessive ma potrebbero, domani, usufruire del diritto al ritorno nella Erez Israel e coronare il sogno proibito d’una paternità/maternità.
«L’unico criterio da prendere in considerazione è il bene del bambino» è stata l’argomentazione vincente di Mazouz. A febbraio del 2006 la Corte israeliana aveva riconosciuto il diritto di Tal e Avital Yaros-Hakak, una coppia lesbica, ad adottare i tre bambini nati dalla precedente unione di Tal. La cosiddetta «stepchild-adoption», l’adozione del figliastro, corsia preferenziale femminile possibile, oltre che in Israele, in Germania, Norvegia, Danimarca.
«Adesso sarà più semplice anche per gli uomini» afferma Shai Doatsh. A giudicare dalle ultime statistiche di Agudà, in Israele ci sono almeno 18 coppie omosessuali, di cui 25 già genitori/genitrici e 10 alle prese con certificati, richieste ufficiali, carte bollate. […]

Fonte: laStampa 

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7 commenti

Mario Tomasone

…..aspettate un momento, fatemi capire.

Da una prima letture dell’articolo mi sembra di evincere che David e Raul siano due cittadini italiani che, volendo, possono ottenere anche la cittadinanza israeliana , cioè: doppia cittadinanza, giusto?

Ok, passo successivo.

I nostri amici David e Raul, come cittadini israeliani, potrebbero legalmente adotatre un figlio, dico bene?

Fantastico, andiamo avanti.

Supponiamo che David e Raul abbiano fatto tutto questo percorso. Ora hanno legalmente adottao un bambino ma, essendo a tutti gli effetti cittadini italiani, vivono tranquillamente in Italia e , poniamo, iscrivono il figlio all’asilo o a scuola.

Mi spiegate a questo punto cosa succede? Che fa la Repubblica Italiana di fronte a questo bambino, legalmente figlio di Raul e David? Lo riconosce? Non lo riconosce?

Ragazzi, ma ‘sta storia e’ fantastica! Si potrebbe far scoppiare (legalmente) un ca$ino mai visto!

Kaworu

vero.

per questo bisogna imparare le lingue, per fuggire.

sapete mica dove posso fare un corso di neerlandese a milano?

ren

Va be, in compenso noi abbiamo intellettuali della levatura di Buttiglione, Pera e Rutelli. Volete mettere … ?

schock

In Italia viviamo una anomalia unica nel paronama internazionale occidentale: la presenza di uno staterello, omo e sesso-fobico che considera i gay dei malati e contro-natura e, che tiene per le siffatte ciuffole i politici italiani. Pertanto, le adozioni gay in Italia resteranno una chimera finchè ci sara il vaticano e i politici ruffiani clericali. Hanno fatto cadere un governo per la questione DICO figuriamoci se qualche politico avanzasse una proposta di legge sulle adozioni gay… apriti cielo. Tutta la mia solidarietà a tutte le coppie gay animati dal desiderio di avere una famiglia come tutti gli altri.

ren

Eppure a Madrid non fuggono. Fuggiamo solo noi e i gay dei paesi arabi. Siamo dei cacasotto? Siamo gli unici incapaci che non sanno ottenere i loro diritti e un posto dignitoso nella società?

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