Rianimate i laici, che li stiamo perdendo

[…] Prima le donne e i bambini, si dice, ed ecco che la rioccupazione del potere comincia dai nostri uteri.

Prima Ferrara con la moratoria contro l’aborto, ora un documento dei ginecologi di quattro università romane che invitano i colleghi a tentare comunque la rianimazione di un feto nato pretermine al limite di sopravvivenza della 23 settimana, limite che la legge 194 fissa per permettere l’interruzione di gravidanza.
Attenzione, lo si deve rianimare anche se la madre è contraria, e scusate se è poco.
Ricordiamo che un aborto che avvenga alla 23 settimana è sempre di tipo terapeutico, perché il feto è malformato e le sue chances di sopravvivenza sono scarse oppure perché la madre corre pericolo di vita a causa di una gravidanza problematica.
L’aborto volontario intercorre sempre nelle primissime settimane quando si parla ancora di embrione, assolutamente incapace di sopravvivere autonomamente.
Nonostante uno dei medici che hanno stilato il documento abbia dichiarato questa sera al TG1 che il discorso si riferiva ai nati pretermine voluti dai genitori e non ai feti abortiti, il messaggio comunque era già arrivato forte e chiaro, oltretutto nella giornata dedicata dalla Chiesa alla difesa della vita.

La propaganda funziona così. Si prende un documento ambiguo, se ne distorcono le motivazioni, si mescolano realtà e fantasia e si usa il prodotto finale come una mazza ferrata contro il vero obiettivo della campagna.
Nei casi ai quali si riferiva il documento, bambini nati pretermine in rischio di vita, nessuna madre sana di mente si opporrebbe ai tentativi di rianimazione del piccolo, perché la gravidanza è voluta e a volte disperatamente cercata.
Inserire la frase “anche se la madre è contraria” (perché magari non vuole infliggere inutili sofferenze al piccolo e lasciarlo morire in pace), significa allargare pretestuosamente il discorso all’aborto terapeutico che può avvenire anche al limite delle 23 settimane. Scoprire che il feto è anencefalico, ovvero privo di cervello quindi incompatibile con la vita, può condurre a questo tipo di scelta dolorosa.
Ed ecco che a questo punto, oltre all’aborto, con questo documento si dà una mazzata anche al diritto all’eutanasia, sempre confusa in maniera disonesta con l’eugenetica ovviamente. I classici due piccioni con una fava. E ovviamente si criminalizza ancora una volta la donna, ritraendola come colei che di fronte al pianto disperato di un povero bambino nato prematuro chiede al medico di sopprimerlo comunque. Una pura creazione propagandistica come i comunisti che mangiano i bambini ma che tanto colpisce l’immaginario collettivo.
Queste donne non esistono, come dice in un bellissimo articolo, “Aborto, ma dove sono le donne Erode che descrivono i cattolici?” Gennaro Carotenuto ma tant’è, fanno parte della mitologia cattolica che, dice ancora Gennaro, idolatra la madre martire che si lascia morire per mettere al mondo un orfano.
E’ questa mitologia, assieme al culto della famiglia indissolubile e fondata sulla diade uomo-donna, che ci propineranno nei mesi a venire fino alla nausea. Vedremo se dall’altra parte della barricata politica si tireranno giù i pantaloni per offrire le terga al volere clericale oppure avranno la forza di opporvisi e difenderanno i nostri diritti civili.
Ho qualche dubbio però. Qui da rianimare sono soprattutto i laici. Coraggio, che li stiamo perdendo.

Fonte: blog L’Orizzonte degli Eventi 

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15 commenti

valerio

Sinceramente non capisco.
Se l’aborto terapeutico è stato indotto per salvare la vita della madre, non si capisce per quale motivo non si dovrebbe rianimare il feto se ha possibilità di vita.
D’altro canto i medici in questione sono stati chiari: “se ci si rendesse conto dell’inutilità degli sforzi terapeutici, bisogna evitare a ogni costo che le cure intensive possano trasformarsi in accanimento terapeutico”.
E ancora: “il problema della scelta dell’assistenza è sul futuro del neonato e un’eventuale disabilità”.
E’ ovvio che in questi casi, se ci sono concrete possibilità che il bambino sopravviva sano, e sottolineo sano, non ha e non deve avere nessuna importanza il parere della madre.
Sono il primo a pretendere il rispetto dei diritti delle donne, ma francamente mi sembra che in questo caso si stia esagerando.

pdp

Mi pare di capire dall’articolo che i medici in questione sostengano che:
Per parti prematuri, anche alla ventitresima settimana, di neonati sani la cui soppravivenza è possibile, il medico, trattandosi di un’entità umana a sè stante che ha solo bisogno di contributi tecnologici per la sua immediata soppravivenza, ma che poi non saranno più necessari, e in dovere di intervenire per salvare il neonato. Questo lo condivido.
Il caso di aborto volontario non ci dovrebbe essere a questo punto della gravidanza, specialmente se i consultori operano in modo correttamente laico.
Nel caso di aborto terapeutico esemplificato da Valerio condivido il suo parere, tenendo conto della casistica che considera, visto che la vita della madre che voleva il bambino non è più in gioco.
Mi pare che la 194 non preveda nulla di diverso da quanto i medici hanno sostenuto.
Questa è, a mio avviso, una carognata costruita da ferrara ed i suoi pessimi compagni di merende per confondere le idee per mettere in discussione la legge con falsi pretesti.
In un telegiornale, di ieri sera, non ricordo quale, ci anno già propinato la visione di una creatura urlante grande come una mano. Non sono riuscito a sentire il commento a causa della mia parziale sordità che aumenta con le incazzature, ma non mi è difficile immaginarlo.

chiericoperduto

La montatura mediatica c’è, eccome. Ieri sera i titoli di apertura del TG1 andavano in questo ordine di importanza:
1° Il papa invita alla difesa della vita
2° quattro università romane per un documento per la vita
3° è morta mamma Rosa (di Berlusconi) a 97 anni (e che si pretende di più??)
4° crisi di governo: Marini domani riprende le consultazioni.

Io avrei rovesciato l’ordine di apparizione delle notizie, se proprio non si poteva eliminare la 1° e la 3°.
Ma di una emergente guerra in Ciad, dove ci sono anche centinaia di lavoratori italiani bloccati, non se parla proprio.

monicavita

E’ ovvio che le argomentazioni sono pretestuose. Se si ricorre all’aborto terapeutico è per due motivi: in caso di pericolo di vita per la madre appare scontato che, cessando il pericolo, si possa rianimare il feto eventualmente nato vivo. Se l’interruzione avviene per una grave malformazione del feto che lo rende incompatibile con la conduzione di una vita normale, mi sembrerebbe un atto di assoluta incoerenza, per usare un eufemismo, rianimarlo e tenerlo in vita, soprattutto se a rianimarlo sono gli stessi medici che hanno effettuato l’intervento. Allora di cosa si parla? Di quello che la 194 già sostiene, cioè, di niente di nuovo. Se i “paladini della vita” arrivano a presentare come novità e cambiamento qualcosa che è già previsto dalla legge, vuol dire che la 194 è una buona legge.

Carlo

La propaganda funziona così. Si prende un documento ambiguo, se ne distorcono le motivazioni, si mescolano realtà e fantasia e si usa il prodotto finale come una mazza ferrata contro il vero obiettivo della campagna.

Quoto, straquoto e sottoscrivo.
Quando si imparera’ a fare informazione e non propaganda, in italia?? Si potrebbe cominciare a studiare il contenuto di giornali e dei telegiornali esteri, per es. BBC, New York Times, Sueddeutsche Zeitung, ecc…

Daniela

comunque molte associazioni di medici e neonatologi si sono detti completamente in disaccordo con questo documento in quanto prima della 24 settimana è accanimento terapeutico poichè il cervello non è formato e neanche i polmoni, quindi il neonato prematuro sarebbe soggetto a cure inutile che gli allungherebbero l’agonia procurandogli danni enormi agli organi interni

valerio

La stessa legge 194, per quanti non la conoscessero, recita:
“Quando sussiste la possibilità di vita autonoma del feto, l’interruzione della gravidanza può essere praticata solo nel caso di cui alla lettera a) dell’articolo 6 e il medico che esegue l’intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto”.
Cosa dice l’art.6? Presto detto:
“6. L’interruzione volontaria della gravidanza, dopo i primi novanta giorni, può essere praticata:

a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;

b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.”

Ora, affermare che la dichiarazione dei medici in questione sia un attentato alla 194 è semplicemente falsa.
Le dietrologie non mi interessano per nulla, a me quello che preme è la libertà e l’autonomia della scienza che non può e non deve essere fermata nè per motivi religiosi nè per motivi ideologici.
Dirò di più.
Se un giorno la scienza fosse in grado di garantire la vita autonoma del feto anche nei casi di IVG, magari con un impianto del feto in un altro utero, magari di una donna omosessuale che fosse disposta a far crescere un figlio e allevarlo da sola o con la sua compagna, chi avrebbe il diritto di opporsi? e in nome di quale strabiliante ideologia?

Fabio Milito Pagliara

il problema è che un feto di meno di 6 mesi ha grossissimi problemi (a prescindere della questione aborto) tanto è vero che alcuni medici neonatali stavano per chiedere una legge che evitasse di fare interventi su questi neonati (anche in caso di parti prematuri) la percentuale di danni e malformazioni permanenti è molto alta, i tentativi che si fanno sono spesso di sperimentazione medica più che di possibile successo

Fabio Milito Pagliara

@valerio
dunque il feto è già individuo? è già persona?

chi decide di praticare un accanimento terapeutico su di esso?
e per malformazioni varie come la metti?

Felipe

Al di là della questione dell’aborto, mi sembra soprattutto urgente e importante davvero “rianimare i laici”, che davvero li stiamo perdendo!
Ormai a sbattersi per difendere la laicità sono rimaste -quasi- solo le associazioni lgbt (due manifestazioni il 9 feb e il 15 mar); e tutti gli altri?
Possibile che della laicità dello Stato non interessa a nessun’altro? Dove sono tutti i laici, atei, agnostici ma anche “cattolici adulti” di questo paese? Morti? Sfiduciati? Che diamine, si dorme tutti come se queste cose non ci riguardassero!

Babbino

Non vedo lo scandalo sulla frase relativa alla eventuale contrarietà della madre: la mamma non ha alcuna autorità sulla vita del bambino, men che meno se già uscito dall’utero. Altrimenti la Franzoni non sarebbe neanche dovuta essere processata…

Daniela

no, affermare che la dichiarazione dei medici è assolutamente pretestuosa se riferita all’aborto terapeutico, è la pura verità,
1) allo stato attuale non è vero che ci sono tecniche che permettono la sopravvivenza di un prematuro di 22-23 settimane, come hanno affermato schiere di associazioni di neonatologi e ostretici.
2)già ci sono state precisazioni di alcuni firmatari del documento, si sono resi conto che quello che avevano detto era dal punto di vista scientifico improponibile.
La libertà scientifica non è stata tutelata, in questo caso, anzi è stata usata a chiari scopi propagandistici e dogmatici.

Mela

Non vedo lo scandalo sulla frase relativa alla eventuale contrarietà della madre: la mamma non ha alcuna autorità sulla vita del bambino, men che meno se già uscito dall’utero.

Esatto, nel momento in cui il feto esce dall’utero diventa individuo a sé e nessuno può decidere di sopprimerlo. sarebbe infanticidio a quel punto.

antonietta dessolis

8 marzo, non festa, ma giornata DI LOTTA delle donne! la restaurazione patriarcale avnza a gamba tesa. Toto’ diceva, a proposito dei finti laici, “siamo uomini o caporali”? Io mi chiedo: “siamo vacche o persone”? A quanto pare la risposta non è scontata 🙁
Blaterano istericamnete e prepotentemente sulla nostra pancia-contenitore e si dimenticano che è la pancia di una persona: è tollerabile tutto ciò?
Cosa c’entra la nascita prematura con l’aborto? E’, appunto, propaganda…in mala fede.

valerio

Se proprio vogliamo mettere i puntini sulle i allora bisognerebbe dire che i medici in questione hanno allargato il campo di azione della 194 perchè hanno sostenuto che prolungare la vita di un feto malformato è accanimento terapeutico, come sottolineato da Arduini oggi a Radiocity, mentre la 194 vieta di praticare l’aborto anche se il feto presenta rilevanti anomalie o malformazioni del feto, indipendentemente dal fatto che la madre possa subire da questo grave pericolo fisico o psichico.

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