Gb: basta dire «mamma e papà», contro l’omofobia meglio parlare di «genitori»

Nelle scuole elementari britanniche sarà proibito usare l’espressione «mamma e papà» e diventerà obbligatorio utilizzare l’espressione neutra «genitori», in modo particolare nelle comunicazioni a casa. Come scrive mercoledì il popolare quotidiano Daily Mail, il ministro per la Scuola e l’infanzia Ed Balls farà propria la proposta lanciata dall’organizzazione per i diritti degli omosessuali Stonewall, mirante ad abituare i bambini britannici delle elementari all’idea che potrebbero esserci genitori dello stesso sesso.
Secondo gli attivisti di Stonewall, l’espressione «mamma e papà» lede i diritti dei genitori omosessuali e favorirebbe pregiudizi anti-gay, inoltre ritengono che i bambini non dovrebbero avere un’idea «convenzionale» della famiglia. Ma non solo: l’iniziativa prevede che, quando si discuterà di matrimonio nelle scuole medie, gli insegnanti dovranno parlare anche delle unioni civili e dei diritti sulle adozioni gay.
La proposta di Balls tende inoltre a combattere l’intolleranza nei confronti degli omosessuali e prevede punizioni per chi offenderà un compagno chiamandolo gay. Tra le espressioni che dovrano essere bandite dalle scuole britanniche ci sono anche: «comportati da uomo» e «siete un branco di donnicciole». Il ministro Balls si è detto «orgoglioso che il governo e il dipartimento siano stati fermi su questa strada. Il nostro punto di vista è che ogni scuola debba mettere in pratica azioni chiare contro ogni forma di bullismo, incluso quello a sfondo omofobico».

Fonte: Corriere 

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42 commenti

Pessimista Cosmica

L’intento è nobile ma espressioni come “saranno bandite” fa tanto di Farenaith 451.

Luca

Le dittature atee si fanno avanti. Non capisco chi possa essere contento di leggi e disposizioni simili. Se l’Uaar condannasse simili misure in modo chiaro e visibile, la sua credibilità crescerebbe molto. Ma purtroppo credo che l’Uaar non aspetti altro che una dittatura atea anche in italia.

Flavio

Qui vedo pregiudizi tipici del giornalismo italiano: sono linee guida del ministero inglese che mirano a contrastare il bullismo omofobico. Si parla di evitare di assumere che i genitori siano maschio e femmina, quindi gli insegnanti “dovrebbero evitare” di usare certe espressioni — nessuno parla di censurare o proibire!
Le scuole sono però tenute a garantire che questo tipo di bullismo (oltre che in generale) venga tenuto sotto controllo, con azioni “veloci, proporzionate, discrete, persuasive ed efficaci”.
E questo bullismo chiaramente colpisce studenti e professori. Non per niente le associazioni degli insegnanti hanno apprezzato l’iniziativa del ministro.
Leggete un articolo scritto da un giornalista decente:
http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/education/7217353.stm

C’è un problema, il ministro competente si informa, pensa, propone una soluzione. Tutto un altro pianeta. Se i professori in Italia sapessero che alle spalle hanno un ministro che dà buone linee guida dettagliate, invece di proibire i cellulari a scuola? Ah già, qua l’omofobia è lo sport nazionale.

gianfranco

@ Luca
io vorrei capire perchè ammordire i toni di dialogo inserendo quelle che sono di fatto le sfumature della vita reale diventa “dittatua atea” mentre vessare le minoranze con i diktat vaticani diventa “diritto naturale” .
Mstero.

Soqquadro

“comunicazione ai genitori degli alunni” o “alle famiglie degli alunni..” nelle comunicazioni ufficiali dovrebbero essere già in uso. Il proibire i termini “mamma” e “papà” mi puzza un po`, un po` di montato ad arte dalla stampa. E’ troppo assurdo per essere credibile
(ben vengano invece le iniziative sulla conoscenza delle altre realtà)

dadaLito

@luca

Perché tiri in ballo le dittature atee? Quello che vedo è una serie di misure atte a fare accettare l’idea del diverso ai piccoli inglesi. Per quanto riguarda bandire certe espressioni, se dai del negro a uno vieni GIUSTAMENTE tacciato di razzismo: non credi che dovrebbe valere anche per i gay? (che NON sono malati, ma solo differenti, come quelli con gli occhi azzurri)

Ernesto

Ottime iniziative!
Penoso invece il resoconto giornalistico italiano. Che paese di mente-catti che siamo.

Lorenz Cuno Klopfenstein

@Pessimista Cosmica:
Credo volessi dire Fahrenheit 451… 😉

Trovo che sia giusto dare delle linee guide bilanciate dei rapporti che hanno i docenti con le famiglie. Tuttavia, credo anche che sia possibile sfociare in una esagerazione di political correctness: va bene dare una visione il più possibile aperta ai bambini (con la discussione di famiglie non convenzionali e unioni civili), l’ideale sarebbe tuttavia – ma è una cosa a lungo termine ovviamente – che il linguaggio e la cultura si evolvano autonomamente orientandosi in questa direzione in maniera progressiva, senza troppe “imposizioni” (il tono dell’articolo del resto è questo… quanto sia vero il tono della direttiva in realtà non lo so…).

Kaworu

ovviamente la notizia sarà stata montata ad arte dai media italiani. quoto flavio

Kull

Ma certo che è stata montata, esattamente come sono montate le notizie su Ahmadinejad…che vi aspettate?

Kull.

Big Bob

Sdrammatizziamo, fratelli.
Un ministro per la Scuola e l’infanzia che si chiama Ed Balls? Edoardo Palle?? Siamo già in odor di pretofilia o cosa?!

diabolik

Credo che abbia ragione chi dice che la notizia sia stata montata ad arte dalla stampa vaticanlecchista italica. Proibire i termini “mamma” e “papà” sarebbe ovviamente assurdo. Necessario e lodevolissimo far capire che possono esistere vari tipi di famiglia e genitori dello stesso sesso. Idiozia parlare di dittatura atea, l’unico rischio reale è la dittatura basata sul mito dell’esistenza divina.

Silesio

Questa idea di proibire espressioni spontanee e d’uso comune, mi sembra comica. Non si parla però della fine che faranno il nonno e della nonna. Anche queste figure sono fonte di discriminazione per i bambini che non hanno più i nonni perché sono già defunti.

Aldo

Evidentemente in GB non si conosce bene la lingua, oppure la notizia è stilata in modo errato.

L’espressione “punizioni per chi offenderà un compagno chiamandolo gay” presuppone che l’attribuzione di uno status di omosessualità venga inteso come insulto. In un mondo ove vigesse o anche solo si auspicasse una vera accettazione del fenomeno dell’omosessualità, da intendersi realmente come condizione di ovvia normalità, non ci sarebbe alcun problema a riconoscere nel termine “gay” un termine puramente descrittivo e, dunque, assolutamente non offensivo.

Non è tappando la bocca ai dissenzienti che si raggiunge l’integrazione, ma ponendo innanzi ai loro occhi esempi di comportamento indifferente verso la diversità (almeno fintanto che quella diversità non implica un danno per gli altri). Ciò vale soprattutto per bambini ed adolescenti, che vivono un’età nella quale formano il proprio modo di interpretare il mondo basandosi anche sull’esempio altrui.

Lo stesso ragionamento vale per il lemma “negro”: chi è negro (ovvero di pelle nera) negro rimane anche se lo si chiama in un altro modo. Guarda caso, anche la “negritudine”, se non si accompagna a comportamenti inammissibili da parte della persona in questione, mi lascia totalmente indifferente.

Rifuggiamo dalla stupida doppiezza della correttezza politica — c’è solo da guadagnarci.

Giorgio

@ Lorenz Cuno Klopfenstein

sono d’accordo con te: non si possono imporre per legge dei modi di pensare. Se a uno non piacciono i gay o i neri (o a un nero non piaccionoo i bianchi, perchè ci può anche essere!) non gli si può imporre per legge il contrario. La legge dovrebbe limitarsi a sanzionare le discriminazioni, per esempio mancate assunzioni sulla base di tali antipatie.

Magar

@Silesio
Beh, insomma, se io fossi un bambino figlio di una ragazza madre (che mi avesse allevato da sola) forse non mi piacerebbe che la scuola ripetesse ogni piè sospinto: “ditelo alla mamma e al papà” “verranno le vostre mamme e i vostri papà” “chiedetelo a mamma e papà“, sottolineando ogni volta, indirettamente, la diversa composizione del mio nucleo familiare e rimarcando così che io sono “uno diverso”, anomalo.
Proibire in assoluto l’uso dell’espressione sarebbe ovviamente una sciocchezza, una misura sproporzionata; consigliare di adottare un linguaggio che non provochi gratuito disagio nei bambini è invece un atto di sensibilità.

P.S. L’articolo del Daily Mail è questo:
http://www.dailymail.co.uk/pages/live/articles/news/news.html?in_article_id=511209&in_page_id=1770
Il profilo del quotidiano è questo:
http://en.wikipedia.org/wiki/Daily_Mail
Ciò che ne dice Hugh Laurie è carino, e vale la pena di ricordarlo:
“The Daily Mail … a crushing embarrassment. I wouldn’t feed it to my worst dog”

Pessimista Cosmica

Ma io credo che a volte alle maestre scappi detto mamma e papa ed a volte genitori. E sinceramente un conto sono gli insulti e le discriminazioni, altro è accettare ed affrontare la realtà. Non credo faccia bene ai bambini crescere sotto una campana di vetro. A sto punto, visto che ci sono bambini con genitori divorziati tanto varrebbe proibire le gite scolastiche con famiglia al seguito, visto che ci sono bambini orfani tanto varrebbe proibire il plurale, tanto varrebbe proibire ogni riferimento alla famiglia. Sarebbe semplicemente ridicolo. La parte sulle espressioni da evitare è quasi esilarante. Mi immagino un bimbo che piange per la tubercolina (si fa ancora, vero?) e la maestra che accarezzandogli la testolina gli sussurra: “su’ che non è niente, fai l’ometto” e per questo viene redarguita.
Voglio inoltre sottolineare una cosa, le maestre dovrebbero conoscere le famiglie dei piccoli, dovrebbero sapere chi sono i genitori e se esistono divisioni o situazioni difficili o anomale, e di conseguenza dovrebbe adeguare spontaneamente il linguaggio alla situazione del bambino con cui si rapportano. Insomma, invece di escogitare simili forzature basterebbe che la gente facesse bene e con attenzione il proprio mestiere.

Ernesto

Cara Pessimista Cosmica,
lascia perdere il pessimo articolaccio da stato culturalmente suddito (del Vaticano) pubblicato qui. Per sapere in che cosa consistono DAVVERO le nuove regole inglesi, segui il link di Flavio e leggitelo sulla BBC: http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/education/7217353.stm
Tieni, te lo riporto per comodità tua.
Come vedi, è tutto di una ragionevolezza sorprendente!
Saluti.

Garland

Non capisco questo grottesco meccanismo di oggi che, per tutelare le diversità, appiattisce il mondo e lo vuole far sembrare tutto uguale. Siccome le donne vengono discriminate, si comincia a dire che le differenze tra maschio e femmina non esistono. Lo stesso si fa con termini come “padre” e “madre”. La forza di una società non dovrebbe manifestarsi così, ma attraverso l’accettazione di tutte le diversità e anzi dovrebbe arricchirsi da queste, non nasconderle per evitare discriminazioni…

Flavio

@ Garland

Quindi quando in Italia si parla sempre e solo di coppie maschio+femmina legate da matrimonio davanti a dio, si intendono anche le unioni gay ed etero! Scemi noi a non capirlo!

Bruno Gualerzi

Non conosco il contenuto vero di questa proposta che, qui si dice, l’articolo del Corriere non rende per ciò che è veramente. Se le cose stessero comunque, sia pure con tutti i distinguo, così, esprimo sinteticamente un mio giudizio: tutto giusto e tutto sbagliato!
Giusto combattere ogni forma di discriminazione anche per quanto riguarda il linguaggio (le parole non sono mai ‘neutrali’);
sbagliato, sbagliatissimo, sarebbe condurre questa campagna nelle scuole con divieti e punizioni. Le conquiste di civiltà non si verificano mai con la coercizione, e meno che meno esercitandola sulle menti in formazione.

Rudy

Quando la stampa italiana riporta questi temi, li plasma in modo arbitrario.
E’ sufficiente leggere gli articoli originali sulla stampa britannica per comprendere come, al di la di legittime opinioni contrastanti, le cose siano un pò diverse da come vengono riportate da noi.

Lorenz Cuno Klopfenstein

Grazie per il link all’originale.
È proprio incredibile che questo:
“Teachers should attempt to avoid assumptions that pupils will have a conventional family background, it urges. It goes on to suggest the word “parents” may be more appropriate than “mum and dad”, particularly in letters and emails to the child’s home.”
possa tramutarsi in
“Nelle scuole elementari britanniche sarà proibito usare l’espressione «mamma e papà» e diventerà obbligatorio utilizzare l’espressione neutra «genitori», in modo particolare nelle comunicazioni a casa.”
nel passaggio da inglese ad italiano. Rimango sconvolto di fronte alla parzialità del giornalismo italiano. Mah…

Domixio

Ragazzi,

inutile citare le fonti autorevoli in inglese. La conoscenza della lingua in Italia è talmente di scarso livello che pochi sono in grado di comprendere articoli della BBC.

Avete sentito l’inglese che fa tanto “bingo bongo” di alcune élites nostrane? Facile che poi passino informazioni distorte.

Sunrise

Ma è ovvio, le poche notizie di cambiamenti culturali che vengono date in Italia sono inevitabilmente distorte e malevolmente riportate per un chiaro scopo denigratorio di stampo leccocattolico… purtroppo è così, viviamo in una nazione fatta così, e sentir parlare di dittatura atea è semplicemente grottesco… del resto, quando anche in parlamento i deputati si insultano dicendosi “squallida checca” cosa ci si può aspettare dai giornalisti?
vorrei anche aggiungere che forse non ci si può affidare interamente al buonsenso degli insegnanti italiani, vista la poca cura dedicata alla loro formazione e al loro aggiornamento, vista la totale mancanza di selezione al momento dell’assunzione… tant’è che, in classe della mia nipotina (dove ci sono qualcosa come 10 bambini figli di divorziati e lei stessa è orfana di madre), la settimana scorsa l’insegnante di lettere ha dato il seguente tema: Parla dei tuoi genitori e del lavoro svolto da mamma e papà. sigh!

lulalle

E come la mettiamo con chi purtroppo ha perso un genitore?Io sono orfano di padre e se a scuola gli insegnanti avessero insistito col rivolgersi a me con frasi del tipo”fallo firmare ai tuoi genitori”conoscendo la mia condizione…beh…forse mi sarei sentito un pochino preso in giro….in reltà sarebbe auspicabile che gli insegnanti conoscessero le varie realtà dei propri allievi in modo da rivolgersi ad ognuno di loro in modo più appropriato senza ricorrere a regolamenti senza senso…

Pessimista Cosmica

Oh mio dio!!!
Come ha potuto Teachers are given guidance on how to recognise homophobic bullying and examples of unacceptable language such as “You’re such a gay boy!” or “Those trainers are so gay” diventare Tra le espressioni che dovrano essere bandite dalle scuole britanniche ci sono anche: «comportati da uomo» e «siete un branco di donnicciole».?
Vabbe’ che io e l’inglese ci schifiamo profondamente a vicenda ma la trovo un’interpretazione un po’ troppo libera.

In effetti, letto l’articolo devo convenire che la cosa non è come l’avevo interpretata. C’e’ una parte di me che trova sempre inquietanti le direttive sul “linguaggio” (più che per quello che potrebbero diventare che per ciò che sono in realtà) ma, in sostanza, quello che qui in Italia è stato riportato come una sorta di fascismo verbale è più che altro un suggerimento di buon senso.
Ho letto giusto stavolta? Lo chiedo sempre a causa del mio pessimo inglese.

Certo, resta sconfortante il fatto che tocchi scriverci una guida, molto sconfortante.

Pessimista Cosmica

@Lulalle

Anch’io sono orfana di un genitore, ma -forse perchè mi sono ritrovata a vivere questa situazione al liceo, quando ormai ero grandicella- non ho mai sofferto per cose di questo genere. Era molto peggio quando i tuoi compagni parlavano della festa del papà che sentire l’innocuo “ditelo ai genitori” dei professori. Veramente, sembrerà cinico, ma se si iniziano ad evitare tutte le parole o le espressioni che potrebbero indirettamente ferire od infastidire qualcuno ci ritroveremmo ad asprimerci a gesti.

Giol

Magari si cominciasse anche in Italia a combattere l’omofobia…

Opus Mei

Sono andato anch’io a controllare gli originali inglesi e, come avevo sospettato, siamo di fronte all’ennesima malefatta dell'”informazione” italiana.

Il “Corriere” fa un sondaggio con la domanda “Siete d’accordo con il proibire a scuola l’espressione “mamma e papà” a favore della neutra “genitori” per abituare i bambini all’idea che potrebbero esserci genitori dello stesso sesso e combattere i pregiudizi anti-gay?”.
Dove del “proibire a scuola” non mi pare ce ne sia traccia nell’iniziativa britannica (“”Schools should make efforts to talk inclusively about same-sex parents, for example, avoid assuming all pupils will have a “mum and dad”.”, vedi il già citato articolo del Daily Mail), mentre dalla domanda del sondaggio sembra che perfino i bambini corrano il rischio di finire dietro la lavagna se parlano di quanto bene vogliono a “mamma e papà” …
Ovviamente, il sondaggio sta registrando un 85% di “NO”.

Non sono un “grilliano”, ma quando Grillo dice che il problema più grosso dell’Italia non sono neppure i politici incapaci e corrotti bensì la mala-informazione imperante non posso dargli torto.

Avid

Bè però direi chi i problemi del bullismo omofobico andrebbero affrontati alla radice …
non so quanto consigliare di non dire mamma o papà aiuti…. mi sembra un pò demenziale
il provvedimento letto cosi…

Flavio

@ Avid

Quella delle espressioni consigliate è solo un aspetto delle linee guida, che sono state accolte bene da tutti in GB; il Corriere fornisce solo questo dato (alterato) pur di giustificare un sondaggio contrario ai pari diritti. Questa è la realtà.

ccarie

beh, il nome del ministro è già tutto un programma….un conto è combattere l’ignoranza e l’omofobia (“ama il prossimo tuo come te stesso”) e dire che esistono più famiglie, ma 1 altra cosa è scadere nel relativismo, che tutto è uguale e va bene…

ccarie

1 conto è combattere l’omofobia e l’ignoranza e dire che possono esistere diversi tipi di famiglie…1 conto è il relativismo, dove tutto è uguale e nn esistono differenze……..d’altronde l’inghilterra nn è nuova a queste cose, e il nome del ministro fa programma…..

Ernesto

Quella sopra voleva essere una domanda sarcastica e non un’affermazione.

Giol

@ GIANNI

Nessuno vuole vietare “mamma” e “papà”… quella è solo una mistificazione fatta dal Corriere, tramite una traduzione ERRATA dell’articolo originale in inglese… ma li leggi i commenti???

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