L’UAAR e un’intesa con lo stato

L’edizione odierna del “Corriere della Sera” ha dedicato l’intera pagina 45 al numero di febbraio di Reset, la cui sezione più importante è costituita da un confronto su “ateismo, fede ed eguale rispetto”. Antonio Carioti, nel suo articolo sul Corriere, ha dato notizia che l’intervento di Francesco Margiotta Broglio, pubblicato su Reset, è dedicato alla possibilità che un’organizzazione di atei (l’UAAR) possa concludere un’intesa con lo Stato, e conseguentemente accedere al meccanismo dell’8 per mille. Secondo Margiotta Broglio, il tema «dovrà essere di nuovo preso in considerazione» sulla base del Trattato costituzionale europeo firmato a Lisbona.

È interessante che qualcosa si muova sull’argomento. Ricordo a tutti che l’UAAR ha chiesto un’intesa, le è stata negata, ha presentato ricorso contro le modalità della negazione, l’ha vinto, ha ripresentato la richiesta, le è stata nuovamente negata, ha presentato un nuovo ricorso (un riepilogo della vicenda nella scheda Ateismo e legislazione).

Per quanto riguarda la questione dell’Otto per Mille, riporto integralmente quanto sostengono le nostre Tesi (art. 26):
TASSA DI RELIGIONE. L’UAAR sostiene tutte le forme di opposizione al sistema dell’Otto per mille ritenendolo incomprensibile, discriminatorio nei confronti di tutti coloro che non appartengono a una delle confessioni ammesse alla ripartizione e, soprattutto, causa di un ingente danno alle dissestate finanze dello stato italiano. L’UAAR ne chiede con forza l’abolizione. Come male minore, l’UAAR suggerisce semmai di prendere in considerazione, in alternativa al meccanismo attuale, le legislazioni di alcuni paesi europei, come la Germania, che tassano solo i contribuenti che vogliono espressamente concorrere economicamente alle sorti della confessione religiosa cui appartengono. In ogni caso, l’UAAR ritiene che, qualsiasi legislazione sia adottata, essa debba garantire analoghi diritti alle confessioni religiose e alle associazioni filosofiche non confessionali: qualora ciò avvenisse, l’UAAR sottoporrà la sua eventuale partecipazione al meccanismo a una consultazione tra tutti i suoi soci. Nel frattempo l’associazione ritiene che i soci siano in grado di valutare autonomamente quale scelta compiere, e non dà pertanto alcuna indicazione di scelta. Si impegna tuttavia a garantire, a soci e non soci, il massimo di informazione possibile affinché tale scelta sia effettuata nel modo più responsabile. L’UAAR si impegna altresì a monitorare i resoconti dell’utilizzo del gettito statale, affinché non diventi una forma surrettizia di finanziamento delle iniziative assistenziali delle confessioni religiose, e sia semmai utilizzato per interventi culturali sul patrimonio laico dello Stato e delle istituzioni.

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34 commenti

Tino

Ma se l’UAAR verrà riconosciuta, non sarà poi come unaltra religione?

Daniela

secondo me non dovremmo proprio entrare in un meccanismo fasullo come quello dell’8x mille, è una questione di coerenza e rispetto per tutti. L’impegno dell’uaar dovrebbe essere quello di sempre, ovvero di impegnarsi per l’abolozione dell’8x mille e nel mentre informare i cittadini di che fine fanno i soldi.

sabo

Questo è un punto fondamentale per la laicità dello stato. Il versamento forzato di parte di un imposta obbligatoria (Irpef) nelle casse di organizzazioni religiose è per un ateo un vero schiaffo. Infatti anche la generica opzione “Stato”è molto ambigua e certe volte si legge in giro che parte di questi fondi sono comunque utilizzati per monumenti religiosi di valore storico.Personalmente scelgo il movimento valdese che ritengo il meno peggio, ma quello che importa sottolineare è la frustrazione di chi non crede, costretto a firmare per destinare somme di denaro a persone che credono, e questo senza alcuna reciprocità. Tanto di cappello quindi al sistema tedesco, probabilmente il migliore in circolazione.

Marco.g

Per un ateo in effetti questo è un vero schiaffo. Per un laico, invece, lo schiaffo consiste soprattutto nel fatto che praticamente tutti i soldi vadano a finire ad una sola organizzazione religiosa. Se si riuscisse a cambiare anche solo questo dato, secondo me quelli che hanno inventato questo sistema sarebbero i primi a chiedere di cambiarlo. Ma non si può finché non si riesce a far sapere ai contribuenti come funziona.

steve

Amche il sistme atedesco dello stato esattore a gratis per conto delle confessioni religioso è ingiusto. Se i preti vogliono finanziarsi lo facciano da soli, non approfittando dell’organizzazione statale.

Silesio

Credo che anche con l’8 per mille, non potendo fare altrimenti, bisogna seguire il metodo della lotta biologica in agricoltura. Si combatte un insetto cercando di moltiplicare le unità e le risorse dell’insetto antagonista. Non ha senso dare l’8 per mille ad uno stato che è diventato più papalino del papa. Ergo, per controbilanciare il potere Vat, è bene finanziare le altre chiese.

Sergio

Steve mi ha preceduto: era proprio quello che volevo dire anch’io. Neanche il sistema tedesco (identico del resto a quello svizzero) è ideale: le Chiese (cattolica e protestante) delegano allo Stato la raccolta dei fondi per le proprie organizzazioni. Un modo elegante per non sporcarsi le mani coi soldi. Invece li vorremmo vedere raccogliere loro a porta a porta i soldi, vorremmo vedere Ruini col cappello in mano all’entrata della chiesa. Ma un principe della Chiesa preferisce incamerare in altro e più proficuo modo.
Le Chiese tedesca e svizzera sono comunque in difficoltà perché molti escono dalla chiesa e non pagano più la “Kirchensteuer” (tassa di culto). Si prevedono già licenziamenti e il riciclaggio dei pastori in altre mansioni.

cartman666

@Steve, fermo restando che il migliore sarebbe quello americano,dove le chiese raccolgono donazioni pazzesche a fine cerimonia,io metterei la firma già da ora x avere un sistema tedesco di prelievo volontario anche se lo stato dovesse fare il concessionario aggratis.
Il risparmio per noi contribuenti sarebbe pazzesco, e praticamente porterebbe all’estinzione del clero, vorrei vedere quanti italiani sarebbero disposti a pagare il 6/7% del proprio reddito x finanziare la chiesa, non ne resterebbe piu’ nessuno.

Vassilissa

Steve, sarebbe già un ENORME progresso applicare il sistema tedesco in un paese come il nostro, dove quand’anche la ccar non chiede nulla è lo stato a regalarle privilegi e oboli vari.

Pasquale Palladino

Quando lavoravo in Germania mi è stato chiesto in un ufficio municipale se ero cattolico o di altra confessione religiosa per compilare correttamente la dichiarazione dei redditi e quindi essere tassato opportunamente.
Alla mia risposta negativa l’impiegata mi ha detto meravigliata: “un italiano non cattolico?!?”
Avrà pensato che fosse un altro esempio di furberia nostrana e cercava con lo sguardo croci, amuleti, santini e madonne.
In effetti credo che se introducessero giustamente questa norma in Italia, al posto dell’8 per mille, pur di non pagar le tasse otterremmo un balzo ufficiale dei non credenti al 90 %.

Giol

L’UAAR si deve certamente impegnare a far valere i diritti di chi non è credente.
Ma non dovrebbe considerare l’ateismo come una ideologia alternativa alle religioni: l’ateismo non è una religione, è l’assenza di religioni.

L’UAAR non deve diventare una setta.

Francesco M.Palmieri

Abolizione dell’ 8 per mille

sic et simpliciter.

L’ 8 per mille, introdotto dalla revisione del concordato, sostituiva la “congrua” istituita con il concordato del 1928 voluto da Mussolini.

La “congrua” intendeva anche indennizzare la Chiesa dalla perdite patrimoniali causate dai Piemontesi nel 1970 dopo Porta Pia, con la cessazione dello Stato Pontificio.

Da allora è passato quasi un secolo e mezzo, quanto ancora deve durare !!!

Visto che razza di patrimonio, nel frattempo, la Chiesa è riuscita a mettere insieme!!!!!!!!!!!

lorenzo a.

si tratta di porsi degli obiettivi raggiungibili….

l’abolizione dell’ottopermille entro 20 anni
riduzione dell’ottopermille al 4 permille entro 10 anni
8 per mille all’uaar entro 3 anni

sono troppo ottimista?

Kattochè?

Io rimango per l’abolizione dell’ottopermille e basta.
Solo finanziamenti volontari.

Angela

Effettivamente lo UAAR sta diventando come la spina nella zampa del leone.. o sbaglio?
Comunque una spina non ammazza il leone, ma può rovinargli la giornata!!

Flavio

@ Giol

Dubito che l’Uaar o l’ateismo tout court possano mai essere ideologie, visto che promuovono lo scetticismo e il libero pensiero.
Tuttavia è ovvio che l’ateismo sia alternativo alle religioni, essendone la negazione. Il discorso 8×1000 è diverso ancora: stiamo parlando di associazioni filosofiche, quindi potrebbe concorrere l’Uaar come altre associazioni atee o i wiccani o i pastafariani, ecc. A quel punto sarebbe come un semplice contributo liberale riscosso tramite lo stato.
I tedeschi grazie alla firma volontaria si dividono circa in tre parti uguali: cattolici, protestanti, non affiliati a chiese (cioè atei, per come la vedo).

Flavio

PS. A chi procede per principio ed esige l’abolizione dell’8×1000, chiedo: come? Allo stato attuale brogare la legge è un’illusione, sempre che non abbiate in mente di fare la rivoluzione 🙂
Non si può nemmeno protestare contro il papa che cade il governo 😉

Silvio Manzati

In un’eventuale intesa tra Uaar e Stato si potrebbe introdurre un articolo con il quale il contribuente che si dichiara ateo possa trattenersi l’8 per mille e, quindi, versare meno imposta.

Daniela

per flavio,
non c’è dubbio che con il sistema tedesco le cose sarebbero diverse, potendo tutelare anche associazioni filosofiche non religiose, ma l’8xmille fa proprio schifo, è una vera e propria truffa, sarebbe bene che l’uaar non partecipasse a tale truffa, tutto qui.

clarence.darrow

“secondo me non dovremmo proprio entrare in un meccanismo fasullo come quello dell’8x mille”

al contrario, per scardinare un meccanismo fasullo non c’e modo migliore di infilare un bastone fasullo in una ruota fasulla: dovremmo pretendere di dare l’8×1000 ai cavalieri jedi, ai pastafari, ai wiccani, ecc…

lo stesso dicasi per i simboli religiosi negli edifici pubblici, ecc… fanno un presepe a montecitorio? e io pretendo di fare anche il presepe gay… la madonnina nel comune siciliano? e io pretendo una statua dell’invisibile unicorno rosa… il crocefisso nella classe del figlio? ci voglio accanto la teiera di russel, pagata con soldi pubblici ovviamente. tutti simboli di civilta, tutto per rispettare l’articolo 3 della costituzione.

Kattochè?

Nessuna rivoluzione (mi viene l’orticaria), solo bonifiche statistiche, e nessun voto a chi include teodem o teocon o a chi si fa identificare come cattolico. Strada lunga, faticosa, ma io nella vita ho pazienza. Inoltre, in democrazia, decide la maggioranza, spetta a noi creare nell’esercizio e nel rispetto delle regole consenso e oggi non siamo, mi pare, maggioranza. Quanto lontano è l’obbiettivo? Molto lontano, ma non bisogna scoraggiarsi. Io vorrei per i miei figli un mondo senza chiese e senza superstizioni, dove ognuno è rispettato per quello che è, non per la bandiera che sventola, ne tantomeno per quello che ha o che fa. Oggi i cattolici fanno le vittime di una società alla quale impediscono di fatto di estendere diritti minimi alle minoranze. Che male faccio ad un cattolico nel non credere nell’assoluto, nella sua verità, amare una persona del mio stesso sesso o convivere senza sposarmi? Ma che male fa a me un cattolico quando mi impone i suoi di valori eleggendo parlamentari che anzichè rappresentare tutti, cattolici e non, fanno proprie le linee guida etiche/morali della CEI?

L’unico modo per non finanziare (anche solo parzialmente) la CEI (e tutti gli altri) è quello di eliminare l’ottopermille e passare ai contributi volontari.
Si! Ne faccio proprio una questione di principio.

E’ ovvio che su una questione come questa esistono differenze di pensiero, come è giusto che sia tra individui LIBERI (e non pecorelle smarrite).

mimmo

E’ una battaglia quella per l’8 x mille che io condivido da anni.
E’ una cosa a dir poco obbrobbriosa.
Se si pensa già al fatto che chi vuole devolvere la sua parte allo stato, è costetto a porre la sua firma in un’apposita casella, mentre sarebbe talmente logico che senza nessuna firma la quota vada allo stato (in fondo l’irpef si paga allo stato).
Ma questa è una stortura voluta dal governo Craxi insieme a Tremonti (purtroppo ancora lui già da quei tempi).
Quando il mondo scientifico, qualche anno fa, chiese di aggiungere un’altra casella per la ricerca scientifica vicino a quelle dell’8 x mille, il cardinale Ruini (per paura che nessuno più devolvesse niente alla chiesa) chiamò Tremonti ed insieme partorirono l’altra grande bufala: il 5 x mille, dove attingono anche associazioni cattoliche.
Quindi, invece di ridurre le entrate, la GRANDE CHIESA CATTOLICA è riuscita, con la sua solita furbizia e l’appoggio di politici (pronti ad abbassarsi le braghe), ad incrementare i suoi introiti a spese dello stato che va’ in malora e di noi cittadini lavoratori che andiamo in malora insieme a lui.

Aldo Grano

Spero che veniate riconosciuti e abbiate anche Voi l’ottoper mille. Non spero che la piantiate, anche quando l’ otteneste, di lamentarVi perchè la Chiesa Cattolica ci guadagna più di Voi. Vedo che molti di Voi hanno il terrore di diventare un’ associazione “di massa”. Vi siete affezionati all’ idea di essere in pochi ed elitari. Mi ricordate tanto il FUAN di Bologna degli anni 60-70 (quando c’ eravamo tutti, eravamo in 50).

Alessandro Bruzzone

Se l’UAAR adoperasse queste entrate in modo trasparente (vedi esempio Chiesa Valdese) per organizzare eventi sui temi che ci stanno a cuore (ateismo, agnosticismo, laicità, scienza, ecc…) sarebbe una buona cosa.
L’ideale sarebbe eliminare l’8 per mille e basta, ma se deve esserci, almeno che io possa destinarlo a chi mi garba.

Paguro

quoto lorenzo a. . con i soldi dell’otto x mille l’uaar potrebbe permettersi di acquisire visibilità e magari di abbassare le quote di iscrizione. il problema del fronte laico in italia è la totale mancanza di coesione, e di un punto di riferimento. conosco molti giovani (me compreso) potenziali iscritti, e si sa che i giovani sono il motore dell’impegno, che magari sono tenuti lontani dai costi di iscrizione. sarebbe un passo avanti non indifferente riuscire a “reclutarli”.

jhc

L’intesa mi sembra contro i principi dell’associazione, comunque:
1) se l’UAAR riuscisse ad accaparrarsi l’otto per mille poi sarebbe ancora per l’abolizione?
2) se prendere l’otto per mille è solo una “scusa” per “dare fastidio” e togliere qualche lira alla Chiesa, mi permetto di osservare che secondo me è ben poca cosa (contano le crocette concrete, non la possibilità di mettere quella crocetta…), a fronte della “perdita di immagine” (almeno per me, sarebbe una grossa delusione).
3) Entrare nel meccanismo perverso sarebbe una scusa in più per farsi dire “ora ce l’avete, siete uguali agli altri, non rompete”. Un modo rapido per perdere la battaglia per l’abolizione.
Pretendere l’uguaglianza e ottenerla tramite un “male comune” non mi sembra una bella mossa, dal punto di vista sia pratico che etico.

Roberto Grendene

1) certo che non e’ l’ideale il sistema tedesco: non a caso nelle nostre tesi lo definiamo un male minore

2) per raggiungere l’obiettivo di abolire l’8×1000 (e il concordato tutto, dunque anche l’IRC nelle scuole di ogni ordine e grado) non vedo come non procedere per gradi e su diversi fronti. Il sistema tedesco sarebbe una boccata d’aria immensa contro il clericalismo (cosi’ come lo sarebbe una ora alternativa finanziata, pubblicizzata, con insegnanti e strutture)

3) 8×1000 all’uaar
a) partecipare all’8×1000 non significa dire che l’uaar diventa una chiesa, ma semplicemente che in uno stato che non fa distinzioni su base religiosa le associazioni filosofiche devono godere di analoghi diritti delle associazioni confessionali.
b) come utilizzarlo: io sono per una linea simile a quella esposta da Silvio Manzati. Restituire l’irpef ai cittadini. Se non fosse possibile in modo diretto in sede di dichiarazione dei redditi, potremmo farlo nei nostri circoli dietro presentazione della dichiarazione dei redditi. O se anche questa strada fosse irrealizzabile, i fondi potrebbero essere rigirati allla collettivita’ finanziando la ricerca scientifica.

Ciao
Roberto Grendene
. Io sostengo una linea tipo quella di Silvio Manzati.

Luciano

Pensare ad un’abolizione dell’8X1000 con le elezioni alle porte e per di più con la prospettiva di un nuovo governo zeppo di fascioclericali è, secondo me, un esercizio di pura fantascienza. Rimane il problema di essere costretto a fare una scelta religiosa, e questo non è ovviamente giusto. Forse che la Costituzione Italiana prevede l’obbligo di aderire ad una religione? Dubito che una norma simile esista da qualche parte, forse solo nell’ Afghanistan dei talebani, ma non ci giurerei. Qua leggo che molti sono contrari all’entrata dell’UAAR per non essere equiparati ad una setta religiosa, il che è giusto, essendo questo un luogo di confronto di opinioni e non un ‘organizzazione con finalità proselitistiche. Però visto che pensare ad un’abolizione del’8×1000 è, per almeno i prossimi 7-8 anni, pura utopia, che fare? Secondo me se ci fosse piena trasparenza (sul modello dei valdesi) sarebbe un modo per acquisire visibilità, credibilità, peso sociale. La purezza ideale può senz’altro far piacere quando ci si guarda allo specchio la mattina, ma difficilmente porta a risultati concreti; si rimane chiusi in una gabbia elitaria senza sbocchi. Poi la battaglia per l’eliminazione dell’8×1000 può essere portata avanti ugualmente, non vedo perchè no.

Vacco

“L’UAAR sostiene tutte le forme di opposizione al sistema dell’Otto per mille ritenendolo incomprensibile, discriminatorio nei confronti di tutti coloro che non appartengono a una delle confessioni ammesse alla ripartizione”…
Attenzione ragazzi, va bene abrogare la legge truffa catto-imperialista dell’otto per mille…ma sostenere tale posizione difendendo i gruppi rimasti fuori dalla torta dei ladri oscurantisti mi sembra un pò superficiale: come dire…no all’otto per mille perchè non viene dato anche alle sette tipo Watchtower-Geova (magna magna), Chiesa dei demoni del calore di Moana, Mormoni (con la CIA che sorride), Congregazione del diavoletto con i baffi che fa felice la nonna in attesa degli ultimi giorni santi…ecc. ecc…non starebbe meglio la posizione: fuori la superstizione religiosa dal diritto pubblico!!!?

Guastardo III di puglia

MA SCUSATE…
ESISTE UN 8 X 1000 PER I CRISTIANI
UN 8 X 1000 PER ATEI E AGNOSTICI
ED UN 8 X 1000 PER GLI ADORATORI DEL DEMONIO?????

c.darrow

“non starebbe meglio la posizione: fuori la superstizione religiosa dal diritto pubblico!!!?”

siccome sono troppo stupidi o troppo compromessi per ammetterlo, l’unica opzione e’ appellarsi alla liberta di religione (sperando che non vogliano abrogare anche quella oltre alla 194), e in nome di quella far entrare TUTTE le superstizioni religiose nel diritto pubblico, fino al cortocircuito totale.

“ED UN 8 X 1000 PER GLI ADORATORI DEL DEMONIO?????”

mi pare un’ottima idea. gli adoratori del demonio hanno gli stessi diritti degli adoratori di qualsiasi altra roba.

lorenzo a.

c.darrow

se l’8permille fosse un contributo giusto dovremmo disporre di una scelta pari a quella del 5permille, magari potendo indicare la singola parrocchia, sinagoga, setta satanica, associazione filosofica a cui devolvere il contributo.

la limitata possibilità di scelta dell’8permille è una cosa odiosa perchè limita la concorrenza, così come è odioso che il malloppo finisca per intero nelle tasche dei capi di tali organizzazioni senza che il contribuente abbia voce in capitolo nella sua distribuzione.

quanti affiliati alla ccar preferirebbero dare il contributo al proprio parroco piuttosto che a razi!

in pratica il meccanismo attuale di distribuzione dell’8permille è quello di un robin hood alla rovescia…rubare ai poveri per dare ai ricchi.

Roberto

E’ una cosa su cui ragionarci bene. Da una parte sarebbe una forma di “provocazione” che farebbe ancora più ragionare la gente e ci renderebbe più visibili. Sarebbe anche un modo per contarci. Tale dato sarebbe anche utile per orientare i politici e per utilizzarlo nelle battaglie di laicità e di appoggio alla razionalità e alla ricerca scientifica (ricerca militare esclusa). Si avrebbero a disposizione anche un pò di soldi da investire in campagne di merito. Si sottrarrebbero tanti soldi alla Chiesa, visto la truffaldina ripartizione che opera l’8X1000. Dall’altra certo vorrebbe dire accettare questo sistema. Ma potrebbe anche minarlo.

clarence.darrow

“insorgerei contro l’uaar se dovesse venirgli accordato l’otto per mille.”

io veramente non capisco perche… ci stanno facendo il culo a striscie, contrastarli usando le stesse leggi schifose che loro pretendono applicate alla lettera quando a loro vantaggio mi pare davvero il minimo. altrimenti vincono sempre e solo quelli disposti a “sporcarsi le mani” coi soldi…

ti faccio un esempio scemo, il primo che mi e’ venuto in mente ma ce ne sarebbero infiniti: se gli inglesi avessero imposto una idiotica tassa sulla produzione del sale da versare solo agli “imperatori regolarmente registrati”, l’avvocato gandi prima di farsi bastonare dai militari non avrebbe provato a farsi registrare come imperatore del cippirimerlo per poi restituire i soldi agli indiani produttori di sale o usarli per finanziare altre forme di resistenza non violenta all’occupazione inglese? avresti giudicato questa mossa come un’ipocrisia o come una astuzia per mettere in evidenza l’iniquita della legge e dell’occupazione?

voglio dire, la legge dell’8×1000 e’ talmente scema che evitare di proposito (per non “sporcarsi le mani”) la sua applicazione completa (visto che adesso ci tengono tanto i cattolici con la 194…) e’ un vantaggio per loro e un autogol per noi, mentre chiederne l’applicazione completa porterebbe alla sua autodistruzione.

la cosa peggiore che puo succedere e’ che impongano per legge la possibilita di non dare i soldi a certe religioni, il che e’ una chiara violazione dell’articolo 3 della costituzione, e francamente se non siamo pronti a farci bastonare neanche per difendere l’articolo 3 allora ci meritiamo tutto il male che ci stanno facendo.

poi certamente, sono solo pareri personali, e tra il dire il fare ce ne passa, ma intanto volevo dirlo.

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