Partita la procedura di espulsione per l’imam di Torino

TORINO – E’ stato notificato oggi all’imam di Torino, Mohamed Kuhaila, 44 anni, un decreto di espulsione per motivi di ordine e sicurezza pubblica. Per il provvedimento, emesso a conclusione di un’istruttoria condotta dalla Digos di Torino, sono ora in corso le procedure di convalida.

Il religioso musulmano aveva destato scandalo già all’inizio dello scorso anno quando fu accusato nella trasmissione televisiva di RaiDue Annozero di diffondere sermoni fondamentalisti in una moschea in via Cottolengo, vicino a Porta Palazzo. Il programma di Michele Santoro mandò in onda le immagini riprese con una telecamera nascosta mentre l’imam nella moschea predicava violenza verso gli atei, incitava alla guerra santa e giustificava la segregazione delle donne.

Il video – trasmesso nella puntata del 29 marzo dedicata alla condizione femminile nella cultura islamica e in cui era stato affrontato il tema delle moschee come possibili luoghi di predicazione della jihad – mostrava fondamentalisti impegnati in propaganda all’interno della moschea e l’incitazione dell’imam ai musulmani a non integrarsi con cristiani ed ebrei, considerati infedeli.

Le immagini avevano suscitato varie polemiche e l’apertura di un’inchiesta della Procura di Torino. Il discorso pronunciato dall’imam in quell’occasione è tra gli elementi che costituiscono il fascicolo raccolto dalla Digos in mesi d’istruttoria. Inoltre, nella moschea erano state mostrate fotocopie di un giornale vicino al gruppo di Al Qaeda. Mohamed Kuhaila è diventato imam dopo che il suo predecessore, Bourichi Bouchta, è stato espulso dall’Italia nel settembre del 2005 per “motivi di sicurezza”.
Fonte: La Repubblica

9 commenti

Emilio Gargiulo

A quando l’espulsione di qualche fondamentalista cattolico?

clarence.darrow

io non capisco perche non lo si metta in galera in italia. che fine fara una volta espulso? cosa proibisce ai fondamentalisti islamici di venire qua e propagandare violenza se quando vengono scoperti la punizione costituisce nel tornare a casa?

Il Filosofo Bottiglione

non so come sia la normativa sull’incitamento alla violenza, ma non penso che preveda la galera. quindi un autoctono se ne rimarrebbe in Italia, mentre uno straniero, con lo stesso reato, almeno viene sbattuto fuori, in virtù (mi pare) di normative abbastanza recenti.

mi sembra, però, che in quella moschea il problema vada oltre al singolo individuo Mohamed Kuhaila.

Syd

io sono d’accordo con clarence.darrow: se ha commesso reati può e deve essere perseguito, se non ha commesso reati, ammesso che sia pericoloso, espellerlo non lo rende meno pericoloso, dato che un attentato lo si può provocare o organizzare anche dall’estero (per dirne una, Bin Laden non avrebbe organizzato il 9/11 dall’esterno degli USA?)

queste espulsioni sono solo pubblicità per far contento il popolino

chiericoperduto

ma da quale autorità religiosa arriva il titolo di imam a certa gente?
non c’è nessun controllo, qualsiasi immigrato musulmano per inventarsi un mestiere può aprire una piccola moschea e far prediche.
(in scala più organizzata è quello che fanno anche i preti ma almeno c’è un ordine)

Claudio

L’altra campana islamica non mi sembra molto convincente, si sostiene con ostinatezza che il video di “Anno zero” sia una bufala, questo perchè a detta del blogger in questione, la traduzione effettuata qualche mese fa dalla procura di Torino avrebbe scagionato l’imam dall’accusa di predicare l’odio religioso, bene, ammettiamo anche che questo blogger sia sincero, tuttavia se la fase istruttoria si è conclusa solo pochi giorni fa, come si è potuto sapere già mesi orsono l’esito della perizia in questione se era protetta dal segreto istruttorio? grazie a voci di corridoio di dubbia affidabilità? mah… che sia forse questo il motivo per cui di questa presunta perizia ne ha parlato solo un giornalista a pag. 65 de “La Stampa”?
ad ogni modo il risultato di questa perizia-fantasma (ammesso che esista davvero) è stato comunque smentito dalla successiva traduzione, quella direi “definitiva” che a detta del capo della DIGOS di Torino (l’ho visto intervistato ieri su una tv locale) ha IN PARTE contribuito a far espellerere Kuhaila.

Poi, io tendo sempre a coltivare il seme del dubbio, non ho certezze e non posso certo sapere cosa questo imam marocchino abbia professato all’interno della sua moschea, tuttavia il provvedimento di espulsione verso di lui è stato richiesto dalla DIGOS dopo 10 mesi di indagini, ha ricevuto il nulla osta dalla procura di Torino, è stato convalidato da un giudice monocratico ed è stato infine firmato dal ministro degli interni Amato… insomma qualche elemento di colpevolezza l’avranno anche in mano no? vogliamo dare più fiducia a loro o all’imam che si professa innocente?

statolaico

Infatti, non ho la pretesa né di dare né di avere certezze… era solo per segnalare il link dell’altra campana: poi ognuno le proprie convinzioni e le proprie idee se le fa in base alle informazioni che raccoglie, confronta, valuta. Lo spirito ripeto era quello di dare un informazione in più, mi ero imbattuto in quel blog ed era scritto dal diretto interessato dell’articolo, mi sembrava un buon link (sicuramente parziale, ovvio). Ciao!

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