Ora di religione: le osservazioni Unicef

Risalgono a quattro anni fa, le Osservazioni conclusive rivolte all’Italia dal Comitato sui diritti dell’infanzia, in seguito all’esame del secondo Rapporto periodico sullo stato della Convenzione sui diritti dell’infanzia, presentato allo Stato italiano il 21 marzo 2000. L’esame del Rapporto italiano, riporta il sito Unicef, è avvenuto nel corso della XXXII Sessione del Comitato, il 31 gennaio 2003. Vi si può leggere quanto segue:

Libertà di pensiero
29. Il Comitato esprime preoccupazione relativamente al fatto che, come indicato nel rapporto dello Stato parte [par.147], i bambini, soprattutto nelle scuole elementari, possano essere emarginati se si astengono dall’insegnamento religioso, incentrato essenzialmente sulla confessione cattolica. Inoltre, il Comitato esprime preoccupazione per il fatto che i genitori, in particolar modo quelli di origine straniera, non sempre sono al corrente della non obbligatorietà dell’educazione religiosa.
30. Ai sensi degli artt. 2, 14 e 29 della Convenzione, il Comitato raccomanda che lo Stato parte assicuri che i genitori, in particolare quelli di origine straniera, quando compilano i relativi moduli, siano a conoscenza della non obbligatorietà dell’educazione religiosa cattolica.

Quattro anni dopo la situazione è identica. Ministri dell’istruzione come Moratti e Fioroni si farebbero mettere ai ceppi, piuttosto che togliere qualche opportunità riservata alla Chiesa cattolica.

18 commenti

Lucy Van Pelt

Qualche cardinale o qualche binetti(scusate la parolaccia) ora accuserà l’UNICEF di essere un’unione di atei estremisti e faziosi…

Vash

Nessuno verà accusato di niente per il semplice motivo che questa notizia non trapelerà da nessuna parte!

Daniele Gallesio

Già li sento: Anche l’UNICEF al soldo dello UAAR, quello di Margherita Hack e compagni, fa la guerra santa alla libertà di culto in nome del laicismo di stato.

Daniele Gallesio

Certo non verrà sparata a 5 colonne sulla prima pagina del Corrierone, né in apertura del TG1…

…ma per trapelare, sta trapelando qui… e magari viralmente sui nostri blog e sui blog dei nostri amici…

Flavio

Questo è un fatto importantissimo, tanto importante che nessuno l’ha pubblicizzato e persino l’Uaar ne è venuta a conoscenza in ritardo 🙁

D’altra parte l’Unicef è un’agenzia dell’Onu, quel covo di abortisti relativisti mangiapreti…

Lucy Van Pelt

Infatti il rapporto risale al 2003 e non ha avuto alcuna risonanza! Interessante e deprimente constatare che dopo quattro anni e due ministri la situazione è invariata.

davide

Ecco perchè Ratzinger critica Unicef e Onu di relativismo etico: se volete potete trovare una riflessione sfogo sul mio blog

ciceracchio 2la vendetta

ma ragazzi sono 2000 anni che ringrulliscono la gente ,,in italia non ce’ democrazia altrimenti
il vaticano sarebbe dove deve stare , nella zona rifiuti tossici..e pericolosi x l’ambiente .

Marco

Una accusa in più che dimostra quanto l’insegnamento religioso nel nostro stato sia unidirezionale.

Il Filosofo Bottiglione

ma siamo sicuri che lo Stato non abbia fatto proprio nulla in proposito, ossia nè una risposta all’Onu, nè una cavolo di circolare ministeriale? se così fosse sarebbe proprio la dimostrazione del cosiddetto “profilo basso” affinchè non se ne parli.
sarebbe utile quindi alzare il profilo, chiedendo a qualche parlamentare laicista di fare una bella interrogazione a don Fioroni per sapere se le osservazioni dell’UNICEF sono state prese in considerazione e quale è lo stato dei fatti.
anche perchè è meglio affrontare la questione per tempo, prima che quegli atei infedeli dell’ONU ci facciano nuovamente la stessa osservazione.

Luciano Franceschetti

grazie all’Uaar e al suo segretario per averci informato, sia pure con ritardo, su principi tanto importanti per tentare almeno di preservare figli e nipoti dal plagio più micidiale della storia, ignorato e occultato purtroppo dalla grande stampa e dai massmedia…genitori e insegnanti (ancora educatori?!) svegliamoci dunque dall’ipoteca religiosa, ripudiate il sonno dogmatico! come quello della ragione, genera mostri…

giuseppe

E’ una vecchia notizia, risaputa per chi legge i giornali, che non ha altro senso se non di richiamo banale. Perchè non un’ora alternativa?

Rain

Ma che vi aspettavate dallo Stato in cui spadroneggia il Vaticano?:(
Mia figlia no è battezzata e non credo che frequenterà l’ora di religione a scuola…verrà emarginata?
Rain

Silesio

Alle elementari il problema è assai complesso ed è da condividere la preoccupazione dell’Unicef. Non si tratta solo dell’ora di religione, ma anche del resto (la preparazione del natale, delle uova di pasqua e di tutte le altre ricorrenze religiose che si riflettono sulla scuola sopratutto nelle piccole comunità).

Genea

Non credo Rain che tua figlia verrà discriminata, per lo meno dalle medie in poi no. Forse alle elementari visto che non c’è un valido piano di alternative e il ministro piuttosto che pensarci preferisce che i bambini continuino a fare oggettini con la pasta e la colla per ogni festività religiosa (cattolica ovviamente).

maxalber

@Genea
I bambini che non frequentano l?IRC sono SEMPRE discriminati!
Sempre e comunque, qualsiasi scelta alternativa i loro genitori facciano.
Questo per il semplice fatto che si è costretti (in contrasto con la legge della privacy) a dichiarare la propria appartenenza (o non appartenenza) religiosa.
Questa è un’ingiustizia di default.
Le altre considerazioni sono superflue.

Lucy Van Pelt

@maxalber

Sono assolutamente d’accordo!!! Gli spettacoli di Natale e gli orrendi angioletti di pasta di sale, anche venduti per beneficienza per le missioni, incombono comunque almeno fino alla terza media.
Inoltre l’ appartenenza religiosa e le scelte ideologiche fanno parte dei dati sensibili che la legge sulla privacy vieta di diffondere. Forse ci sarebbe spazio per un ricorso.

Lucio Ciferio

Lo sapevate che nel periodo attorno natale e capodanno si tocca il più più alto dell’anno per quanto riguarda il consumo di droga?
eh? bianco natale

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