Milano: ogni giorno 4 divorzi E crollano i matrimoni

C’ è chi vola via, chi sorvola, chi non convola e chi cade in volo. Conclusione e morale: tra milanesi scappati a vivere altrove, single incalliti che aumentano, fidanzati che non si sposano (1.658 matrimoni religiosi, meno della metà, per dire, dei 4mila del lontano 1989), sposati che si lasciano (ogni giorno, in media, 4 divorzi), ecco, in città la coppia scoppia. Forse è perché, come si legge nel rapporto dell’ associazione MeglioMilano, tra i cittadini aumentano lagnanze e problemi a causa di smog, (in)sicurezza, traffico, prezzo delle case, parcheggi latitanti. Forse. Fatto sta che di fiori d’ arancio se ne vendono meno e al lancio del bouquet segue, sovente, la caduta libera. Dei neosposi. Con la separazione. Che colpisce, senza distinzione, sia le unioni civili sia quelle religiose, con le prime che, come succede dal 2002, l’ anno del sorpasso, restano superiori: di quasi 500 unità. Marco Bono è il presidente di MeglioMilano. Bono invita comunque, in un quadro generale mica tanto roseo, a guardare le «variazioni positive del lavoro, con la nascita di 40 nuove aziende al dì», il boom di «iscritti nelle università», l’ aumento dei passeggeri dei treni in provincia con i pendolari che usano meno l’ auto, la crescita di chi atterra a Linate e Malpensa, e sono uomini d’ affari, certo, ma anche turisti. Dunque, sì, ci sono cose belle e buone, a Milano. Ma, sbirciando le cifre sulla popolazione, Milano si svuota, è meno giovane, anzi invecchia terribilmente e con costanza. Nel 1989, i residenti over 65 erano 257mila e gli over 80 erano 57mila. Adesso sono, rispettivamente, 308mila e 83mila. Dicono: tanto arrivano gli immigrati, che fanno figli, e ne fanno tanti. D’ accordo: però il saldo resta in passivo, perché su mille abitanti l’ anno scorso i nuovi arrivi sono stati 26 di contro ai 32 partenti. Partenti per i comuni, piccoli, con tanto verde, dell’ hinterland e soprattutto oltre l’ hinterland, verso Vigevano per intenderci, o in Brianza. Luoghi dove, chi ci va dice si viva meglio. E – per via di stress contenuto, viabilità normale, bassa litigiosità coi vicini ché le villette sostituiscono i condomini – ci si ammali con minore frequenza rispetto alla metropoli, che nel 2006 ha registrato 382mila ricoveri, un quarto in più rispetto al solito 1989 preso come parametro. Se non per altro perché quell’ anno iniziò il monitoraggio di MeglioMilano che, stagione dopo stagione, sta fotografando una Milano in peggio.

L’articolo di Andrea Galli è stato pubblicato sul Corriere Milano di ieri, pag. 2 

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5 commenti

lacrime e sangue

La sacra rota dovrà lavorare a ritmi sostenuti i prossimi anni…

darik

“Milano: ogni giorno 4 divorzi E crollano i matrimoni”……
……..e pure la moratti sta per venir giù!

darik

Toptone

Non mi sembra una cosa di cui rallegrarsi…

A prescindere dalla Chiesa, più divorzi significa più instabilità sociale e più gente incazzata o in difficoltà in giro. Significa che il sistema non sta bene, soprattutto se si considera che un divorzio non si ottiene in un anno o due (se poi è giudiziale è un calvario).

Il divorzio è una conquista e un diritto, ma il suo aumento non è indice di salute sociale……..

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