Un’immensa voragine nello spazio. “E’ il segno degli Universi paralleli”

C’è un’immensa voragine nell’Universo. Si trova tra 6 e 10 miliardi di anni luce dalla Terra. Si tratta di un volume di spazio con un diametro di circa 900 milioni di anni luce dove il “nulla” la fa davvero da padrone. Agli strumenti che l’hanno scoperto appare come una gigantesca macchia oscura nel cielo, come se una mano smisurata avesse cancellato quasi tutti gli oggetti luminosi presenti al suo interno.Ora un gruppo di ricercatori ha dato una spiegazione a quel fenomeno. Suona fantascientifico, ma Laura Mersini-Houghton dell’Università del North Carolina a Chapel Hill (Usa) dice proprio così: “E’ l’impronta indelebile di un altro universo che sta oltre il nostro”. Ma per capire questa spiegazione – apparsa su NewScientist – che potrebbe rivoluzionare tutte le idee sorte sul nostro Universo è necessario fare un passo indietro.

“Non solo non è mai stato trovato un vuoto tanto grande, ma nessuna ipotesi sulla struttura dell’Universo lo aveva previsto”, aveva detto Lawrence Rudnick dell’Università del Minnesota (Usa), autore della scoperta del buco avvenuta lo scorso mese di agosto. E questo spiega il motivo per cui la sua esistenza era stata messa in luce quasi per caso.

“Era una mattina durante la quale i radiotelescopi del Vla (Very Large Array) – in grado di captare ogni più piccolo segnale radio emesso da una stella, una galassie o qualunque altro corpo celeste ancora attivo – non erano impegnati in osservazioni particolari e allora ho deciso di puntarli verso la “macchia fredda” individuata dal telescopio spaziale della Nasa Wmap (Wilkinson Microwave Anisotopy Probe)”, ha spiegato Rudnick. La “macchia fredda” in questione è una misteriosa anomalia presente nella mappa della “radiazione cosmica di fondo” dell’Universo, la radiazione che permea l’intero cosmo e che viene interpretata come l’energia residua del Big Bang. Tale radiazione presenta variazioni tra un punto e l’altro che non superano lo 0,001 per cento. Ma dalla “macchia fredda” che si trova in direzione della costellazione di Eridano, non giungeva ai radiotelescopi del Vla alcun “fotone”, le particelle di energia cioè, che si muovono alla velocità della luce e che solitamente sono emesse da atomi o stelle attive. Ciò stava ad indicare che l’area era totalmente vuota di materia.

Subito si sono scatenate le ipotesi per dare una spiegazione a quell’immenso buco fatto di nulla. Ipotesi che non davano pienamente ragione al fenomeno. Ora Mersini-Houghton sembra aver dato un senso ad esso interpretandolo al di fuori della cosmologia standard. La ricercatrice infatti, ha utilizzato la “teoria delle stringhe”, una teoria della fisica che ipotizza che la materia, l’energia, lo spazio e il tempo siano la manifestazione di entità fisiche sottostanti, chiamate appunto le “stringhe”, le quali vibrano in 10 dimensioni nello spazio-tempo e che formano le particelle subatomiche che originano gli atomi.

Secondo questa teoria non esiste un solo Universo, bensì 10 alla 500 universi (si immagini un numero composta da 1 seguito da 500 zero, un numero inimmaginabile) ognuno con proprie leggi fisiche.
Spiega Mersini-Houghton: “Quando il nostro Universo si formò doveva interagire con gli altri Universi vicini. E quel buco è proprio il risultato di quell’interazione avvenuta subito dopo la nascita del nostro Universo che da allora, per le caratteristiche che esso possiede, continuò ad espandersi. Purtroppo non ci è possibile osservare ciò che ci arriva dai confini dell’Universo, che si trova tra 42 e 156 (1) miliardi di anni luce da noi e quindi non possiamo vedere ciò che c’è oltre il buco”. Ma quel buco è proprio l’impronta che un Universo diverso dal nostro ci ha lasciato all’inizio del tempo e dello spazio.

Che il buco si formò agli inizi dell’Universo è d’accordo anche Rudnick, il quale dice: “Le teorie correnti suggeriscono che tutte le strutture che oggi vediamo nell’Universo presero forma all’inizio del tempo e dello spazio. La struttura vera e propria fatta di vuoti e agglomerati di materia, poi, è cresciuta nel tempo guidata dalle forze gravitazionali”.

Secondo Mersini-Houghton, tuttavia, dovrebbe esserci un altro buco simile a quello scoperto dalla parte opposta dell’Universo rispetto a quello già osservato e questo lo sapremo quando l’anno prossimo verrà lanciato un altro satellite per lo studio delle microonde dell’Universo molto più sofisticato dei precedenti, il satellite dell’Esa, Planck.

L’ipotesa dell’astrofisica è ora sotto osservazione dell’intero mondo scientifico, che al momento guarda con sospetto alla Teoria delle Stringhe. Ma se quanto ipotizzato da Mersini-Houghton non verrà smentito, dovrà iniziare la ricerca ai quasi infiniti universi che circondano il nostro.

Fonte: La Repubblica 

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32 commenti

Senofane

bell’articolo, da brivido.
a proposito della teoria delle stringhe consiglio il libro e il video “L’Universo Elegante”, il dvd dovrebbe durare si 180 min. il miglior documentario scientifico che abbia mai visto.

Captain Spaulding

E quindi Dio non avrebbe solo creato un universo inutilmente grande per l’umanità ma ben
10^500. Non aveva proprio niente da fare eh?

paolo di palma

Scusate, c’è qualche apertura in merito a questo. La terra, sempre per gli stessi, è quasi piatta.

Giona

un diametro di circa 900 milioni di anni luce?! 10 alla 500 universi? Porc!! Di fronte a questi numeri noi e i virus siamo grossomodo della stessa scala.

Aldo

Non so se avete notato l’insistente ricorso ai verbi all’indicativo, quel modo che esprime certezze a più non posso. Direi che quando ci si trova di fronte a una nuova teoria basata su dati raccolti con metodi la cui affidabilità suscita più di un interrogativo e formulata tenendo conto di altre teorie non dimostrate (be’, siamo possibilisti… non “ancora” dimostrate)… che dire… l’atteggiamento degli studiosi che fanno proclami di questo tipo è davvero scientifico? Mmm…

Inoltre, trovo che in articoli di questo genere sarebbe interessante vedere sistematicamente inserita anche una sezione che riferisca in merito ai costi della ricerca (diretti e indotti) ed alle ricadute pratiche dei risultati. In un mondo dalle risorse sempre più limitate, troppo spesso ci si dimentica di misurare “inezie” di questo tipo. A me, sporco materialista, invece piacerebbe essere informato anche su argomenti così terra-terra.

BX

Questi, chiamiamoli così, dati, non dovrebbero convincere circa l’impossibilità di giungere mai ad una qualche conoscenza che non sia sempre, necessariamente, parziale… che ha spinto tanti a rimetersi ad un Creatore, mentre invece dovrebbe proprio ‘domostrare’ che quest’ultimo è stato inventato solo ‘a nostra immagine somiglianza’, cioè per riempire il buco nero della nostra ignoranza? Il superamento della quale resterà solo e sempre un’esigenza destinata a rimanere insoddisfatta.
Ma questo credo dovrebbe valere allo stesso modo per i Credenti in un Dio come per i Credenti nella Scienza quando il loro ‘credo’ sconfina nella devozione.

Lady Godiva

Sarebbe tanto più positivo investire nella ricerca astronomica che in armi.

BX

Ho letto adesso l’intervento di Aldo, che considero una integrazione ‘materialistica’ a quanto sostengo completamente condivisibile. Anche il mio, al di là dell’apparenza, era un argomento terra-terra anche se ho tirato in ballo dio e la scienza. Infatti, al di là della attendibilità scientifica della notizia, al di là delle giuste perplessità circa l’utilità di queste ricerche. non si dimentica troppo spesso che la scienza esaltata per se stessa ha portato – certo al di là delle intenzioni di grandi scienziati… guarda caso però loro per primi perplessi e sconcertati (Einstein, Oppenheimer ecc) – alla possibilità di elaborare congegni in grado di mandarci tutti all’ALTRO MONDO? Sì, proprio quello che tante religioni considerano la vera meta cui l’uomo deve aspirare!!! Tra gli stregoni veri e propri e gli apprendisti stregoni cui spesso la scienza apre la strada, temo che il divario si vada colmando.

Il Filosofo Bottiglione

gli scienziati hanno in comune con i teologi ed i filosofi del passato la ricerca di una teoria del tutto.
la differenza tra religione e scienza è che la religione ha bisogno, per esistere, di una teoria del tutto. quindi se la fabbrica ad hoc, come un qualunque modesto falsario.
la scienza, invece, se la pone come obiettivo, sapendo anche che tale obiettivo potrebbe non essere mai raggiunto.

ciceracchio 2la vendetta

e beh l’universi sono paralleli; qui in italia invece di parallelo ce’ lo stato e il vaticano
che ha gli stessi costi dello stato italiano e a pagare siamo noi tutti ricchi e poveri conpresi .
iNSOMMA DUE UNIVERSI EGUALI…. ;LUNICA SPERANZA DI SALVEZZA E’ CHE QUELLO ORAMAI PIU’ VECCHIO E SCLEROTICO; E ORAMAI PRIVO DI ADEPTI COLASSI…….
E FINALMENTE L’IATLIA SIA UN UNIVERSO UNICO E LIBERO DALLE METEORITI NERE ROSSE PORPORA E BIANCHE –………

BX

Il mio intervento delle 10.48. qualora venisse ‘sdoganato’, contiene quanto mi viene sollecitato di dire da un paio di commenti successivi.

nas

Esistono 10^500 creatori, uno per ogni universo. sembrano tanti, ma sono sempre meno delle madonnine che piangono.

Jeeezuz

@Aldo
Spesso ad usare gli indicativi sono i giornalisti, non gli scienziati. Leggendo delle pubblicazioni scientifiche vere si possono notare continuamente forme ipotetiche e condizionali.
Comunque capita anche che uno si lasci andare ad affermazioni troppo decise più che altro per l’emozione della scoperta. L’importante sono i fatti: una cosa è fermarsi ad affermare che c’è dell’altro; ben altra cosa è affermarlo per poi continuare però la ricerca per falsificare le proprie supposizioni. Questo nell’ambiente scientifico accade normalmente.
Per quanto riguarda i costi della ricerca è doverso tenere informati i cittadini, ma considera anche che se da un lato è facile fare stime sul costo delle apparecchiature e dei lavori, dall’altro è difficile stabilire i costi delle risorse umane, essendo i gruppi di ricerca composti da persone di vari paesi.
Le ricadute pratiche nella ricerca scientifica ci sono sempre, ma è impossibile prevederle.
Il ministro delle finanze inglesi chiese a Faraday a cosa potesse servire il generatore elettrico da lui inventato. Faraday gli rispose “Non lo so, ma è una cosa che di sicuro un giorno il suo governo riuscirà a tassare”.
La relatività di Einstein oggi è usata per sincronizzare i satelliti GPS
La meccanica quantistica ci ha permesso di capire come funzionano i semiconduttori drogati (che costituiscono diodi, transistor ecc ecc); tutte le nostre apparecchiature elettroniche esistono solo grazie alla meccanica quantistica.
E gli studi sullo spazio e le particelle? Beh, certi materiali plastici, isolanti, pannelli solari, apparecchiature a bassissimo consumo, leghe metalliche e via dicendo che usiamo quotidianamente sono il più delle volte “figli” della ricerca scientifica nei campi più estremi come l’astronomia, la cosmologia e la fisica delle particelle.

Jaco

Vorrei chiedere un chiarimento a BX; a cosa ti riferisci in particolare quando parli di un credo devoto nella scienza? L’argomento mi incuriosisce a causa di una mia esperienza personale, ti assicuro che non voglio fare polemica. Grazie ciao.

Silesio

Credo comunque che prima o poi verrà qualcuno che si affannerà a dimostrare che queste cose erano già scritte nella bibbia.

maxalber

I confini dell’universo tra 42 e 156 miliardi di anni luce?
Non è che manchi una virgola (4,2-15,6)?

Tapioco

Mettere sullo stesso piano il “credere” nella scienza e la devozione verso divinità e simili mi sembra abbastanza facilistico… Inoltre, gli scienziati già sanno che la conoscenza umana è limitata, quindi non hanno alcuna volontà di sapere “tutto” (la cosa è stata formalizzata persino da alcuni teoremi). Comunque, sempre meglio indagare con i metodi e le cose concrete che abbiamo invece di affidarsi a divinità tappabuchi, almeno perchè la scienza qualche risultato concreto lo dà.

Jaco

Per BX,
grazie di cuore per la tua cortesia, anche per il sito da Te citato del quale ignoravo l’esistenza
Ciao

chiericoperduto

Ma com’è che la chiesa si mantiene sempre un silenzio assoluto, mai un commento, su questo genere di scoperte scientifiche?
Non hanno forse il coraggio di difendere la “verità” della creazione in 7 giorni?

massi'manno'

1 seguito da 500 zeri?di universi? allora la possibità che ci sia vita non è zero, che farà il creatore ci manderà qualcuno

Carlo

Dovrannno cambiare alcuni titoli del creatore. Cristo re del multiverso 🙂

Flavio

@ Aldo

L’obiezione del costo della reicrca scientifica non è appropriata. E mi spiace che spesso sia rivolta a discipline come l’astronomia e la fisica. Conoscere, capire il mondo è sempre qualcosa di irrinunciabile. Anche per la pura ricerca (che spesso però ha applicazioni tecnologiche inaspettate).
Controesempio: in Italia si danno pochissimi finanziamenti alla ricerca e non mi sembra che ciò migliori le finanze di nessuno.

Giuseppe Murante

Circa l’articolo, e’ scritto in modo talmente immaginifico che io stesso (che mi occupo esattamente di quel settore dell’astrofisica) non ho capito a che ricerca ci si riferisca.
Una ricerca sul nome dell’autrice ha dato come risultati lavori molto poco correlati con quel che si riporta nel testo.

Le varie teorie dei multiversi esistenti in fisica teorica sono viste dalla maggior parte dei ricercatori piu’ come curiosita’ e “giochi” matematici che altro, a causa dell’enorme difficolta’ di verificarle in base a dati sperimentali e/o osservativi.

L’uso del termine “buco nero” in questo contesto e’ poi estremamente improprio: un black hole in astrofisica e’ un oggetto ben definito, che *non* ha a che fare con i vuoti su grande scala, a cui in realta’ ci si riferisce qui, e che sono semplicemente regioni dell’universo molto poco dense in cui non si sono formate galassie.

Le dimensioni del vuoto di cui si parla sono notevoli (300 megaparsec) ma non completamente inaspettate: il maggior vuoto di cui sono a conoscenza io ne misura 150, non siamo lontani, e non c’e’ bisogno di ricorrere alle teorie del multiverso per spiegarlo.

Per quanto riguarda cio’ che ho letto sui costi di questo tipo di ricerca e sulla loro utilita, non posso trattenermi dal segnalare che si, i costi ci sono (anche se, come qualcuno ha scritto, sono molto inferiori alla spesa per gli armamenti… ed anche alla spesa della televisione pubblica per produrre spettacoli con pacchi, nani e ballerine, se e’ solo per questo) e l’utilita’ diretta dell’astrofisica e’ praticamente nulla.
Potrei citare, come al solito si fa, il sommo poeta (Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtude e conoscenza) ma preferisco ricordare che la stessa obiezione e’ stata usata contro lo studio della meccanica quantistica negli anni 20.
Sulla meccanica quantistica, OGGI, e’ basata l’intera tecnologia dei semiconduttori. TUTTA la tecnologia che usate ogni giorno, dall’auto alla lavatrice all’orologio al cellulare al computer che vi consente di leggere e scrivere su questo blog, e’ basata sulla meccanica quantistica.

Quando si parla di ricerca di base, sarebbe molto bene ricordarsi che NON E’ POSSIBILE PREVEDERE A PRIORI SE UNA SCOPERTA AVRA’ DELLE RICADUTE TECNOLOGICHE (positive o negative che siano) in futuro. Ne’ si sarebbe potuto, negli anni ’20, dire agli scienziati “bene cercate di costruire un computer invece di occuparvi di queste menate teoriche”.. non avrebbe funzionato perche’ mancavano le basi (questo vuol dire “ricerca di base”).

E’ l’atteggiamento antiscientifico, che fa della natura una specie di divinita’ immanente, ad essere fideista, non quello di chi la ricerca la fa davvero (facendo le dovute eccezioni che ovviamente, trattandosi di fallibili esseri umani, vi sono sempre).

Jean Meslier

Ma perché continua a resistere ‘sto mito degli scienziati “apprendisti stregoni”, dei pericoli della “scienza esaltata per sé stessa” (quali? cominciamo col dare ragioni concrete delle nostre opinioni, please)?

Jean Meslier

L’uso del termine “buco nero” in questo contesto e’ poi estremamente improprio

A dire il vero nell’articolo non si utilizza mai l’espressione “buco nero”. Per il resto concordo.

BX

x Jean Meslier.
Non ho mai affermto che gli scienziati sono apprendisti stregoni, ovviamente se sono scienziati veri: ho detto che quando la scienza non tiene sempre ben presente i suoi limiti conoscitivi (‘buco nero’ era solo una metafora, forse fuori luogo in questo contesto) richiamandoli ogni volta che si aprono nuovi orizzonti, offre strumenti a possibili apprendisti stregoni.
Ragioni concrete? Una per tutte, in quanto le riassume tutte: forse si è dimenticato troppo presto che siamo più volte stati sull’orlo di una guerra nucleare, che non è certo stata scongiurata per il presente. E citavo Einstein, Oppenheimer, e altri – che non credo siano apprendisti stregoni – per ricordare il loro sconcerto, accompagnato da veri e propri ripensamenti, di fronte alla prospettiva che la ricerca scientifica aveva reso ben concreta: la distruzione del pianeta.

darik

# maxalber scrive:
24 Novembre 2007 alle 11:15

“I confini dell’universo tra 42 e 156 miliardi di anni luce?
Non è che manchi una virgola (4,2-15,6)? ”

o forse in tutto quel casino, la luce, non sapendo quale direzione prendere è andata avanti e indietro per 10 volte..

😉 darik

Giuseppe Murante

…il termine “buco nero” e’ usato, virgolettato, nell’occhiello dell’articolo su repubblica ma non nel medesimo.. sorry.

Aldo

@ Jeezuz, Flavio, Giuseppe M.

Sarà, ma rimango dell’idea che ai contribuenti occorrerebbe rendere conto del modo in cui vengono spesi i fondi pubblici, nonché delle finalità e dell’efficacia di quella spesa. Solo così il “popolo (teoricamente) sovrano” potrebbe esercitare le proprie scelte consapevoli ed esercitare i poteri che (in teoria) gli competono. Sicuramente lo stesso principio vale anche per le spese militari, le spese per l’istruzione, le spese per la sanità, le spese per pacchi, nani e ballerine… insomma, per qualsiasi capitolo di spesa vi possa venire in mente.

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