A.J. Jacobs: un anno vissuto secondo la Bibbia

Si può vivere per un anno seguendo alla lettera comandamenti e precetti della Bibbia? Il giornalista americano A.J. Jacobs ha provato a rispondere all’intrigante quesito e, Sacre Scritture alla mano, ha stilato una lista di 700 regole da rispettare, che hanno occupato ben 72 pagine del suo The Year of Living Biblically («Un anno vissuto biblicamente», in uscita l’anno prossimo da Rizzoli), appena pubblicato da Simon & Schuster (388 pagine, 20,98 euro), dove racconta il suo bizzarro esperimento.
Jacobs se n’è andato in giro per 365 giorni per le strade di New York vestito sempre di bianco («Le tue vesti siano bianche in ogni tempo» – Ecclesiale 9, 8 ) e con la barba lunga stile rabbino («Non taglierai ai lati la tua barba» – Levitico 19, 27): un look da influenza quasi sicura (provare per credere a resistere con una tunichetta di cotone a -15) e rischio ridicolo altissimo, ma che, invece, ha fatto sentire Jacobs «leggero, felice e puro». «Mia moglie ha accettato il progetto con un sospiro sconsolato – ha raccontato il trentanovenne giornalista – mentre parenti e amici mi dissero che sarei diventato un uomo primitivo o che sarei finito in qualche monastero. Dal momento però che che sono nato in una famiglia ebrea, ma mi considero agnostico, volevo capire se mi stavo perdendo qualcosa».
Ma se, rinunciare a film, tv e foto, costruire una capanna (ha piantato una tenda in salotto), ringraziare Dio dopo ogni pasto secondo la dieta di Ezechiele (grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta), distribuire soldi a vedove e orfani, non uccidere, non desiderare la donna d’altri, rispettare il sabato (una manna dal cielo per un “workaholic”, e cioò un lavoro-dipendente come lui) e non sposare la sorella di tua moglie (la moglie non ha sorelle) sono state prove tutto sommato facili da superare, lo scoglio vero è stato l’ottavo comandamento, ovvero “Non dire falsa testimonianza” che, nell’accezione più estesa (visti i tempi) si potrebbe allargare a “non fare pettegolezzi”. […]
E anche altre regole sono state di difficile comprensione e accettazione: «Come si può evitare si sedersi dove c’è una donna mestruata (Levitico 15, 20) – si chiede Jacobs – o lapidare chi commette blasfemia o adulterio (Levitico 20, 27) senza rischiare di finire nei guai?. Un giorno – racconta il giornalista -, camminando nell’Upper West Side, ho incontrato un vecchio che mi ha raccontato di vivere nel peccato. “Sì, ho commesso adulterio. Vuoi lapidarmi?”, mi ha chiesto ironicamente. E quando gli ho risposto che mi sarebbe piaciuto, ha minacciato di darmi un pugno sul muso…. Allora mi sono limitato a tirare qualche ciottolo contro una donna al parco». […]

Fonte: Corriere

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9 commenti

Vassilissa

Spero che si sia sentito «leggero, felice e puro» per aver capito che razza di scemenze prescrive la bibbia!!!!

Maciste

Obiezione ovvia dei credenti a questo esperimento sarà:” ma sono parole da interpretare, vanno viste nel contesto storico culturale, bla bla bla…”

Ma ci fosse stata, dico io, una, almeno una, clamorosa legge morale CHE SUPERASSE IL PROPRIO TEMPO, e che permettesse ad esempio alle donne di evitare tutte le sofferenze patite sino al 1700 e oltre…

A cosa è servito quel dio, se invece di dare regole morali universali si è comodamente adagiato al contesto storico? (vedi schiavitù e infimità delle donne)

Le domande ovviamente sono puramente retoriche, la risposta ovvia è che non una virgola è stata mai ad ispirazione soprannaturale, il tutto è stato partorito dagli uomini (messi anche maluccio dal punto di vista psicofisico, Buddha era molto più rilassato 🙂 )

Marco

Contento lui… io mi sento “leggero, felice e puro” anche da ateo!! 😀

Gianni B.

A New York la gente “comune” mangia da schifo, vanno quasi tutti nei McDonald ai quali è praticamente impossibile sfuggire (a Manhattan ce ne sarà uno ogni 30 metri), o al massimo nei take-away di robaccia fritta tipo Kentucky Fried Chicken ecc.; se questo giornalista, dopo questa esperienza, si è sentito “leggero, felice e puro”, lo posso capire… ma non è certo grazie a Dio, ma ad 1 anno di ottima e salutare dieta mediterranea, e a un bel po’ di grassi, colesterolo e trigliceridi in meno!

Kaworu

camminando nell’Upper West Side, ho incontrato un vecchio che mi ha raccontato di vivere nel peccato. “Sì, ho commesso adulterio. Vuoi lapidarmi?”, mi ha chiesto ironicamente. E quando gli ho risposto che mi sarebbe piaciuto, ha minacciato di darmi un pugno sul muso…. Allora mi sono limitato a tirare qualche ciottolo contro una donna al parco». […]

ma che cosa c’entrava la donna al parco? oO

vivere secondo la bibbia fa evidentemente uscire di testa.

Kull

Quoto Gianni B.

parafrasando Nietzsche ben più importante della religione per la felicità umana è una alimentazione sana ed equilibrata,

Kull.

Giona

Kaworu scrive: ma che cosa c’entrava la donna al parco? oO
Tradizione cattolica. I credenti se la prendono con i deboli, non con chi minaccia di reagire.

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