L’avvocato del diavolo

Il 13 febbraio 2006, il Consiglio di Stato si pronunciò sul ricorso di una socia UAAR in merito all’esposizione del crocifisso nella scuole frequentata dai suoi figli. Il Consiglio di Stato ammise gli interventi in giudizio proposti da due associazioni cattoliche, “Associazione Forum” e “A.GE.”, contro le tesi UAAR, in quanto «hanno manifestato un interesse simmetrico a quello della ricorrente, e, pertanto, ugualmente meritevole di essere fatto valere in giudizio. Un tale interesse è titolo sufficiente per intervenire in giudizio, senza la necessità di ulteriori specificazioni. L’utilità che può derivare alle due associazioni intervenute dalla conservazione dell’atto impugnato non è certamente di ordine patrimoniale, ma è parimenti di assoluto rilievo giuridico, perché è riconducibile al medesimo ordine di interessi, anche se di segno contrario, fatti valere dalla ricorrente».

Nelle motivazioni della sentenza sulle visite pastorali del vescovo di Padova, emanate ieri, era l’UAAR che sosteneva il proprio legittimo interesse su una vicenda concernente i suoi scopi sociali. Il TAR del Veneto ha dichiarato tale tesi inammissibile.

Se viene fatto valere da associazioni cattoliche, l’interesse c’è. Se l’associazione rappresenta gli atei e gli agnostici, no. Da tenere presente: l’UAAR è un’associazione di promozione sociale riconosciuta dal ministero, e può dunque far valere le prerogative stabilite dalla legge 383/00: le due associazioni cattoliche no.

C’è di più: la tesi del TAR non è altro che la tesi dell’avvocato difensore del vescovo, Ivone Cacciavillani. Ma, sorpresa!, l’avvocato Cacciavillani era anche il presidente dell’Associazione Forum, ovvero di quell’associazione che aveva sostenuto e ottenuto di avere un interesse legittimo nella questione del crocifisso. Sul numero odierno di “Avvenire”, l’avvocato si è dilungato nell’esporre la sua tesi, che è diametralmente opposta a quella sostenuta lo scorso anno!

L’avvocato è in gamba. Riuscire a difendere le ragioni cattoliche, sostenendo tesi opposte a distanza così ravvicinata, ma ottenendo in entrambi i casi ragione, è qualcosa di veramente diabolico. O, forse, è solo il prodotto dell’accondiscendenza che certi giudici manifestano nei confronti della religione dominante.

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14 commenti

Vash

Immaginavo che potessero accadere cose simili, d’altra parte siamo in Italia, paese di bigotti, maghi telefonici e Papa Ratzinger!

Don Zauker

Io invece non ce l’ho con l’avvocato: non riesco a non provare una certa ammirazione nei confronti di chi sa fare bene il proprio lavoro, anche se al servizio dei “cattivi”.
Io sono furioso coi giudici che invece di applicare le leggi dello Stato eseguono i dettami clericali.
Come mi piacerebbe che ci fosse la possibilità di citarli in giudizio per incompetenza/incapacità/disonestà!!!

claudio r.

Non e’ l’avvocato che e’ bravo: sono i giudici che sono o incompetenti, o bigotti in malafede:
io propenderei per la seconda.

Luigi Tosti

Carissimi compagni dell’UAAR, noto con piacere che cominciate ad inquadrare quali siano le fonti delle magagne che affliggono questo Paese e consentono alla Chiesa di usufruire, in modo così vergognoso, spudorato e sfrontato, di tanti trattamenti di favore. Se esistesse un magistratura che fosse rispettosa e garante del principio fondamentale sul quale si fonda la DEMOCRAZIA, non vi sarebbe la necessità di lottare per decenni e decenni e intossicarsi il fegato per ottenere GIUSTIZIA. Non è comunque il caso di abbattersi ma, semmai, di “inquietarsi” (avrei potuto usare il termine “incazzarsi”, ma Mastella ne avrebbe approfittato per altro procedimento disicplinare): vedremo, alla fine, chi vincerà.
L’importante -è questa la mia filosofia di vita- è sentirsi in pace con la propria coscienza: una cosa, questa, che è impossibile spiegare ad un cattolico doc, dal momento che la coscienza è bandita dal cattolicesimo e può essere “lavata” continuamente con la confessione, con l’indulgenza e con sette Ave Marie.
Luigi Tosti

Senofane

oh, sentite, io sto guardando il prog su rai3 con Alberto Angela. Racconta l’incendio di Roma e altre cose. Tra le altre cose racconta anche della crocefissione di Pietro a testa ingiù, specificando che non si sentiva degno di morire come tal Gesù. Una volta sepolto, la sua tomba, divenne meta di pellegrinaggi …

oh, se lo dice lui, sulla rai … che vi devo dire, ha pure il padre socio del CICAP, boh.
ma nessuno gli dice niente? stiamo a discutere sull’arredamento e poi ci ritroviamo le croci nei documentari migliori. Ma se dio si è fatto uomo, perché si vogliono togliere le croci?
continuiamo con i documentari storici …

Roberto Grendene

Qui a Bologna pure la Chiesa Cattolcia indica di non fare atti di culto in orario scolastico.
(Almeno lo faceva finora, anche in seguito alla sentenza del TAR Emilia Romagna che li ha proibiti:
http://www.uaar.it/uaar/campagne/progetto-ora-alternativa/ora-alt-normativa.html#10
)

da
http://www.bologna.chiesacattolica.it/irc/insegnamento/irc/atti_culto_scuola.php
«Indicazioni pratiche

1. atti di culto nelle scuole in orario di lezione (c.d. curricolare): sono da evitare, anche se fosse fatta salva la libertà di parteciparvi;
2. atti di culto nella scuola durante l’ora di religione cattolica: sono da evitare per rispettare il carattere culturale dell’IRC;
…»

Roberto Grendene

Flavio

@ Roberto

Evidentemente alcune curie hanno un senso civico maggiore di altre: buon argomento contro le visite pastorali.

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