Arabia Saudita, stuprata dal branco: condannata al carcere e a 200 frustate

«Sei mesi di carcere e 200 frustrate». È questa la condanna inflitta in appello da un tribunale saudita a una «ragazza stuprata» da sei uomini che se la sono cavata con pene da 2 a 9 anni di reclusione. La colpa della ragazza? Farsi trovare dagli stupratori «appartata con un uomo». Reato gravissimo in Arabia saudita dove vige la legge islamica della Shariya. Un reato che oltre ad esporre la giovane alla pena carceraria ed alle frustrate in pubblico, “alleggerisce” la colpa dei membri del branco, che evitano così la sentenza capitale prevista per questo genere di reati dallo stesso codice islamico.

Succede nei nostri giorni nel Regno wahabita in una piccola città vicino ad al Qatif, ad una ragazza che all’epoca dei fatti aveva 19 anni. La sua storia, che risale a quasi due anni fa, è riportata oggi dal quotidiano palestinese al Quds al Arabi per riferire della sentenza definitiva. Nel marzo scorso, quando in primo grado fu condannata a ’solè 90 frustrate evitando il carcere, il quotidiano panarabo al Sharq al Awsat raccontava così come erano andate le cose.

Comincia tutto un anno prima dell’inizio del processo, con le telefonate di un uomo che chiedeva continuamente di incontrare l’allora 19nne. All’inizio la ragazza non gli dà peso, poi “lusingata”, per ingenuità, accetta di far avere una sua foto all’ostinato ammiratore. Ma quando si fidanza con il futuro marito scelto dalla famiglia, la ragazza chiede indietro la sua fotografia. Fissa un appuntamento con l’uomo. Mentre è «appartata» con lui in macchina avviene l’assalto. […]

Nemmeno in casa la giovane ha trovato comprensione. Il fratello più giovane l’ha picchiata perché con lo stupro aveva gettato la famiglia nel disonore. I benpensanti sono invece scandalizzati perchè ’il fattò è avvenuto durante il sacro mese di Ramadan quando i rigidi dettami della Shriya proibiscono gli atti sessuali considerati ’impuri per il pio digiunante«, quali avrebbero dovuto essere anche gli stupratori. Le tribù sciite, cui appartiene la ragazza, criticano sì la condanna ma solo per la pena troppo lieve ai violentatori; non una parola per la giovane. L’unica cosa che le resta, forse, è l’amore: quello del suo fidanzato. Lui rimane al suo fianco.

Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito de La Stampa

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30 commenti

lacrime e sangue

Qualcuno trova ancora il coraggio di pensare che l’islam sia una religione misericordiosa e clemente come il suo dio padrone e meschino?
Consideriamo la poverette fortunata: in altri paesi islamici l’avrebbero uccisa per aver disonorato la famiglia.
E non cominciate a dire che “da noi, cento anni fa era uguale…” Siamo nel 2007 non nel 1907. L’Arabia è paese ricchissimo con istruzione obbligatoria per tutta la popolazione. E l’istruzione coranica obbliga appunto a questo.
L’islam è come lo voleva Maometto: violentatore di donne, visto che lui ne ha dilaniata una a 9 anni, sua fidanzata da quando ne aveva 6.

Felix

Se e’ vero che ogni popolo si crea i suoi dei a sua immagine e somiglianza …

Jeeezuz

eh beh, ma la democrazia non la esportano in arabia. chissà perché…

Kull

lacrime e sangue, pur essendo tutti d’accordo che le donne vittime di violenza non debbano essere fustigate credo che il tono medio di questo sito ne guadagnerebbe se evitassi di lanciarti in affermazioni sciocche come la tua ultima,

perchè, applicando il tuo stesso metro di giudizio alle civiltà Greca e Latina ne verrebbe fuori che erano un’accozzaglia di pedofili e pederasti…

oppure non credi che ad Atene e Tebe i rapporti amorosi fra adulti e adolescenti dell’elite intellettuale e sociale fossero comuni e bene accetti?

O che fosse normale sposare fanciulle di dieci-dodici anni che infatti “sacrificavano” le proprie bambole bruciandole prima della cerimonia e poi si avviavano verso il talamo coniugale accompagnate da canti propiziatori detti, per motivi che ti lascio immaginare, “imenei”??

Non so, riflettici un poco, se sei capace,

Kull.

Vash

Storie di ordinaria follia religiosa. Finchè esisteranno i culti ed essi alimenteranno la mente bacata di troppe persone, non ci sarà da stupirsi se accadono cose come questa!

darkzero

E’ paradossale! Come se andassi a rapinare una banca e arrestassero l’impiegato perché teneva i soldi dentro la cassa!

Gianni B.

Mi permetto di intervenire per dire che la violenza contro le donne è una cosa, la religione è un’altra, e le pulsioni sessuali del maschio un’altra ancora.
Si possono trovare sparse per il mondo un po’ tutte le combinazioni, e così troviamo Stati profondamente religiosi come l’India dove il sesso non è reato e la donna viene rispettata.
In Cina (comunista e atea) la nascita di una bambina è vista come una sciagura tanto che nelle campagne molte vengono eliminate alla nascita.
L’Italia è una democrazia ma la presenza bimillenaria del Vaticano ha fatto disastri dal punto divista dell’educazione sessuale… qui esistono molti individui educati rigidamente alla castità e alla virtù che a 20 anni diventano vere e proprie bombe pronte a scoppiare, da adulti ricercheranno solo pornografia e non un rapporto bello, alla pari, amoroso, con l’altro sesso, e infatti gli stupri sono (purtroppo) tanti anche in Italia!
Detto questo, l’Arabia Saudita in teoria è sicuramente la combinazione peggiore di tutte: stato teocratico, educazione rigidissima dei giovani maschi i quali per vedere una donna devono come minimo sposarsi, millenaria misoginia dettata dal Corano… però gli sceicchi e i sultani (sunniti) hanno gli harem e, com’è noto, sono i più grandi puttanieri del pianeta! Cioè, anche lì si predica bene e si razzola male… la religione, quindi, non sempre è causa di tutte le cose che avvengono.

davide

la religione, quindi, non sempre è causa di tutte le cose che avvengono
Può non esserne la causa, ma continuando a reprimere la natura reale dell’uomo favorisce alcune cose

Magar

Ok, ripassiamo fra cento anni. Povere donne saudite.

In Arabia Saudita, l’integralismo salafita è sostanzialmente al potere da quando il paese è nato, essendo legato al nazionalismo che ha guidato la famiglia Al-Saud nell’unificazione del paese: tutta la legislazione di Riyadh è perciò impregnata di barbaro fanatismo teocratico, con prevedibili effetti sui diritti umani. Per ragioni di tempo (200 anni contro 20), è riuscito a fare persino più guasti del fondamentalismo sciita degli Ayatollah iraniani. L’unica differenza è che i governanti sauditi chiamano l’Occidente “Partner Commerciale”, invece che “Grande Satana”, sicché passano per moderati. (E, in effetti, almeno non finanziano il terrorismo.)

Forse nemmeno cento anni basteranno, a cambiare le cose laggiù, in effetti: lì i teocratici hanno trovato il modo per coniugare autoritarismo ancestrale e modernizzazione economica, sicché c’è ancora meno dissenso latente che in Iran: lì i dissidenti sono Bin Laden e Al Qaida! Spero di sbagliarmi, ma il popolo dell’Arabia Saudita rimarrà ancora a lungo sotto oppio.

Nel frattempo, se qualcuno volesse sentire la voce di una femminista saudita (esule in Bahrain, of course): http://www.englishpen.org/writersinprison/writersunderthreat/saudiarabia/wajehaalhuwaider/

Gianni B.

@davide
Ok, sono d’accordo, però le relazioni tra le persone sono molto più complesse di quelle che si pensi superficialmente.
Noi, pur essendo atei, non dobbiamo cadere nell’errore di dire Arabia = paese teocratico = paese di stupratori!
Oggi è successo lì, domani può succedere da un’altra parte… vedi il caso della povera Meredith, avvenuto qui da noi, in una democrazia avanzata, tra studenti di buona famiglia, liberi come l’aria.

dawoR***

però si vanno a LIBERARE le povere donne afghane… ah! l’ipocrisia schifosa dell’occidente
🙂 dawoR***

charlymingus

Come si fa a non essere indignati, bisognerebbe chiudere i rapporti diplomatici con questa gente. Sono il deposito mefitico dei valori della cloaca del Vaticano ecco perchè si sbaciucchiano meglio per loro se andassero al gay praid e non combattessero la voglia di essere gay rompendo i cosiddetti alle donne che anno già tanto da fare con le quote rosa.

Ernesto

Oggi è successo lì, domani può succedere da un’altra parte… vedi il caso della povera Meredith, avvenuto qui da noi, in una democrazia avanzata, tra studenti di buona famiglia, liberi come l’aria.

😆 😆 😆

Enrico Bacciardi

Ma qui, per lo meno, riusciamo a riconoscere come tale la vittima di uno stupro, e a non punirla per essere stata stuprata. Può sembrare ovvio… ma è un passo da gigante rispetto a delle leggi pseudo-tribali.

lacrime e sangue

@Kull
Gentilissima persona atea solo con il cristianesimo, ho SPECIFICATO che quello che è successo nel passato, 100 o 1000 anni fa NON MI INTERESSA ADESSO.
Forse tornare sui banchi di scuola e imparare a leggere non sarebbe una cattiva idea.
Vediamo di fare un pò di conti: dov’è che ci sono più lapidazioni, fustigazioni, taglio delle mani, impiccagioni, sgozzamenti, uccisione di omosessuali, e altre amenità simili?
Europa? No Arabia e altri stati islamici dove vige la sharia? Sì
Come si vede, 1 e 1 = 2

lik

@ Kull

Ma adesso ti metti a fare la morale? Tu che difendi e sostieni la teocrazia in Iran? Su questo sito si leggono delle cose sul cattolicesimo e su Gesù molto più stupide e volgari di quelle che ha detto lacrime e sangue, che poi sono sue posizioni legittime che io non condivido perché la colpa ovviamente non è solo dell’islam. Ma tu guarda a caso intervieni solo per difendere l’islam. Ma vai a fare la morale sul tuo Iran Defence Forum dove si fa l’apologia del presidente iraniano, ipocrita. Per quanto riguarda poi la civiltà greca e latina, appunto noi quelle devianze le abbiamo rigettate e poi comunque non mi risulta che la civiltà greca e latina siano una religione. Lacrime e sangue ha parlato di civiltà islamica ma di islam che è una religione. La civiltà araba, non è la civiltà iraniana, non è la civiltà turca.

lik

@ dawor

Beh in effetti tu ne sei un esempio, farsi delle risate su queste cose è veramente squallido.

Flavio

E quella volta che il papa perdonò le vittime degli abusi del clero?

Carlo

Questi incivili prosperano solo sul nostro consumo di benzina e derivati del petrolio. Spero che un giorno sia possibile sostituire questi prodotti e poi vediamo cosa succedera’ in Arabia Saudita….

lik

@ Gianni B.
Sono d’accordo con quello che scrivi in linea di massima, io direi che la religione aggrava il maschilismo. Ma questi discorsi perché vengono fuori solo quando si parla di islam e non di cristianesimo? Io vorrei sapere una cosa comunque, ma Kull è un membro dell’UAAR? Perché veramente se un personaggio del genere che non perde l’occasione di fare l’apologia del regime iraniano si permette pure di dare giudizi a destra e a manca sull’immagine del blog, allora veramente non lamentiamoci dei risultati che abbiamo in Italia.

lacrime e sangue

Siccome io rispetto le idee degli altri evitando di dar loro degli stupidi o dei deficenti, mi aspetterei lo stesso trattamento.
Naturalmente non tutte le persone sono educate…

lik

@ Flavio
Fortunatamente in Italia la legge penale non è quella del papa, qui stiamo parlando di una vittima che è stata condannata al carcere e a 200 frustate. Ma forse non ti interessa perché non è spendibile contro la chiesa cattolica?

lacrime e sangue

E visto che l’argomento è la punizione della donna per l’onore violato, non lo dico io che l’islam è più feroce di altre religioni, ma lo scrivono Asma Jahangir avvocata pakistana e relatrice presso l’ONU, Hina Hilani altra avvocata pakistana, Ann Cryer studiosa dell’islam, Sandrine Treiner storica e giornalista francese, Azadeh Kian-Thièbaut ricercatrice sul mondo iranico del CNR fr, Rana Husseini giornalista del Jordan Times, Cécile Hennion che ricorda come in Iraq si tagli la mano alla donna uccisa per dimostrare alla famiglia che si è lavato il disonore col sangue…
Tutte donne e tutte a contatto diretto con l’islam: forse sono tutte filoamericane o tutte stupide?
Magari leggere prima di attaccare sarebbe intelligente: Il libro nero della donna. Violenze, soprusi, diritti negati, a cura di C. Ockrent, 2007. 908 pagine di vergogna

lik

@ lacrime e sangue
Azadeh Kian-Thièbaut, infatti non è per nulla filoamericana, ma cosa vuoi Kull non sa nemmeno che in Iran la magistratura è vietata alle donne. Hai letto quel libro? Io ne ho letto qualche pagina mi è sembrato molto interessante soprattutto le ricercatrici che vi scrivono sono molto competenti.
Ciao

lacrime e sangue

@Lik
Sì, l’ho letto ed è stato doloroso proprio perchè distrugge certi miti – come l’idea che la violenza contro le donne sia uniformemente distribuita nel mondo – e stasera l’ho riaperto citando a caso le autrici che ho elencato perchè pertinenti alla discussione. Mi spiace non aver potuto inserire tabelle o percentuali delle violazioni dei diritti umani contro le donne, ma la sostanza non cambia. Lo consiglio per intero anche se molto lungo.
Da leggere anche la storia di SUAD, Bruciata viva, che racconta tra l’altro come una madre possa invitare la figlia a uccidersi perchè disonorata…

Arcibaldo

Per descrivere una situazione in cui si è vittime due volte a Napoli si dice: cornuto e mazziato. L’espressione si addice alla notizia in questione.

Asatan

Kull ignora il dettaglio che lo “stuprum cum puer” era vietato dalla legislazione romano, fra le varie cose 😆

Il maritare bambine e abusare di persone in condizione di inferiorità sociale (donne, bambini, adolescenti, ecc.) è un segno di civiltà paticolarmente poco evulute dove anche il sesso diventa uno strumetno funzionale al riaffermare lo status quo.

Non per niente la pederastia graca era di tipo inziatico, volta a sottomettere l’adolescente alle regol sociali del gruppo degli adulti e conformarlo prima che potesse diventara adulto e indipendente.

Anche i canti imenei che con tanta nostalgia Kull ci rievoca sono un strumetno funzionale al mantenimento delle “caste” in questo tipo di società.

Suggerirei “Secondo Natura” di Eva Cantrella, docente d diritto graco\romano. Per farsi un idea.

Il corano (come anceh la bibbia) non fà altro che fare suoi questi meccanismi ecodificarli in maniera ancora più rigida. Il terrore come sistema dicontrollo sociale, nulla di nuovo sotto al sole.

Posso solo essre felice di essere nata in un paese che, per quanto retrogrado, si è evoluto un tantinello da questi tribalismi.

Gianni B.

Qui non dobbiamo giudicare la storia di tutte le civiltà partendo dai Romani o dai Babilonesi, secondo me, ma soltanto affermare con forza: 1) i diritti delle donne; 2) il diritto alla laicità; 3) il diritto alla reciprocità; 4) il diritto dei popoli alla democrazia, alla libertà e all’istruzione; 5) l’affermazione per quanto possibile di tutte quelle forme di convivenza civile e di buon governo che mettano all’indice la violenza.
Ciò deve valere in tutto il mondo civilizzato, e se l’Arabia se ne vuole stare fuori, se ne stia fuori ma allora che il mondo civile tronchi CHIARAMENTE ogni rapporto con l’Arabia… purtroppo ciò non sarà possibile fino a quando avranno il petrolio e la nostra civiltà sarà basata su questo combustibile. Ma non vedete che quando arriva uno sceicco arabo i nostri politici si genuflettono come Fantozzi davanti al Mega Direttore Galattico Duca Conte Barambani? Perchè non cerchiamo di svincolarci da questa schiavitù? Se ci mettiamo il cappio al collo da soli, poi non lamentiamoci…

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