Il segno della croce e la querela facile

Gigi Moncalvo, ex direttore della Padania, attualmente dirigente RAI con la qualifica di capo struttura dell’informazione di Raidue e conduttore della trasmissione “Confronti”, ha querelato diversi bloggers.

In particolare, una di questi, Anna Setari, è stata querelata per il suo post “Il segno della croce”:

http://solotesto.splinder.com/post/6076818
http://solotesto.splinder.com/post/6585180
http://solotesto.splinder.com/post/6903593

Il post è vecchio, ma si è riaccesa l’attenzione sul caso dopo i fatti degli ultimi giorni:

http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=6316
http://www.zanblog.it/2007/10/24/gigi-moncalvo-querela-pier-luigi-tolardo
http://www.mantellini.it/2006_01_01_archivio.htm#113795212645843477
http://zeusnews.splinder.com/post/6931447
http://www.malex.org/archives/2007/09/indagato-per-un-commento-su-un-blog
http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=1604

Segnalazione inviata al sito UAAR 

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30 commenti

Lady Godiva

Come ha fatto quell’essere a passare dalla Padania in Rai?

Flavio

Anch’io avevo notato il gesto vezzoso di Moncalvo (eseguito senza la formula “nel nome del…”) e mi era sembrato inopportuno, soprattutto per un cattolico. Nemmeno nei programmi cattolici del sabato pomeriggio Rai si sono viste cose come queste.

IlFustigatoreDiGalliate

ma e’ un tentativo di intimidazione bello e buono… un po come fa scentology ” comincia a pagare un avvocato, magari fra 20 anni li vedrai anche i soldi… e la prossima volta ci pensera’ su prima di scrivere qualsiasi cosa”

ps verro denunciato anche io per diffamazione?

Lady Godiva

Gigi Moncalvo lo vedevo talvolta in una piccola rete di ci non ricordo il nome, mentre aspirava la saliva come un bloodhound e insinuava cose raccapriccianti sugli extracomunitari.
Non sono certo buonista, ma mi sono sempre meravigliata come non avesse preso denunce lui.

Vash

Non mi pare che ci sia nulla di penalmente rilevante e si tratta semplicemente di una più che lecita critica ad un programma televisivo. Probabilmente Moncalvo si farà ridere dietro dai giudici visto che è pur vero che nelle cause che riguardano la diffamazione è irrilevamente che quello che viene detto dall’imputato sia vero o no, purchè di diffamazione si tratti. In tribunale succederà che non solo il giudice non procederà contro i blogger ma le difese degli imputati faranno vedere anche le trasmissioni di Moncalvo proprio per dimostrare che si tratta di critica ad un programma televisivo e tutti vedranno quei segni della croce. Sul sito di TV sorrisi e canzoni ci sono state molte lamente riguardo al “che dio vi benedica” di Scotti, figuriamoci che reazioni possono essere scatenate da un segno della croce fatto in maniera così palese alla maniera dei conquistadores spagnoli!

Silesio

Il tizio deve essersi offeso come di solito si offendono coloro che essendo di bassa statura, vengono apostrofati come “tappi” o coloro che essendo omosessuali vengono pubblicamente appellati “froci”. Moncalvo ha ragione in questo senso a difendersi con le querele. Non si possono insultare le persone per le loro caratteristiche.

watchdogs

tu ci scherzi ma moncalvo scandaglia tutti i post che parlano di lui e querela anche i commentatori, io stesso ho commentato da mantellini e ancora non ho ricevuto nulla, ma altri commentatori sono stati citati in giudizio anche solo per avere messo in dubbio la validità del metodo di moncalvo di querelare tutto quel che trova in giro che parla di lui. conosco un blogger condannato senza saperlo e conosco altri per i quali si è chiesto il non luogo a procedere.

Daniela

è vero, moncalvo querela i blog ed i commenti ai blog, e certo non è bello vedersi convoncati negli uffici della polizia postale. E’ arrogante e non otterrà nulla, quando la conversazione mantiene toni vivaci ma non ingiuriosi si può stare tranquilli.

watchdogs

non sono sicuro che moncalvo sia stato condannato a risarcire strada per quell’articolo, ma credo che comunque le accuse di moncalvo siano le stesse…

cullasakka

Se uno deve querelare tutti quelli che criticano la sua trasmissione televisiva, che cosa dovrebbero fare gli autori dell’Isola dei famosi? In democrazia dovrebbe esserci un certo diritto alla critica, se non mi sbaglio.

charlymingus

In altri secoli nell’impero Ottomano gli ebrei praticavano la loro religione tranquillamente, solo in alcuni casi e in alcune città , pagavano una tassa per la religione. Nell’impero Austriaco gli ebrei erano ostggiati negli studi (numero chiuso per ebrei) e soggetti a tasse più care..
Comprare i crocefissi per le scuole sta a farsi il segno della croce finito la trasmissione
Il rapporto è come i cani o gli altri animali che delimitano il territorio , come di re “questa è la mia zona“.

Marco.g

Ma la querela per cosa sarebbe esattamente? A me sembra un po’ come se un regista querelasse un critico cinematografico, completamente assurdo. E gli spettatori di Moncalvo (sempre che “Confronti” non abbia già fatto la fine di “Excalibur”), lo sanno che tutti quelli che guardano la trasmissione sono passibili di querela? Oppure Moncalvo comincerà a querelare quelli che NON la guardano?

Markus

Io me la prendo con il Codice Penale che permette a questa gente di fare cose del genere. Assurdo.

Chris

Per fortuna esiste la condanna del querelante, c’è un articolo del codice di procedura penale che prevede che il querelato possa chiedere, nei reato punibili a querela, che il giudice condanni il querelante a risarcirgli il danno nel caso in cui venga dichiarato il non luogo a procedere o l’assoluzione piena (se ben ricordo).
Per cui, essendo l’attività del blogger equiparata a quella giornalistica, la querela per diffamazione verso uno di essi produce certamente un danno ingente, se risulta infondata, e può risultare in una pesante condanna del querelante.
Quindi i blogger che si sentono innocenti possono chiedere sempre al giudice la condanna del querelante, che non è mai automatica, ma deve essere chiesta dalla parte.

Marco.g

Interessante, però non mi sembra che Grillo, Luttazzi o Travaglio se ne siano avvalsi

Lady Godiva

Ha solo da provare a querelarmi, lo denuncio per apologia di reato e per razzismo.
Basta rivedere le sue vecchie trasmissioni.

Lady Godiva

In poche parole possiamo dirne di cotte e di crude su chiunque, compreso il Vaticano, i nostri politici, e NON su Gigi Moncalvo?

Chi è costui?
Dio?
🙄

Alla faccia della libertà di espressione e di critica

Lady Godiva

Ora, Gigi Moncalvo è pagato anche con il mio abbonamento TV,
E mi riservo di criticare il suo operato.
Anzi, personalmente lo licenzierei.

Maurizio Mei

Di solito uso un nick, ma stavolta mi voglio firmare col mio nome completo per dire che Gigi Moncalvo è un giornalista mediocre (basta leggere l’articolo su Gino Strada che Luca ha postato sopra: pieno di ripetizioni, di approssimazioni e di non-notizie).
E ha anche un’idea assai bizzarra della libertà di espressione: non si trattiene dall’usare il servizio pubblico per manifestare il fatto privatissimo della sua fede religiosa, ma querela chi lo critica per i suoi atti di personaggio pubblico.
Preoccupante.

Maurizio Mei, Pisa

Lady Godiva

Concordo con Maurizio Mei.
Se ti fa delle storie contattami con PM nel forum.
Vorrà dire che le farà pure a me

🙂

RazioCigno

L’esimio Moncalvo presta molta attenzione alle email che riceve all’indirizzo confronti AT rai.it, le stampa su carta e durante la trasmissione su RaiDue le ha pure mostrate qualche volta.
Quindi sarebbe il caso di esprimersi tramite posta elettronica, piuttosto che via commenti.

Ah, ieri sera ha osato affermare: “siamo tutti garantisti qui”….

Lady Godiva

Sto cercando le sue orrende interviste che faceva su Odeon TV.
Ma su youtube non le trovo. Si chiamavano Barba e Capelli.
Roba da far rizzare i capelli in testa.

Francesco

Moncalvo è uno dei tanti miracolati della lottizzazione partitica dell’informazione. Se giornali e telegiornali fossero affidati soltanto a professionisti seri e i galoppini di partito ne restassero fuori, a quest’ora il mediocre Moncalvo, come tanti altri, starebbe a fare il salumiere o il casellante ( con rispetto parlando per questi lavoratori ).
E’ una mia opinione, venga a querelarmi per aver espresso un’opinione…

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