Cronaca di una messa annunciata

Lunedì scorso, un bambino di prima elementare (che non frequenta l’IRC) ha portato a casa un foglio, da far firmare ai genitori, a proposito di una messa in programma per la giornata di oggi, alle ore 9: in pieno orario scolastico. La scuola è quella di un paese di 3mila abitanti in Romagna, dove da sempre si fanno messe in orario scolastico.

La madre del bambino è invece una laica tosta, di quelle che non si fermano davanti a una violazione della legge. Si è letta quanto contenuto nella scheda relativa pubblicata sul sito UAAR, ci ha telefonato per avere una conferma, ha inoltrato una protesta scritta alla direzione didattica firmata anche da altri genitori. L’UAAR aveva già pronta una diffida da inviare alla medesima direzione didattica, ma non ce n’è stato bisogno: il bambino è tornato a casa ieri con l’avviso che la messa era stata annullata. L’UAAR può anche metterci il know-how e far circolare le informazioni, ma senza la determinazione dei cittadini non si va molto lontano: quando però i cittadini sono convinti e determinati, la laicità può farcela.

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34 commenti

Skadivargr

Eheheheh! Sarebbe meglio che ce ne fossero di più di madri del genere!

lik

Ecco queste si che sono invece iniziative coraggiose e pienamente condivisibili.

Daniela

bravissima quella madre, io apprezzo sia questa sia l’iniziativa di calogero

watchdogs

brava la mamma!

@ lik, non voglio continuare una polemica con te che non c’è nemmeno, ma vedi? MESSA, non preghiera verso la mecca, poi non stupiamoci se si tende a parlare più di CCAR che di altre confessioni, e non scandalizziamoci se nelle scuole circola un libro antnticattolico, nelle scuole

lik

@ watchdogs

Chiedere il rispetto per le proprie convinzioni non è la stessa cosa in una scuola di criticare, utilizzando la propria posizione di insegnante, quelle degli altri. Questa è una mamma un utente del servizio pubblico, l’altro è un insegnante. Mai sentito parlare di neutralità dell’insegnamento pubblico?

watchdogs

ho detto non scandalizziamoci se nelle scuole circola, non ho detto che è giusto che gli insegnanti lo insegnino a scuola

se hai letto il blog di tornielli (l’articolista del giornale) c’è questo commento:

Carissimo dr. Tornielli.
Sono l’autore del Piccolo Ateo, e innanzitutto la ringrazio di averne fatto oggetto della sua attenzione. Devo però precisare un po’ di cose. Intanto, la circolazione del mio modesto scritto non è stata preventivata o attuata da me, ma da qualche compateo in modo del tutto autonomo.

Anche perché lui a quanto ho capito insegna alle superiori. E se fosse stato un gruppo di genitori a farlo circolare, che cosa mi risponderesti?

lik

@ watchdogs

La stessa cosa che ti risponderei se un gruppo di genitori cattolici facesse girare un libretto anti-atei.

Daniela

scusate lik e watchdogs, ma per la questione del libro c’è un post apposito, pensiamo a commentare la bella iniziativa congiunta mammma-uaar piuttosto

Roberto Grendene

non posso che leggere con piacere fra Pallino che si dice d’accordo sull’annullamento di riti durante l’orario scolastico.

Riusciamo ad andare oltre? Ad essere d’accordo che anche l’IRC, insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, con insegnanti scelti dai vescovi e pagati dallo stato, sarebbe da abolire? Non ci rendiamo conto di come i bambini siano ghettizzati nella scuola, i figli di certi genitori da una parte, quelli di certi altri dall’altra… una pena che vivo come genitore.
Non sono solo atei ed agnostici a chiedere questo, ma anche organizzazioni religiose (cattoliche, come noisiamochiesa, o protestanti)

E su, fra Pallino, forse riusciamo anche ad essere d’accordo sull’8×1000: aboliamolo, gioverebbe anche la tua Chiesa…

Tolti anche oneri di urbanizzazione secondaria alle chiese, esenzione ICI per attivita’ non esclusivamente commerciali, immunita’ e privilegi vari su base religiosa… a quel punto, chissa’, forse scioglieremmo l’uaar…

Roberto Grendene

watchdogs

scusa daniela, colpa mia

vorrei sapere in futuro se questa mamma avrà problemi a scuola, e mi piacerebbe sapere quanti altri genitori hanno firmato la protesta

fra Pallino

@roberto

per l’IRC sarei d’accordo nel riformulare profondamente la cosa non per abolirla.
Dovrebbe essere un approccio culturale sostanzialmente, e quindi aperto al confronto con le altre religioni (in questo senso uno strumento di pace, dialogo, apertura e non chiusura di testa). Il fatto religioso fa parte della cultura e non va nè strumentalizzato nè emarginato.

Poi c’è la questione insegnanti. Che dovrebbero essere preparati sull’argomento dal punto d vista culturale appunto, e in giro non ce n’è tanti. L’approvazione da parte dei vescovi si capisce per il fatto che così come è ora si presenta come insegnamento (non indottrinamento, dovrebbe essere) della religione cattolica e si desidera una specifica competenza. Ma ripeto, se si puntasse sul valore culturale in sè, lasciando ad altri luoghi (chiesa, parrocchia, ecc.) l’annuncio evangelico, non dovrebbero esserci problemi a scegliere prof. preparati per la materia in sè, indipendentemente dalla loro posizione personale (che non dovrebbe influenzare nessuno, a parte quella dose di passione o meno che ogni prof mette nell’isegnare la sua materia).

le ragioni storiche dell’8xmille ci sono di per sè, dato che lo Stato a suo tempo ha tranquillamente incamerato, ossia espropriato ingentissimi beni appartenenti a suo tempo non solo ad uno stato regolarmente riconosciuto come altri e con una tradizione secolare (non sono a favore del potere temp ma sto guardando la questione dal punto di vista del diritto), ma ha espropriato i beni, gli edifici di culto che generazioni di xni hanno costruito e pagato di tasca propria. In un certo senso è una specie di risarcimento, anche se può sembrare strano.
A parte il fatto che io personalmente come frate non becco nulla dall’8xmille, non mi sembra sbagliato che i cittadini cattolici e gli altri di altre fedi o no abbiano la possibilità di devolvere quella parte a chi volgiono. Semmai correggerei la questione della non preferenza=chiesa cattolica. questo si mi sembra ingiusto. NOn preferenza= stato è più onesto.

l’esenzione ici per attibità commerciali è sbagliata, ma per le parrocchie e vari enti no-profit mi pare sacrosanta

fra Pallino

@roberto

la mia risposta è i quarantena… prima o poi arriverà.ciao

Giorgio Villella

La differenza tra un Paese che ha la religione di stato, ma e’ civile, l’Inghilterra e uno che non ha la religione di stato, ma e’ incivile, l’Italia si vede da come e’ organizzato l’insegnamento della religione a scuola.
In Inghilterra si cerca di far sentire tutti i bambini a proprio agio, li si rispetta comunque; da noi si trattano bene solo i bambini di famiglia cattolica e si ghettizzano tutti gli altri.

http://www.uaar.it/uaar/campagne/progetto-ora-alternativa/cos-e-l-ateismo-2.pdf

In Inghilterra l’insegnamento delle religioni principali viene inserito nel programma
degli insegnanti della classe, non di un insegnante specifico di religione
scelto dalle Chiese! L’insegnamento delle religioni viene fatto non per indottrinare,
ma per arricchire le conoscenze e la cultura di tutti gli alunni, per rendere gli
alunni meno settari e perché accettino il fatto che ci sono molte concezioni del
mondo, compreso l’ateismo, che la scuola mette sullo stesso piano. Così ogni alunno in classe sente che la sua famiglia appartiene a un gruppo, alla storia, alla
cultura del mondo.
In Italia la religione cattolica nelle scuole statali ha il trattamento e i privilegi
di una religione di Stato attraverso l’IRC, l’ora di insegnamento della religione
cattolica; le altre religioni sono più o meno mal tollerate; l’ateismo è un tabù, in
contraddizione con la secolarizzazione della società italiana sempre più estranea
alla religione e con l’Articolo 3 della nostra Costituzione. (“Tutti i cittadini hanno
pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”) Questo comporta molti
problemi per le famiglie non religiose, causati direttamente dall’ordinamento
scolastico attuale: quando i loro bambini vanno a scuola, devono uscire dalla
classe quando c’è l’ora di religione cattolica. Delle religioni degli altri o delle loro
concezioni atee non si parla o se ne può parlare male; molti genitori, anche iscritti
alla nostra associazione, si sentono costretti, con molta rabbia, a far frequentare
l’ora di insegnamento della religione cattolica ai figli perché gli insegnanti li
avvertono che in classe sono emarginati, considerati anormali, proprio per essere
allontanati in corridoio durante l’ora di religione.

lugachov

@ fra pallino

tu dici che l’8 X 1000 è un risarcimento per quello che lo stato ha espopriato alla chiesa ai tempi dell’unità d’Italia.

A parte il fatto che credo che ormai la chiesa sia stata ampiamente risarcita, allora cosa dovrebbero pretendere i discendenti dei Borboni che possedevano praticamente mezza Italia? Usando il tuo metro dovremmo lavorare per loro per i prossimi mille anni !!

Saluti

Settimio Empirico

Che c’è di male ad essere anticattolici? Uffa che palle sti buonisti tolleranti, a forza di tollerare ce l’han messa in… e ci dominano… e poi buonisti e tolleranti a parole, come sempre, a parole…

raphael

* fra pallino
Guarda che nei patti lateranensi la chiesa si dice già risarcita….
sei tu che consideri l’8*1000 un risarcimento….
ma il punto non è neanche questo.
Lo stato italiano ha scelto il cattolicesimo e non poteva farlo. La maggioranza cattolica ha imposto la sua religione, i suoi valori, alle minoranze non credenti e diversamente credenti: il che è come dire il mio dio è quello vero il tuo è da serie b;
ovviamente una posizione inaccettabile imposta per di più non con una legge ordinaria (che avrebbe dato in futuro ad una diversa maggioranza la possibilità di modificarla in toto od in parte) ma blindata nel testo costituzionale (per di più contraddicendolo)
Di più, si è dato origine, senza pudori di sorta, ad un ibrido giuridico (unico caso al mondo) su cui la dottrina ancora discute…
L’origine dell’astio nei vostri confronti è in questa volontà di potere e di controllo del popolo italiano sancita per legge costituzionale, nel rifiuto della laicità come luogo di incontro di valori da confrontare e condividere.

paolo

La bravura di una madre consiste nel sapere formare il figlio al rispetto della libertà di tutti. Purtroppo a volte le madri o i padri non tengono in dovuta considerazione il rispetto per gli altri, ma solo e semplicemente cercano dia ffermare la propria idea sbagliata di libertà, che qualche volta significa rispetto della strangrande maggioranza degli italiani, in quanto cattolici, apostolici e romani. E’ lecito celebrare messe a scuola, anche in orario scolastico perchè il momento dellos pirito non è tempo di squalifica della persona, ma di arricchimento totale. Rispetti dunque la libertà dis uo figlio, cara Mamma, e non imponga le sue idee, che rispetto, ma non condivido in assoluto

shock

un plauso alla madre speriamo che questo coraggio contagi sempre più mamme e non solo ad opporsi a queste iniziative (pseudo)coercitive.

@ fra pallino

una piccola precisazione….. non te la prendere come al solito….ok
al di là delle tue idee, esposte nel commento 20 Settembre 2007 alle 23:12, che non condivido quoto totalmente Roberto Grendene volevo farti notare una piccola imprecisione

le ragioni storiche dell’8xmille ci sono di per sè, dato che lo Stato a suo tempo ha tranquillamente incamerato, ossia espropriato ingentissimi beni appartenenti a suo tempo non solo ad uno stato regolarmente riconosciuto come altri e con una tradizione secolare (non sono a favore del potere temp ma sto guardando la questione dal punto di vista del diritto), ma ha espropriato i beni, gli edifici di culto che generazioni di xni hanno costruito e pagato di tasca propria. In un certo senso è una specie di risarcimento, anche se può sembrare strano.

Secondo le mie informazioni, se mi sbaglio mi corriggerai, mi pare che tu faccia un pò di confusione con le ragioni storiche dell’ 8×1000.
Prima di tutto l’8×1000 non è un risarcimento per i beni incamerati e bla bla bla come dici tu, per il risarcimento si è già provveduto l’ 11 febbraio 1929 con il primo concordato (lateranense) stipulato con il fascismo che appunto risarciva la santa sede delle perdite subite nel 1870 con una somma stellare per i tempi di 1.000.000.000 di lire. (per non parlare del già percepito introito annuo di 3.250.000 lire per il mantenimento del Pontefice, del Sacro Collegio e dei palazzi apostolici stabilito il 13 maggio 1871 con la legge delle Guarentigie).
Ma allora che cos’è l’8×1000?
presto detto, è la nuova forma di pagamento (tengo a sottolineare più redditizia, per tappargli la bocca al vat per la rimozione della clausula riguardante la religione di stato, altrimenti sai che casino) da parte dello stato alla ccar, in sostituzione della vecchia congrua, stabilita dalla revisione del concordato 1984 per stipendiare il clero cattolico (non per risarcire bla bla…).
p.s. a parte il fatto che sto risarcimento è una buffonata, mai nella storia si è verificata una cosa del genere che un nuovo soggetto politico emergente come un impero, un regno, una repubblica appena nata sulle rovine di un altro soggetto politico abbia risarcito quest’ultimo dei beni sottrattigli (cose dell’altro mondo che solo in italia possono capitare)…

A parte il fatto che io personalmente come frate non becco nulla dall’8xmille,

beh … su questo avrei anche da ridire, potresti avere ragione sul fatto che tu essendo frate (se poi veramente lo sei) non percepisci direttamente nulla dell’8×1000 per rispetto al voto di povertà a cui sei obbligato ma lo percepisci indirettamente in quanto il 91,4% dell’8×1000
è destinato a finanziamenti alla catechesi, ai tribunali ecclesiastici, alla costruzione di nuove chiese, alla manutenzione degli immobili e gestione del proprio patrimonio tra cui rientrano sicuramente i beni di cui tu ti servi (monasteri e tutto quanto è ivi contenuto).

l’esenzione ici per attibità commerciali è sbagliata, ma per le parrocchie e vari enti no-profit mi pare sacrosanta

Anche su questo mi sento di dissentire. Le parrocchie sono in un certo senso delle vere e proprie attività commerciali basti pensare …. ti faccio un calcolo molto approssimativo …. in italia (solo in italia) esistono in media 25.000 parrochie (non contiamo tutte le altre chiese minori attive ma che non sono fregiate del titolo di parrocchia) ogni parrocchia … ti va bene che fattura, in media, ogni giorno 200 euri per essere mooooolto clementi (contando l’offertorio delle messe circa 2 volte al giorno, matrimoni, battesimi, cresime, comunioni, funerali, benedizioni varie, feste patronali, incontri speciali, visite turistiche delle chiese storiche …. ci siamo capiti) … bene facciamo una semplice operazione algebrica 25.000×200 = 5.000.000 di euro al giorno per 365 giorni l’anno ==> 1.825.000.000 euri di fatturato annuo esentasse naturalmente e tenendo conto che già i preti italiani sono stipendiati dallo stato (circa 800 euri al mese).
Non contiamo poi oltre all’8×1000, il quasi 2.000.000.000 su mensionati e il risarcimento stellare, i finanziamenti mensili alle parrocchie da parte di comuni-provincie-…., donazioni varie e dulcis in fundo i loschi traffici dello IOR che fattura cifre da capogiro un’indagine dell’Eurispes, infatti, rivela che lo Stato VAT(er) è l’8° paese mondiale dove viene investito circa il 3% dei capitali della criminalità organizzata mondiale.
per farti un’idea, solo la ‘ndrangheta fattura ogni anno circa 55 miliardi di euro (corrispondenti al 5% del PIL italiano di quest’anno), tutti proventi derivanti da spaccio di stupefacenti, “vendita di armi”, prostituzione, usura e altre attività illecite.
Bene.. anzi male.. e questa è solo una organizzazione criminale. Moltiplica un faturato del genere (ed anche superiore) per tutte le organizzazioni criminali del mondo e vedrai che l’ IOR solo dagli interessi sulle commissioni di questa movimentazioni di enormi capitali ci guadagna una CATERVA di soldi che in confronto i denari ricavati dall’8×1000 & C. sono una manciata di spiccioli.

Eccoci alla fine, dopo questo impegnativo e breve escursus, mi sembra che le parrocchie sono vere e proprie attività commerciali i cui introiti sono gestiti segretamente dai parroci e di cui non si conosce la vera destinazione …..e non dirmi che vanno ai poveri quei 2 miliardi perchè se dell’8×1000 sono destinati solo l’8,6% ai bisognosi non oso pensare la % di quei 2 miliardi.
Dunque altro che ici alle parrocchie …. per fugare ogni questione riguardante l’argomento secondo me sarebbe bene che lo stato obblighi tutti questi enti no-profit (compresa la chiesa) a depositare in un fondo comune, discretizzato per quote di partecipazione, tutte le donazioni, di qualsiasi specie, devolute in buona fede da tutti i credenti e non, per i meno fortunati, in modo che vengano controllati e monitorati costantemente i prelievi fatti da ciascun ente e sapere effettivamente se quel prelievo è destinato a qualche forma di aiuto ai bisognosi.

raphael

ALLEGATO IV. – CONVENZIONE FINANZIARIA

In nome della Santissima Trinità

Si premette:

Che la Santa Sede e l’Italia, a seguito della stipulazione del Trattato, col quale è stata definitivamente composta la ” questione romana “, hanno ritenuto necessario regolare con una convenzione distinta, ma formante parte integrante del medesimo, i loro rapporti finanziari;

Che il Sommo Pontefice, considerando da un lato i danni ingenti subiti dalla Sede Apostolica per la perdita del patrimonio di San Pietro, costituito dagli antichi Stati Pontifici, e dei beni degli enti ecclesiastici, e dall’altro i bisogni sempre crescenti della Chiesa pur soltanto nella città di Roma, e tuttavia avendo anche presente la situazione finanziaria dello Stato e le condizioni economiche del popolo italiano specialmente dopo la guerra, ha ritenuto di limitare allo stretto necessario la richiesta di indennizzo, domandando una somma, parte in contanti e parte in consolidato, la quale è in valore di molto inferiore a quella che a tutt’oggi lo Stato avrebbe dovuto sborsare alla Santa Sede medesima anche solo in esecuzione dell’impegno assunto con la legge 13 maggio 1871;

Che lo Stato italiano, apprezzando i paterni sentimenti del Sommo Pontefice, ha creduto doveroso aderire alla richiesta del pagamento di detta somma;

Le due Alte Parti, rappresentate dai medesimi Plenipotenziari, hanno convenuto:

L’Italia si obbliga a versare, allo scambio delle ratifiche del Trattato, alla Santa Sede la somma di lire 750.000.000 (settecento cinquanta milioni) ed a consegnare contemporaneamente alla medesima tanto consolidato italiano 5 per cento al portatore (col cupone scadente al 30 giugno p.v.) del valore nominale di lire italiane 1.000.000.000 (un miliardo).

La Santa Sede dichiara di accettare quanto sopra a definitiva sistemazione dei suoi rapporti finanziari con l’Italia in dipendenza degli avvenimenti del 1870.

Tutti gli atti da compiere per l’esecuzione del Trattato, della presente Convenzione e del Concordato, saranno esenti da ogni tributo.

Mangiapreti

La chiesa risarcita ?!?!?!
Abbiamo toccato il fondo …
Il supposto indennizzo è una conseguenza del concordato e questo fu stipulato da Mussolini perché con l’appoggio dei cattolici sarebbe stato più facile mantenere ed aumentare il proprio potere.
Oltre al suo dubbio scopo c’è da sottolineare che i patti lateranensi stabilivano una cifra precisa una tamntum: “un valore nominale di un miliardo di lire” la quale mi sembra sia stata ampliamente raggiunta e superata. (Non dimentichiamo che la Città del Vaticano divenne uno stato indipendente: donazione senza valore!)
Avendo il Vaticano accettato tale patto ha rinunciato ad ulteriori rivalse.
Per cui non può assolutamente interpretare l’8×1000 come un risarcimento.
Il nuovo concordato dell’84 (per quanto illiberale ed anticostituzionale) non parla di risarcimento (almeno quello!) … comunque ci auguriamo tutti che venga presto superato da un accordo più equo.
Continuiamo … come già hanno detto in base alla quantità di regni scomparsi molti stati attuali sarebbero costretti a pagare un infinità di risarcimenti.
Poi perché non sottolineiamo come i Papi hanno giustificato la loro sovranità temporale? La donazione di Costantino: cioè un imbroglio basato su un falso storico!
Se riconosciamo responsabilità storiche perché non parliamo dei risarcimenti che la chiesa dovrebbe elargire per i soprusi perpetrati su innumerevoli popoli?
Ma quello che chiude la questione è il fatto che la Stato Pontificio era una monarchia assoluta, oggi viviamo in una democrazia che riconosce solo ed esclusivamente la sovranità popolare. Per questo qualsiasi discendente di qualsiasi monarchia non potrà mai e poi mai pretendere qualcosa per i beni perduti: non possono essere riconosciuti come “suoi” e non può accamparvi diritti.
Spero sia la prima e l’ultima volta che leggo questa vergognosa ed inconsistente argomentazione.

Jean Meslier

La Santa Sede dichiara di accettare quanto sopra a definitiva sistemazione dei suoi rapporti finanziari con l’Italia in dipendenza degli avvenimenti del 1870.

Ohibo’! La scusa del “risarcimento” non regge! Diciamo pure che l’8xMille e’ un modo per continuare a garantire la congrua e sostenere, con denaro pubblico, l’istituzione Chiesa Cattolica.

Diciamo allora che la Chiesa, come ogni altro ente privato confessionale o no, dovrebbe finanziarsi con il sostegno diretto e le donazioni dei privati cittadini che vi aderiscono, e non con una tassa che viene comunque pagata da tutti.

Perche’ un conto e’ fare le offerte e le donazioni direttamente alla Chiesa in maniera consapevole e autonoma (e sono convinto che molti cattolici lo fanno), un altro e’ prelevare una frazione di denaro che comunque, in ogni caso, verrebbe versato dal contribuente. Chi gia’ dona una consistente fetta del proprio reddito alla Chiesa (ma quanti sono?) probabilmente non avrebbe nessuna difficolta’ ad aggiungervi una somma pari all’8xMille.

Ma per la maggior parte dei contribuenti quella somma e’ comunque gia’ “persa”, e si sa che quando si gestisce direttamente il proprio denaro si fa un po’ piu’ di attenzione a come lo si spende.

Ecco io vorrei questa limpidezza: aboliamo l8xMille, lasciamo quei soldi ai cittadini e che li spendano come credono. Che diano anche il 10% alla CCAR, ma lo facciano autonomamente e senza intermediazioni.

simone

La Direzione Didattica ha cercato di mantenere la “tradizione” delle messe in orario scolastico, sapendo di essere contro legge, finchè nessuno dice niente…siamo un paesino…
I tempi cambiano!

ciceracchio 2la vendetta

mamma mamma , grande e stai attenta ai preti sono estremente pericolosi .
non mandare il bambino in chiesa , e digli; a scuola si insegna le materie non le messe….
il vaticano va’ abolito o mandato in germania , che se lo pigliono loro il pastore tedesco …
ma insomma e’ mai possibile che vadino a dire messa nei luoghi pubblici ,
cose’ gli mancano le menti da plagiare ????????

watchdogs

@ paolo
E’ lecito celebrare messe a scuola, anche in orario scolastico

e invece no, è questo il punto!

Il Filosofo Bottiglione

attenzione, non ci sono solo le messe, in tante scuole vengono effettuate benedizioni in orario scolastico, che essendo più brevi sono più tollerate.

Roberto Grendene

@fra Pallino

“per l’IRC sarei d’accordo nel riformulare profondamente la cosa non per abolirla.”

Noto cose positive nella tua riformulazione.
Purtroppo non noto in essa la presenza della sacralita’ laica, dell’ateismo, dell’agnosticismo, dell’etica senza fede tra gli aspetti da considerare.
Ma a margine di tutto cio’, e’ troppo semplicistico dire “Il fatto religioso fa parte della cultura”.
E con cio’? Anche l’educazione alimentazione, lo sport, l’educazione sessuale, l’educazione civica sono elementi culturali di grande importanza. Il punto e’: a quali tra questi dedicare 2 ore la settimana di didattica nella scuola pubblica???
Facciamo una graduatoria. E una volta fatta potremmo trovarci d’accordo nella presenza di un insegnamento delle concezioni del mondo (religiose o filosofiche non confesionali) fatto per un’ora la settimana in quarta e quinta elementare…

Sull’8×1000 ti hanno risposto gia’ altri.
Noto pero’ una tua positiva apertura sul fatto che senti ingiusto che la CCAR incameri le scelte inespresse. Ti invito a far sentire la tua voce ai tuoi capi.

Incasso anche il tuo parere favorevole a trattare come commerciali edifici di proprieta’ delle chiese o di associazioni no-profit (*) nei quali venga fatta (esclusivamente o parzialmente) attivita’ commerciale.

Ciao
Roberto Grendene

(*) non giriamoci attorno: chi possiede immobili e immobili di valore dove si fanno attivita’ commerciali e’ la CCAR, non le associazioni no-profit che al piu’ hanno in comodato d’uso secondo convenzioni degli immibili…

Giuseppe C.

Davvero brava la mamma del piccolo di 1^ elementare. E voi dell’UAAR.
Anche gli insegnanti dovrebbero sentire l’obbligo civico di denunciare tutte le violazioni delle norme di legge
(norme antinfortunistiche e antismiche sono allegramente mandate a quel paese, ci sono pochi soldi nel “Paese dei figli di mamma'”).

Noto che, casualmente, la messa in orario scolastico era stata prevista per la mattina del 20 settembre. Per la serie: Come ti erudisco il pupo…

Articolo di Chiara Lalli pubblicato sul blog Bioetica http://www.uaar.it/news/2007/09/18/accidia-immobiliare/

[…]se la preoccupazione è sincera e la misericordia un valore non solo blaterato, liberatevi dei beni materiali (che fa pure bene all’anima), liberatevi del fardello immobiliare vaticano. Una buona percentuale della collettività vedrebbe il proprio problema risolto. Come per magia. Pardon, per miracolo.

Grazie a: Giorgio Villella, Jean Meslier, shock, Roberto Grendene

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