Il mistero del metano su Marte e Titano

Potrebbe essere un segno della presenza di vita o l’indicatore di un’attività geologica inconsueta; in ogni caso, la presenza di metano nell’atmosfera di questi due corpi celesti è uno degli enigmi più affascinanti del sistema solare. Di Sushil K. Atreya È da almeno un secolo che si ipotizza la presenza di forme di vita su Marte, ma raramente si sono avuti dati concreti. La situazione è cambiata nel 2003, con la scoperta di metano nell’atmosfera marziana. Deve esistere qualche processo che genera continuamente il gas per compensarne la distruzione a opera della radiazione solare. Sono state individuate due possibili spiegazioni. La prima è che vi siano batteri metanogeni simili a quelli che sulla Terra colonizzano l’intestino dei bovini. La seconda è la cosiddetta serpentinizzazione, una reazione tra rocce e acqua che sul nostro pianeta si verifica nelle bocche idrotermali sul fondo oceanico. Le nuove missioni verso Marte potrebbero contribuire a risolvere la questione. Un analogo dibattito riguarda il satellite maggiore di Saturno, Titano. Nel 2005 la sonda Huygens ha dimostrato che il metano vi svolge un ruolo analogo a quello dell’acqua sulla Terra. Il gas potrebbe essere generato da reazioni geochimiche in un grande oceano nel sottosuolo.

Fonte: Le Scienze

Archiviato in: Generale

23 commenti

gianfranco

..E allora somiglia a qualcosa che 5 miliardi di anni fa a dato vita… alla vita sulla terra…

Lady Godiva

Queste sono notizie che ci aprono nuove prospettive. Come dice appunto gianfranco.

Giona

Una notizia delle Scienze mi rinfranca da 500 ca***te dei preti.

Bruna Tadolini

Io sarò una biochimica da poco ma …. a me qualcosa proprio non torna!

“Sono state individuate due possibili spiegazioni. La prima è che vi siano batteri metanogeni simili a quelli che sulla Terra colonizzano l’intestino dei bovini.”

Questi batteri distruggono materiale organico più complesso (quello che si è mangiato la mucca) per dare come prodotto di scarto il metano. Sono simili a quelli che producono il metano nelle discariche e negli impianti di biogas (sempre distruggendo materiale organico, cioè biomassa!).
Non mi risulta che su questi pianeti abbiano trovato il materiale organico di partenza più complesso che, distrutto da questi batteri, darebbe metano. Per permettere a queste reazioni di avvenire ce ne dovrebbe essere un casino! (montagne di pattume per avere biogas!!!!!)

Ri-sottolineo come sia necessaria, per svolgere questo processo, l’esistenza di organismi viventi che avrebbero prodotto tutta questa bio-massa da degradare (piante? altri batteri?).

Insomma, per produrre metano in questo modo dovrebbe esserci stata precedentemente un bel po’ di evoluzione ….. ed al presente montagne di biomassa.

Dove sbaglio?

Azathoth

mi sembra solo l’ennesima prova che su titano non c’è un’atmosfera ossidante, niente di più..

Noone

Anche a me pare una stupidaggine. Metano ed altri idrocarburi sono presenti un pò dappertutto e come è stato ricordato anche su Titano dove formano mari. E non sono necessariamente il prodotto di trasformazioni biochimiche.
Tra l’altro sono stati trovati amminoacidi essenziali nello spazio e su comete (gli amminoacidi non sono correlati congli idrocarburi dal punto di vista chimico): ma da qui a dire che siccome li abbiamo trovati nelle comete allora sono il prodotto di organismi viventi ce ne vuole!!!!

Semmai è vero il contrario: amminoacidi e idrocarburi potrebbero essere la base per un futuro organismo.

Monsignèr

@Bruna Tadolini

La questione è ben semplice, il contribuente americano si è letteralmente stufato di finanziare il pozzo nero nero nero nero della NASA, devono trovare assolutamente qualche novità, magari confezionando qualche dato in una maniera felice…..
insomma….non possono che sperare….l’americano si sta stufando….

Giuseppe Murante

La notizia e’ molto stringata, e non del tutto chiara.
Comunque, il metano puo’ essere prodotto da varie fonti sia organiche che non organiche; quelle organiche includono, in particolare, batteri metanogeni, i quali “respirano” H2 e CO per produrre la propria energia rilasciando metano (CH4).
Non c’e’ bisogno di masse di materiale organico da degradare, Bruna.

Il metano e’ interessante perche’ e’ uno dei biomarker piu’ importanti. Nell’atmosfera di un pianeta di tipo terrestre che orbiti nella zona abitabile, ovvero sufficientemente vicino alla propria stella, il metano viene distrutto in atmosfera, soprattutto dai raggi ultravioletti, quindi deve essere continuamente prodotto (il caso di Titano e’ completamente diverso a causa della sua distanza dal Sole che riduce il flusso UV e consente un’atmosfera ricca di H2, in cui il metano puo’ piu’ facilmente formarsi). Sulla Terra, quasi tutto il metano atmosferico e’ di origine biologica.

Questi sono i motivi astrobiologici per i quali l metano e’ interessante.

Quanto al “cui prodest”, al momento abbiamo solo UN caso di pianeta che ha sviluppato la vita (il nostro). Non sappiamo quanto il fenomeno sia scientificamente probabile, quindi. Oltretutto, trovare (nel sistema solare) forme di vita extra-terrestri significherebbe poter studiare biologie evolutesi indipendentemente ed avrebbe un’importanza scientifica enorme.

Un ultimo commento: e’ vero che “il contribuente americano” e’ sempre piu’ scettico nel finanziare la NASA e, se e’ solo per questo, ogni forma di ricerca di base preferendo ricerche tecnologiche che diano risultati immediati. Mi sembra tuttavia che questo atteggiamento sia piuttosto miope (senza ricerca di base la ricerca applicata muore “d’inedia”) oltre che indice di un certo luddismo/antiprogressismo di vago stampo millenaristico che non dovrebbe certo fare piacere a chi, come i soci UAAR, si proclama “razionalista”.

Bruna Tadolini

X Giuseppe Murante

ho cercato in PubMed ma non ho trovato tracce della reazione di cui parli. Ricerca frettolosa, evidentemente, per cui ti sarei molto grata se potessi darmi un po’ di bibliografia!

Ma allora perchè non si allevano queste meraviglie di batteri? Metano per tutti!

Giuseppe Murante

@Bruna:

…evidente caso di incomunicabilita’ tra discipline scientifiche 🙂
Io ho studiato (poco) questi batteri e le loro reazioni in testi di astrobiology.. posso darti le referenze martedi’ perche’ le ho in osservatorio.

Puoi comunque consultare Wikipedia
http://en.wikipedia.org/wiki/Methanogen
(ma la voce e’ molto schematica)

Ho anche trovato questo articolo in rete
http://www.pubmedcentral.nih.gov/picrender.fcgi?artid=414011&blobtype=pdf
La figura 18 mostrra, mi pare, un possibile path alla metanogenesi, naturalmente parecchio piu’ complesso di quello schematizzato da me in precedenza.. ma tieni conto che io NON sono un biochimico.

Bruna Tadolini

X Giuseppe Murante

Grazie li guarderò con interesse
Per limitare le incomunicabilità …. puoi leggere il mio libro “Dal big bang a dio.Iil lungo viaggio della vita” di sole 186/9 circa insomma pagine, liberamente scaricabile da internet in http://www.geocities.com/biochimicaditutti così poi mi dici ed io correggo le caz.. eventualmente dette su cose che tu conosci meglio.

rossotoscano

io avrei una proposta da fare: visto che si suppone che ci sia vita su marte e titano, allora mandiamoci scarpette rosse & co… nuove terre da evangelizzare, a livello di neuroni il pretame è alla stessa stregua dei batteri e quindi ci sarà un’intesa perfetta…

Bruna Tadolini

X Giuseppe Murante

grazie alle tue indicazioni ho trovato altre indicazioni della via metabolica coinvolta(con tanto di enzimi e geni…). Mi rimane sempre il problema termodinamico! Per costruire ci vuole energia e molti di questi archeobatteri sono termofili (stanno in pozze calde) ….. Su Marte e Titano ci sono fonti energetiche di questo tipo?

Giuseppe Murante

@Bruna:
il problema termodinamico puo’ senz’altro esserci. Non ho idea se esistano reazioni metaboliche contemporaneamente esoenergetiche e metanogene…

Il metano di Titano, a quanto ne so, non si pensa che sia di origine biologica. Su Marte, fonti di energia geotermiche non ce ne sono.. il pianeta e’ geologicamente morto.

@Aldo:
non pensi che l’indagine sulla vita, sulle sue origini, sui possibili diversi percorsi che potrebbe prendere su mondi diversi, sia interessante?
perche’ no?

Aldo

@Giuseppe Murante

Interessante sicuramente. Trovo interessanti molte cose.

Quello che metto in dubbio è l’opportunità di costruire costose mitologie su quei punti di interesse. E false speranze, che possono dare conseguenze anche peggiori delle “costose mitologie”.

Quel che intendo è che se per una persona mediamente attenta e con un minimo di cultura scientifica di base è abbastanza facile fare la tara delle notizie sensazionalistiche o ad effetto diramate di mezzi di “informazione” (nota le virgolette), per chi è un po’ boccalone non è così. Ecco quindi che si viene creando la diffusa opinione che se su Marte ci sono dei batteri, allora potremo emigrare lassù in massa, un po’ come tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 siamo emigrati in massa verso le Americhe; o quell’altra opinione per la quale potremo utilizzare le risorse presenti sugli altri pianeti un po’ come oggi importiamo il gas dalla Libia. Ritengo che questo tipo di impressioni, profondamente errate, siano pericolose ben più di quanto possa sembrare a prima vista. E nota l’uso impeccabile dei congiuntivi! 🙂

Monsignèr

Giuseppe Murante,
hai ragione, giornate da nichilista, poi passano…..

Commenti chiusi.