Caro Benedetto, la messa in latino no per favore

Cara Unità,
per una volta – tanto per cambiare – facciamo noi un po’ di ingerenza nello Stato vaticano e chiediamo formalmente a Joseph Ratzinger che desista dal suo tentativo di ripristinare la messa in latino. Avevamo già colto nel nuovo papa la propensione a ritornare indietro nel tempo, dalla sua scelta di orpelli come il camauro e la mozzetta… Ma quella di imbrogliare i suoi seguaci ricorrendo a una lingua che essi non conoscono (vieppiù rivolgendo loro la schiena, come previsto dalla messa tridentina), è una mossa troppo scorretta! Se non torna sui suoi passi saremo costretti a evocare lo spirito di Martin Lutero, che ritraduca a beneficio di tutti i fedeli e in tutte le lingue la parola del Signore. Il loro Signore.

Lettera di Paolo Izzo su l’Unità, 30 giugno 2007, e pervenuta a ultimissime

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55 commenti

Franco Siccardi

Per me, potrebbero pure recitare le loro cantilene in aramaico.

Tanto, meno capiscono, piu’ son contenti.

Giol

Sinceramente, non me ne può fregà de meno.

Anzi, se il latino può contribuire ad allontanare un po’ di gente dalla subdola ideologia cattolica, ben venga.

non possumus

se il pontificato di benedetto diventasse lungo come quello del suo predecessore pian pianino
arriveremo a ripristinare la santa inquisizione e relativi auto da fe, con l’assenso silente di questa classe politica, e chi si opponesarà considerato un bieco laicista intollerante che vuole limitare la liberta religiosa dei cattolici.

davide

purtroppo sono costretta a sottoscrivere non possumus. Ho detto purtroppo perchè lo scenari che si profila è molto da regime totalitario ma ad essere realisti è impossibile considerarlo privo di fondamento attuale

Daniele S.

Siamo sicuri che sia una cosa del tutto negativa? In fondo, in fondo così la Chiesa mostra finalmente il suo vero volto: retrogrado, integralista, dogmatico, conservatore. Volti tipici di coloro che sono rimasti all’età medievale (mentalmente e fisicamente). L’altro, quello modernista, era solo una facciata ipocrita ed opportunista per raccattare gente.

nando

Quando il prete affacciato alla finestra disse: “Dominum dominum Iosephum sanctae romanae ecclesiae cardinalem… RATZINGER!” inquadrarono subito la prima fila degli invasati in piazza S. Pietro, schiacciati contro le transenne come delle 14enni impazzite al concerto del loro idolo. Tra questi indemoniati uno agitava un crocifisso davanti a sé, lo teneva stretto in pugno. Aveva gli occhi in fuori, la vena del collo gonfia e urlava frasi sconnesse. Vi ricordate il primo piano di Maradona strafatto di coca che corre contro la telecamera? Quello era così. Non me lo dimenticherò mai perché mi ha fatto paura. Dopo pochi mesi, ai primi freddi, Ratzinger ha rispolverato il camauro, senza rendersi conto di essere assolutamente ridicolo. A tutti i conduttori dei TG veniva da sghignazzare nel vedere il papa conn ‘sto cappello da santa claus, ma si sono dovuti trattenere e parlarne con deferenza totale. Mi sono bastati questi 2 episodi per accorgermi che il medioevo si sta avvicinando a grandi passi, e per decidere di iscrivermi all’UAAR…

Jeeezuz

voto per il latino.
si sa mai che la chiesa possa servire a qualcosa di intelligente.

ricordiamo che, prima di diventare la lingua ufficiale della ccar, il latino era la lingua di quei poveri fessi infedeli (e quindi relativisti senza valori) che per primi hanno unificato l’europa: i Romani. altrochè radici cristiane…

dandus

La lettera è (forse accidentalmente) più profonda di quello che sembra: a nessuno pare folle che il papa si immischi così tanto nella politica italiana proprio perchè non c’è nessuno che si immischi in quello che decide il papa. Se si organizzassero manifestazioni contro la reintroduzione del rito tridentino, cartelloni, ci fossero politici che dicono che il rito tridentino “è un offesa per i cittadini dello stato italiano”, e fossero divulgati dati pseudoscientifici che assicurano che il rito tridentino allontana da dio, allora il papa capirebbe quanto rompe i coglioni uno che impone il suo volere su ogni cosa che fai.

Lady Godiva

1) Perchè scrivere questa lettera all’Unità e non ad Avvenire?
2) Che gliene importa che la messa sia in italiano o in latino?
Ci vanno così spesso?

Boh, io i comunisti continuo a non capirli.

🙄

Sono d’accordo con Jeezuz sul latino.
Sperando che anche la predica sia in latino, ma su questo nutro dubbi.

Faj

Propongo un sistema come per i CD: uno va a messa, sceglie la lingua che gli piace di più, inglese, francese, tedesco, o il dialetto del suo paesello, si mette un paio di auricolari e amen (pardon, così sia)

FrancescoCoco

Concordo con Dandus, dovremmo per esempio raccoglierci in piazza san Pietro e manifestare le assurdita` che vengono promulgate, ma sono convinto che saremmo attaccati brutalmente dai credenti mansueti 🙂

Zorobabele

Ancora il lavoro del Figlio dell’ Uomo dalle nostre Apostoliche inviate presso i servi infedeli ecco una copia

http://it.groups.yahoo.com/group/zorobabele/message/1337

Loro non hanno visto i tempi scritti, ma presto saranno spazzati via
in questi siti , in queste pagine si vede quello che era predetto dai grandi profeti o dal primo testimone, ulivo , candelabro ovvero Gesù lle stesse letture parla di 2 testimoni di 2 ulivi, di 2 candelabri oggi è il tempo delle visioni e del 2° testimone vedi Apocalisse 11 vedi Apocalisse 10 il libro Amaro o sette tuoni vedi Zaccaria 4 e la promessa vedi Zaccaria 5

Il latino va contro le parole di Gesù dove disse a Pietro ecco il collegamento alla Bibbia e il testo Matteo 16,19 http://www.labibbia.org/pls/bibbiaol/GestBibbia_int.Ricerca?Libro=Matteo&Capitolo=16#VER_18

18Per questo io ti dico che tu sei Pietro e su di te, come su una pietra, io costruirò la mia comunità. Nemmeno la potenza della morte potrà distruggerla. 19Io ti darò le chiavi del regno di Dio: tutto ciò che tu sulla terra proibirai, sarà proibito anche in cielo; tutto ciò che tu sulla terra permetterai, sarà permesso anche in cielo.

Il papa è entrato dicendo la messa in latino cosi ha profanato il concilio Vaticano 2° visto che Papa 23° Paolo 6° e Giovanni Paolo 2° hanno scomunicato il Monsignore Lefebre perchè usava il latino allora questo papa o scomunica i tre papi precedessori o lui stesso deve essere considerato ERETICO la Bibbia lo chiama il Principe dei Principi vedi Daniele 8,25 dove descrive la visione del montone e il capro , che per noi è 11 settembre 01 ecco una degna spiegazione, dal rotolo che vola Zaccaria 5,1-4 o dal piccolo libro o i sette tuoni o libro amaro Apocalisse 10 scritto dal 2° Testimone vedi in questo collegamento

http://spazioinwind.libero.it/patmpt/Jehova/zorobabele.htm

Ren

é la conferma che il papa ha un senso dell’estetica pronunciatissimo, abbigliamento curatissimo, scarpe di prada, ermellino, segretario in gran forma, quel tanto di frivolezza un po’ civettuola, gran senso della musica e delle lingue. Ma perchè poi è contro i gay? Non riesco a spiegarmelo …

rossotoscano

@ Ren
da omosessuale ti rispondo: al mondo non c’è essere piu’ infimo e viscido di un omosessuale represso… è sempre in prima linea contro i gay ma non per partito preso ma solo perchè è molto conscio delle sue limitazioni… ma hai guardato bene come si muove bagnasco? come parla? e le sue foto ? la dicono lunga… ma molto lunga….

Markus

@ Jeeezuz

Il latino va bene pure a me per parecchie cose.
Propongo anche di introdurre l’ora di Mos Maiorum nelle scuole in alternativa all’ora di relgione.
Se vuoi senti loro, oppure studi davvero le tue radici culturali… quelle romane!

Pietas…. altro che caritas…

Markus

E poi Ratzinger mi delude…. vuole fare tanto il purista e poi niente messa in aramaico ?
La lingua del loro dio trascurata in favore della lingua dei pagani ? molto sospetto …

Flavio

La messa in latino SI’!!! B16, non suggerire, imponila ex cathedra!
Quale modo migliore per marcare la distanza abissale tra la chiesa e la modernità, la società attuale?

Chris

A dire il vero il latino è la lingua ufficiale dello Stato Vaticano, per cui è la loro lingua, per questo fanno la messa in latino e non in aramaico.

Loro vivono nel passato e ci tengono, meglio, così chi vive nel presente li sente sempre più distanti….

Povero Paolo VI, lui che credeva nella possibilità che la Chiesa cambiasse, hanno vinto i suoi nemici e soprattutto i nemici di Giovanni Paolo I.

Oramai la Chiesa dimostra chiaramente di essere diretta verso il burrone a tutta velocità e non vale assolutamente la pena cercare di fermarla. Bisogna invece aspettare che precipiti e forse dai suoi rottami potrà rinascere qualcosa di buono.

Ipazia

Bravo FLavio, condivido!
Non sia mai detto che si lasci alle pecorelle del Signore la possibilità di SCEGLIERE!
Imporre, bisogna!!! Così si gratifica quel senso di masochismo insito nei peccatori cattolici…

Markus

@ Chris

Ok ma allora la situazione è disperata. Il loro dio parla aramaico e loro latino… ecco perchè non si capiscono 🙂

Sailor-Sun

Il latino serve a rendere incomprensibili le cazzate che sparano.

giuva

Era in latino, l’anno messa in lingua locale, per ottenere piu’ gente a messa, embe’? non ne successo! Se vanno in latino,hahaha! Si diceva in latino, abbamiano parlato in “giambalo per non fare capi’ a gli dondoli”! in latino, sera’ un grande successo! hahahaahagg=haha!!

dandus

@ Paolo Izzo: non sapendo se queste fossero in effetti le tue intenzioni ho scritto forse 😉

GMF

Mi pare significativo che questa lettera sia stata scritta all’Unità invece che ad Avvenire.Visto il complesso dello zerbino che manifestano i DS, è una scelta perfettamente logica.Se poi pensiamo che vogliono unirsi ai democristiani per fare il PD sarebbe opportuno che l’Unità e Avvenire fossero distribuiti abbinati.

Della messa in latino in se non me ne potrebbe fregare dimeno, sono invece dispisciuto per il latino.E’ una lingua magnifica ,quando usata da Cesare o da Cicerone.Mi spiace che qualcuno se ne possa fare una cattiva idea sentendo quello scarsino scarsino dei vangeli.Comunue i vangeli erano in greco antico, il vecchio testamento in ebraico, salvo Esdra e Daniele che sono in aramaico, il vaticano potrà ancora sbizzarrirsi sul piano linguistico.Come ateo la cosa mi preoccupa.E’ notorio che meno si capisce più profondamente si ha fede.

Salvo Zappala'

Il ripristino della messa in latino e’ un atto dovuto, legato al fatto che la Chiesa sta aprendo ai tradizionalisti lefevriani, cioe’ quel gruppo di cattolici tradizionalisti contrari alle aperture del concilio Vaticano II. Il papa ha aperto sempre piu’ a gruppi apertamente integralisti e sanfedisti come Alleanza cattolica, e il Centro Lepanto da cui proviene Mattei già presidente del CNR. Non vedo un ritorno al Medioevo, ma piuttosto l’applicazione della destra politica e religiosa di aprire alle ali dell’estremismo di destra politico e religioso. In termini politici: il papa attuale e’ il papa piu di destra dell’ultimo di secolo. A livello di conservatorismo lo supera solo il cardinale Biffi e forse il Cardinale De Giorgi di Palermo.

Salvo Zappala'

Va ricordato che la Chiesa cattolica ha impedito per secoli le traduzioni della Bibbia in lingua corrente, e il libero esame della Scrittura da parte dei credenti.

I politici italiani potrebbero ogni tanto ricordare al papa alcune cose da riformare nel suo ordinamento: dai tribunali, allo IOR, alla gestione finanziaria della curia.

Lady Godiva

GMF,

concordo totalmente con il tuo post.
L’oppio dei popoli trova parecchi acquirenti in Italia.

E, come dici tu, il latino è una lingua bellissima.

Pino

Tranquilli,tra non molto la messa in latino non saprà celebrarla neanche il Papa perchè il latino è una lingua obsoleta per i preti di oggi.Un tempo si studiava il latino in seminario ma oggi e non da oggi sono pochi i preti che diventano tali dopo aver fatto il liceo,molti arrivano da altre scuole e non capiscono neanche il latino del vangelo che è proprio misero misero.
Non solo non si studia ma a molti preti non gliene frega niente del latino di p.Ratzinger.
Ci son prti che non disdegnano le parlate dialettali perchè così si incultura la Buona Novella.
Il latino di Cicerone quello di Cesare quello è il latino da conoscere e studiare per gli amanti del buon tempo antico,ma chi vive sperando di mettere cena dopo aver fatto un miserrimo pranzo state certi non seguirà messe in latino perchè”carmina non dant panem”.
A me piace molto il latino ma della messa…. me ne straffotto!

Ren

@ rossotoscano

Anche io lo sono. Infatti la mia domanda era retorica e un po’ ironica, sapevo che qualcuno avrebbe colto. Si, ho notato anche gli atteggiamenti di bagnasco, stessa minestra purtroppo, stessa teatralità affettata, stessa platealità drammatica, come se portassero il peso del mondo sulle spalle. Basta vedere il modo in cui incedono, nella loro intenzione, regale, anche se l’effetto in realtà è tutto fuochè regale. Si sentono monarchi (o forse queens? ) e intimamente sono convinti di esserlo e di qui tutto il rituale realmente ridicolo. Sono ridicoli i veri monarchi figuriamoci quelli fasulli. Io sono democratico, credo in un governo dmocraticamente eletto nel quale tutti se lo vogliono hanno diritto di esprimere la propria opinione, esprimersi come meglio credono. Con una eccezione: i violenti, verbali e non. A quelli sì, chiuderei la bocca con un bel calcio sui denti, virtuale :-).
Tu hai perfettamente ragione comunque. Non per nulla nella puntata dedicata ad annozero a questi temi un commerciante romano mi pare, ha detto che questa è proprio una guerra fra f***i, per quanto la parola non mi piaccia tanto. Purtroppo è una battaglia fra chi vuole essere libero e chi vuole essere represso per auto-punirsi, per espiare il solo fatto di esistere. Ma chi si vuole auto-punire non deve tirare dentro anche le persone che vivono la vita con equilibrio. saluti 🙂

Bobbi

Quello che ha fatto Giuseppino Razzinga in raltà è semplificare l’iter burocratico per poter avere il permesso di avere la messa in latino. Mi sembra che basti la richiesta di 30 parrochiani al prete. Non è un obbligo tassativo, almeno è quello che ho capito.
Non per difendere la categoria, però…

Lettore di passaggio

Non ci si dovrebbe lamentare se la Chiesa permetta o meno l’uso del latino nella messa, ci si dovrebbe domandare come mai l’Italia che ha visto fiorire prima la civiltà della Magna Grecia e poi quella Romana presenti un disinteresse quasi completo nello studio del latino e del greco antico e quindi delle proprie radici. Purtroppo abbiamo la malsana mentalità di affermare che oggi dobbiamo dare importanza ad imparare solo l’Inglese (importante perchè oggi costituisce la lingua di comunicazione mondiale) e le materie scientifiche (naturalmente importantissime) mentre il greco antico ed il latino sono lingue morte che possono essere non studiate e tralasciate e non hanno alcuna importanza. Ho l’impressione che come ha detto qualcuno qui, ci sia un ritorno al medioevo in occidente, periodo in cui la cultura classica era stata conservata dalla Chiesa nei monasteri ed era scomparsa la greco-romanità propria soprattutto dell’Italia.
E’ una vergogna che vi sia un grande interessamento del latino in Finlandia (che hanno una radio in questa lingua) ed in Cina ove sono aumentati i corsi universitari di latino in quanto ritengono che per comunicare con l’occidente bisogna imparare l’inglese ma che per capirlo meglio devono interessarsi alla cultura romana ed al latino (ho l’impressione che a lungo andare ci sarà un interessamento da parte dei cinesi anche del greco antico), mentre in Italia non si studia neanche la vera pronuncia nè del latino nè del greco (non si dica perchè c’è la Chiesa con la sua pronuncia ecclesiastica perchè non è vero, è solo per pura pigrizia italica, altrimenti non avrebbero tolto il latino dalle medie). Ritornando all’argomento sono daccordo che si faccia messa in latino per il semplice motivo che almeno da qualche parte in Italia si senta qualcuno parlarlo e coltivarlo anche se volendo in maniera strambalata.

Marco

Così completano l’ opera di copertura su tutto quello che fanno coprendo anche tutto quello che dicono!

Lady Godiva

Lettore di passaggio

Concordo con il tuo post, che mostra un aspetto che forse
in Italia si è dimenticato.

Anna T.

1 Luglio 2007 alle 17:14
Tranquilli,tra non molto la messa in latino non saprà celebrarla neanche il Papa perchè il latino è una lingua obsoleta per i preti di oggi.

–> Ratzy (o la CEI), fra i suoi celeberrimi moniti, ce ne aveva servito pure uno in favore del riabilitazione del latino in generale, qualche mese fa.
Mi aveva colpito perchè io non riuscivo a coglierne l’utilità strategica.
Ci deve ben essere uno scopo dietro questa politica conservatrice.
Ho letto nei media italiani e stranieri che questa misura potrebbe essere interpretata come un tentativo di recuperare la fiducia dei cattolici tradizionalisti.
Si tratta di una misura discrezionale, a scelta, su domanda dei fideli, ma a mio modesto avviso di “atea miscredente laicista e senza valori”, rimane una scelta anacronistica, fuori dal tempo, dalla realtà.
In Italia, la diffusione delle nuove tecnologie (cellulari e Internet) ha, come altrove, abbassato il livello di conoscenza grammaticale medio dei nostri studenti e anche fra gli adulti.
Comunichiamo con più facilità e più rapidamente grazie a Internet ma digitiamo sovente sulla tastiera con “i piedi”, con meno rispetto delle regole grammaticali, dell’ortografia e delle regole di punteggiatura.
Noi italiani, per di più, fra gli europei non brilliano particolarmente per il notro livello di conoscenza della lingue straniere, secondo statistiche e studi comparati.
Se l’inglese è una base indispensabile, cinese, arabo o russo e spagnolo (USA) sono lingue straniere da prendere in considerazione per prepararsi a una carriera internazionale.
Ma chi se ne frega del latino, che diamine!
Certo aiuta a meglio comprendere l’italiano e altre lingue, la filosofia e perchè no, e pure la messa in latino grazie a Ratzy!
Pertanto dubito che il persitere di un squilibrio profondo nella nostra cultura e nel sistema scolastico in sfavore delle materie scientifiche, e il dominio della cultura latinista e classicista possano giovare alla competitività del nostro paese in campo internazionale.
Come la religione, il latino predispone probabilmente a perdere tempo in discorsi astratti, pomposi e inutili: sport preferito nazionale di battaglioni di innumerevoli giornalisti, avvocati, politici e filosofi: chiaccheroni con laurea e lode.
L’abuso di citazioni e locuzioni latine, terribilmente pompose e desuete, mi sembra un’abitudine tutta italiana cosi’ come il gesticolare o l’uso inutile di parole inglesi ( “Family Day”, “authority”, “gossip” etc.), o ancora l’utilizzo di orrendi neologismi di origine inglese ( “killeraggio”: potrei uccidere Berlusconi se lo incontro per strada solo per aver utilizzato un tale termine!).
Il latino è una lingua morta, punto e basta, facciamogli un funerale in piazza San Pietro e passiamo oltre. E per di più non fu la lingua al tempo di Gesù, o sbaglio?
Veramente là Ratzy mi delude, o forse perdo di vista qualche oscuro disegno di più grande portata: le vie del Signore sono infinite… ma tutte inevitabilmente convergono a Roma!
Saluti a tutti , Anna T. 🙂

Lady Godiva

Anna T

Onestamente Cesare e Cicerone di “discorsi pomposi, astratti e inutili “non ne facevano.
Ne avessimo di scrittori contemporanei del loro calibro
😉

e-sugar

Io, ingegnere, ma proveniente dal liceo classico, noto le difficoltà di molti miei colleghi di fronte al linguaggio giuridico e medico, con cui è talvolta necessario confrontarsi. Il latino e il greco offrono le basi etimologiche per entrare nella terminologia di discipline del tutto attuali. Anche le scienze matematiche, fisiche e naturali usavano il latino come lingua ufficiale di scambio internazionale nei secoli scorsi, e di questo è rimasta traccia nella loro struttura concettuale.
Poi la modernità è fatta anche e soprattutto di molti altri linguaggi, che debbono avere un ruolo di primo piano… ma anche lo stesso inglese, che è l’attuale lingua promotrice di modernità a livello globale, è pieno di latinismi.
Peccato che il latino sia visto come sinonimo di linguaggio ecclesiastico, quindi di antimodernità, e non come un insieme di radici etimologiche che condizionano tutt’oggi la nostra capacità di esprimerci anche in termini scientifici.

Ren

concordo con e-sugar, anche a me il latino e il greco servono in tutti i campi di studio e nella vita. Anche se la scelta del papa è puramente estetica. Da cacciatore di farfalle che cerca gli esemplari rari ed è solo concentrato sulle farfalle e non nel mondo circostante …

Aldo

Premessa: vedo di cattivo occhio OGNI religione e la ritualità a quelle religioni connessa.

Detto questo, ricordo che viene spesso rivendicata da chi celebra i riti musulmani la possibilità di farlo in arabo o lingue analoghe. Per poter continuare a negare questa possibilità (doveroso, visto che la lingua ufficiale in Italia rimane l’italiano), occorre che non sia consentita la messa in latino.

In caso venisse consentita la celebrazione di un rito in latino, come si potrebbe sostenere che non sono leciti i riti in arabo? Sono certo che saprete cogliere la concretezza del rischio, in particolare in abbinamento con la doppiezza della formulazione delle nostre leggi e con la partigianeria di molti magistrati.

Francesca

@Aldo

In effetti, la mia posizione sarebbe di indifferenza, visto che il rito è il loro, sono liberi di giocarci come vogliono. Ammetto che mi hai rivelato un aspetto che non avevo considerato, e che merita riflessione. Dal momento che la difficoltà di mantenere con fermezza le nostre posizioni nei confronti degli islamici è divuta proprio alla disgustosa condizione di privilegi, leciti o meno leciti, di cui gode la CCAR, la reintroduzione del rito latino potrebbe aggravare il problema.

Michele Bakunin

Non vedo cosa interessi a NOI come LORO dicono la messa!
Che la facciano anche in fortran, cosa ci cambia?
E non capisco ancora cosa significhi il discutere sulla validità o meno di conoscere il latino, con la celebrazione della messa.
La messa è costituita da una serie di mantra che comunque vengano pronunciati, costituiscono un sistema di rincoglionimento di chi vi partecipa. La NON comprensione di ciò che avviene durante il rito è assolutamente avulsa dalla lingua di celebrazione.

ciceracchio 2la vendetta

e’ perfetto bene cosi, che facciano la messa anche in piegha se vogliono,chi se ne fotte.
in latino??? ,infondo il latino e’ la lingua ufficile del vaticano ,
il vaticano noto stato estero praticante e divulgatore della
piu’ colossale bufala mai divulgata , dopo la bibbia.

Ren

concordo con lettore di passaggio ma aggiungo che oltre l’inglese bisogna che nelle scuole si studi al più presto anche il cinese. La Cina nel giro di pochissimi anni sarà il paese leader nell’economia mondiale e sarebbe bene che l’Italia fosse pronta al futuro prossimo venturo … Non è una lingua così difficile, la grammatica è anche più semplice di quella inglese, hanno un solo verbo per tutte le persone. Quello che serve è una buona memoria perchè ci sono anche venti caratteri uguali con significati diversi e un buon orecchio perchè le parole si differenziano attraverso i toni …

Lettore di passaggio

Ad Anna T.

Innanzitutto mi scuso se vado fuori tema.
Coloro che si interessano di più al Latino sono i filandesi (che guarda caso tengono molto alla teconlogia, vedi Nokia etc) e adesso anche i cinesi che irrompono nella dirigenza economica mondiale. L’inglese è la lingua della comunicazione globale anche scientifica ma non è la lingua della scienza, le lingue della scienza rimangono il greco ed il latino anche se non sono più lingue di comunicazione come lo erano molti secoli orsono. Le suddette lingue aiutano non solo a comprendere meglio le scienze più di quanto faccia l’inglese (mi pare di aver sentito una volta Rubbia dire che un fisico che conosce il latino generalmente è più di uno che non lo conosce, ma può darsi che mi sbagli) ma aiutano soprattutto a livello economico-dirigenziale molto più di quanto si pensi: durante la seconda guerra mondiale come capo coordinatore e dirigenziale del progetto Manhattan non venne scelto nè Einstein nè Fermi bensì Oppenheimer che conosceva le due suddette lingue quasi come la propria lingua madre. Il grande economista Raffaele Mattioli, il cui pupillo era un certo Cuccia, dinanzi ad un collega anglosassone che si vantava di avere come discepoli persone che uscivano dalle migliori università di economia americane ed inglesi, Mattioli contrabbatteva rispondendo che aveva invece come discepoli persone che avevano compiuto fortissimi studi umanistici. Non dimentichiamoci infatti neanche di Gianni Agnelli e di Carlo Azeglio Ciampi (laureato in filologia classica!!) e che il miglior metodo di studio per diventare ottimi dirigenti economici e politici lo ha fornito l’antica scuola gesuitica fortemente umanistica (ricordo che l’ordine gesuitico venne per un certo periodo sciolto non per efettivi motivi religiosi ma per motivi politici, in quanto forniva ottimi dirigenti che in quel periodo cozzavano contro altri politici che premerono sul papa di allora per sciogliere la Compagnia di Gesù, che in seguito venne ripristinata). Non a caso Giovanni Gentile (considerato solo con l’etichetta di fascista) scelse di modellare il classico secondo più o meno il metodo dei gesuiti per la formazione di eventuali futuri dirigenti, ma le pseudoriforme del ’68 hanno non rivoluzionato ma devoluzionato tutte le scuole italiane.
Mi scuso nuovamente per essere andato fuori tema e anche di aver parlato troppo, ma ho ritenuto doveroso dare questa risposta.
Salve a tutti

TAVRVS

L’unica cosa degna del Cattolicesimo (almeno dal punto di vista estetico) era il megnificentissimo rito tridentino, con la sua messa latina, la splendita’ musica polifonica etc.. Abolendolo, col Concilio Vat. II, la Sancta Romana Ecclesia si e’ data una bella zappa sui piedi! E ora cerca di rimediare…
Piu’ si capisce, meno si crede! (cco perche’ sarei favorevole allo studio della Bibbia a scuola: da “il libero” diverrebbe solo un noioso libro scolastico che descrive le usanze dei barbari semiti di qualche millennio fa….)

D’accordissimo sull’importanza del latino classico, sulla poverta’ di quello ecclesiastico (ma probabilm. non di tutto il latino ecclesiastico, ma solo di quello del rito), e sul fatto che l’inglese non e’ ne’ pratico ne’ intelligente, con la sua fonetica irregolare – che fa regredire l’alfabeto fonetico a livello logografico – e la sua grammatica inadatta a esprimere ogni cosa che vada al di la’ del banale quotidiano…

@ Lettore di passaggio: finalmente qualche laico di destra (mi sembra cosi’ dal tuo scritto). Non lasciamo la laicita’ nelle mani di sti frikkettoni postsessantottini!

Piccolo Out of Topic (o res peregrina, se vi piace 🙂 )
@ Ren e Rossotoscano:
mi compiaccio; siete tra i pochi omosessuali che si guardano dentro. Ma perche’ Arcigay e associazioni simili non fanno delle campagne serie affinche’ tutti gli omosessuali repressi dietro la tonava o dietro la vaste del buon pater familias non escano allo scoperto … Vabbe’, una campagna non troppo seria… dopo potreste essere in troppi 🙂 —-

PAX VOBISCUM 🙂

TAVRVS

EEHH scusate i molti refusi, ma ho la cattiva abitudine di non rileggere 🙂

claudio ateo politireligioso

speriamo che il celebranye non abbia mangiato fagioli

Matteo

Ci risiamo. Un manipolo di ignoranti (senza offesa, per riferirmi alla definizione da vocabolario “di coloro che non conoscono un determinato insieme di nozioni o una determinata materia”) che vogliono spiegare al Papa come si fa il Papa. Che parlano di concili e tradizione della chiesa, manco fosseroteologi!! Che non trovano continuità fra questo Papa e il Concilio Vaticano II(???), senza forse averne mai letto i documenti ufficiali. Se infatti vi foste soffermati a leggerli avreste notato che non c’è la sopressione del latino. Anzi essa rimane la lingua ufficiale della Chiesa. Nel succesivo messale di Paolo VI viene riformata la liturgia in maniela forte e, perchè no, anche radicale. Quello che Papa Benedetto XVI ha intenzione di fare con il motu proprio sul rito tridentino è quello di liberalizzare di nuovo il rito (tra l’altro ufficialmente e formalmente mai vietato, ma concesso ai fedeli su permesso del vescovo). Ora con il motu proprio il rito potrà essere celebrato senza permesso del vescovo e su semp0lice richiesta dei fedeli (credo si parli di un numero minimo). Resta inteso che il rito attuale rimane quello della liturgia ufficiale o rito ordinario mentre il rito tridentino diventa rito straordinario, cioè un modo in più per celebrare la liturgia. Penso che Benedetto XVI abbia voluto ridare importanza ad un rito che ha accompagnato la Chiesa per oltre 500 anni (e sicuramente di più visto che con il cocilio di Trento si sono apportate solo piccole modifiche, non sostanziali). Aver dato, dopo il Concilio Vaticano II, un colpo di spugna alla liturgia millenaria della Chiesa è sembrato un atto eccessivo e sicuramente frettoloso che non rendeva giustizia della storia e dello spirito della Chiesa. Niente di più!!!

matteo

“sopressione”, “succesivo”, “maniela” (un cinesismo?), “perchè”, “QUELLO che Papa Benedetto XVI ha intenzione di fare con il motu proprio sul rito tridentino è QUELLO di liberalizzare…”, “semp0lice”, “cocilio”…

Ignorante a chi?

Forse abbiamo capito perché vogliono la messa in latino: non sanno scrivere in italiano…

Matteo

Mi scuso per gli errori, ma ho il brutto vizio di non rileggere quando scrivo nei forum, anche perchè generalmente in queste circostanze scrivo un pò “di getto”. Cercherò, per le prossime volte, di stare più attento. Comunque la sostanza del discorso non cambia minimamente. Un saluto.

Domeico

Consiglierei un po’ di attenzione a tal TAURUS con i suoi “barbari semiti”, soprattutto se vorrà ancora indignarsi con l’antisemitismo cattolico. O non è più politicamente corretto essere antisemiti, almeno di facciata?

massimo

Sono d’accordissimo su tutto quello che ha scritto Matteo,tanto che non ho più nulla da aggiungere.Dico solamente a tutti quelli che condannano d’ufficio tutte le iniziative del Papa, che forse ci sono delle ragioni un po’ piu’ profonde che le giustificano.Cordialmente.

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