La Chiesa non sa più cos’è la musica sacra

Quando venne ingaggiato dalla Chiesa di Lipsia, il contratto di Johann Sebastian Bach precisava che la musica da lui composta non doveva essere «troppo operistica». I pastori luterani volevano che fosse ben chiara la distinzione fra teatro e chiesa: chi andava ad assistere a una funzione non doveva sentire in quel luogo sacro una musica profana. Ma dopo aver firmato il contratto, Bach si è attenuto a queste precise istruzioni? […]
Al riguardo, la Chiesa di Lipsia era molto divisa: i «pietisti» erano nettamente contrari all’impudicizia teatrale e lodavano l’antico canto gregoriano, più rispondente alla loro rigorosa e astratta idea di fede. Altri luterani, invece, conoscevano bene il potere della musica operistica ed erano disposti ad assecondare la sfida di Bach. Per rispondere alla nostra questione, credo proprio che Bach non volle attenersi ai limiti stabiliti nel suo contratto: la passione per la libertà e il fascino della musica glielo impedì. Credo anche che le diverse posizioni della Chiesa di Lipsia non fossero lontane dai problemi che la Chiesa contemporanea – cattolica e luterana – deve affrontare riguardo alla musica: ha fiducia o teme il suo potere, è disposta a concederle libertà o preferisce imporle delle regole più limitanti? Che cosa precisamente intende quando i suoi massimi esponenti parlano di «musica sacra»: sacro è il luogo che la ospita, oppure il brano che si esegue, o la qualità dell’interpretazione? Al riguardo, mi sembra manchi una visione chiara e condivisa.

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20 commenti

Stefano Chiaudano

…e poi sacra per chi? Ce l’avranno pure gli aborigeni australiani la loro musica sacra.

Marco.g

Tutta la musica degli aborigeni è sacra. Basta leggere Bruce Chatwin…

rossotoscano

credo chem anchi una visione condivisa su molti argomenti e non solo la musica sacra… tutto quello che si riferisce alle chiese è sacro… pure i soldi che ci spillano

Monsignèr

quoto rossotoscano, ma poi dico anche, questa news è stata pubblicata per sbeffeggiere un po’ queste chiese vero? che stanno a preoccuparsi della musica e delle croci d’oro…..vero?
Io l’ho intesa così…sarebbe un modo di far una sorta di satira che a me piace…magari poi ho capito male eh…

Michele Bakunin

Non ho capito niente! E chi se ne frega! a ma piace Bruce Dickinson…

Rosalba Sgroia

Io da atea militante dico : adoro Bach! 🙂 che a volte è più profano che sacro…
Un architetto della musica…molto illuminista a mio avviso. Ma questa è solo una mia opinione. E poi la musica è LIBERA! Giù le manacce dalla musica!

Damiano

“sacro” è per me un non senso: la musica può piacermi o meno.

Loris

Dai salesiani a firenze il gruppo giovani suonava “Dio è morto” di Guccini..

sicuramente 1000 volte meglio della musica “sacra” contemporanea..

Ciao,l.

Ren

Beh una cosa buona l’ha fatta questo papa. Ha invitato i fedeli e le organizzazioni dei giovani che frequentano le chiese a farla finita con le chitarre e le canzoncine cretine durante le funzioni.
Poi a proposito di Bach, ma anche di Haendel e Mozart, anche se fra le altre opere hanno composto musica per messe, oratori e requiem, non significa che quella musica non sia patrimonio di tutti. La loro musica è un inno alla vita tutta. A Mozart poi i preti facevano ribrezzo. Sono note le sue liti con l’arcivescovo di Salisburgo, noto tiranno. La rottura con l’arcivescovo fu di importanza decisiva per la sua carriera; finalmente si sentì libero e indipendente; acquistò una maggior coscienza di sé, allargò le sue possibilità, le sue facoltà si esplicarono in ogni sfera musicale.

pappo

Il testo di riferimento della musica della chiesa cattolica è il graduale triplex.
Ovviamente questo non esaurisce nè proibisce che si adottino altri canti… E’ più che altro una questione di gusto, non di fede o meno… Non è questione di genere musicale.

Sergio

Ricordo che Platone voleva abolire la musica dalla sua orribile repubblica. La stimava pericolosa, atta ad accendere passioni, sconvolgere gli animi. Meglio niente musica quindi.

A papa Ratzinger piace una certa musica, il gregoriano soprattutto, mi sembra. Forse perché la musica di chiesa che piace a lui non deve entusiasmare, ma soggiogare, ammansire, narcotizzare.

Una delle caratteristiche delle funzioni religiose è la lentezza. Ciò che si muove lentamente si può controllare più facilmente. La fretta non si addice al cosiddetto sacro, è dissacrante. Perciò non si legge nei vangeli che “in illo tempore” Gesù se la diede a gambe levate, come sicuramente accadde più volte quando c’era pericolo (ammesso sempre che sia esistito).
Il reverendo Sustar (vescovo di Zagabria) richiamava i seminaristi che si precipitavano giù per le scale: non sta bene correre, non è un contegno dignitoso.

Si capisce dunque che l’entusiasmo liberatore, il piacere fisico che produce la musica in chiesa non sta bene.

Un canto gregoriano comincia con un suggestivo “Terribilis est locus iste”. Non l’inferno, ma la casa del padre, la chiesa, dimora della divinità. Va bene il Dies irae in chiesa. Gabriel Fauré ha avuto il buon gusto espungere il Dies irae dal suo bellissimo Requiem. Il Dies irae, mi dispiace cari Mozart e Berlioz e Verdi, è una sequenza semplicemente mostruosa (alludo al testo).

Jeeezuz

Sia la musica di Bach che i canti gregoriani sono per me bellissimi. Ho un’ampia collezione sia dell’una che degli altri.
Comunque, la musica di Bach è sacra perché Bach è il dio della tecnica. Vuoi mettere i suoi assoli di clavicembalo?

Angela

la musica è musica, non è necessario affibbiargli aggettivi inutili!!!!
Cmq volevo ricordare la bellezza dei Carmina burana, insieme ai canti gregoriani ed al magnifico bach!!!!

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