1 embrione invece di 3

Le tecniche riproduttive comportano un rischio di gravidanze plurime. Pericolose per la salute della madre e degli embrioni, dipendono dall’impianto di più di un embrione nell’utero materno. L’incidenza è di circa il 25% dei trattamenti contro l’infertilità. Solo in Inghilterra sono morti 126 bambini che sarebbero vissuti nel caso di una gravidanza singola. Il trasferimento di più di un embrione è finalizzato ad aumentare le possibilità di avviare una gravidanza. Ma secondo una ricerca di Yacoub Khalaf, del Guy Hospital di Londra, aspettare che l’embrione si sviluppi fino a diventare blastocisti (5 giorni invece che 3) garantirebbe una percentuale di successo elevata, evitando di correre il rischio di gravidanza plurime. In un colpo solo verrebbe abbattuta la credenza che impiantando un solo embrione non si abbiano molte possibilità di avviare una gravidanza e il rischio di nascite premature e di neonati gravemente sottopeso.
Addirittura lo Human Fertilisation and Embryology Authority sta valutando se intraprendere azioni disciplinari contro quei centri in cui le gravidanze multiple occorrano in oltre il 10% delle fecondazioni artificiali.
E in Italia? La legge 40 impone di trasferire 3 embrioni, non importa la costituzione della donna, il suo stato di salute e la sua età. È la legge, e non il medico, a decidere. Suscita poi una certa perplessità la ritrosia da parte delle istituzioni di comunicare i dati del registro sulla PMA, che verosimilmente stonerebbero con il tentativo di convincere che la legge 40 sia una buona legge e che non abbia causato danni superflui ed evitabili.

Articolo di Chiara Lalli pubblicato sul blog Bioetica

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29 commenti

Daniela

già i pochi dati che circolano dimostrano che la legge è pessima, aumentano le gravidanze pllurime, diminuiscono i successi, e molto coppie vanno all’estero. Veramente pessima.

gennaro

Come mai quando non c’era la legge 40 e si potevano impiantare “n” a piacere embrioni non c’erano tutte queste gravidanze gemellari? La risposta è “riduzione fetale”: si impiantavano anche 8 embrioni, si guardava dopo qualche settimana quanti “attecchivano” e si procedeva, una volta individuabile il cuore con l’ecografia, a fare un’iniezione di cloruro di sodio nel cuore dei feti “sovrannumerari” scegliendoli con un criterio scientifico di alto livello: quelli facilmente raggiungibili. In questo modo gravidanze con 5-6-7 gemelli venivano “ridotte” a gravidanze bi-gemellari o uniche. Bella roba, la rimpiangiamo tutti! Peccato oggi con questa “famigerata” legge non si possa più fare…

michele

L’impianto obbligatorio di embrioni (che sono semplici ammassi di cellule, e non esseri umani formati, qualifica che spetta soltanto ai feti) è un vero è proprio omicidio per la madre, che può vedersi trasmettere malattie, essere costretta ad impiantare embrioni destinati a morte o essere sottoposta a stimolazioni ormonali continue nel caso l’operazione d’impianto non riuscisse. Tale disinteresse per la madre è frutto di una cinica “difesa della vita” che finisce per trasformarsi in esaltazione della morte, un “Gott Mit Uns” nel quale la donna è sacrificata ad un discutibile principio filosofico.

Michele

MicioGatto

Putroppo sono affetto da oligospermia e ho paura che dovremo ricorrere alla fecondazione assistita. Ho paura di andare all’estero: su queste cose ci sono molti speculatori che lucrano sui problemi altrui.
Non so dove sbattere la testa. Tutti i medici che consulto cercano di sminuire la storia dei tre embrioni e non sanno/vogliono consigliarmi su come/dove andare all’estero.
Sono frustrato.

gennaro

Caro miciogatto, l’oligospermia non significa sterilità. prova a contattare centri seri che qui in Italia ci sono, eccome. potresti, se trovi persone serie, risolvere il tuo problema anche senza fecondazione artificiale. ti consiglio il S.Anna di Torino (d.ssa Peris), se sei di quelle parti, in cui affrontano i problemi di bassa fertilità in modo graduale e il meno invasivo possibile.

MicioGatto

Gennaro, grazie per la risposta.
Torino è distante (sono nelle marche…) e sono mesi che stiamo tentando. Mi moglie ha già fatto una stimolazione. Io sono mesi che prendo l-arginina. Il tempo passa…
Cmq. la mia storia è abbastanza OT, era solo per dire che -alla fine- i problemi derivanti da scelte fatte dai baciapile colpiscono gente inerme.

Lamb of God

@gennaro

Se nel 2003 la percentuale dei gemelli era del 14,1 per cento, nel 2005 è salita al 17,5. Ma le preoccupazioni maggiori riguardano le gravidanze trigemine, considerate dai medici ad alto rischio perché spesso non arrivano a termine, mettendo in pericolo anche la madre, e per i danni permanenti che possono presentare i bambini. Se nel 2003 queste gravidanze erano l’1,8 per cento, dopo la legge sono schizzate poco sotto il 5. E fra le donne con meno di 35 anni raggiungono la cifra record del 7 per cento. L’allarme ormai è così alto che le donne più giovani cominciano a mandare diffide scritte al proprio medico perché non impianti tutti e tre gli embrioni.

Cresce intanto un effetto collaterale, la fuga all’estero delle pazienti. Una ricerca dell’Osservatorio sul turismo procreativo condotta su 27 centri stranieri fa vedere che da quando è in funzione la legge 40, i viaggi della speranza si sono più che quadruplicati, passando da un migliaio del primo periodo a 4.200 dell’anno scorso.

Complimenti, a causa di gente come te che considera l’embrione una persona fatta e finita ora la differenza è fra chi ha i soldi e può andare all’estero chi non può e si attacca. Molto cristiano questo modo di agire, poi magari rompete pure le balle con il calo demografico …

Francesca

@MicioGatto

Non dare retta a gennaro, il calo dei successi della PMA in Italia è molto sensibile proprio nei casi di bassa fertilità maschile.
E te lo dico in quanto io e mio marito abbiamo un problema analogo e lo stiamo risolvendo in un centro svizzero.

Ti segnalo un link che potrà esserti utile:

http://www.cercounbimbo.net

Good luck!

Daniela

infatti, non dare retta a gennaro, parla solo per ideologia religiosa, la legge 40 è stata una pessima legge, ed è vero che la pma, è inefficace soprattutto per problemi di fertilità mmaschile, dai retta a francesca, in svizzera e spagna, ci sono ottimi centri, e il tutto viene affrontato in maniera scientifica, valutando caso per caso.

Massimo

X Lamb of God scrive:
> Complimenti, a causa di gente come te che considera l’embrione una persona fatta e finita…

Per correttezza: l’embrione umano è una persona umana in quanto è l’essere umano ad essere persona. Quando c’è essere umano c’è persona umana. Un embrione umano è un organismo in via di sviluppo della specie umana. Un neonato è persona anche senza essere un adulto della specie umana. Il guaio dell’identificazione dell’essere persona con l’essere adulto umano, che ha sviluppato ed esplicitato tutte le qualità umane, porta a non considerare persona un individuo in tutti quei casi in cui tale esplicitazione non c’è ancora o non c’è più. E sono tanti. Rifutarsi di vedere il risvolto antropologico della questione embrione ha effetti catastrofici.

> ora la differenza è fra chi ha i soldi e può andare all’estero chi non può e si attacca.

L’etica non si misura con i viagi all’estero. Con questa logica dovremmo regolarizzare il turismo sessuale in Thailandia perchè alla portata dei soli ricchi.

> Molto cristiano questo modo di agire,

Direi umano.

Damiano

Per correttezza: l’embrione umano è una persona umana in quanto è l’essere umano ad essere persona. Quando c’è essere umano c’è persona umana. Un embrione umano è un organismo in via di sviluppo della specie umana

Hai risolto la questione …. saltandola a piè pari. In sostanza sei arrivato a dire che l’embrione è persona perchè l’embrione e un essere umano (in sostanza dall’equivalenza persona=essere). L’embrione umano è SEMPRE un essere umano ? anche quando è costituito da una sola cellula? anche quando è privo di sistema nervoso?

Rifutarsi di vedere il risvolto antropologico della questione embrione ha effetti catastrofici.

non li vedo. Gli effetti catastrofici sono solo nelle ideologie religiose.

Lamb of God

Orbene, ecco il Troll delle 17:30 di pomeriggio, così facciamo il compito di embriologia prima del week end e ci domandiamo: perchè un embrione NON può esser considerato un soggetto umano?

(a)Il suo organismo è ancora troppo incompleto e privo di funzionalità
-la vera e propria attività cardiocircolatoria inizia non prima della nona
settimana(in ogni caso il sistema cardiocircolatorio si completa soltanto
durante il 5° mese), prima c’è soltanto una attività contrattile “a vuoto”
di cellule proto-cardiache
-la funzionalità renale ed intestinale inizia soltanto durante il 4° mese
-la deglutizione di liquido amniotico da parte del feto inizia solo nel 5°
mese
-i primi movimenti volontari compaiono alla fine del 3° mese
-la suzione del pollice compare durante il 6° mese
-il sistema respiratorio si completa verso la fine del 6° mese

(b)Il suo sistema cerebrale e nervoso centrale è troppo elementare e poco
strutturato per permettere qualsiasi tipo di esistenza soggettiva. Ciò
significa che l’embrione non è solo un essere che non pensa(e questo almeno
agli occhi dei cartesiani già lo rende del tutto inesistente come soggetto
umano), ma è un essere che non percepisce alcunché, non è capace né di
sensazioni fisiche(es. dolore), né di emozioni, neppure delle più
elementari. L’embrione, dunque, non è in nessun modo comparabile ad una
persona in coma o cerebrolesa, caso mai ad una persona cerebralmente morta
ossia in stato di totale assenza delle funzioni dell’encefalo.
È vero, peraltro, che le cellule olfattive e del nervo ottico compaiono fin
dal 2° mese, ma questo non significa che fin da quel momento l’embrione
possa già vedere o sentire odori! Gli anti-aborto tendono ad anticipare
l’acquisto
delle funzioni da parte del concepito al momento in cui c’è soltanto la base
istologica del futuro organo o apparato.

Chiaro?

Lamb of God

Domanda stupida: come dice il Papa “la vita va tutelata dal concepimento fino alla naturale conclusione”, allora i gemelli omozigoti sono la stessa persona, vero?

Damiano

L’etica non si misura con i viagi all’estero. Con questa logica dovremmo regolarizzare il turismo sessuale in Thailandia perchè alla portata dei soli ricchi.

Questo è un buon spunto per una riflessione.
L’Etica non è univoca e univocamente definibile, l’etica coinvolge numerosi aspetti soggettivi come cultura e credo religioso. E’ come la famigerata “coscienza”, la coscienza dice di fare cose diverse a persone diverse, alcune persone non si cibano di carne per motivi etici, altre persone non mangiano carne di maiale per motivi etici, altre mangiano di magro il venerdì, altre ancora spazzolano dove camminano per evitare di calpestare le formiche, altre ritengono sia non etico avere rapporti omosessuali e così via.
Qui non si tratta quindi di “misurare” un etica ma di dare a ciascuno l’opportunita di vivere secondo la propria etica, secondo i propri principi, senza che questo diventi una questione di soldi.

PS: Il turismo sessuale è legittimo fino a quando non si configura come sfruttamento di minori e quindi pedofilia. Io e te potremo considerarlo non eticamente condivisibile, ma renderlo illegittimo significherebbe stabilire per legge chi può avere rapporti sessuali con chi (coniugi, conviventi, sconosciuti, di sesso opposto ecc.) e per quali motivi (denaro, riproduzione, piacere ecc.) non mi pare davvero il caso.

Massimo

Lamb of God scrive:
> Orbene, ecco il Troll delle 17:30 di pomeriggio,

Non mi offende essere chiamato Troll. So che è un modo per squalificare il confronto con chi non la pensa (Pensa) uguale.

> ore 22:27 Tutto tace?

Visto che chiami il Troll a intervenire (dopo però non lamentarti) ci provo.

Nessuno pensa che l’embrione sia un essere umano compeltato. Tra l’altro penso sia dificile definire il momento del completamento visto che sempre siamo in divenire.
Non avere gli organi completati o non avere ancora (o non avere più, questo lo dimentichi) certe funzioni che definiscono l’essere umano, non autorizza a dire che non ci sia un soggetto umano.

Soggetto è ciò che permane in qualunque sistema vivente che stia crescendo e che varia nel tempo. Soggetto = che è posto sotto. Che permane nelle variazioni. Un soggetto vivente è un sistema unitario che si autosvluppa. Io, come soggetto, ho avuto un inizio e avrò una fine. Dire che nella mia fase embrionale non si trattava di me, è una simulazione di razionalità. Proprio la diagnosi pre-impianto attesta che il soggetto cresciuto è lo stesso soggetto esaminato. Attesta che l’embrione non è una cosa purchessia che diventerà, ad un certo momento (quando poi?), un preciso soggetto. Non avrebbe senso fare un’indagine su qualcosa che non ha a che fare con quello che sarà. La continuità identitaria attestata dalla diagnosi preimpianto è una verifica della soggettività dell’embrione. Essendo umano la sua soggettività è umana. Un soggetto umano è chiamato persona umana. Far dipendere l’identità umana dall’avere organi e funzioni porta a svalutare chi per handicap non ha tutti gli organi o le funzioni.

Quando iniza la soggettività umana per gli scienzieti? Alcuni dicono dal 15 giorno, altri dall’impianto, altri dopo la fase ootide, altri dal concepimento. E’ Flamigni, non io, a dire nel documento preparato per permettere di congelare gli “ootidi” (vedi: http://www.governo.it/bioetica/testi/Ootide.pdf), che dopo quella fase di alcune ore dal concepimento c’è in ballo un *essere umano*:

“IN CONCLUSIONE, la transizione oocita-embrione risulta da una successio-ne di eventi che si susseguono nel tempo con larghe sovrapposizioni funziona-li e temporali. In tale transizione un evento peculiare sul quale basare la criticità del passaggio generazionale e quindi ***l’inizio di un nuovo essere umano***, è rappresentato dalla costituzione del nuovo assetto cromosomico diploide e dal successivo inizio della segmentazione”.

> l’embrione non è solo un essere che non pensa(e questo almeno
agli occhi dei cartesiani già lo rende del tutto inesistente come soggetto
umano), ma è un essere che non percepisce alcunché, non è capace né di
sensazioni fisiche(es. dolore), né di emozioni, neppure delle più
elementari.

E infatti è in fase di sviluppo. Pensa a un software. Il CD che lo contiene è già quel programma e lo paghi molto caro. Vale quanto il programma installato e sviluppato. Perchè c’è già tutto ciò che serve per fare funzionare il programma. Un CD, tondo come un ovulo fecondato, contiene il Software che se installato (impiantato) permette lo sviluppo e il successivo uso del programma. Fai un segno sul CD e vedrai che non funziona più. Quello (programma) era questo (software).

> L’embrione, dunque, non è in nessun modo comparabile ad una
persona in coma o cerebrolesa, caso mai ad una persona cerebralmente morta
ossia in stato di totale assenza delle funzioni dell’encefalo.

Un morto ha smesso di autosvilupparsi, un embrione è vivo e forma il cervello. C’è più intelligenza nel programma sviluppato, o nel software che permette di crearlo e farlo funzionare? Non vedi quanta genialità ci deve essere nelll’embrione capace di formare un essere pensante e autocosciente? Lì c’è la formula dell’uomo. Formula vuol dire piccola forma.

Magar

@Massimo
A me interessa solo l’effettivo funzionamento di quel programma, l’uso successivo. Un software non ancora installato non è da tutelare, un software installato sì. Stai parlando di una persona in potenza, non di una persona in atto, le manca il requisito fondamentale di aver terminato lo sviluppo (o almeno di aver già raggiunto il grado di sviluppo che ti si è detto) per essere una persona a tutti gli effetti. O, detta diversamente, stai sostenendo che quel software ancora nel CD sia già presente nel mio computer. Ad esempio, se scoprissi che il software contiene un virus, non potrei pensare che avesse già infettato il mio PC, visto che ancora non l’ho installato.

Sorvolo sulla tua retorica mistificatoria dell’ultima parte: non c’è nessuna genialità nell’embrione, ciò che lo porta a svilupparsi è un processo del tutto naturale. Tu stai pensando alla genialità del tuo amato “Disegnatore intelligente”, ma rassegnati, quello esiste quanto Pippo e Topolino.

Massimo

Magar scrive:
> A me interessa solo l’effettivo funzionamento di quel programma, l’uso successivo.

Se ascoltiamo ciò che “interessa” faremmo un bell’elenco di opinioni sugli esseri umani e sulle loro razze. Un razionalista dovrebbe stare ai dati di fatto.

> Un software non ancora installato non è da tutelare, un software installato sì.

Non la pensa così la BSA: http://www.bsa.org/italia/press/newsreleases/Operazione-antipirateria-a-Livorno-sequestrato-software-illegale-per-oltre-1-milione-di-euro.cfm

> Stai parlando di una persona in potenza, non di una persona in atto, le manca il requisito fondamentale di aver terminato lo sviluppo (o almeno di aver già raggiunto il grado di sviluppo che ti si è detto) per essere una persona a tutti gli effetti.

Molto aristotelico. Certo che poi queste categorie metafisiche non si possono accettare a giorni alterni. Vedi quello che ho scritto sul “Sub-iectus”. Boezio definisce persona come “Sostanza individuale di natura razionale”. Ancora “sub-stantia”, che sta sotto le variazioni; di *natura* razionale: il pregio, la ratio, è legato alla natura non al fenomeno che appare e si manifesta (oppure no). Un handicappato mentale che non ha uso di ragione essendo di natura umana è persona; così uno in coma fino a quando è un vivente della specie uomo, ha cioè natura umana, è persona. Dove c’è un individuo umano c’è una persona umana. Quando l’uomo, nel suo inizio, diventa un individuo della specie umana? Secondo Flamigni entro le 36 ore dal concepimento: nella transizione oocita-embrione vi è “l’evento peculiare sul quale basare la criticità del passaggio generazionale e quindi ***l’inizio di un nuovo essere umano*** “. Non sarebbe male interloquire anche con queste posizione non viziate (per voi) di provenienza cattolica.

> O, detta diversamente, stai sostenendo che quel software ancora nel CD sia già presente nel mio computer. Ad esempio, se scoprissi che il software contiene un virus, non potrei pensare che avesse già infettato il mio PC, visto che ancora non l’ho installato.

Il mio era un esempio e come tutti gli empi è imperfetto. Si potrebbe pensare all’ovulo fecondato e impiantato come al software che viene installato nell’hardware (così nel mio esempio). Ma anche ai due gameti che fondendosi inizano l’installazione. L’embrione è già software che si sta installando.

> Sorvolo sulla tua retorica mistificatoria dell’ultima parte: non c’è nessuna genialità nell’embrione,

Dissenso totale. Nopn solo perchè senza poesia si fa poca strada. Ma perchè, letteralmente, non c’è niente di più cosmicamete geniale nello sviluppo della vita e di quella umana in particolare. Trovi geniale un romanzo, un film, un palazo, un software e non il procedimento che costruisce un uomo libero, pensante e autocosciente? Dove stava quell’uomo? Se è geniale un uomo pensa a quanto lo è il programma che lo fabbrica, e tutto a partrire da una particella miniaturizzata.

> ciò che lo porta a svilupparsi è un processo del tutto naturale. Tu stai pensando alla genialità del tuo amato “Disegnatore intelligente”,

Ogni volta che si parla di intelligenza nel cosmo l’ateo entra nel panico e trova come unica chance quella di negarne la presenza. Ma la terra continuerà a girare intorno al sole anche se lo nego.

> ma rassegnati, quello esiste quanto Pippo e Topolino.

Come fai a saperlo con tanta certezza? Non è l’ateo (sulla carta) un dubbioso e un amante del libero pensiero? Io sono più dubbioso di te nella mia convinzione che ci sia una Mente regista, invisibile, troppo silenziosa, e desunta indirettamente dall’osservazione dell’opera.

Magar

@Massimo
1) Appunto, tu sei invece sicuro al 100% che Pippo e Topolino NON esistano? Magari esistono pure loro, no? 🙂 Ecco, le probabilità mi sembrano le stesse. E se la mente regista c’è ma è invisibile e silenziosa sono cazzi suoi. Se quel Tale non si mostra ho tutto il diritto a ritenere estremamente improbabile che non esista. Se vuole che le persone ragionevoli credano in lui si mostri chiaramente, se fa diversamente peggio per lui.
Ogni volta che si parla di assenza di un’Intelligenza Creatrice nel cosmo il credente entra nel panico e trova come unica chance quella di affermarne apoditticamente la presenza. Ma il sole continuerà a non girare intorno alla terra anche se lo affermo. (E anche se lo affermava la Chiesa nel ‘600. Questa te la sei andata a cercare! 🙂 )

2) Un romanzo, un film, un palazzo sono stati progettati da una mente intelligente, un essere umano no, visto che vale quello che ho spiegato sopra: la riproduzione è unicamente regolata da meccanismi naturali, sviluppatisi per evoluzione. Pertanto lo sviluppo di un essere umano da una cellula è bello, è stupefacente, ma non è geniale. E con la poesia non si fanno le leggi che cambiano la vita di milioni di persone.

3) Se l’embrione è software che si sta installando non si è ancora installato e non è ancora entrato in funzione, la CPU non lo sta “processando”. Qui il tuo esempio è proprio azzeccato!

4) Quello di Flamigni era solo un compromesso pensato per evitare norme ancora più restrittive:

Come ho già scritto, questa è in realtà anche la mia personale conclusione, anche se la mia opinione sull’inizio della vita personale è del tutto diversa. Se si è costretti, per ragioni pragmatiche, a indicare il punto di maggior rilievo nel passaggio generazionale dell’uomo, questo va certamente indicato nell’anfimissi e nella formazione dello zigote.

Penso che quella conclusione sia sbagliata, e tra l’altro ti ricordo che definire che cosa sia una persona, ovvero un soggetto titolare di certi diritti, non è una questione meramente biologica, scientifica (Flamigni è medico), ma principalmente etica e filosofica.

5) Le categorie aristoteliche le ho usate solo perché pensavo piacessero a te. Per me ciò che non è persona in atto semplicemente non è persona. Qualcosa che può svilupparsi in un individuo dotato di persona è solo una pre-persona. E non gode dei pieni diritti.

6) L’embrione non è paragonabile a un individuo in coma o disabile mentalmente. L’embrione non ha attività cerebrale, è piuttosto simile ad un individuo cerebralmente morto. È in uno stato che assomiglia a quello vegetativo.

7) Ciò che” mi interessa” nell’individuo umano è ciò che lo rende simile a me e bisognoso di cure, tutele e protezioni varie: sensazioni (primariamente, il dolore), emozioni, coscienza, etc. Tutto ciò deriva dall’attività cerebrale, che l’embrione non possiede. Niente a che fare con razze, etc.

Massimo

Magar scrive:
1) Appunto, tu sei invece sicuro al 100% che Pippo e Topolino NON esistano? Magari esistono pure loro, no? Ecco, le probabilità mi sembrano le stesse.

Si doveva parlare di embrioni e siamo finiti per parlare di Dio. 🙂
Pippo e Topolino sono creature di Walt. E’ accertato.

> E se la mente regista c’è ma è invisibile e silenziosa sono cazzi suoi. Se quel Tale non si mostra ho tutto il diritto a ritenere estremamente improbabile che non esista. Se vuole che le persone ragionevoli credano in lui si mostri chiaramente, se fa diversamente peggio per lui.

Forse non sono stato chiaro (capita anche a me…). Dicendo “troppo silenzioso” intendo il dispiacere (o dolore per alcuni, o per me in certi momenti) per la sua “presenza assente”. Sai che c’è, che esiste, ma non è qui con te. Non è presente esplicitamente come vorresti che fosse, come un amico che sai che esiste ma non è al tuo fianco, o come un’amata che vorresti accanto ma che si trova da un’altra parte. La difficoltà del credente non è volere una prova per vedere che c’è ma “sentire” che è qui e ora. E’ la sofferenza dell’amante non del burocrate ( non mi viene al momento altra parola) che deve accertare una pratica di esistenza.

> Ogni volta che si parla di assenza di un’Intelligenza Creatrice nel cosmo il credente entra nel panico e trova come unica chance quella di affermarne apoditticamente la presenza. Ma il sole continuerà a non girare intorno alla terra anche se lo affermo.

copione 🙂

> (E anche se lo affermava la Chiesa nel ‘600. Questa te la sei andata a cercare!)

La chiesa e la *scienza ufficiale* del tempo.

2) la riproduzione è unicamente regolata da meccanismi naturali, sviluppatisi per evoluzione.

Pensare che Microsoft Vista, per quanto bacato possa essere, si sia autoprodotto mediante un sistema vivente che sa variare e tenere i risultati migliori all’hardware del moneto, la trovo una bella storia, da raccontare nella stalla per far passare lietamente una fredda notte d’inverno. Figuriamoci l’autoproduzione di un software miliardi e miliardi di volte più complesso come quello umano. O perlomeno troverei un tale sistema furbo e intelligente, non certo cieco e accidentalista. Dietro Vista in realtà c’è uno stuolo di progettisti. Sbaglierò ma mi viene da fare un’analogia.

> Pertanto lo sviluppo di un essere umano da una cellula è bello, è stupefacente, ma non è geniale.

Geniale significa “che denota ingegno”. Che le soluzioni della natura siano dotate di ingegno credo che anche un ateo ansioso possa accordarlo. Sentito parlare di quella branca della biologia che vuole ispirarsi alle soluzioni “ingegnose* della natura per produrre materiali e soluzioni sostenibili? Si chiama Biomimesi. Un titolo su internet di questa nuova branca è “BioMimesi. L’ingegneria ad imitazione di Madre Natura”. Ingegneria da ingegno. Come potrebbe l’ingegneria umana ispirarsi alla natura se essa non fosse ingegnosa? Cosa si ispirerebbe a fare? (vedi: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=11999 ;
http://www.expobg.it/blog/tastodestro/?cat=3 )

Un articolo (http://www.wininizio.it/forum/index.php?showtopic=63216) dice: “La biomimesi – la scienza che ruba idee alla natura [idee? la natura ha idee?] – è in continua espansione e copre campi disparati, dall’ottica alla gemmologia, dall’informatica alla medicina, dall’ingegneria aerospaziale alla moda, dalla matematica alla difesa. Una delle applicazioni in più veloce espansione è la creazione dei robot zoomorfi….”

> E con la poesia non si fanno le leggi che cambiano la vita di milioni di persone.

Pane e rose. Orto e giardino.

> 3) Se l’embrione è software che si sta installando non si è ancora installato e non è ancora entrato in funzione, la CPU non lo sta “processando”. Qui il tuo esempio è proprio azzeccato!

Vai a comperare Adobe CS3 e digli che lo paghi quando lo hai installato perchè ora non è niente e non vale.

> 4) Quello di Flamigni era solo un compromesso pensato per evitare norme ancora più restrittive:

Quello di Flamigni, se non vuole essere un pagliaccio, deve corrispondere al suo pensiero e alle sue ricerche. Altrimenti, se parla a vanvera dicendo cose a cui non crede solo per fare il furbo e vendere la bistecca, fa scienza da circo, ed è bene che esca dal CNB. Può chiedere lavoro ad Orfei. Ripeto, per lui e gli esimi firmatari del documento, pubblicato (vedi il link) non da Orfei ma nel sito del Comitato nazionale di bioetica: dopo 36 ora al massimo c’è un *essere umano*. Ci arrivavo anche senza Flamigni.

> Come ho già scritto, questa è in realtà anche la mia personale conclusione, anche se la mia opinione sull’inizio della vita personale è del tutto diversa. Se si è costretti, per ragioni pragmatiche, a indicare il punto di maggior rilievo nel passaggio generazionale dell’uomo, questo va certamente indicato nell’anfimissi e nella formazione dello zigote.

Bene: l’embrione è un essere umano.

> Penso che quella conclusione sia sbagliata, e tra l’altro ti ricordo che definire che cosa sia una persona, ovvero un soggetto titolare di certi diritti, non è una questione meramente biologica, scientifica (Flamigni è medico), ma principalmente etica e filosofica.

Se avessi letto i miei post dicevo questo. Persona è nozione filosofica che si associa a un essere umano. La biologia ci dice quando c’è un essere umano. Per la biologia contemporanea, anche quella anticattolica, l’embrione è un essere umano, quindi l’embrione è persona, quindi va tutelato.

> 5) Le categorie aristoteliche le ho usate solo perché pensavo piacessero a te.

Devi dire quel che credi. Altrimenti è difficile confrontarsi.

> Per me ciò che non è persona in atto semplicemente non è persona.

Stai usando di nuovo categorie metafisiche aristoteliche. Lo fai perchè non puoi farne a meno o stai d nuovo cercando di farmi piacere?

> Qualcosa che può svilupparsi in un individuo dotato di persona è solo una pre-persona.

Sei molto tautologico. Inizi dicendo che l’embrione è “qualcosa”. Inizi cioè con la conclusione che è da cercare. Hai già concluso prima del ragionamento. Ma anche concedendo il qualcosa come termine neutrale, la frase che segue è contorta.

“…può svilupparsi in un individuo dotato di persona…” La persona non è una qualità o un attributo di cui viene dotato a un certo momento l’individuo umano. Persona *è* l’individuo umano. Persona è soggetto e non predicato.

> 6) L’embrione non è paragonabile a un individuo in coma o disabile mentalmente. L’embrione non ha attività cerebrale, è piuttosto simile ad un individuo cerebralmente morto. È in uno stato che assomiglia a quello vegetativo.

Per te persona è una qualità che si ha e si perde. Si ha quando c’è attività cerebrale e si perde alla fine di questa (stato vegetativo, ad es.). Perchè l’attività cerebrale fa di un essere vivente una persona? Anche i topi e gatti hanno attività cerebrale. Anche i topi e i canarini soffrono.

> 7) Ciò che” mi interessa” nell’individuo umano è ciò che lo rende simile a me

Questa idea è la madre delle discriminazioni. Chi non è simile a me (razza, colore, sesso, idee politiche, razionalità. QI, stato sociale…) non vale come me.

> e bisognoso di cure, tutele e protezioni varie: sensazioni (primariamente, il dolore), emozioni, coscienza, etc.

Tutto insieme o c’è gerarchia? Dolore ed emozioni (paura, le fusa) le provano tutti gli animali. Sono persone? Non è che poter usare gli embrioni per la sperimentazione genetica finisci per impedire lo sfruttamento degli animali, ovunque siano usati (pollaio e allevamenti, caccia, aratri, ciso, corse, medicina…)? Bel guadagno! Quanto a coscienza anche questa c’è negli animali. Ci differenzia l’autocoscienza, dicono.

> Tutto ciò deriva dall’attività cerebrale, che l’embrione non possiede.

Per te è sacra l’attività elettrica dell’encefalo. Perchè una curva elettrica sacralizza l’essere che la possiede? Quando si dorme non c’è coscienza e autocoscienza, in anestesia sotto i ferri del chirurgo uguale. Non siamo più persone? Lo siamo in potenza, quando ci risveglieremo? Anche l’embrione, secondo la tua logica lo sarà in potenza, ma mi era sembrato che l’argomento della potenza non lo accettassi. Solo ciò che è *in atto* vale, ha dignità di persona e deve essere tutelato. Chi dorme non vale come chi è sveglio.

> Niente a che fare con razze, etc.

Mi dispiace, ma eccome ha a che fare.

Magar

@Massimo
(Ho tempo di rispondere solo ad alcuni punti)
1) Beh, lo Spirito Santo è creatura di Luca, Marco, Giovanni e Matteo. È accertato.
2) Le soluzioni naturali “denotano ingegno” solo metaforicamente per un ateo. Tu intendi quella metafora letteralmente.
4) Pagliacci sono già la Binetti e D’Agostino che antepongono le loro assurde ideologie dogmatiche alla ragione.
In ogni caso, rivolgiti a Flamigni se vuoi dirgliene quattro. Per conto mio quel compromesso vi concede troppo.
Ah, “per la biologia contemporanea l’embrione è essere umano”: OK, ha il DNA umano; “quindi è persona”: non sequitur, TU associ quella nozione ad “essere umano” tout-court. Per me avere DNA umano è troppo poco per ricevere i pieni diritti, una sequenza di istruzioni genetiche non basta per avere diritto ad essere protetti. Quando invece quelle istruzioni, applicate, hanno realizzato un individuo che soffre, che riceve stimoli dall’esterno, che ha determinate sensazioni, allora scatta l’identificazione tra me e lui: io voglio essere protetto in primis in quanto capace di provare sofferenza, non in quanto dotato di una certa sequanza di nucleotidi.
5)-6) Sì, per me “qualcosa” è termine neutro. Io sono qualcosa che è persona. Inoltre persona è predicato, riferito al soggetto “essere umano”. È una qualità che si perde e si acquista: la identifico in quelle “azioni” del corpo umano che caratterizzano anche me e mi fanno desiderare la protezione degli altri individui della mia specie. L’embrione non ha ancora quella qualità. ” La persona è soggetto”, cioè ogni individuo che possieda DNA è degno di piena tutela SOLO nella visione religiosa che vede quel DNA come opera prediletta di Dio. Per me il DNA è un fenomeno naturale, che in sé non è molto più degno di tutele di una molecola di acqua.
Inoltre, sì, sono favorevole a concedere alcuni (non tutti quelli di un uomo) diritti pure a topi, gatti, canarini, etc. E mi va benissimo impedire lo sfruttamento degli animali (non così estensivamente come hai detto tu, ma insomma).
/)Guarda che anche stai soggiacendo all'”idea madre delle discriminazioni”, nel momento in cui dici che il topo non ha gli stessi diritti di un uomo perché… non è un uomo come me e te! Lo discrimini (ovvero dici che non è persona, ovvero degno di diritti) perché non è simile a te? Ti basi sull’equazione “DNA umano=persona=diritti” che è molto discriminatoria, nella tua visione…
Nella mia visione, invece, quell’affermazione è soprattutto arbitraria e fondata su credenze irrazionali. Molto più ragionevole pensare che siano alcune funzioni dell’organismo, biologicamente localizzate nel sistema nervoso, a determinare la mia com-passione verso le altre persone. le funzioni che ti ho detto. Invece è irrazionale pensare che io senta il bisogno di essere tutelato, di avere “diritti”, in quanto ho la pelle bianca! Uno schiaffo fa male sia che abbia la pelle nera, sia che io abbia certe idee politiche, sia che io sia cristiano, sia che io abbia un basso Q.I., sia che abbia un basso reddito. Un embrione, al contrario, non sente dolore, né l’ha mai sentito. Un anestetizzato poi ha già avuto sensibilità, coscienza e autocoscienza, prima di addormentarsi, e ha manifestato l’intenzione di non perderle.

P.S. Quando dormiamo c’è attività cerebrale, eccome.

Massimo

Magar scrive:
(Ho tempo di rispondere solo ad alcuni punti)

Aspetto.

> 1) Beh, lo Spirito Santo è creatura di Luca, Marco, Giovanni e Matteo. È accertato.

Non la pensano così. Walt per le sue creature sì.

> 2) Le soluzioni naturali “denotano ingegno” solo metaforicamente per un ateo. Tu intendi quella metafora letteralmente.

La facoltà di ingegneria non è presieduta da un vescovo.

> 4) Pagliacci sono già la Binetti e D’Agostino che antepongono le loro assurde ideologie dogmatiche alla ragione.

La mia fatica inutile è mostrare che la ragione sta dalla loro parte.

> In ogni caso, rivolgiti a Flamigni se vuoi dirgliene quattro. Per conto mio quel compromesso vi concede troppo.

In SCIENZA non ci sono compromessi. Come dire: “vi concedo che la terra gira intorno al sole dalle 08 alle 24, dopo sta ferma e s riposa”. Uno scienziato dice quel che *conosce, un politico giocherella i dati. Il documento era firmat da un nutrito sciame di biologigi, genetisti ginecologi… per i quali l’embrione è un essere umano, non un Dna umano

> Ah, “per la biologia contemporanea l’embrione è essere umano”: OK, ha il DNA umano; “quindi è persona”: non sequitur, TU associ quella nozione ad “essere umano” tout-court.

Perchè dici “TU”?
Ti ho citato Falmigni e amici,

ti cito il Comitato nazionale di bioetica per il quale “gli embrioni umani sono vite umane a pieno titolo”
(http://www.orarel.com/etica/bioetica/cnb/parere_embrione.shtml );

ti cito il Parlamento europeo per il quale al punto O (come Otranto) di una sua risoluzione dice che “l’espressione “essere umano” comprende la fase embrionale”
(http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P6-TA-2005-0407+0+DOC+XML+V0//IT )

Perchè dici TU, sottintendendo “cattolico”? Non è così. Stai seguendo un’idea che non è razionale, ma ideologica. Siccome ti conviene falsi la realtà.

Massimo

Magar scrive:
>Per me avere DNA umano è troppo poco per ricevere i pieni diritti, una sequenza di istruzioni genetiche non basta per avere diritto ad essere protetti.

Anche per me. Un fiocco di forfora ha il mio Dna ma non lo ritengo degno di particolare protezione. L’embrione non è una cellula come la forfora, è un individuo composto di cellule, come lo sono io. Quell’individuo si riconosce anche per il Dna che governa, assieme l’RNA e altre corbellerie, il suo sviluppo. Quando si sente dire “grumo di cellule”, si dice una cosa applicabile anche a un adulto: sei un grumone di cellule. Lo stesso quando si identifica l’embrione a una “sequenza di istruzioni”, lo si può applicare l’idea a chi lo dice: tu sei una ricetta.

> persona è predicato, riferito al soggetto “essere umano”. È una qualità che si perde e si acquista: la identifico in quelle “azioni” del corpo umano che

Che predicato sarebbe? Se dici bianco capisco, se dici cosciente capisco. Ma dicendo “persona” a cosa ti riferisci? Che qualità sarebbe (se non vogliamo fare inutili tautologie) che non sia già espressa da altri predicati?

> L’embrione non ha ancora quella qualità.

Le idee sono concatenate. Dovresti tirare le conseguenze di quel che pensi sull’embrione. La gradualità dell’avere le magiche qualità che lo rendono sacro non le ha solo l’embrione ma un sacco di altre “cose”. Un neonato, ad esempio, che soffre come un gatto, e così ritorniamo alla sacralizzazione della sofferenza e di chi ne ha le capacità. Un matto non è pienamente persona non avendo espresso, in atto, quelle qualità. Così un bambino, un dormiente, uno in coma, uno col QI basso. Singer ha il coraggio di tirarle.

> è irrazionale pensare che io senta il bisogno di essere tutelato, di avere “diritti”, in quanto ho la pelle bianca! Uno schiaffo fa male sia che abbia la pelle nera

Tu non hai diritti. Non eistono i diritti, sono una favola più grande di quella dello Spirito santo. Tu hai i diritti che una società decide di darti. La sofferenza, ripeto, non dà nessun diritto (perchè dovrebbe?), altrimenti se non vuoi far filosofia dovresti tutelare alla stessa maniera (chi sei per decidere che alcune sofferenze valgono più di altre?) tutti i capaci di soffrire, moscerini e zanzare comprese.

> Un embrione, al contrario, non sente dolore, né l’ha mai sentito.

Come fai a dirlo? Adesso stanno scoprendo che anche le piante in assenza di sistema nervoso sanno comunicare con l’ambiente e “sentire”. Chissà forse anche l’embrione che comunica già con la madre dicendo ad esempio di prepareare il nido, sa sentire a modo suo la sofferenza. Perchè la sofferenza è un conceto molto soggettivo. E messa così, uccidere una persona sotto anestesia che non sente sofferenza non sarebbe grave… non soffre.

>Un anestetizzato poi ha già avuto sensibilità, coscienza e autocoscienza, prima di addormentarsi, e ha manifestato l’intenzione di non perderle.

Attualità, ricordi? Conta l’avere *adesso* il predicato (misterioso) “persona”, non conta la potenza (declinata al futuro o al passato). Cosa importa se l’ha avuta in passato prima di addormentarsi? Il passato non c’è più. E’ nulla, come il futuro rispetto all’embrione. E cosa c’entra l’intenzione? L’intenzione vale fino a quando c’è un soggetto che la porta e fa valere. Far valere una intenzione altrui dipende totalmente da me, da un vantaggio mio al presente, non certo da assurdi diritti preesistenti e postesistenti il soggetto.

Magar

(Sempre di fretta.)
Ehi, non fare lo spiritoso, il passato conta eccome. A differenza del futuro, che non è ancora avvenuto. Ti ricordo… che abbiamo ricordi. Che abbiamo modo di sapere cosa è successo in passato.
Per gli argomenti che tiri in ballo: è giusto che tuteliamo, in maniera diversa, graduale, pure tutti gli esseri senzienti. Sia il gatto che il neonato. Non capisco quali conseguenze non tirerei: forse il “matto”, la persona con il Q.I. basso non sentono dolore? Non conosco a fondo tutte le declinazioni pratiche del pensiero di Singer (su alcune che conosco sono d’accordo, su altre meno), ma mi pare che il principio secondo cui non tutte le vite valgono allo stesso modo sia perfettamente corretto, e che ciò non comporti particolari problemi per i “casi limite” che tu citavi. (A volte i problemi sono falsi problemi, ma bisognerebbe andare più nello specifico.)
I diritti: se i diritti non esistono, di che stiamo parlando? Se io non amo soffrire, per coerenza devo non amare che chi si trova (nel senso detto sopra) nella mia stessa condizione soffra. Ciò mi porta a riconoscergli diritti. Analogamente per ogni persona ragionevole.

Adesso ti saluto, buonanotte.
Piacere di aver discusso con un avversario dialettico garbato e informato.

Lamb of God

X Massimo

Da un punto di vista scientifico:

Quello che bisogna tutelare non è solo e semplicemente la vita, ma l’uomo.

Passando ad un’analisi di natura morfologica, lo zigote è prima una cellula
( come un’alga monocellulare ), poi un ammasso di cellule ( come un semplice
organismo pluricellulare ), e via via ripercorre le tappe dell’evoluzione
( si formano le branchie, il mesonefro. roba da pesci! ).. devono passare
settimane prima che morfologicamente sia riconoscibile come vagamente
“umano”.
L’embrione non è sensibile, eccitabile, ne coscente: è vivo quanto un uomo
in coma irreversibile.

Altra questione:

Non esistono prove scientifiche che possano stabilire in modo inequivocabile
cosa sia la coscienza e quando o in relazione a cosa questa si sviluppi. Ciò
in quanto, non è accertata la relazione tra un sistema nervoso centrale e lo
sviluppo della coscienza, e di conseguenza, l’autocoscienza di sè, che è
considerata uno degli elementi caratteristici dell’uomo.
L’embrione, inoltre, è un’entità altamente polimorfa e priva dell’autonomia
vitale che è alla base della definizione di organismo. Privo del corpo
materno, infatti, non ha alcuna possibiltà di una vita propria, come invece
ha un feto a partire già dalle 24 settimane.

Ammesso e non concesso che l’embrione sia un essere umano(per me
è un essere pro-umano = precursore biologico dell’essere umano), si potrebbe
dire che in questo caso l’umanità dell’embrione(in quanto senz’altro minore,
meno intensa)deve cedere di fronte alla all’umanità(senz’altro maggiore,più
intensa) e allo ius excludendi della persona di sesso femminile che non lo
vuole nel proprio utero. Generalmente, non si ammettono comparazioni di
personalità tra esseri umani, si assume cioè che gli esseri umani siano
umani tutti nello stesso grado(senza distinzioni di età, di condizione
sociale, razza etc.). Però, nel caso dell’embrione bisogna fare un’eccezione
a questo principio generale, perché la situazione dell’essere umano
denominato embrione, cioè la situazione di totale compenetrazione
nell’organismo
di un’altra persona, è una situazione eccezionale. Per questo, nel caso
dell’embrione
il fatto che questa entità sia moltissimo meno sviluppata dell’essere umano
che la contiene non può non avere la sua rilevanza.

Massimo

Sono di passaggio. Grazie delle risposte e scusate se non riesco a interloquire. Starò via qualche giorno e da lunedì potrò rispondere su un tema tanto interessante per la bioetica e per la nostra identità.

Siccome è difficile reperire questa pagina nel gran flusso degli articoli, potrebbe essere utile “dirottare” la discussione sul mio blog, dove senz’altro sarà più facile reperire la mail e potere contnuare le nostre “stilettate” dialettiche 🙂 Nel caso decidessi di rispondere in quel luogo siete pertanto invitati a intervenire. E’ un’ipotesi: ww.orarel.com/blog
Ciao

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