Scuola, una vittoria laica

Il TAR del Lazio, con ordinanza 23 maggio 2007 ha sospeso l’art. 8, parr. 13 e 14, dell’Ordinanza 26/2007 del Ministro della Pubblica Istruzione che tentavano di modificare la valutazione dell’ora di religione ai fini dei crediti scolastici.
Il ricorso è stato promosso da due studenti e da UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, Consulta romana per la laicità delle istituzioni, Comitato Insegnanti Evangelici (CIEI), Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Comitato torinese per la Laicità della scuola, Tavola Valdese, CRIDES-Centro romano d’iniziativa per la difesa dei diritti nella scuola, Democrazia Laica, Associazione Scuola Università Ricerca (As.SUR), Associazione XXXI Ottobre per una scuola laica e pluralista (promossa dagli evangelici italiani), Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Consulta Torinese per la laicità delle Istituzioni, Unione Italiana delle Chiese Avventiste del Settimo Giorno, Federazione delle Chiese Pentecostali, Unione Evangelica Battista d’Italia, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Associazione Nazionale “Per la scuola della Repubblica”, Alleanza Evangelica Italianna (AEI), CIDI- Centro d’iniziativa democratica degli insegnanti.

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L’ Ordinanza 2408 pronunciata dal TAR del Lazio il 23 maggio 2007 segna un buon passo avanti nella difesa della laicità dello Stato e della libertà di coscienza .

Il TAR ha accolto favorevolmente il ricorso proposto da numerose associazioni laiche, confessioni religiose, studenti, rappresentati tutti dagli avv.ti Fausto Buccellato e Massimo Luciani , contro l’Ordinanza Ministeriale n.26 del 15 marzo 2007 ( art. 8- credito scolastico, par. 13,14) relativa agli Esami di Stato del corrente anno scolastico. I paragrafi citati, configurando la competenza dei docenti di religione cattolica ad esprimere il proprio voto nell’attribuazione del credito scolastico avrebbero dato luogo a discriminazioni inaccettabili tra gli alunni che non hanno scelto l’insegnamento di religione cattolica, ai quali sarebbero stati riconosciuti crediti di diverso rango e solo sulla base di un loro presunto impegno . Sarebbe stato totalmente stravolto lo “stato di non obbligo” loro riconosciuto dalle famose sentenze 203/89 e 13/91 dalla Corte Costituzionale.

Le motivazioni con cui il Tar Lazio ha accolto nell’immediato la richiesta di sospensiva relativa ai paragrafi 13,14 si fondano:
– sulla violazione del T.U. della legislazione scolastica (D.P.R. 294/97, art.309) che dispone che l’insegnamento della religione cattolica non fa parte della pagella scolastica e il profitto e l’impegno degli alunni viene comunicato ad alunni e famiglie con una “speciale nota” a parte, a cura del docente.;
– “sul piano didattico- sono parole del TAR- l’insegnamento della religione non può, a nessun titolo, concorrere alla formazione del “credito scolastico”(..) per gli esami di maturità, che darebbe postumamente luogo ad una disparità di trattamento con gli studenti che non seguono né l’insegnamento religioso e né usufruiscono di attività sostitutive”.
Sono espressioni che apprezziamo profondamente e ci restituiscono la certezza che le nostre battaglie per una scuola laica e democratica non sono vane.

Comunicato stampa a cura di Antonia Sani

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12 commenti

Milvorum

godo….. comunque il nostro onorevole Fioroni non farà in tempo a far accogliere il ricorso dal Consiglio di Stato.. quindi noi fortunati dell’ultimo anno non avremo il “problema” del professore di religione…

Stefano

Ottimo. 🙂
Anche se l’ora di religione è ottima per ripassi e scopiazzature dell’ultima ora. 😛

Giuseppe C.

Ottima notizia.
Un plauso a chi ha promosso il ricorso:
i 2 studenti, la solita UAAR e i soliti cristiani protestanti (e CdB).

Giuseppe C.

Un saluto a tutti.
Torno a rompere dopo una forzata pausa causata dagli ultimi rantoli del mio pc.
Peccato, aveva solo 7 anni e 64 MB di Ram; e, nonostante win, andava come una scheggia.

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