Monopolio clericale

Monsignor Orlando Brandes, Arcivescovo di Londrina (Paraná, nel sud del Brasile) su Zenit:

«E’ imprescindibile un lavoro efficace di difesa della vita nei suoi momenti più fragili, come affermava Giovanni Paolo II, quello della nascita e quello della morte. Stiamo eliminando la vita di entrambi, con l’eutanasia e l’aborto».

Nulla di cui stupirsi: la nascita e la morte sono da sempre monopolio della Chiesa, insieme al matrimonio, che rappresenta il momento in cui un essere umano progetta un percorso di vita indipendente dalla sua famiglia di origine.
Su questo terreno, mi pare, si gioca la partita dell’aborto, delle unioni di fatto e dell’eutanasia: la Chiesa difende i territori su cui, da tempo immemorabile, esercita la propria egemonia, mirando caparbiamente alla conservazione del proprio potere mentre afferma di ergersi a tutela della vita. La stessa vita, si badi, di cui la Chiesa sembra non curarsi affatto, allorché la sacrifica alla più ottusa superstizione (in base alla quale insiste nel proibire l’uso del preservativo, favorendo la diffusione dell’AIDS) o alla più cinica ragion di stato (che le suggerisce di intrattenere rapporti cordiali con i più spietati dittatori).
Davanti a ogni culla, a ogni coppia di sposi, a ogni moribondo, c’è sempre stato un prete, al quale qualcuno, oggi, cerca di affiancare un barlume di raziocinio.

Questo tentativo, per la Chiesa, è intollerabile.

Tutto qua.

Articolo di Alessandro Capriccioli pubblicato sul blog Metilparaben

Archiviato in: Generale

24 commenti

aquila

In effetti la morte e’ una cosa che l’uomo difficilmente accetta, e in quei frangenti anche numerosi atei hanno chiesto un prete, che rappresenta Cristo, ossia la certezza che la morte e’ stata vinta e la vita non finisce li.
Dio vuole entrare a far parte della vita dell’uomo sua creatura a partire dal momento iniziale della nascita, e accompagnarlo durante tutte le fasi della sua vita, compreso il matrimonio e la morte. L’ave Maria recita: prega per noi ADESSO e nell’ora della nostra MORTE. Infatti i 2 momenti piu’ importanti nella vita di ciascuno di noi sono l’ADESSO e l’ORA della morte, entrambi momenti in cui l’uomo puo decidersi per DIO o rifiutarlo per l’eternita’……

Ela

Aquila scrive: “…Dio vuole entrare a far parte della vita dell’uomo sua creatura…”. Opinione/visione monoteista, lecitissima fintanto che rimane nel campo individuale.
Quando qualcuno però decide di salire a rappresentante (unico) del divino (unico) in terra, decidendo nel contempo che questa cosa va allargata a tutti gli esseri umani a prescindere dal loro orientamento religioso (e non), non siamo più nel lecito.

Per cui, qui siamo alla Chiesa (Cattolica) che vuole entrare a far parte della vita dell’uomo come sua creatura, e quindi come sua padrona fisico-morale. E che miglior sistema di controllo e gestione c’è se non monopolizzare i punti più cruciali della vita quali nascita-accoppiamento-morte?

darkzero

aquila ha scritto:

In effetti la morte e’ una cosa che l’uomo difficilmente accetta, e in quei frangenti anche numerosi atei hanno chiesto un prete, che rappresenta Cristo, ossia la certezza che la morte e’ stata vinta e la vita non finisce li.

Interessante. Vogliamo fornire prova concreta, oppure rimangono affermazioni campate in aria? Perché sai, anche io posso affermare che molti cristiani in realtà sono convinti che dio non esista, ma finché non lo dimostro è un’affermazione priva di fondamento.

Prova concreta sarebbe il poter documentare quali atei (nome, cognome, dimostrazione dell’esistenza di quella richiesta) nel pieno delle loro facoltà mentali hanno chiesto un prete mentre stavano per morire.

Critica al resto omessa, in quanto trattasi della solita pappa cristo-cattolicheggiante fritta e rifritta, fatta di congetture ed assunzioni non dimostrabili ed a dir poco imprudenti.

aquila

Ela, i casi sono 2: o ho detto delle fesserie e Dio non c’e’. Oppure c’e’. In questo secondo caso non e’ un’opinione, e’ un fatto. La Chiesa sulla terra e’ l’immagine di Cristo. Cristo e’ il capo, la Chiesa il corpo. A volte dite: dov’e’ Dio, che si mostri. Si e’ mostrato, e’ nella Chiesa. Fatta da uomini fragili, che sbagliano, come tutti gli altri. Dio ha scelto la discrezione del vivere quotidiano. La chiesa e’ fatta di uomini non perfetti, ma la sua grandezza e’ data da Cristo che e’ il Capo del corpo della Chiesa. E’ Dio che vuole entrare nella vita degli uomini, se lo accolgono

Bruna Tadolini

E quindi l’uomo usa Dio per assicurarsi la vita eterna!

Cito da “Dal big bang a dio. Il lungo viaggio della vita” liberamente scaricabile in http://www.geocities.com/biochimicaditutti

“Prima di proseguire nell’ipotizzare la possibile evoluzione dell’idea di Dio, è necessario mettere in evidenza, se mai vi fosse sfuggito, come l’antichissimo spiritualismo di cui abbiamo parlato sia eminentemente animale ed utilitaristico: l’uomo utilizza gli spiriti come strumenti per ottenere cose concrete. In questa ottica non sorprende che i circuiti nervosi che lo sostengono si siano geneticamente fissati nel cervello.”

Darwin sosteneva che l’evoluzione ha prodotto Dio nella mente dell’uomo e non viceversa

aquila

hai ragione darkzero, non ho prove concrete che atei alla fine chiedono un prete. magari ho sbagliato. Mi risulta solo difficile credere che si possa veramente essere atei, tutto li. Ma ho detto una cosa non corretta, per lo meno una cosa di cui non ho riscontro.

Ela

Aquila scrive: “o ho detto delle fesserie e Dio non c’e’. Oppure c’e’. In questo secondo caso non e’ un’opinione, e’ un fatto” Veramente ci sono così tante altre sfumature e possibilità oltre queste due, che tu non prendi neppure in considerazione, da rimanere comunque nel campo dell’opinione. Spiacente. 🙂

tupè

x aquila:
“Dio non c’e’. Oppure c’e’. In questo secondo caso non e’ un’opinione, e’ un fatto”
cioè se c’è è un fatto, se non c’è è solo un’opinione??? Mi sembra un po’ debole come argomentazione.

tupè

Bruna tadolini:
“se mai vi fosse sfuggito, come l’antichissimo spiritualismo di cui abbiamo parlato sia eminentemente animale ed utilitaristico: l’uomo utilizza gli spiriti come strumenti per ottenere cose concrete.”
Ci ho pensato, e l’8 per mille mi sembra una prova inconfutabile….uaahahahahhahaha (non c’è niente da ridere)

Carlo

Appunto, questa riflessione di aquila dimostra che la religione cristiana, lo dico senza acrimonia, e’ una religione che preferisce le illusioni alle scomode e dure verita’. Davanti alla realta’ della scomparsa di cio’ che siamo, si inserisce l’istinto di conservazione, che ci suggerisce che non e’ finita, possiamo risorgere, etc… L’istinto di conservazione e’ molto forte perche’ cosi’ siamo stati selezionati dall’evoluzione per centinaia di milioni di anni; ma non e’ certo una buona base per dei ragionamenti sensati.

Che poi il cristianesimo sia l’unica religione che abbia al suo interno la resurrezione e la vittoria sulla morte non e’ proprio vero, pressoche’ tutte le religioni predicano una qualche forma di continuita’ post-mortem degli individui. E’ chiaramente uno stratagemma piuttosto ovvio che il nostro istinto di conservazione ci suggerisce di adottare, per evitare di considerare la scioccante (per molti) idea che la vita sia la parentesi tra due nulla.

Un’alternativa filosoficamente piu’ raffinata per sconfiggere la paura della morte e’ il vivere come se si fosse eterni, come gia’ raccomandavano Epicuro e il Buddha. Personalmente poi ho piu’ paura del dolore e della dissoluzione che non della morte, non vedo onestamente quale sia la bellezza di essere eterni…

Espatriato

Non c’è bisogno di ricorrere a un dio per pensare che la morte non sia la fine di tutto. Il preteso monopolio cattolico sul tema della morte è una scusa bella e buona che nasconde brama di potere sulle persone e sulla società che è fatta di persone. Anche un visione del mondo atea può avvicinarsi alla morte senza schiacciare sul materialismo questo importantissimo momento dell’esistenza umana e non solo umana. Perché a ben vedere il pensiero cattolico si occupa solo della morte umana… e gli animali e tutte le altre forme di esistenza? O la loro é una pseudo-esistenza? Qualcuno vuole davvero credere che un dio unico abbia creato l’universo interno come strumento nelle mani dell’uomo? Se qualcuno lo vuole credere… che lo creda… io trovo profondamente gretto, antropocentrico e offensivo questo pensiero… A coloro che sono interessati ad una riflessione atea ma non materialista sulla morte, consiglio la lettura di Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, capitolo 10, dal titolo “Sulla dottrina dell’indistruttibilità del nostro vero essere da parte della morte”. I cattolici non vi troveranno conforto, ne sono sicuro…

darkzero

aquila ha scritto:

hai ragione darkzero, non ho prove concrete che atei alla fine chiedono un prete. magari ho sbagliato. Mi risulta solo difficile credere che si possa veramente essere atei, tutto li. Ma ho detto una cosa non corretta, per lo meno una cosa di cui non ho riscontro.

Un credente che prende in considerazione la possibilità di aver sbagliato, specie da queste parti, è cosa estremamente rara. Spero che gli altri credenti frequentatori del sito prendano esempio.

Per il resto, a me invece risulta difficile pensare che si possa essere veramente credenti: mi pare assurdo che la voce della ragione, per quanto flebile, non riesca a farsi sentire in mezzo a tutto quell’urlare di cose indimostrabili, fuori dalla logica e spesso autocontraddittorie.

Micky

@ aquila
Il corpo (la chiesa) si vede eccome. Con la sua millenaria prevaricazione, violenza, sopraffazione. Pare che, a causa della chiesa, ci siano stati 1 miliardo di morti (per carità in 2000 anni). Vogliamo parlare dell’immenso patrimonio, vogliamo parlare dell’otto per mille, vogliamo parlare del potere temporale, vogliamo parlare della capacità di manipolare i politici, vogliamo parlare della scelta di stare sempre con il vincitore (il più delle volte dittatori feroci)? Questo è quello che c’è e si vede (eccome!). Il resto sono solo favole per allocchi al fine di conservare questo potere millenario. Il tuo Cristo, se mai fosse esistito, non avrebbe mai aderito ad una simile scellerata confessione. Ma ammettiomo che sia esistito e ammettiamo che sia davvero il capo di questa chiesa, allora TENETEVELO PURE, A ME NON INTERESSA AFFATTO. Essere uomo (nel senso di homo sapiens) significa saper affrontare e sfidare anche gli dei (veri o presunti che siano) se necessario. Ma per chi, come la chiesa, la parte giusta è sempre quella che del potente di turno, questo concetto è difficile da comprendere.

Giuliano l'Apostata

TUTTI A ROMA IL 12!!!
PIAZZA NAVONA 15.30 – 24.00

CORAGGIO LAICO.

maggiori info: http://www.rosanelpugno.it

x enrico: mi dispiace ma fino al 12 maggio ti scasserò tutti i “santi” giorni i cosiddetti in tutti gli articoli, faccio un pò di propaganda.. ce ne è bisogno.. loro saranno molti più di noi, così io infoltisco le nostre schiere, grazie a barbara.

marco

Caro (o cara?) Micky, quello che scrivi non è poi cosi nuovo. E’ il peccato originale, quello di rifiutare Dio e la salvezza offerta all’uomo, per un peccato di orgoglio, credendosi superiore e giudice della propria vita. Ti invito a riflettere a quanto hai detto…… ripensaci

† Requiem Aeternam Deo †

“Mi risulta solo difficile credere che si possa veramente essere atei, tutto li.”

Ti comprendo benissimo, aquila; infatti, accodarsi al pecorume e chiudersi al caldo dell’ovile è sempre la cosa più facile; difatti il cammino che mi ha portato all’ateismo è davvero lungo e tortuoso, mi ci sono voluti tre anni quasi per maturare l’autocoscienza, la maturità e la determinazione necessarie. Non credere è un salto nell’abisso: tu solo contro il buio; credere è invece come una nuotatina sul pelo dell’acqua, tu e tanti altri immersi in un mare di (presunta e pretesa) luce…non credere è più doloroso, come direbbe Leopardi, è accettare il vero così come ci fu dato in sorte, ma è comunque più onesto: non è forse il massimo dell’arroganza credere che lassù, da qualche parte, ci sia sempre qualcuno in grado di mutare le leggi dell’Universo e il corso degli eventi, appena TU ne hai bisogno? Ridimensionatevi un pò, per piacere…

marco

salto nell’abisso, buio….. non mi sembra che la tua ascesa verso la consapevolezza sia stata un successo.
Riguardo al tuo giudizio sul pecorume ti lascio dire. Sembra che parli spinto dall’odio, ma con l’odio non si costruisce molto. Parli di maturità: a me non dai l’idea di essere molo maturo, fra l’altro.

tadeo

La sindrome della morte fa’ paura, la fede aiuta interpretare un mondo minaccioso nel buio.
mi sono chiesto perche tanta paura?…debe essere naturale…

† Requiem Aeternam Deo †

il risentimento e l’odio sono sentimenti tipicamente cristiani; perché è proprio del cristiano odiare e invidiare chi ha trovato linfa vitale da ciò che non si chiami dio, santo, vergine, ecc ecc

marco

Ma che stai dicendo: il fondamento del cristianesimo èl’amore. L’odio è una deviazione, anche i cristiani sono uomini e sono soggetti a sbagliare. L’invidia è addirittura uno dei sette vizi capitali. Guarda che io non sono assolutamente nell’atteggiamento di odiarti. Mi spiace solo che la pensi cosi….

Bruna Tadolini

I non credenti fanno fatica a credere che si possa credere e viceversa!

A parte l’apparente gioco di parole……

La mente è una cosa complessa che non solo fa le cose che consciamente vogliamo che faccia ma…… va anche per gli affari suoi!
L’esempio più noto a tutti è l’innamoramento! Prima non si era, dopo si è e dopo ancora forse non si è più! Come e perchè? boh, ma capita ed è “normale” che capiti.
Uno che non è mai stato innamorato non capisce come un altro possa essere così ed uno innamorato non capisce come un altro possa vivere senza essere innamorato! Se poi cercate di far ragionare un innamorato, dimostrandogli che l’oggetto del suo amore ……… non è come lui crede, beh si incontra un fantastico esempio di “delusions” cioè “false credenze” (il cervello crede a false credenze e non c’è verso di fargli cambiare idea!!!!)

Il credere come l’innamorarsi capita, è normale, è uno strumento evolutivo! Non c’è problema! Il problema è quando gli innamorati ed i credenti compiono delle azioni che fanno del male agli altri

JSM

Il credere come l’innamorarsi capita, è normale, è uno strumento evolutivo! Non c’è problema! Il problema è quando gli innamorati ed i credenti compiono delle azioni che fanno del male agli altri

brava, Bruna! il punto è proprio questo: fate quel che vi pare ma lasciate in pace gli altri….

Paolino

per Aquila (non mi sembra che tu stia volando alto…)
il tuo ragionamento non fà una grinza, ma vale per qualsiasi cosa….

i casi sono 2: o ho detto delle fesserie e un asino volante non c’e’. Oppure c’e’. In questo secondo caso non e’ un’opinione, e’ un fatto. La Chiesa sulla terra e’ l’immagine di Cristo. Cristo e’ il capo, la Chiesa il corpo. A volte dite: dov’e’ l asino volante, che si mostri. Si e’ mostrato, e’ nella Chiesa. Fatta da uomini fragili, che sbagliano, come tutti gli altri. L asino volante ha scelto la discrezione del vivere quotidiano. La chiesa e’ fatta di uomini non perfetti, ma la sua grandezza e’ data da Cristo che e’ il Capo del corpo della Chiesa. E’ l’ asino volante che vuole entrare nella vita degli uomini, se lo accolgono

Commenti chiusi.