Binetti: il Family Day per dire uno no sereno ai DiCo

”E’ difficile capire cosa muova gli esponenti della contromanifestazione di piazza Navona del 12 maggio. Loro hanno gia manifestato qualche mese fa a favore dei Dico con una forte connotazione politica. Non vorremmo che ora ipotizzassero una manifestazione contro la famiglia, muovendo da anacronistici presupposti ideologici”. Cosi’ la senatrice
dell’Ulivo, Paola Binetti , interviene a proposito della manifestazione promossa dalla Rnp per il 12 maggio. ”Noi sappiamo – aggiunge Binetti – che il ‘Family day’ e’ una manifestazione rigorosamente bipartisan sotto il profilo politico: esponenti di sinistra e di destra hanno gia’ annunciato la loro partecipazione. Un incontro bipartisan anche sotto il profilo della laicita’: credenti e non credenti hanno aderito da tempo. Una manifestazione all’insegna dell’unita’ del Paese: per dire un si’ forte e chiaro alla famiglia e un ‘no’ sereno ai Dico”. […]

Il testo integrale del lancio d’agenzia (Ansa) può essere letto sul sito gaynews.it

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22 commenti

Francesco

….. mi chiedo comunque che senso ha fare una manifestazione così in grande per ostacolare una legge inutile, diseducativa e che farebbe comodo nenche all’1% della popolazione.

Chris

1% della popolazione Francesco ? Mi sa che non hai molto chiara la situazione italiana delle famiglie di fatto.
Oggi come oggi le convivenze sono DI PIU’ delle coppie sposate ed il trand è in aumento. Una legge sui DICO è necessaria proprio perché è sorta l’oggettiva necessità di disciplinare le convivenze. E’ un dato di fatto che serva una legge più adatta, non è una opinione sindacabile

Jeeezuz

chissà perché nessun partecipante al family day si preoccupava della famiglia prima che si parlasse dei DICO. In quanto a ipocrisia, stiamo battendo ogni precedente…

fedele

Suò piano giuridico i DICO sono una cosa incomprensibile. Chi ha redatto quelle norme dovrebbe fare un corso accellerato di diritto. Altro è, il discorso, se devono essere ammesse al matrimonio persone dello stesso sesso. Ognuno, sul punto, può avere le sue opinioni. Ma i DICO sono delle norme che peggio non potevano essere scritte. E’ che la coerenza non è una virtù italica. L’ammucchiata che regge il governo ha trovato un compromesso ed ha partorito questo mostro giuridice. Dal punto di vista della chiarezza sarebbe da preferire che fossero ammesse al matrimonio persone dello stesso sesso. E anche sotto un profilo di equità, in quanto con il matrimonio si acquistano diritti e si assumono doveri. E’ inesatto dire che i DICO devono disciplinare le convivenze in quanto è sempre necessario, affiche tali norme siano operative, che i conviventi, con dichiarazioni al Comune, manifestino la volontà di avvalersene. Io sono certo che i DICO riguardano concretamente solo l’uno per mille della popolazione. Questa minoranza è degna di ogni attenzione e di ogni rispetto. Ma sostenere che i DICO devono regolare milioni di convivenze è una ipocrisia ed una falsità. E’ dovuta al fatto che i laici da soli non hanno i numeri in Parlamento per approvare una legge che consenta il matrimonio alle persone dello stesso sesso ed hanno bisogno dei finti cattolici e, per tale motivo, devono fare finta che le norme che intendono promulgare riguardano milioni di conviventi. E’ una grossolana falsità.

ciceracchio

BINETTI SEI MAI STATA UNA DONNA????
HO SEI UNA CATTOREPRESSAACIDAVECCHIA DENTRO E FUORI.????
UN GIORNO POTRESTI ANCHE PASSARE ALLA STORIA IN NEGATIVO SI INTENDE.
IO CREDO CHE DONNE COME LA BINETTI DOVREBBERO FARSI SUORE .
INVECE DI SPAPPOLARE E CALPESTARE GLI ZIBIDEI
AGLI ITALIANI .
MA COSA VUOLE DI CHE PAURA HANNO .
PRIMA DI ANDARE IN PARLAMENTO ???DOVE PASSA IN VATICANO??
HO E’ UN MEMBRO DELL’OPUS DEI .
IO CREDO CHE L’OPUS DEI A PARI DELLA P 2
FACCIA TANTO MALE A QUESTA POVERA ITALIA .
ATTENTI VOGLIONO METTERCI SUI ROGHI
ZAPATERO PREPARATI AD ACCOGLERCI ,COME PERSEGUITATI POLITICI .
TANTO ORMAI COMANDANO LORO I CATTOTROLLS .
GARIBALDI DOVE SEI ????? PORTA PIA ,,NESSUNO TI CONOSCE PIU’
IL SANGUE VERSATO PER FARE QUESTA ITALIA NON CONTA PIU’
NULLA??? CATTANEO ,CRISPI ,MAZZINI,PISACANE,MASSIMO D’AZZEGLIO,GUERRAZZI,TOMMASEO,ARMELLINI MANNIN,FUSINATO,
TORELLI,MARGARET FULLER,SAFFI,GIUSEPPE MONTANELLI.CICERUACCHIO,ECC,,,
E TUTTI QUELLI MORTI PER UNA ITALIA LAICA LIBERA DALLA INGERENZA ECLESISTICA
VI PREGO RISORGETE VI PREGO RISORGETE SALVATECI .
ANCORA UNA VOLTA ???
BEATA QUELLA NAZIONE HO STATO CHE NON HA BISOGNO MAI DI EROI.

Daniela

ma quale unità del paese? Incredibile dicono sempre più cazzate.

Kaworu

francesco, va che se ti levi le fette di prosciutto dagli occhi, ci vedi meglio.

perchè la realtà è un po’ diversa dal tuo mondo mi sa.

Ernesto

Francesco ha perfettamente ragione. I DiCo sono un insulto ignominioso. Figuriamoci se mi metto a fare una dichiarazione “contestuale ma non congiunta”!
Meglio così. Chi è disposto a vivere in un paese così moralmente malsano come l’Italia, merita di subire.
Le frontiere sono aperte. Tanto a cambiare le cose c’hanno provato in tanti e nessuno c’è mai riuscito.

Asatan

I DICO sono malfatti, ma sarebbero almeno stati un passo avanti.

Quanto al fatto che i conviventi vogliono i diritti ma non i doveri… Lo sapete che per la legge italiana se convivi con qualcuno compare sullo stato di famiglia, hai il dovere dell’assitenza morale e il dovere dell’assitenza economica finchè uno dei due non cambia residenza? Sono gli stessi doveri dei coniugi sposati, se non lo aveste notato.

I miei genitori sono stati assieme la belelzza di 18 anni, sullo stato di famiglia era scritto così.

Si certificha che in via xxx p residente le seguente famiglia:
Padre: xxxx
Madre: xxxx
Figli: xxx

I doveri dei genitori verso i figli sono identici a prescindere dal matrimonio o meno.

Dunque, visto che i doveri ci sono già tutti, perchè non dare anche i diritti?

Arcturus

Facciamo una riflessione. Codesti DICO, senza entrare nel merito, sono stati un importante banco di prova per testare il tasso attuale di democrazia in Italia. Dunque, l’Europa più progredita (quella che da decenni riconosce, convive e si misura con la poliedricità dei suoi cittadini) si pone il problema, civilmente, della nuova natura della famiglia e riconosce, a fronte di una gamma assai diversificata di possibilità, pari diritto a ogni forma di aggregazione familiare basata sull’amore e l’assistenza reciproca. Ricaduta e corollario del fatto diviene la messa al bando di ogni discriminazione e dell’omofobia. Bene. Tutti i paesi membri prendono le loro decisioni, più o meno restrittive. OK. L’Italia fa finta di niente finché può, poi è costretta ad esprimersi. Ed è subito bagarre: tutti si sentono in dovere di eccepire, soprattutto quelli che una famiglia non ce l’hanno, o quelli che di famiglie ce ne hanno già un paio o tre ma ritengono che sia cosa che deve restare privilegio di pochi. Improvvisamente, dopo decenni di ipocrita sonnacchia, tutti si stracciano le vesti per il futuro della famiglia tradizionale (peraltro già morta e sepolta da tempo, e per ragioni sue). E si assiste agli spettacoli più bizzarri: parlamentari cattolici concubini che già si giovano di una legge ad hoc che assiste il loro concubinaggio ma che si schierano contro le coppie di fatto; parlamentari cattolici divorziati e risposati che sentenziano di avere nel papa e nei vescovi i loro unici consiglieri etici; vergini di ferro che si masturbano col cilicio che definiscono l’omosessualità una perversione; raccomandati dell’ultima ora che intravedono complotti gay in ogni dove; comunisti che si ritirano asceticamente in meditazione; fascisti che si barcamenano tra una manganellata e una garrota. A non dire poi dei vescovi che fanno, come sempre, il loro sporco mestiere. E’ un tumulto generale. Tutti dicono tutto e il contrario di tutto: falsificano i dati statistici, si inventano soldaggi improbabili, millantano il sostegno dell’intera popolazione, preconizzano un futuro torvo e apocalittico. E quel che è peggio, è che i più cattivi, quelli che hanno anche interessi economico-politici nella faccenda, si sentono autorizzati a pronunciare frasi che lasciano di stucco per la loro violenza e insolenza (al punto che l’Europa stessa si adonta). E qui? Il silenzio, nel migliore dei casi solo un po’ imbarazzato. A quel che so, non c’è stato neppure un giudice che abbia avuto il coraggio di aprire un’inchiesta per diffamazione. Che triste figura! Messa alla prova con le istanze più organiche ad una armonica internazionalizzazione, l’Italia mostra il peggio di sé. In Europa non si entra con la TAV (che è uno scempio, peraltro), ma con una politica sociale civile e aperta allo scambio internazionale. A proposito, mi domando come farà l’Italia a risolvere il problema della reciprocità: se due uomini spagnoli regolarmente sposati si trasferiscono in Italia per lavoro e vi restano per qualche anno, hanno diritto ad essere riconosciuti pure qui come coniugi. Se un cittadino spagnolo che risiede in Italia sposa e vuol fare venire qui un cittadino extracomunitario, deve poterlo fare e potrà farlo; ma questo stesso diritto che lui esercita in Italia non potrà essere esteso a un cittadino italiano nelle stesse condizioni, e naturalmente la lista delle stranezze giuridiche è ben più lunga. Per l’ennesima volta l’Italia si conferma lo zimbello d’Europa.

lik

@ Arcturus

Veramente i verdi francesi sono favorevoli alla TAV e comunque l’italia non è il paese più indietro per i diritti dei gay. La situazione in Polonia e in altri paesi dell’est è molto più difficile. Poi cosa vuol dire “politica sociale civile e aperta allo scambio internazionale?” sono frasi fatte che non significano nulla. Cerchiamo di non mischiare la questione dei diritti dei gay con la tav.

Markus

@ FEDELE

Ti faccio subito il corso accelerato di diritto.
In Italia il rapporto affettivo vale più di quello di sangue. Per questo motivo è possibile l’istituto dell’adozione e sottrarre i minori a genitori incapaci di curare adeguatamente le loro necessità

Chi dovrebbe fare un corso di diritto è chi ritiene che feto e/o embrione sono delle persone in senso giuridico… lo vogliamo fare un bel processo per omicidio colposo ogni volta che si scopa senza contraccettivo o una donna perde il bambino naturalmente entro il terzo mese ? Lo vogliamo dare un bel tentato omicidio preterintenzionale ogni volta che si prova ad avere un figlio e non ci si riesce, ma si fa morire un povero embrione? Per il partner ovviamente ci sarà il concorso di colpa… ma non so come la metteremo con la ripetizione del reato… considereremo le coppie senza figli dei delinquenti abituali ? I razionalisti pensano alle conseguenze di quello che dicono, i fedeli a volte no, mi sembra.

Caro Fedele, il diritto è una cosa seria. Tu lo confondi con una arbitrarietà espressa in norma giuridica. Pazienza, c’è sempre tempo per studiare. Buon lavoro.

Arcturus

@ lik

Complimenti per l’ottima capacità d’intendere fischi per fiaschi! Della serie: ecco la dimostrazione che in Italia uno dei problemi maggiori è la legittimazione indiscriminata della babele dei linguaggi. Scusa la modestia, ma figùrati se io mi metto banalmente a “mischiare la questione dei diritti dei gay con la tav”. Evidentemente l’evocazione della TAV (che è comunque un obbrobrio, lo rimarco) era funzionale all’idea metaforica di “porta” sull’Europa. Ma capisco, per te la metafora non è pane di tutti i giorni… Circa la Polonia: scusami, io ho parlato di “Europa più progredita”. Secondo te la Polonia rappresenta una punta avanzata dell’Europa? E non mi si sfracelli la pazienza con la nutella (metaforicamente spalmabile) della caduta del comunismo, perché non ne posso più di revisionismi ad hoc per santificazioni urbi et orbi. E infine, cosa vuol dire “politica sociale civile e aperta allo scambio internazionale”? Mi spiace che non ci arrivi, forse la tua visione cattolico-centrica (e anche un po’ strapaesana) ti impedisce di intendere che l’unica possibilità di crescita sociale e civile è in seno all’Europa, ma in quel consesso non si può accedere con le durezze isteriche dei vescovi omofobi, con le clientele simil-mafiose dei nostri imprenditori, con i timori reverenziali e ipocriti dei nostri politici. “Scambio internazionale”, in tutti i sensi, significa COMUNICAZIONE in funzione dell’accoglimento del diverso come ricchezza. Ma capisco, per te che stai lì a masturbarti l’ombellico, è uno sforzo un po’ troppo gravoso.

Emilio Gargiulo

@Arcturus: cosa pretendi dall’unico neurone di lik? Si sente solo, per questo urla.

fedele

@Markus

Markus cambia discorso e dice di volermi fare un corso di diritto. Avrei gradito che invece di fare il cattedratico (forse insegna ad Oxford) avesse contraddetto quanto da me sostenuto. Ma non può farlo per due semplici motivi: 1) quanto da me detto è vero, è condiviso ed è condivisibile anche da chi vorrebbe legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso 2) la sua conoscenza del diritto è pari alla mia della lingua cinese. Gli auguro, se si compra un manuale bignami con i rudimenti delle discipline giuridiche, buona lettura.

Giol

IL “family day” è apologia di omofobia. Dovrebbe essere fuori legge.

anteo

infermieraaaaaa!
c’è una mentecatta col cilicio che sbraita “serenamente”

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