I pregiudizi del laico

Su «Micromega» con un lungo saggio Flores d’Arcais attacca il libro di Benedetto XVI con toni livorosi e poco attendibili.

Papa Ratzinger lo ha messo nero su bianco: il suo Gesù di Nazaret (Rizzoli) – uscito due settimane fa come prima parte di un’opera al cui completamento sta lavorando e che «non è in alcun modo un atto magisteriale» – può ovviamente essere criticato, ma ha bisogno di un «anticipo di simpatia senza il quale non c’è alcuna comprensione». E la prima ampia critica del libro, che viene pubblicata oggi su «Micromega» a firma del suo direttore Paolo Flores d’Arcais, conferma quanto ha scritto Benedetto XVI. Il lungo testo infatti è del tutto privo di quell’atteggiamento necessario alla conoscenza di qualsiasi realtà e anzi dimostra un pregiudizio – nel senso etimologico di giudizio a priori – che finisce per trascurare il libro del papa e impedisce di capirlo.
Il saggio del filosofo italiano, intitolato Gesù e Ratzinger tra storia e teologia, è molto lungo e tuttavia avverte di essere «un provvisorio e parziale (anzi parzialissimo) insieme di appunti» che sarà sviluppato in un libro, annunciato per l’autunno. In effetti il testo si presenta come una raccolta di osservazioni – ricavate da una bibliografia «soprattutto anglosassone» (molto lacunosa) – sulla questione del Gesù storico e sul suo rapporto con la tradizione cristiana. Osservazioni che intendono criticare a fondo il Ratzinger dell’Introduzione al cristianesimo (il commento al Credo apostolico che già nel 1968 ebbe in Germania un clamoroso successo) e del recentissimo libro su Gesù.
In realtà la critica di Flores d’Arcais non «smentisce e demolisce in modo analitico e dettagliatissimo le pretese di Papa Ratzinger» – come recita con enfasi pubblicitaria il sommario del saggio – ma si contrappone soprattutto alle affermazioni generali di Ratzinger affastellando, senza troppo ordine e con una certa approssimazione, argomenti risaputi, come per esempio quello della pluralità dei cristianesimi: fenomeno ben noto agli storici e che non contraddice per nulla l’argomentare di Benedetto XVI. Il quale ne è naturalmente al corrente, e dimostra anzi di avere uno sguardo molto più largo e aggiornato di quello degli autori utilizzati dal direttore di «Micromega». Basti ricordare l’attenzione di Ratzinger, puntuale e rigorosamente storica, rivolta all’importanza di tutto il giudaismo ellenistico e degli scritti di Qumran oppure al rapporto fra la tradizione giovannea e quelle sinottiche.
Poco persuasiva storicamente è poi la considerazione indistinta delle diverse correnti del cristianesimo primitivo – da quelle giudeocristiane ai sistemi gnostici – e, per quanto riguarda la formazione del corpus neotestamentario, il prescindere completamente sul piano storico dalla prospettiva “canonica” che il Gesù di Benedetto XVI invece valorizza. E ancora, per quanto riguarda il contesto ebraico e il rapporto con l’ebraismo attuale, appare meno anacronistico il confronto di Ratzinger con Jacob Neusner rispetto all’utilizzazione che Flores d’Arcais fa di Geza Vermes, altro autorevole studioso ebreo.
Per essere davvero stringente (ed eventualmente convincente) la critica del filosofo a Ratzinger dovrebbe insomma confrontarsi sul Gesù storico . […]

Bisogna soltanto sperare che Flores d’Arcais riveda questo «insieme di appunti» ed eviti nel suo prossimo libro l’immancabile e gratuita accusa di oscurantismo fideista che su «Micromega» rivolge al Gesù di Benedetto XVI. Che nella prospettiva di fede va al di là del metodo storico, ma certo non ne prescinde. Proprio come la fede non prescinde dalla ragione.

Il testo integrale dell’articolo di Gian Maria Vian è stato pubblicato sul sito di Avvenire

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16 commenti

nihil84

Per avere fede non sono necessarie ignoranza e mancanza di razionalità; certo aiutano.

Lamb of God

“Proprio come la fede non prescinde dalla ragione”

Un po’ come Wolverine non prescinde dallo scheletro di adamantio, il problema è che Logan, come Gesù, esiste solo nella fantasia e credere alle favole penso sia bello ma irragionevole, cocco.

Sknit!

Marco G.

Il solito comma 22: il libro si può criticare, ma se uno critica non ha capito cosa c’è scritto…

Kaworu

benedetto XVI… il papa del fraintendimento sempre e comunque -_-

Arcturus

Quanta spocchia! Ha presente il prezzolato estensore di codesto articolo le regole minime del dibattito culturale? Come si fa a scrivere: “Bisogna soltanto sperare che Flores d’Arcais riveda […] ed eviti”… eviti che? Può pure capitare di essere in totale disaccordo, non per questo si chiede di “evitare”… Uffa! Se solo dio esistesse, li sterminerebbe tutti.

Marco G.

In effetti quando Paparatzi aveva detto che il suo libro si poteva criticare mi era sembrato un po’ strano: Adesso capisco meglio. Voleva dire: però vi dovete studiare il latino, il greco, l’ebraico, gli scritti di Qumran, gli gnostici, gli Apocrifi, sant’Agostino, san Girolamo, san Tommaso, Lutero, Bultmann, Barth e altre cose simili per il quale nessuno vi pagherà mai un centesimo per cui l’unico modo per farlo è se andate a vivere sotto un ponte… intanto io mi faccio un bel tour promozionale planetario con i vostri soldi

Enrico Bacciardi

Carino che, di fronte a critiche precise, la contromossa siano affermazioni del tutto vaghe.
Tipo:

“una bibliografia «soprattutto anglosassone» (molto lacunosa)”;
ma lacunosa in che senso? Che tesi mancano?

“Poco persuasiva storicamente è poi la considerazione indistinta delle diverse correnti del cristianesimo primitivo – da quelle giudeocristiane ai sistemi gnostici -“;
ma come “poco persuasiva”? Dove sbaglia? Dove sono gli errori, dove le prese di posizione non motivate o debolmente motivate?

libera

Tutti possono essere criticati, anche i critici. Anche Flores D’Arcais può essere criticato.
Poi ci sono critiche illuminanti (Massimo Cacciari) e critiche di molto più basso livello (Flores d’Arcais)

fedele

Tutti possono criticare ed essere criticati. Anche i critici. O forse Flores d’Arcais e detentore della verità assoluta e si commette un crimine di lesa maestà a discutere il suo grande saggio che “smentisce e demolisce in modo analitico e dettagliatissimo le pretese di Papa Ratzinger”?. Cecate di aprire le menti. Cercate di non essere bigotti. Cercate di essere veramente “laici”.

Magar

L’argomento di questi due libri non mi interessa proprio. Chi se ne importa del falegname…

zumpappa

Purtroppo l’esegesi è cosa tosta. Io non mi metto a criticare l’uso di reattori nucleari autofertilizzanti, perché non ne capisco niente. L’esegesi richiede enormi conoscenze (oltretutto l’hanno studiata quasi solo i credenti), quindi chi ne parla alla cazzo di cane dice sciocchezze, e peggio per lui. Non è questione di circolo vizioso. E’ che prima bisogna conoscere, poi esprimere giudizi…

emel

>Purtroppo l’esegesi è cosa tosta
>

pfffttt, come l’astrologia…

AHAHAHA

Giovanni Coviello

E’ davvero sconcertante, deprimente, come bene lascia intendere Jean Meslier, scoprire che un saggio importante – quasi un libro – di un bravo e apprezzato filosofo, direttore di una prestigiosa rivista di tematiche filosofiche come MicroMega, venga commentato (per modo di dire, cioè aggredito con modi volgari e preconcetti, questi si…) quasi soltanto da fonti come Avvenire. Ma tamt’è, facciamocene una ragione. Evidentemente i commenti veri, quelli d’avvero analitici e seriamente riflessivi (anche fossero in disaccordo) tardano a venire perchè MicroMega n. 3/2007 è ancora in distribuzione (io stesso, abbonato, non l’ho ancora ricevuto; non vedo l’ora che arrivi per leggerlo con gusto e immenso interesse – specie dopo aver appena terminato la lettura dell’Inchiesta su Gesù di Augiai e Pesce).

Giovanni Coviello

E’ davvero sconcertante, deprimente, come bene lascia intendere Jean Meslier, scoprire che un saggio importante – quasi un libro – di un bravo e apprezzato filosofo, direttore di una prestigiosa rivista di tematiche filosofiche come MicroMega, venga commentato (per modo di dire, cioè aggredito con modi volgari e preconcetti, questi si…) quasi soltanto da fonti come Avvenire. Ma tamt’è, facciamocene una ragione. Evidentemente i commenti veri, quelli d’avvero analitici e seriamente riflessivi (anche fossero in disaccordo) tardano a venire perchè MicroMega n. 3/2007 è ancora in distribuzione (io stesso, abbonato, non l’ho ancora ricevuto; non vedo l’ora che arrivi per leggerlo con gusto e immenso interesse – specie dopo aver appena terminato la lettura dell’Inchiesta su Gesù di Augias e Pesce).

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