Sinistra al Family Day? Ricordate l’amore di Togliatti e Iotti

A Lucia Annunziata («Perché vado al Family Day», su La Stampa del 26 marzo) va dato atto di una cosa: la sua agghiacciante sincerità. Lei dice esattamente quello che pensa tanta sinistra, ma non ha il coraggio di dirlo, o lo dice sottovoce. E la vogliamo ringraziare, perché oggi, come diciamo da tempo, la vera questione è la contrapposizione tra diritti sociali e diritti civili che appartiene alla storia ottocentesca e il fatto che la sua riproposizione si ricollega a una sorta di smarrimento, che tende a riportarci indietro, al passato remoto, più che farci guardare avanti, alla società che pensavamo di intravedere e che tanto vorremmo contribuire a costruire. Sono tanti anni che i giuristi parlano di famiglie, non tanto per tener conto di una pluralità di modelli normativi, ma per adeguarsi alle indagini empiriche. È un dato tanto evidente da non meritare spiegazioni. Forse basterebbe parlare con i bambini. Quelli che vivono solo con la mamma o con il papà pensano di far parte di una famiglia. E lo pensano anche quelli delle tante famiglie allargate e ricomposte.

Possiamo dare questo per acquisito? Se, sì, che senso ha ricordare, come fa Lucia Annunziata, che «nella storia del movimento operaio, la famiglia è sempre stata un punto fermo della propria identità sociale»? Purtroppo il senso lo si ritrova nell’affermazione che segue, in cui si parla di austerità e moralismo nella sua relazione storica con la vita personale e familiare e di orgogliosa opposizione rispetto alle «libertà» del mondo borghese.

Siamo alle solite. Riecco spuntar fuori l’antico vizio dei comunisti italiani di definire i diritti individuali, i diritti civili come diritti borghesi! Quel vizio «liberticida» che tante vittime ha fatto e tanto lontano dalla vita della gente ci sta portando oggi. Ma perché per difendere il modello familiare ci si deve appellare all’etica? I diritti civili hanno a che fare con le libertà individuali, chiamiamoli con il loro nome, per favore. E poi, quel modello familiare a cui oggi si appella, non è lo stesso modello di famiglia patriarcale che lei, Annunziata, ha combattuto quando era femminista? […]

Peraltro ci sorge il dubbio che la manifestazione del 12 maggio nasca in realtà non tanto per unire il Paese, ma per dividerlo, proprio in nome d’una battaglia identitaria e ideologica che ha il solo obiettivo di spingere una parte importante della famiglie italiane, quelle «irregolari», fuori dal quadro. E allora, una volta di più ci chiediamo se sia davvero meglio per la sinistra italiana aderire, oppure se abbia maggior senso lasciarsi alle spalle una volta per tutte proprio quel passato moralista ricordato da Lucia Annunziata nel suo articolo. Magari nel nome di una giustizia postuma resa a una delle più grandi storie d´amore che appartengono alla storia della sinistra italiana: quella di Palmiro Togliatti e Nilde Iotti, costretti a vivere per troppi anni in clandestinità al sesto piano di Botteghe Oscure proprio in quanto erano una «famiglia irregolare» anche agli occhi del loro stesso partito.

Il testo integrale dell’articolo di Andrea Benedino e Anna Paola Concia è stato pubblicato sul sito de La Stampa

4 commenti

Un Socialista Europeo

Trovo quantomeno singolare l’articolo della Annunziata. Lei, talmente lontana dagli ideali del partito comunista, rispolvera l’identita` del movimento operaio? Sembra Berlusconi che si definisce l’unico vero politico socialista italiano. Lei e` l’emblema della deriva centrista populista della classe dirigente DS: una tragedia tutta italiana.

Stendiamo un velo pietoso, anche se a questo punto ci vorrebbe un’intera trapunta pietosa.

Malkav

Secondo me sarebbe divertente se tutta la sinistra scendesse in piazza, naturalmente accompagnata da un gioioso gay pride di dimensioni epocali.. tutti insieme a manifestare per la famiglia, perchè alla fine chi l’ha detto che debba per forza essere eterosessuale e fondata sul matrimonio?

Altrimenti succederà che i vari bigottazzi di sinistra andranno in piazza a dire l’Ave Maria per mantenersi in buoni rapporti con le gerarchie ecclesiastiche, e l’avranno vinta i fascisti / ultracattolici.

Just my 2 cents..

gianni

Angela Finocchiaro aveva garantito che entro gennaio si sarebbe fatta la legge sulle unioni di fatto, siamo a fine marzo e per motivi vari e sospetti la sinistra si sta rimangiando quanto detto, che fiducia possiamo avere noi cittadini in questi politici e in questa sinistra? meglio la destra che almeno dice chiaro quello che vuole.

raphael

*gianni
meglio la destra che almeno dice chiaro quello che vuole
peccato che sia clericale e dunque vada chiaramente contro i nostri interessi….laici

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