Copenaghen: demolita la «Casa della gioventù», al suo posto una chiesa per una setta

Una ruspa per le demolizioni, l’enorme palla di cemento che colpisce fino ad abbatterlo l’Ungdomshuset, la «Casa della gioventù», il cui sgombero ha causato una delle più grandi rivolte di piazza in Danimarca, almeno da dieci anni a questa parte. Ieri mattina gli operai sono arrivati alle otto, con il volto coperto per non farsi riconoscere. Una misura di sicurezza. Intorno a loro, però, nessuna protesta. Solo lacrime. Tantissime. E poi fiori deposti a terra, canti, biglietti di addio e uno striscione: «Potete abbattere i muri, ma le fondamenta restano». La distruzione del caseggiato di mattoni nel quartiere Noerrebro di Copenaghen è stato un vero e proprio lutto per i ragazzi che avevano occupato il centro sociale. Ma anche per tante persone della sinistra danese che, per un verso o per l’altro, sono state «iniziate» alla politica proprio in quel luogo. Che da ieri è un mucchietto di calcinacci. […]
Proprio tra quelle mura, il 29 agosto del 1910, Rosa Luxemburg e Clara Essner Zetkin proclamarono l’8 marzo giornata della donna, in occasione della seconda conferenza delle donne dell’Internazionale socialista. In quella stessa occasione si discusse anche del voto alle donne come diritto universale, e non legato al «censo» come chiedevano le suffragette. Sempre in quell’edificio di mattoni aveva parlato niente meno che Vladimir Ilic Ulianov, ovvero Lenin. Insomma, un pezzo di storia, aldilà delle polemiche contro l’occupazione dell’edificio e delle strane compravendite che lo hanno interessato (gli ultimi proprietari sono i rappresentanti di una setta cristiana). La palazzina era stata costruita nel 1897 in quello che era un quartiere operaio, proprio per offrire ai lavoratori un luogo di incontro. Era l’equivalente di una «casa del popolo» (e in effetti si chiamava «Folket hus»), dove avevano la loro sede sindacati e associazioni . Poi, verso gli anni ’60, fu abbandonato: i sindacati si trasferirono in una nuova sede. […]
Fino al 2000, quando il palazzo fu venduto dal municipio a una società . Un’offerta di acquisto era venuta già da allora dalla setta cristiana «La casa del padre», ma il municipio l’aveva scartata ritenendola poco seria. La portavoce della setta disse che aveva avuto una specie di visione leggendo uno striscione che gli occupanti avevano appeso fuori dalle mura per protestare contro la messa in vendita dell’edificio. Diceva più o meno: «In vendita, con 500 psicopatici venuti dall’inferno». Chiaramente il motto era ironico. Ma, evidentemente, non per la setta che da allora ha fatto di tutto per impossessarsi dell’edificio. E ci è riuscita, perché a un certo punto la società che aveva acquistato il palazzo l’ha rivenduto proprio alla «Casa del padre».
Ieri, quindi, per la setta cristiana si è compiuta la « missione»: abbattere l’edificio. La portavoce della setta, Ruth Eversen, si è giustificata spiegando che all’interno, ormai, era tutto inutilizzabile. Gli occupanti pensano che, ora, i proprietari rivenderanno il terreno, perché l’unico obiettivo era quello di distruggere la palazzina. […]

L’articolo completo è raggiungibile sul sito del Manifesto

28 commenti

Enrico Greco

Pezzi di me***… Dobbiamo arrivare al punto di demolire il parlamento per costruire una basilica prima di far qualcosa?

Lamb of God

Scusa ma debbo dar ragione alla setta, loro hanno comprato il terreno e son liberi di farci quel che vogliono, così come chiunque di noi è libero di comprare terreno consacrato e farci un cinema porno.

Hanmar

Facciamo una bella raccolta di fondi ed apriamo un sexy shop davanti a San Pietro?
Saremmo sicuramente in perdita, ma vuoi mettere…

Saluti
Hanmar

Lazarus Long

Purtroppo questa volta mi trovo d’accordo con la setta (e me ne voergognoun po’), ma se lo stabile era in vendita quelle decine di migliaia di persone potevano metterci 10 euro a testa e comperarlo, anche perchè non credo che il prezzo richiesto fosse esorbitante!

Carlo

Mah, insomma se era storico come dicono non capisco perche’ e’ stato venduto, tanto piu’ se poi e’ stata abbattuto. Certo, e’ anche vero che ci si sarebbe potuti mobilitare per comprarlo….

Enrico Greco

Era comunque evidente che la setta ha comperato il terreno solo per demolire lo stabile… sono stati molto furbi, hanno avuto la loro ghiotta occasione e l’hanno colta al volo… 1-0 per loro…

Daniele Gallesio

I ragazzi lo occupavano abusivamente.
La setta l’ha comprato legalmente.
Che il legittimo proprietario sia una setta o un pizzicagnolo non deve interessare lo Stato.

Stefano

Anche io sono daccordo che moralmente hanno ragione i ragazzi ma legalmente ha ragione la setta. Probabilmente l’errrore è stato fato da chi ha venduto lo stabile alla setta senza prima prima chiedere a chi da così tanto tempo lo occupava!

Sydbarrett76

Lo scandalo è che il comune abbia venduto QUELLO stabile: era un edificio storico

“Proprio tra quelle mura, il 29 agosto del 1910, Rosa Luxemburg e Clara Essner Zetkin proclamarono l’8 marzo giornata della donna, in occasione della seconda conferenza delle donne dell’Internazionale socialista.”

è un po’come se radessero al suolo la casa di Garibaldi a Caprera per farci un Mc Donalds. QUEL terreno non andava venduto e QUEL palazzo non andava distrutto, non è solo una disputa legale. In certi casi uno Stato ha il dovere di impedire certi scempi, anche se legalmente poteva aver ragione il proprietario.

Steve

Stavolta quel gruppo religioso ha ragione. La proprietà privata va rispettata e i teppisti non possono impossessarsi delle cose altrui per farne base per vandalismi di ogni genere

Franco Siccardi

Steve, allora se compero il Colosseo ho il diritto di buttarlo giu’ e costruire una moschea???

Franco Siccardi

..e poi, per definizione, i gruppi religiosi, piccoli e grandi, hanno sempre torto!!!

Don Zauker

Non mi risulta che se ne facesse “base per vandalismi di ogni genere”.
Tutti così i radicali, pronti a sfrantegare i marroni con la disobbedienza civile (che è una forma di protesta illegale), ma strenui paladini della legalità se si mette in discussione la proprietà privata.
Peraltro, il punto – ha ragione Syd, come spesso accade – è che un edificio che ha valore storico si tutela, non si abbatte.

Leo55

@Steve

Concordo pienamente con Don Zaucker….che c…zo c’entra la proprietà privata con questa vicenda? Inoltre la proprietà privata viene molto ma molto dopo altri interessi sociali quali la storicità di uno stabile o l’uso che ne facevano i ragazzi del centro sociale, comunque mille volte più importante e da tutelare che non l’interesse di una setta di bigotti invasati.
Cari amici radicali , come già qualcun’altro vi ha detto….anche stavolta ce li avete triturati (i maroni) con sta’ storia della proprietà privata.

Lamb of God

Non sono affatto d’accordo con chi dice che un edificio dell’inizio del 900 (altro che Colosseo!) di proprietà del Comune di Copenaghen non possa esser venduto al miglior offerente, chiunque egli sia. Fra l’altro lo stesso comune ha precedentemente messo a disposizione dei ragazzi (tutti abusivi) 1.5 milioni di euro per comprare un nuovo stabile da convertire legalmente in un nuovo centro sociale; se questi hanno detto di no per una presunta storicità della costruzione o, più probabilmente, per una questione di principio beh, hanno torto marcio.

Daniele Gallesio

Leo55:

Pazienza, nell’Uaar ci siamo anche noi. Dovrai sopportarci come noi sopportiamo te.
Ognuno rimarrà della propria opinione. Nessuno sarà ridotto al silenzio.
Il collante dell’Uaar è volutamente solo il laicismo. L’Uaar è aperta a tutte le visioni del mondo non religiose, e fra queste anche quelle liberiste.
Se ciò ti disturba le gonadi, nessuno ti impedisce di frequentare siti di sinistra dove certo non verrò a dire la mia.
Finché sei qui, sarebbe carino che dicessi la tua contestando chi ti pare, ma senza scazzo verso quelle posizioni politiche che non coincidono con la tua, ma sono ammesse dallo Statuto dell’Uaar. 😉

Saluti atei, laicisti, liberisti
Daniele

Leo55

@Daniele Gallesio

Se la questione è reciproca non ho niente da obiettare.
La cosa cambia leggermente quando noto una certa spocchia e indolenza ad essere criticati nelle proprie posizioni politiche…..in specialò modo quando si denotano posizioni fortemente contradditorie con gli assunti razionalisti ed atei.

Saluti atei , razionalisti e comunisti.

Leo55

@Daniele Gallesio

Se ciò ti disturba le gonadi, nessuno ti impedisce di frequentare siti di sinistra dove certo non verrò a dire la mia.

Prima dici che nessuno sarà ridotto al silenzio , poi emetti simili sentenze…..strano, pensavo di trovarmi in un ambito libero, più che “liberista”……forse è vietato esprimere pareri contro il liberismo? Se è così fatemelo sapere, anche perchè andandomi a rileggere lo statuto dell’UAAR non mi sembra di aver trovato riferimenti in merito…..o forse non mi sono accorto di scrivere su un sito orientato a destra??

Di nuovo saluti

Atei, razionalisti e comunisti (in ordine d’importanza)

Emilio Gargiulo

Chissà perché sono sempre i cosiddetti “liberisti” che esordiscono con frasi fatte contro la sinistra, con preconcetti contro il comunismo, e non accade mai il contrario.
Chi mi sa spiegare ciò? Quale razionalità c’è dietro ciò? O forse è un pregiudizio “religioso”?

Daniele Gallesio

Leo55 scrive:
8 Marzo 2007 alle 15:57

@Daniele Gallesio

Se ciò ti disturba le gonadi, nessuno ti impedisce di frequentare siti di sinistra dove certo non verrò a dire la mia.

Prima dici che nessuno sarà ridotto al silenzio , poi emetti simili sentenze…..strano,

No, non è strano.
È solo una risposta alla tua tollerante osservazione (grassetti miei):

«Cari amici radicali , come già qualcun’altro vi ha detto….anche stavolta ce li avete triturati (i maroni) con sta’ storia della proprietà privata.

che tu hai fatto qui.

Ribadisco il concetto.

Se il fatto che ci siano soci Uaar che lasciano commenti non in linea col tuo pensiero non ti urta troppo il sistema nervoso, allora non vedo perché tu ti debba alterare tanto da lasciare tu commenti intolleranti nei confronti dei “cari amici radicali” che dovrebbero smetterla di triturarti i maroni con le loro irritanti idee.

Se invece, leggere opinioni di atei di destra disturba troppo le tue gonadi tanto da non riuscire a esprimerti senza rimarcare che gli amici radicali ti stanno sulle palle… non vedo perché l’intollerante dovrei essere io! 😀

Su, dài… facciamo pace, che a me l’egemonia di sinistra nell’Uaar non dà per nulla fastidio finché mi sento sopportato.

Daniele Gallesio

Emilio Gargiulo scrive:

Chissà perché sono sempre i cosiddetti “liberisti” che esordiscono con frasi fatte contro la sinistra, con preconcetti contro il comunismo, e non accade mai il contrario.

Mai? 😯

Nemmeno qui??? 😆

Suvvia… cerca di essere obiettivo…

Leo55

@Daniele Gallesio

Alla prossima sparata di Lik, Zumpappa, Diego, Zorro e qualche altro contro il comunismo e i valori della Resistenza ti chiamerò subito in causa.
Inoltre , se ci è possibile, non continuiamo a linkare i post precedenti per evidenziare una semplice battuta, quasi a voler bollare per una parola o una frase estrapolata da un contesto più ampio il pensiero di qualcuno ora e per sempre:….mi sembra il metodo di Lik…

Daniele Gallesio

Leo55:

Zorro e Zumpappà lasciamoli da parte che non sono Uaarini ma “della concorrenza”.

Io personalmente non credo di aver mai fatto sparate contro il comunismo né contro la Resistenza, né di aver appoggiato sparate altrui in tal senso.
Se l’ho fatto me ne scuso.
Anzi, talvolta mi sembra di essermi espresso in favore dei soci di sinistra quando mi sembrava che alcuni soci di destra li stessero attaccando.

Altra cosa è non poter esprimere critiche specifiche e pacate su episodi realmente avvenuti durante la Resistenza. Non credo che sia la stessa cosa che sparare a zero contro la Resistenza in quanto tale.

Dai io non voglio litigare fra noi atei per motivi extra-statuto. Veramente.
Sono tantissimi i temi su cui siamo d’accordo pur essendo tu di sinistra e io di destra (non riesco più a essere di *questa* destra… vorrà dire qualcosa).
Scopo dell’Uaar dovrebbe essere concentrarci su ciò che ci unisce, tollerando ciò che ci divide, pur potendo esprimere ognuno le proprie opinioni e criticare le opinioni altrui.

Quello che mi è sembrato spiacevole è stato il modo.
Può darsi che tu abbia avuto la stessa sensazione nei confronti del mio modo.
Mi spiace.
Volevo esprimere senza vergogna la mia posizione in maniera netta ma non arrogante.
Se sono risultato arrogante ti cheido scusa.

Se per te va bene, io riterrei l’incidente chiuso.

Saluti amichevoli.
Daniele

Leo55

«Cari amici radicali , come già qualcun’altro vi ha detto….anche stavolta ce li avete triturati (i maroni) con sta’ storia della proprietà privata

Inoltre, caro Daniele, a meno che l’interpretazione della lingua italiana assuma significati di volta in volta diversi a seconda delle circostanze e di chi scrive; non mi sembra affatto che la frase, per quanto colorita, avesse in qualche modo valenza discriminatoria , o peggio emarginante nei riguardi dei radicali con i quali condivido grandissima parte dei contenuti delle battaglie per l’affermazione delle libertà individuali e culturali.
Ci mancherebbe altro che da un punto di vista razionalista e ateo mi mettessi a discriminare chi, probabilmente, la pensa come me , diciamo almeno sul 90 per cento delle cose. 😎

Salutissimi

Leo55

SEi stato più veloce di me…il mio post va letto prima del tuo.

Di nuovo salutissimi con simpatia e collaborazione.

Daniele Gallesio

A me era sembrato che quella frase volesse manifestare un fastidio per la nostra presenza.
In assenza il tono della voce… può capitare di prendere per rabbia quel che voleva essere solo ironia.
Meglio così.

Cercherò di essere meno permaloso in futuro. 🙂

Scusa, ma a volte sentirsi in minoranza fa vedere attacchi anche là dove non ci sono.

Ciao
Daniele

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