Folto pubblico per l’UAAR a Bolzano

I 400 posti in sala non sono stati sufficienti per la conferenza organizzata ieri sera dal circolo UAAR di Bolzano, che ha visto la partecipazione di Margherita Hack, Giorgio Galli e Giorgio Villella. E’ andato a ruba anche il materiale informativo sull’associazione. I quotidiani locali hanno dato ampio risalto all’evento.

27 commenti

Vassilissa

OTTIMO,COMPLIMENTI
Bolzano sembra una cittadina così conservatrice e invece…. bravi.

Fabris

Bella notizia!

Ho già prenotato le mie vacanze estive in provincia di Bolzano.

giuseppegalizia

bella notizia la gente lentamente sta cambiando e si rende conto delle sciocchezze e del modello divita antistorico e medievale che pretendono le religioni,come al solito come x la rai ed i mezzi di informazione vige la censura dittatoriale vaticana,ma questo oltre ad essere contrastato,non servira a fare emancipare gli italiani.
giuseppegalizia berlino

davide

C’è anche da dire che Bolzano ha una mentalità più Europea. Certo se la cosa dovesse succedere a Bergamo il sabato appena dopo vado in disco e torno all’alba!!!!

steno.z

Attenzione, non confondete Bolzano con Trento!
nonostante la vicinanza e la (seppur lieve), minor popolazione, la città Altoatesina e decisamente più “cosmopolita” e di gran lunga più mittel-europea di quella Trentina.
E non ci si deve stupire più di tanto se una manifestazione a soggetto “Ateo”, come quella di ieri, abbia avuto un’ottimo seguito.
Io sono di Trento, e si respira aria clericale, purtroppo, molto di più che in altre città, compresa la vicina Bolzano.
Qui da noi la vedo dura riuscire ad estirpare “la piaga vescovile”, ma, come detto dal sig.Galli ieri, anche se ci vorrà molta pazienza e un lungo lavoro “ai fianchi”, prima o dopo si riuscirà a togliere questo “parassita” dalla gestione della vita civica, civile e laica del ns.paese.
La speranza è che il cambio generazionale aiuti questo cambiamento, si dice che i nuovi giovani siano molto più scaltri, svegli ed intelligenti di qualche decennio fa……mah! vediamo se sono in grado di proteggersi e di non farsi “abbindolare” dalle solite “vecchie favole” ormai millenarie e sopratutto che non diano retta a chi, come obiettivo finale, ha il mantenimento del controllo sulla gente, il potere e di tenere il proprio conto corrente in banca bello gonfio !!
SVEGLIAAAA!!!!

Alfredo

Dopo aver letto stamattina i commenti sulla conferenza organizzata dal circolo UAAR di Bolzano con Margherita Hack & Co., ho assistito stasera al teatro Cristallo di Bolzano allo spettacolo “Variazioni sul cielo” con la partecipazione della stessa M. Hack. Molto istruttivo e interessante. Complimenti in particolare alla sig.ra Margherita Hack, davvero una Grand Dame.

fabio

io vivevo a tn fino a 2 anni fa! tutti bianchi! dovreste vedere che fieri di de gasperi! e c’è una chiesa ogni 10 metri!

enzo

Ragazzi, quì nella cattolicissima Brescia ieri come Circolo abbiamo ottenuto ‘il Patrocinio Del Comune’ x il Darwin Day.Non sappiamo se la Curia se nè già accorta, ci aspettano fantastici momenti!!!!!!

beatrice

Bella serata???? Certo che ve la fate e ve la raccontate… E la controparte dove stava? Troppo Cuordileone per far intervenire qualcuno che animasse il dibattito, che stesse per così dire “dall’altra parte”? Una NOIA MORTALE (tanto x stare in tema)!

Lamb of God

Beatrice, le serate di parte si organizzano da una parte e dall’altra, solo che quelle del versante laicista sono le classiche mosche bianche, non hanno esposizione mediatica e sono più o meno velatamente osteggiate dalla maggior parte dei partiti.
Vuoi pure il contradditorio? Le opinioni contrarie ci vengono urlate e sbattute in faccia 24 ore su 24 dalla tv, il canale mediatico per eccellenza quando si tratta d’inebetire le masse, ma forse hai ragione e sarebbe stato meglio chiamare l’ennesimo politico ipocrita od un prete anacrostico come fanno da Vespa. Così avresti buttato l’agnello in mezzo ai lupi come suggeriva un tale …

Paolo Gelmo

Circa 400 persone hanno partecipato alla conferenza-dibattito nell’aula magna del Liceo scientifico Torricelli, strapiena, con gente in piedi e seduta sugli scalini. Un successo superiore ad ogni aspettativa sottolineato anche dallo spazio dato dalla stampa e dal TG Regionale.

La gente è accorsa per sentire Margherita Hack – a Bolzano per tre serate con lo spettacolo “Variazioni sul cielo”- ma anche perché nauseata dalle interferenze della Chiesa Cattolica nella nostra vita pubblica e privata e dalla straripante presenza dei suoi rappresentanti nei mezzi di comunicazione di massa.
Le motivazioni del pubblico, accorso tra l’altro in un orario non certo facile, le 17:30, le si poteva avere osservando il “saccheggio” perpetrato ai tavoli posti all’ingresso della sala. Non solo centinaia di volantini ma anche i moduli per lo “sbattezzo” e delle iscrizioni all’UAAR – diverse decine – sono andati esauriti. Cinque le nuove iscrizioni raccolte ai tavoli ma molte altre in arrivo, ascoltando le assicurazioni e i commenti decisi della gente.
In sala, una Hack schietta, irriverente ma, come sempre, anche molto autorevole ha spopolato e ha preceduto una sorpresa: Giorgio Galli, per la prima volta ad un incontro UAAR, ha lanciato dotte e profonde stilettate alla Chiesa Cattolica con il fare di chi prende per mano la sua nipotina e dice: “Guarda che bella giornata. Facciamo una passeggiatina?”
Beh, una serata che auguro ad ognuno.

PS:
Certo che alla “controparte” da fastidio che al primo dibattito pubblico organizzato a dall’UAAR a Bolzano siano arrivate così tante persone. Ed ora ci vengono a dare lezioni sulla necessità di pluralità e confronto delle opinioni.
Beh, è vero anche nei loro dibattiti, nelle loro chiese, nei loro oratori, nei loro giornali, nei loro programmi televisivi, in quelli radiofonici, nelle ore di religione a scuola, nelle pose della prima pietra, nelle inaugurazioni di edifici pubblici e privati, nelle cerimonie statali, regionali e provinciali, nelle inaugurazioni degli anni giudiziari, a fianco ai cappellani militari, nelle feste dei vigili urbani, dei giornalisti, dei vigili del fuoco e ogni giorno nei telegiornali nazionali, SIAMO PRESENTI.

OPS, che lunga lista… ci scusi se l’abbiamo annoiata per la seconda volta.

Alex

La cosa sorprendente dell’UAAR è che sia rappresentata da personalità estremamente stimabili come scienziati – per citarne una, Margherita Hack, che ha contribuito alla diffusione dell’astronomia in Italia e non è poco, per un paese come questo, in cui calcio e fica sono gli argomenti più dibattuti -, ma purtroppo assai infantili come uomini o donne.
Mi domando: ma se uno è ateo agnostico razionalista, allora che senso ha accanirsi contro qualunque credo religioso?
In particolare, c’è una costante stigmatizzazione verso la Chiesa cattolica, soprattutto quando non condivide i vostri ideali prettamente laicisti.
Ve le prendete quando dice di non usare il profilattico o che i PACS non hanno senso oppure ancora che l’eutanasia è da condannare. Ma a voi, se siete atei agnostici razionalisti, che ve ne frega della disapprovazione della Chiesa – ve la dovete aspettare -, andate per la vostra strada e lottate per i vostri ideali. Ma sarete sicuri che alla fine se doveste vincere ne sarete totalmente soddisfatti? Io ne dubito, comunque!
Il punto è che il vostro sedicente ateismo, agnosticismo o razionalismo mostra forti segni di intolleranza – oltre che la necessità di una degna approvazione e di una rassicurazione paterna che infonda sicurezza – e questo non è alla fine molto razionale.
In conclusione l’UAAR è una contraddizione in termini: parla di razionalità ma alla fine è succube di un incomprensibile ed intollerante irrazionalismo!

Roberto Grendene

Alex: «Ma a voi, se siete atei agnostici razionalisti, che ve ne frega della disapprovazione della Chiesa – ve la dovete aspettare -, andate per la vostra strada e lottate per i vostri ideali»

Infatti ce ne frega poco o nulla.
Quello che da’ fastidio e’ il clericalismo: la Chiesa Cattolica Apostolica Romana ha privilegi e immunita’ che discriminano politicamente, socialmente e finanziariamente i cittadini atei e agnostici, ma anche i cittadini religiosi ma no clericali (ce ne sono).
E’ cosi’ semplice da capire. Tanto che sembra che tu non voglia capire o fare la finta vittima.
Se fosse abolito il concordato (e dunque 8×1000 e indottrinamento infantile nella scuola pubblica pagato dallo stato con insegnanti scelti dai vescovi), se fossero aboliti tutti i privilegi clericali (oneri di urbanizzazione secondaria comunali alle chiese – 700.000 euro l’anno qui a Bologna – defiscalizzazioni delle donazioni alle chiese, leggi ad hoc per finanziamenti confessionali, finanziamenti alle scuola private religiose, e via discorrendo), se la TV pubblica fosse pluralista, se socialmente non fosse “imbarazzante” essere atei e agnostici, se non ci fosse una tutela speciale della liberta’ di religione (che si traduce in minor tutela delle altre liberta’), insomma se il paese fosse laico e ognuno potesse professare la propria religione o il proprio convincimento, beh allora l’UAAR sparirebbe o si ridurrebbe ad associazione puramente filosofica, per studi o dibattiti con altre corretnti di pensiero.

Ciao
Roberto Grendene

Paolo Gelmo

Alex:
“Il punto è che il vostro sedicente ateismo, agnosticismo o razionalismo mostra forti segni di intolleranza …”

Smettiamo di chiamarla “intolleranza”. Non è intolleranza. E’ ribellione! Ribellione verso i privilegi. Ribellione verso una religione che impone ad un’intera nazione la presenza dei propri simboli come solo nei regimi accade. Ribellione verso una religione che impone la propria dottrina ad un’intera nazione condizionandone le leggi dello stato. Intolleranti lo sono i cattolici; noi siamo ribelli!

Alex

Non mi sembra che chi si definisce Cristiano Cattolico Romano abbia privilegi particolari, come non ha privilegi particolari chi si definisce di altra fede. Relativamente al concordato, io sarei favorevole alla sua dismissione, ma non si deve credere che senza il concordato la dose di libertà dei cittadini verrà a cambiare. Chi si sente legato all’UAAR forse lo rimarrà come rimarrà la fede di coloro che già la possiedono – anche se chi ha fede e non la coltiva rischia. E la fede è quanto mai un dono. Comunque molti dell’UAAR, con il tempo si renderanno conto della poca razionalità di questa associazione ed entreranno nel cammino della fede. Lo dico per esperienza personale, anche se questo vi potrebbe scandalizzare, proprio a causa della vostra razionalità, ma non vale sempre la regola che ciò che si può sperimentare si può allora credere, la fede è oltre ed è questo che non piace a coloro che non riescono a viverla, così è meglio ed è più facile rifiutarla.

Paolo Gelmo

ALEX scrive: “…la fede è quanto mai un dono. Comunque molti dell’UAAR, con il tempo si renderanno conto della poca razionalità di questa associazione ed entreranno nel cammino della fede. Lo dico per esperienza personale…”

Non ho dubbi che alcuni atei, prima o poi, si avvicineranno alla religione. Cosi come non ho dubbi che molti cattolici si avvicineranno all’ateismo… “lo dico per esperienza personale”…

Sono d’accordo con i credenti che quegli aspetti che loro chiamano “religiosità” o “spiritualità” siano insiti nell’uomo. La religiosità è materia nota e non solo agli psicologi. Il bisogno di Dio che nasce per rispondere alle domande della vita; il bisogno di rassicurazioni di fronte all’ignoto e alla paura della morte, sono concetti ormai conosciuti e acquisiti.
Che ci siano persone che mano, mano che si avvicina la morte, si lascino sedurre dalla religione non può meravigliare. Chi si consola con la redenzione di qualche moribondo dovrebbe guardare invece alla secolarizzazione della società, allo stato della Chiesa, dei suoi conventi e dei suoi seminari.

Io stesso ateo da quasi 40 anni, con alle spalle battaglie per far valere il diritto alle mie opinioni, spero, ripeto, spero di non farmi prendere dalla paura quando mi troverò vicino a quel momento (ci sono pure malattie della vecchiaia che provocano un aumento della paura). In quel malaugurato caso spero che mi si ricordi per quello che pensavo e per come ho agito durante la mia vita.

La religione, tutte le religioni, fanno leva su queste paure e sull’emotività delle persone. Per questo io credo che la fede non sia, come dice lei, “quanto mai un dono” ma casomai un “danno”. Perché impedisce di vedere il mondo attraverso gli occhi della ragione. Devia lo studio del mondo che ci circonda su strade fantastiche e illusorie; offusca la ricerca della consapevolezza di se e del senso della vita fornendo risposte che gli uomini si dettero 2 mila anni fa, quando appunto la conoscenza del mondo e la consapevolezza dell’uomo erano zero.

Alex

La ragione è importante ma non è tutto! Ognuno poi è libero di darle tutta l’importanza e l’apoditticità del caso.
Fede e ragione convivono, purtroppo non si può razionalizzare la fede, lo vorrei tanto anch’io, ma poi mi rendo conto che non sarebbe più fede.

Paolo Gelmo

Alex: “La ragione è importante ma non è tutto! Ognuno poi è libero di darle tutta l’importanza e l’apoditticità del caso.”

D’accordo! Oltre alla ragione ci sono le emozioni e i sentimenti. L’uomo, però, deve poter mantenere l’equilibrio tra ragione e sentimenti. Altrimenti lasciando liberi la rabbia, la gelosia, l’invidia abbandoniamo la nostra peculiarità di esseri pensanti. Questo succede anche per i sentimenti positivi come l’amore. Basti pensare cosa potrebbe succedere se non si pone freni all’amore: incesto, pedofilia per parlare dei peggiori ma di aspetti negativi ce ne sono altri ancora.
Le emozioni e i sentimenti, quindi, vanno controllati. Tra questi la religiosità va prima riconosciuta come pulsione negativa e poi controllata.

Alex: “Fede e ragione convivono, purtroppo non si può razionalizzare la fede, lo vorrei tanto anch’io, ma poi mi rendo conto che non sarebbe più fede.”

Non troppo d’accordo! Fede e ragione non convivono. Si sono combattute per secoli. Le conquiste dell’uomo nella conoscenza di se e del mondo, le conquiste nel campo della salute, della parità uomo – donna e, in generale, dei diritti civili, sono state raggiunte con la dura, aggressiva e, a volte, omicida opposizione della religione.

Francesca

Non tutto è oro quel che luccica.
Alla conferenza ero presente in quanto atea sin dall’adolescenza.
Ma in sala, affollatissima, il pubblico non era omogeneo.
Da qui i miei dubbi e perplessità.
Se la presenza della Haack dava un plusvalore scientifico ed un’attrattiva per i bolzanini
a presenziare,
la constatazione che in sala cera un pubblico disomogeneo politicamente arrecava solo danno alla causa atea.
pareva la riunione della festa dell’UNITA sui prati del Talvera.
Moltissime le persone di estrema sinistra in sala , esponenti di partito, ex di questo ed ex di quell’altro. Presidenti di associazioni marcatamente a sinistra, e persone che avevano candidato alla comunali e provinciali in partiti come i verdi, ds e comunisti.
Perchè dico non è tutto oro quel che luccica?
Perchè in questo modo la “raccolta” degli ATEI ad unirsi per pesare politicamente e sensibilizzare l’arcobaleno politico italiano risulta compromessa, frenata e finirà arenata.
Gli ATEI sono equamente distribuiti da sinistra a destra.
Non solo in Italia ma anche in Europa e nelle Americhe.
Ci sono atei di destra, di centro e atei di sinistra.
Ci sono cattolici di destra, di centro e di sinistra, lo testimonia il termine: CATTOCOMUNISTI.
Pertanto il fatto che la sala fosse si piena ma non fosse un “campione” omogeneo rappresentativo della società di Bolzano getta un’altra interpretazione sul potenziale di crescita numerica di un’associazione di ATEI.
Associazione che a me è parsa di estrema-sinistra. (?)
Sarà in grado l’UAAR di raccogliere l’iscrizione degli ATEI di centro, di centro-destra e di destra? Perchè paradossalmente, ossevando gli stili di vita reale notturno delle persone a me sembra che il grosso degli atei stia nel centrodestra! Basta confrontarsi con in NORD-EUROPA, Danimarca, Germania ecc ecc…

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