Stazione Termini: confermato il presidio di domani mattina

Sabato 13 gennaio 2007, alle ore 10.30 davanti all’ingresso della Stazione Termini, si terrà una conferenza stampa/manifestazione in riferimento alla misteriosa intitolazione della Stazione centrale di Roma a Papa Giovanni Paolo II. Alla conferenza stampa parteciperanno:

– Francesco Paoletti, coordinamento romano dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

– Mario Staderini, capogruppo della Rosa nel pugno al Municipio Roma Centro storico

– Andrea Maccarone, Circolo Mario Mieli

– Claudio Bocci, associazione Altre Vie.

Nel corso della manifestazione saranno annunciate iniziative dirette e raccolte firme su alcune interrogazioni popolari rivolte al Sindaco Veltroni. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

7 commenti

Valerio Bruzzone - Roma

Ricordiamo ai giornalisti che la mielosa precisazione del chierico Veltroni (da me apprezzato fino al 22 dicembre!) trascura, tra le altre cose, l’omofobia militante del defunto GPII, la reiterata rottura di palle per la questione delle presunte radici cristiane dell’Europa, i morti di AIDS, il pappa e ciccia con Pinochet, l’opposizione vaticana in sede ONU alla proposta di inserire la libertà di vivere secondo il proprio orientamento sessuale nella Carta dei diritti fondamentali dell’uomo (quest’ultima mi sembra la più grave, benchè sia la meno conosciuta).

eleuterio

Valerio Bruzzone scrive: Ricordiamo ai giornalisti…..
I giornalisti lo sanno perfettamente, ma scrivono solo quello che il loro direttore (politico) vuole che si scriva, a parte ovviamente poche eccezzioni. Esistono liberi giornalisti, ma sono pochi.

Alessio

uno stato democratico dovrebe essere sinonimo di laicità ed invece ci ritroviamo ad avere raffigurati sulle shede eettorali simboli di pariti tuutt’altro che laici.
questi avenimenti quali l’intitolazione della stazione termini a Giovanni Paolo II sono sicuramente da evitare

Maria Rosaria

Dico a Veltroni: di ridurre la stele, che ha fatto mettere alla Stazione Termini con il cambio del nome (per me resta tale STAZIONE TERMINI!) in tanti pezzetti per quanti sono i membri della sua amministrazione che hanno dato il consenso a questa trovata e tenerseli a casa loro. Noi vogliamo uno stato laico, un Italia finalmente libera dai condizionamenti di religioni che sono poi scelte personali, che rispettiamo, ma che non devono imporci con la violenza fin dalla nascita, specialmente a noi donne, ci hanno rotto per secoli con le loro menate infilandosi nella politica in maniera veramente paradossale ai fini di un vivere umano! Incredibile come uomini e donne con culture, diciamo elevate, si lasciono infinocchiare in questo modo balordo!
Masaja

cristianesimo.it

La stazione Termini ha un traffico di migliaia di persone al giorno: perché non organizzare periodicamente distribuzioni di volantini con l’elenco delle malefatte di G2? Così la pseudo furbizia clericale si rivolgerà contro di loro!

Oltre alle cose elencate da Valerio Bruzzone, che non ripeto qui, va anche ricordato che come primo atto del suo pontificato, Wojtyla “salvò” il cardinale Marcinkus da indagini e possibili condanne penali (sempre che si riesca a trovare un giudice in Italia come a Berlino) trasferendolo in USA e facendo in modo che fosse dimenticato.

Per chi non lo sapesse, e per chi non era nato, ricordo che Marcinkus era al centro di uno scandalo finanziario di proporzioni colossali, che coinvolse all’epoca personaggi come Calvi, Sindona, Gelli, massoneria deviata, Banche. Va ricordato anche che il predecessore di GP2, il buon Albino Luciani, voleva moralizzare le finanze del Vaticano, e guarda caso morì in circostanze quantomeno sospette. Se consideriamo anche i particolari misteriosi della morte di Calvi, e l’interesse del Vaticano a non far emergere le prove materiali della colpevolezza di Marcinkus, l’atto di Wojtyla fu un vero e proprio favoreggiamento di reato e occultamento di prove. Ma con i politici asserviti che ci ritroviamo, ben poche voci seppero farsi sentire. Eppure sono fatti che fanno capire la vera storia d’Italia.

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