Ancona, un passo di civiltà

Dopo una lunghissima discussione durata più di 4 mesi, in una animata seduta notturna, il Consiglio Comunale di Ancona ha approvato la mozione presentata dal consiglere DS Andrea Nobili sul registro delle unioni civili. Con 23 voti favorevoli (Repubblicani, SDI, Verdi, PdCI, DS, Rifondazione), i voti contrari di Margherita, Udeur, FI, AN, CDU e il voto favorevole del Sindaco DS Fabio Sturani, la mozione è stata approvata.

Alla fine l’onestà intellettuale e politica, il coraggio e l’unione nel difendere e portare avanti le proprie battaglie politiche ha premiato i partiti di sinistra che hanno portato a casa un risultato molto importante per la crescita sociale della nostra città. Città universitaria, porta d’oriente, storicamente predisposta agli scambi commerciali e culturali, democratica e laboriosa, alla quale certo non avrebbe dato lustro una chiusura retriva come quella richiesta a gran voce dalle destre, dalla Margherita e dall’Udeur. A questi ultimi ricordiamo che Il Partito Popolare Europeo, ossia la federazione di tutti i partiti cattolici europei, approvò le unioni civili nel lontano 2001. Tutte le destre europee che hanno governato in Europa negli ultimi 10 anni hanno mantenuto – quando non promosso – i registri in uso. Anche senza voler andare molto lontano, è sufficiente spostarci a Macerata per osservare come una Margherita cosmopolita, responsabile e per nulla populista abbia approvato un registro analogo a quello proposto con la mozione Nobili. Ringraziamo tutti i partiti che hanno creduto fino all’ultimo in questa battaglia di civiltà e si sono spesi negli ultimi mesi in estenuanti – quanto inefficaci – ricerche di sintesi con i centristi della maggioranza. In particolare ringraziamo i consiglieri che hanno anteposto i diritti delle persone alle convenienze politiche. Ai loro partiti diamo atto di aver osato e di aver rischiato, consapevoli che i consensi non si perdono solo mantenendo una rotta coerente con i propri ideali ed il programma di governo sottoscritto in campagna elettorale. Con questi presupposti riteniamo molto difficile il sostegno ad un Partito Democratico o Ulivo. Ribadiamo che la nostra associazione e la comunità gay/lesbica/transgender che rappresentiamo continuerà a collaborare e sostenere attivamente le forze politiche che proseguiranno a lavorare concretamente alla costruzione di una società più equa e civile.

Comunicato stampa Arcigay ArciLesbica Caleido

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